domenica 8 aprile 2018

"CRONACHE DI MAYA: RICATTI E RISCATTI" di Martha Argentino



Buongiorno follower, buona domenica!
Vi segnalo "Ricatti e Riscatti. Avventure di una 35enne in cerca di sé stessa", il primo volume della serie "Cronache di Maya" dell'autrice Martha Argentino.



Avventure di una 35enne in cerca di sé stessa
Serie: Cronache di Maya Vol.1
Autore: Martha Argentino 

Genere: Romanzo contemporaneo, romance, erotico

Disponibile in ebook a € 2,99
e in formato cartaceo a € 7,18

Pagina autrice: Cronache di Maya 






TRAMA:

Maya Perri ha 35 anni, un figlio grande, un lavoro interessante e una serie di fallimenti alle spalle. Una donna normale, insomma. Se non fosse per quel "problemino" da cui sta faticosamente cercando di venire fuori.

Tutto sembra andare per il meglio, quando si trova ad affrontare una prova davvero inaspettata.

Sarà l'occasione per scoprire sé stessa e capire che le cose, spesso, non sono quello che appaiono. E tra una scadenza cruciale per la propria carriera, grandi prove di amicizia e una serie di ricatti erotici, si farà strada un sentimento nuovo, potente e, forse per questo, spaventoso.

Avrà il coraggio di andare fino in fondo? 




BIOGRAFIA:

La biografia di Martha Argentino è circondata di mistero e riservatezza. Di lei si sa solo che vive tra l'Italia e gli Stati Uniti e che preferisce svelarsi attraverso le pagine dei suoi romanzi.




DICE L'AUTRICE:

Ho sempre voluto fare la scrittrice, mi ricordo che fin da bambina rispondevo così a chi mi chiedeva cosa volessi fare da grande. Poi, come succede a molti credo, questa aspirazione l'ho tenuta nel cassetto dei sogni per tanto tempo. Ma il potere delle parole mi ha sempre affascinato. La loro capacità di creare mondi, di emozionare. Lo scrittore disegna una porta che prima non esisteva ed invita il lettore ad attraversarla, per conoscere le persone e le storie che sono al di là. Ho sempre desiderato essere io a disegnare quella porta. 

Credo che molti aspiranti scrittori cadano nell'errore di aspettare di avere in mano "la grande storia", la "grande idea". È successo anche a me. Poi un giorno mi sono resa conto che la maggior parte dei libri che amo, in realtà, è incentrata su storie "piccole" ed è proprio in questo la loro grandezza. È come il vero disegnatore che, a differenza di chi non sa disegnare, parte sempre da un dettaglio, un tratto del viso, un particolare, e intorno a quello piano piano prende vita tutto il resto. Così ho deciso finalmente di scrivere la mia "piccola storia" e di pubblicarla, di disegnare la mia porta ed invitare altri ad entrare nel mondo di Maya. 

Quando ho iniziato a scrivere avevo in mente la struttura generale. Sapevo dove, più o meno, volevo portare il lettore. Ma poi è stata la storia stessa a suggerirmi i dettagli. La scrittura ha questa grande magia, che i personaggi ad un certo punto prendono vita e ti dicono il loro punto di vista, diventano scrittori a loro volta. So che questa cosa può far sorridere, ma sono certo che chi ha avuto occasione di scrivere narrativa sa di cosa parlo. Ovviamente le perplessità ci sono sempre. Arrivano momenti in cui ti chiedi se ciò che tu stai considerando interessante, divertente, commovente, possa arrivare al lettore con la stessa forza che tu pensi di metterci. E poi ci sono le scene con descrizioni erotiche esplicite. Lì ti chiedi quale sia la giusta misura. Non amo la volgarità gratuita, ma non amo nemmeno quelle descrizioni manieristiche, fastidiosamente irrealistiche, fatte di terminologie che nessuno userebbe mai nella realtà, nemmeno se vivesse nell'800, credo. Alla fine, quindi, decidi di fidarti del tuo istinto e usi la misura che ritieni più giusta per te, sperando che anche il lettore la apprezzi. Un libro è sempre il punto di incontro tra due punti di vista, quello dello scrittore e quello del lettore. Da questo incontro è normale che possano nascere dei contrasti, ma allo stesso tempo può nascere una meravigliosa intesa. 

La storia di Maya non è fatta di esperienze fuori dal comune, ma anzi di situazioni (persino quelle più "estreme") che in fondo tutti potremmo trovarci a vivere. Lei è pronta ad affrontarle, è vero, ma non senza le insicurezze, i dubbi, che avrei anche io. E la bellezza delle nuove esperienze è proprio questa, sentire inizialmente la paura, avere la tentazione di rimanere fermi su ciò che già conosciamo, e invece poi trovare le risorse interiori per buttarsi, seguendo quel brivido che accompagna ogni salto nel vuoto. L'importante, come fa Maya, è metterci sempre quel pizzico di sana autoironia, non prendersi mai troppo sul serio. 

Non mi piace molto parlare della mia storia personale, ed è per questo che, nel libro, non ho inserito alcun cenno alla mia biografia. Vorrei che, per me, parlassero i miei personaggi e le mie storie. Poi certo, è naturale, la storia di Maya è permeata di me, di quella che sono. Ma anche di quella che non sono e che potrei essere. Scrivere un romanzo è un modo per accedere ad altre vite possibili, ed è forse questo il vero incantesimo.

Come ogni scrittore, credo, quando ho deciso di scrivere un romanzo ho innanzitutto preso spunto dalla mia vita e della mia esperienza. In effetti anche io, per lavoro, mi occupo di comunicazione e di eventi, e così la mia Maya lavora in quel mondo. Certo lei ha un "problemino" con il sesso che non mi appartiene, anche se credo in molti abbiamo sperimentato qualcosa del genere, magari solo per brevi fasi della nostra vita. Infatti il messaggio chiave del libro è proprio questo: vivi con leggerezza!

Credo che la ricerca di sé stessi sia un cammino che non finisce mai. Poi, certo, ci sono fasi della vita in cui questa ricerca diventa più urgente, in cui ci si sente più smarriti. E in quei momenti bisogna avere la forza di rallentare un po' la corsa, anche se ci verrebbe automatico fare esattamente il contrario, cioè rendere la ricerca ancora più frenetica e affannosa. Scrivere, in effetti, è un potente balsamo contro la frenesia, e ti costringe a fermarti. Non è qualcosa che puoi fare di corsa. Devi disconnetterti da tutto (e noi ormai viviamo in una costante iper-connessione) e focalizzarti. Altrimenti non ce la fai. Scrivere di Maya mi è piaciuto tantissimo e, sinceramente, le voglio bene. Lei è così buffa, così inconsapevole del proprio fascino, così incasinata. La sua vita è un puzzle scomposto. Ma allo stesso tempo sa usare la sua intelligenza, non è una svampita. Ecco, io credo che in realtà la vita di tutti sia un puzzle scomposto, e a volte ci sentiamo soli proprio perché pensiamo che, invece, la vita degli altri sia più perfetta, più risolta. Se imparassimo a guardare negli occhi le altre persone, riusciremmo a vedere i loro tormenti, ma anche i loro sogni, saremmo meno diffidenti e capiremmo che, la ricerca di noi stessi, possiamo farla anche in compagnia. Le persone più belle che conosco sono incasinate, come Maya. Mi chiede se ho trovato la strada giusta... questa è una risposta che si può dare, credo, solo quando ci si guarda indietro, mai mentre quella strada la si sta percorrendo. Quello che posso dirle è che sono contenta di quello che sto facendo. Sono contenta del piccolo mondo che ho creato intorno a Maya e che ho intenzione, naturalmente, di portarlo avanti. 

Io sono una lettrice abbastanza onnivora, amo moltissimo i romanzi ma anche i libri, per esempio, di divulgazione scientifica (che cito, tra l'altro, nelle Cronache di Maya) o di Coaching. Tra i miei autori di narrativa preferiti, cito Murakami, Calvino, Franzen, Auster (a proposito delle vite possibili sto leggendo in questi giorni 4321), Allende, Yanagihara. In generale mi piacciono gli autori che, anche nella leggerezza, riescono a non essere mai banali, a raggiungerti nel profondo, senza mai essere didascalici. Spero, nella mia piccola piccola storia, di esserci riuscita anche io. 

Mi piacerebbe ricevere commenti, anche personali, sulle Cronache di Maya. Per questo sono raggiungibile via email (martha.argentino@gmail.com). 





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