venerdì 10 giugno 2022

RECENSIONE "GAME DAY" di Federica Tronconi

 

Recensione: "Game Day" di Federica Tronconi, edito Ode Edizioni. 
A cura di Daniela Colaiacomo.



TitoloGame Day 
Autore: Federica Tronconi

Genere: Sport romance

Casa editriceOde Edizioni

Disponibile in ebook a € 2.99
E in formato cartaceo a € 11,98

Contatto autoreFederica Tronconi



TRAMA: 

La sezione sportiva non era certo ciò che si aspettava Stefania. Dopo anni di gavetta desiderava il salto, invece si ritroverà a seguire il campionato e la squadra della sua città. Oltre alla forte delusione dovrà affrontare Andrea Castaldi... l'uomo dell'anno.
Lui è tutto ciò che lei odia... o forse no.
Si ritroverà così a dover compiere per l'ennesima volta una scelta tra ciò che vuole e ciò che deve. 


Ambientato a Firenze, il libro è uno sport romance tutto italiano dalle cui pagine traspare la passione per il basket - sport del quale l'autrice è sicuramente esperta -, mentre l'attrazione dei suoi protagonisti si evolve tra battibecchi e tensione emotiva.
Stefania Gorini - Stefy -, da qualche anno redattore di cronaca di "OggiNews", ha lavorato sodo per ottenere il posto di Caporedattore, ma il comitato di redazione del giornale ha deciso diversamente.

«È sorta un’emergenza inaspettata: in redazione abbiamo una risorsa in meno in un asset strategico per la pubblicità. Capirai che tutti, nessuno escluso, dobbiamo fare fronte comune per risolvere la questione il prima possibile. Ci serve una persona fidata e competente che non crei ulteriori disagi. All’unanimità il Comitato ha pensato di assegnarti la carica di redattore sportivo. Ben inteso, possiamo parlarne e non è una cosa definitiva. Ma sarebbe un peccato, da parte tua, rifiutare.»

Ti occuperai di seguire il campionato della squadra locale di basket di serie A. Come primo incarico devi realizzare un’intervista ad Andrea Castaldi, il loro giocatore di punta.

Da tutti ritenuta una posizione invidiabile e di prestigio, altrettanto non è per Stefy che allo sport, e proprio al basket, ha dato tutto. 

Mi fa schifo, punto. Il ritmo del campionato, le partite, la squadra, le interviste: fare la reporter sportiva è la cosa meno gratificante che possa esistere nel panorama giornalistico.

Quel mondo, l’ho vissuto, mi ha spremuta, delusa e tradita, e ora mi tocca ricominciare tutto da capo.

Ma è una professionista e, come tale, seppur malvolentieri, si adatta alla nuova posizione.
Andrea Castaldi, da due anni e con totale dedizione, gioca nella serie A del campionato di pallacanestro nazionale. Per non diminuire il rendimento in campo non esagera con le distrazioni, orari sballati e vizi, come gli alcolici, sono banditi dalla sua vita.

La solitudine fa parte della vita dell’atleta professionista, non puoi slegarla dal pacchetto: o ci fai i conti o rischi di perdere il prezioso equilibrio che ti consente di rendere al massimo.

Affascinante, oltre che bravo giocatore, nella vita di Andrea non mancano le donne, più che disponibili nei suoi confronti; i limiti che da tempo si è imposto non si estendono ai numerosi incontri occasionali.
Il momento in cui si presenta a Stefania è d'impatto.

La guardo e cerco di carpire informazioni su di lei da come si pone nei miei confronti, dalle poche parole che mi concede: ha una postura rigida, tiene fisicamente una distanza di sicurezza, non mi guarda negli occhi tentando di evitare il confronto. Sta sulla difensiva.
Faccio fatica a rimanere concentrato quando per un attimo riesco a incrociare le sue iridi e vengo subito rapito dai suoi occhi verdi, grandi e profondi. Parla veloce e gesticola vistosamente, continuando a guardare in modo ossessivo l’orologio. È in ritardo? Deve scappare altrove?
Tocca a me mettere un po’ di calma in questa situazione abbastanza surreale.

Diffidente, Stefy innalza solidi muri attorno a sé, il controllo delle emozioni è il gravoso lascito del suo passato; quando incontra Andrea, per mantenere le distanze, trova più semplice etichettarlo.

È un presuntuoso di prima categoria, sa di essere affascinante e in gamba e si comporta di conseguenza.

Moro, alto, muscoloso nei punti giusti: più lo guardo e più mi convinco che una come me sarebbe poco interessante ai suoi occhi.

L'esperienza in campo di Stefy e le sue qualità giornalistiche danno finalmente valore alla rubrica sportiva di OggiNews, ma il pregiudizio in un settore prevalentemente maschile e l'interferenza del suo ex - l'odioso e opportunista Edoardo Barricati - le rendono il lavoro difficile. 
Se ciò non bastasse l'insistenza di Andrea ad approfondire la reciproca conoscenza fa vacillare il ferreo controllo che si è imposta.
Andrea è fortemente attratto da Stefania.

Devo ammettere che qualcosa è scattato quando l’ho vista la prima volta. Mi piace il suo sguardo, triste e magnetico, che cattura l’attenzione di chi ha di fronte. Il suo modo di porsi trasmette una strana energia, indecifrabile ma molto attraente.

Mi piace quando si fida di me, mi rapiscono i suoi occhi infuocati dalle emozioni che vive ogni giorno.
«Sai» si confida mentre gioca con un sassolino a terra, «non sempre la vita restituisce quanto dai. Anzi, a volte si prende gioco di te. Non tutto è matematico come nello sport: ti alleni, hai talento, ti impegni, cresci, diventi bravo e famoso. No, non tutti i percorsi sono così.»

Cercare di penetrare la sua corazza è come studiare il gioco di una partita.

Se con le donne fino a adesso ho sempre saputo come muovermi, con lei è tutto stranamente difficile, come se dovessi calibrare ogni mio gesto, pensare realmente a quello che sto facendo. Per me da una parte è una novità da scoprire, dall’altra è una grande frustrazione. Sento di doverla comprendere prima di compiere dei passi. È molto simile allo studio dell’avversario: bisogna saper leggere mosse e pensieri per anticipare ogni azione e attaccare nel modo più efficace.
Continuo a pensare e ripensare a quando le sono stato a ridosso per la prima volta: ho visto il suo volto da vicino, ho sentito di nuovo il suo profumo. E quella solitudine che offusca i suoi occhi vitali, carichi di un’energia straordinaria.

D'altro canto Stefania affronta sensazioni tenute a distanza da molto tempo.

Sto perdendo le briglia della situazione: odio perdere il controllo. Ho una parte del suo corpo completamente su di me e non ho modo di potermi allontanare. Ed è proprio quel peso che avverto sulla mia parte sinistra che mi regala una scossa.
Mi sussurra sorridendo: «Stefania Gorini, non ti conosco ancora bene, ma da quello che intuisco tu hai un problema serio: sei ossessionata da me.»
Bella figura che ho fatto.

Con l'approfondimento della conoscenza reciproca, i due protagonisti si avvicinano, ma la loro relazione è minata dall'insicurezza mentre incomprensioni e fraintendimenti complicano ulteriormente il rapporto.
Andrea è un uomo molto diverso dalla futile apparenza, la famiglia e lo sport sono le sue priorità; il tatuaggio vistoso sul braccio, Be Brave, quella frase ipnotica, impressa sulla sua pelle - Sii coraggioso - coglie l'attenzione di Stefania che non ne conosce l'origine dolorosa.

In generale nella vita, se si vuole uscire dalla propria "comfort zone", ci vuole audacia, se no si rimane costantemente nella stessa posizione senza possibilità di evoluzione e cambiamento. In estrema sintesi: tutto quello che a me manca in questo momento. Questa sua parte straordinariamente insolente ma vera lo rende ai miei occhi, per la prima volta, diverso, molto più interessante e affascinante. "Fai il salto". 

Stefania ha paura, il fidanzamento con Edoardo le ha lasciato tanta insicurezza mentre ancora cerca di manipolarla, la sua ingerenza e le sue manovre scuotono il rapporto appena nato tra lei e Andrea che, tra l'altro, deve fare importanti scelte professionali.  
Federica Tronconi, in prima persona e con il pov alternato dei suoi protagonisti, in un continuo altalenare di sentimenti, racconta una storia di maturazione e crescita, di affrancamento dal passato e riscoperta di sé stessi, dei propri limiti e desideri, mentre scelte difficili portano dolore e sconcerto. 
Nello scorrere delle pagine, l'autrice conduce il lettore tra le vie di Firenze, incantevole e accuratamente descritta, mentre i personaggi che la abitano nella storia sono ben delineati.
Il libro è piacevole e ben scritto, l'epilogo è significativo e appagante perché Stefania è il game day di Andrea.

«Game day. Il giorno della partita. È il momento più adrenalinico di tutta la nostra settimana da atleti. Le emozioni salgono, si incrociano, a volte sono insostenibili, a volte riusciamo a dominarle, altre no. Le aspettative sono alte, le pressioni alle stelle. In un giorno ti puoi giocare una stagione intera o, come nel mio caso, una carriera. Non puoi sapere come andrà, puoi solo viverla conscio delle tue potenzialità e che se farai del tuo meglio potrai guardarti allo specchio con fierezza alla sera e coricarti senza sensi di colpa. A volte si vince, altre si perde. Vanno accettate le circostanze, testati i limiti, non sprecato il talento. In una giornata di gioco, spesso, si racchiude una vita intera e tutto quello che può significare.» 

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