mercoledì 3 giugno 2020

RECENSIONE "LO SCHIAVO DI ANTIOCHIA" di Ornella Albanese



LO SCHIAVO DI ANTIOCHIA è il nuovo, avvincente romanzo di Ornella Albanese, una delle più apprezzate autrici italiane di romance.
Denise Imbriani lo ha letto per noi 😊


Autore: Ornella Albanese
Genere: Romance storico

Casa editrice: Mondadori
Collana: I Romanzi Classic

Disponibile in ebook a € 2,99

Sito autoreOrnella Albanese



TRAMA:

Intenzionata a rivolgersi al potente Gaddo di Terrabianca per ottenere la sua protezione per i territori del padre, la nobile Elèni Akantos acquista uno schiavo da combattimento normanno da recargli in dono. Affascinata fin da subito dagli occhi da belva del giovane di cui entra in possesso, Elèni apprende che si è macchiato di tradimento e che è stato addestrato dai saraceni alla lotta, diventando feroce e letale come loro. Sullo sfondo di trame, alleanze, perversioni e imprevedibili tradimenti, in un medioevo cruento e crudele, nasce così l'appassionante storia d'amore tra una donna bellissima, pronta a sfidare il pericolo per amore, e uno schiavo dal passato misterioso.



In tempi come questi, proiettarsi in un'altra epoca per divagare la mente è la cosa migliore. Detto fatto: grazie a Ornella Albanese mi sono catapultata indietro di 900 anni per conoscere una storia singolare.
Nel mio background, di storici medievali ce ne sono pochi e nessuno ambientato in terre lontane come in questo caso.
Facciamo la conoscenza della bella Eléni Akantos, la cui descrizione mi ricorda un po' la grande Ippazia di Alessandria, che già dal primo capitolo si capisce che deve occuparsi della tenuta e del benessere della sua famiglia bizantina.
Pian piano (forse un tantino troppo), al lettore vengono forniti i vari tasselli di una storia con dei sorprendenti colpi di scena.
Il romanzo da lento, si sviluppa in modo coeso e corposo dalla metà in poi; e quello che dalle prime righe sembra un personaggio qualunque, quasi di passaggio oserei direi, assume un alone di mistero via via sempre più interessante.
Non è l'unico a poter esser definito tale in quanto anche il villain della storia, Gaddo, e un inaspettato giullare, Gil (è il mio personaggio preferito!), riempiono egregiamente le righe della storia.
E che dire del finale molto 'cavalleresco'... Mi sono piaciuti gli spunti verso sentimenti quali coraggio, lealtà e fedeltà.
Sinceramente, dato il titolo, mi aspettavo qualcosa di molto esotico ma il rimando alla Guerra Santa è un pretesto storico migliore in cui muoversi perché è un caposaldo della nostra storia medievale.
Lunga vita ai Lagrange, ai Lacroix, ... e a Gil, che con la sua astuzia può risolvere quasi ogni cosa 😉


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