sabato 29 maggio 2021

RECENSIONE "INGANNI" di Erielle Gaudì

 

Recensione: "Inganni" dell'autrice Erielle Gaudì.
A cura di Daniela Colaiacomo.




TitoloInganni
Autrice: Erielle Gaudì

Genere: Romance contemporaneo
Romantic suspense

Disponibile in ebook a € 0,99
A breve anche in formato cartaceo

Contatto FacebookErielle Gaudì



TRAMA:

Un amore tradito. 
Anni di doloroso distacco.
Due cuori feriti che aspettano di ritrovarsi.
Per mantenersi agli studi, Sophie è costretta a lavorare alle dipendenze dell'irascibile quanto misterioso chef Philippe, proprietario del ristorante più frequentato della Costa Azzurra.
L'esistenza della ragazza scorre tranquilla: il lavoro, l'università, il fidanzatino, l'amica del cuore. Finché una notte, durante una festa, ritrova Maximilian Schell, l'uomo che le ha spezzato il cuore anni prima e che ha giurato di non rivedere mai più.
Lei è soltanto un'umile cameriera, lui l'erede di una famiglia ricca e  potente, eppure condividono un passato comune e soprattutto lo stesso dolore, sepolto in fondo al cuore.  
Da quel momento, Sophie si ritroverà intrappolata in una spirale di inganni in cui nessuno è chi dice di essere e dovrà lottare non solo per chiarire i suoi sentimenti e ciò che realmente è avvenuto in passato ma anche per sfuggire a una sorte crudele. 
Una storia ricca di suspense e passione che s'intreccia con una saga familiare piena di segreti, fra continui colpi di scena, e si dipana da Parigi alla Costa Azzurra, passando per la selvaggia Camargue, fino a concludersi in un romantico castello in Baviera. 



Sophie Delors è nata al castello Schell dove il padre, Klaus, vedovo dalla sua nascita, svolge le mansioni di autista. 
Privata della madre, il folletto del castello cresce con l'amore e le attenzioni di Judith Schell - moglie di Paul, nuora del ricchissimo simpatizzante di destra Ulrich -, e sin da bambina ama suo figlio Maximilian, l'erede dell'ingente patrimonio familiare, di qualche anno più grande. 

– Sii gentile con la piccola Sophie – gli aveva detto l’estate precedente mentre bevevano tè ghiacciato seduti in giardino. – Credo che si sia presa una cotta per te.
La bambina intanto si dondolava sull’altalena e sembrava fare di tutto per non guardare nella sua direzione.
– Mamma – aveva obiettato in tono seccato, – ha solo nove anni!
– L’amore non ha età, caro Max, e comunque le passerà presto.

Quando Sophie e Max perdono i genitori in un terribile incidente stradale, il legame che li unisce si rafforza e cresce nella condivisione dei sentimenti che solo due giovani orfani possono comprendere. Per Max, Sophie è una sorella, la protegge e la ama come tale; ma il tempo passa, la bambina, ora quasi diciottenne, è una bellissima donna. Ulrich capisce che i sentimenti tra i due giovani sono cambiati e vi si oppone duramente: il nipote è destinato a un matrimonio deciso nell'interesse della famiglia.
Max cerca di opporsi in tutti i modi ai sentimenti che prova, resiste strenuamente all'attrazione, ma alla fine cede e vive una notte di passione travolgente durante la quale Sophie dona tutta sé stessa.
Salti temporali e frammenti di memoria raccontano la storia dei due giovani, le promesse del loro amore, l'abbandono e il dolore della separazione.
Sophie fugge dal castello e a Nizza comincia una nuova vita studiando all'università e lavorando alle dipendenze dell'irascibile e misterioso chef Philippe Bonnet, l’arcigno, insopportabile proprietario del ristorante più frequentato della Costa Azzurra.
Ormai sono passati otto anni da quella lontana notte in cui ha lasciato il castello, la casa di una vita. Sempre tesa al raggiungimento dei suoi obiettivi Sophie rifugge qualsiasi legame finché un giorno ricompare Max, fidanzato e in procinto di sposare la rampolla di una prestigiosa famiglia, Claudia, figlia del ricco e influente banchiere svizzero Willem Bannerman.
L'impatto dell'incontro è devastante. Sophie, per una serie di circostanze, è costretta a partecipare a eventi in cui ritrova Maximilian che si dimostra altero, freddo e distante, molto controllato, ma a volte, coinvolto, rivela la sua natura passionale. 
Tra grandi ricevimenti, il ritorno al castello Schell al seguito di chef Philippe, spionaggio, intrighi e tentati omicidi, il passato riaffiora dolorosamente, la trama prende corpo e la memoria assume un diverso significato.
Mi piace lo stile di Erielle Gaudì, la sua capacità di portare il lettore direttamente sulla scena che descrive, creando immagini vivide, quasi vissute.

Solo il vento s’infilava fra i grattacieli creando mulinelli di foglie secche strappate dai giardini verticali o sollevava a raffica le cartacce abbandonate sull’asfalto.
Da quell’altezza, la vista sulle torri di vetro e cemento svettanti contro il cielo era spettacolare, in lontananza si scorgeva perfino l’imponente Arco della Défense illuminato a giorno, ma lui non era interessato al paesaggio di luci e acciaio che lo circondava: cercava solo di tenere a freno il turbine di sentimenti che minacciava di soffocarlo. La rabbia era soverchiante eppure il senso del dovere cominciava a farsi sentire, insistente e fastidioso come un tarlo.

Ho amato moltissimo Max, il suo tormento, la sua passione, e Sophie, la sua tenacia, la forza che trae dall'orgoglio, il suo coraggio, ma in questa incredibile e meravigliosa storia ci sono tanti protagonisti, tutti bel delineati: Philippe Bonnet, Anne, Lucien Saint-Just, il cugino di Max, il visconte Otto von Braun e sua sorella Priscilla - compagni di gioco durante l'infanzia al castello -, tutti, con il loro ruolo preciso e determinante, danno vita a un intreccio complesso e intrigante. 
Questo libro mi ha totalmente coinvolta, la passione permea da ogni pagina, la sofferenza è quasi tangibile, mentre gli avvenimenti incalzano rapidamente.
Attenzione, però, perché tutte le ipotesi che doverosamente vi verranno in mente alla fine saranno stravolte in un turbinio di eventi e rivelazioni inimmaginabili. 
La verità, a lungo celata, sarà rivelata a poco a poco lasciandovi con il fiato sospeso fino all'ultima pagina.
Immagino - almeno me lo auguro caldamente - che avremo modo e piacere di scoprire anche la storia di Philippe, accennata in questo libro, il suo coinvolgimento alla caccia di Parsifal, colui che detiene il potere assoluto nel Consiglio dei Quattrocento.
Nel frattempo faccio i miei complimenti ad Erielle per questo suo lavoro veramente ben riuscito. 


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