mercoledì 27 marzo 2024

RECENSIONE "PER IL MIO BENE" di Ema Stokholma

 

Buongiorno follower!
Recensione: "Per il mio bene" dell'autrice Ema Stokholma, edito 
HarperCollins. A cura di Monica Burel.



Titolo: Per il mio bene 

Autore: Ema Stokholma

Genere: Autobiografico

Casa editrice: HarperCollins 

Disponibile in ebook a € 3,99 

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

"Non sei mai al sicuro in nessun posto”, questo ha imparato Morwenn, una bambina di cinque anni. Perché Morwenn ha paura di un mostro, un mostro che non si nasconde sotto il letto o negli armadi, ma vive con lei, controlla la sua vita. Un mostro che lei chiama “mamma”. La persona che dovrebbe esserle più vicina, che dovrebbe offrirle amore e protezione e invece sa darle solo violenza e odio. La picchia, la insulta, le fa male sia nel corpo che nell’anima. A lei e a Gwendal, suo fratello, di pochi anni più grande. Morwenn prova a fuggire, ma la società non lascia che una bambina così piccola si allontani dalla madre, e tutti sembrano voltarsi dall’altra parte davanti alle scenate, ai “conti che si faranno a casa”, ai lividi. Così, aspettando e pregando per una liberazione, Morwenn imparerà a mettere su una corazza, a rispondere male ai professori, a trovare una nuova famiglia e un primo amore in un gruppo di amici, a usare la musica per isolarsi e proteggersi. Finché, compiuti quindici anni, riuscirà finalmente a scappare di casa e a intraprendere il percorso, fatto di tentativi ed errori, che la porterà a diventare Ema Stokholma, amatissima dj e conduttrice radiofonica.



Libro autobiografico. Libro difficile con tematiche difficili e pesanti.
Ema, che realmente si chiama Morwenn, ha un fratello più grande di lei, Gwendal. Entrambi vivono con la madre in Francia, mentre il padre, Antonio, vive in Italia. La madre li insulta, li picchia ad ogni occasione. Morwenn cercherà di scappare anche se è solo una bambina. Il fratello subirà senza fiatare. I tre cambieranno abitazione e si stabiliranno a Rennes. Da qui la Morwenn quattordicenne scapperà in modo definitivo da casa. Raggiungerà Roma dove abita Antonio e da lì percorreremo con lei la sua vita tra alti e bassi, tra chiari e scuri, tra droga, alcol, cambi di "fidanzati" continui. Ci sarà una riconciliazione con il fratello e inizierà un rapporto "sano" cosa che non hanno mai avuto fintanto che hanno abitato con la madre.
Dopo le prima pagine volevo abbandonare questo libro. Troppo "cattivo" anche perché fin troppo vero. La violenza che una madre perpetra ai danni dei propri figli fa di lei un mostro. E non mi si venga a parlare che se la madre stessa ha vissuto questo in passato è una "scusante"! Ci sono persone che non dovrebbero mai diventare genitori. Ma, ahimè, le leggi della natura non le faccio io.
La protagonista dopo aver toccato il fondo è stata veramente brava non solo a risalire, ma anche a riconoscere di avere bisogno di aiuto. Soprattutto perché purtroppo anche lei rischiava di cadere nel vortice della violenza.
In fin dei conti, seppur con fatica, ho fatto bene a finire il libro. In quanto a consigliarlo direi di ni…


sabato 23 marzo 2024

RECENSIONE "LA SCELTA DEL GATTO" di Matteo Rampin

 

Buongiorno follower, buon sabato!
Recensione a cura di Silvia Cossio: "La scelta del gatto" dell'autore 
Matteo Rampin, edito Ponte Alle Grazie. Con la collaborazione 
di Laura Fanna e Matteo Loporchio. 


Sottotitolo: Lezioni feline sull'arte di vivere 

Autore: Matteo Rampin 

Genere: Raccolta

Casa editrice: Ponte Alle Grazie

Disponibile in ebook a € 7,99
E in formato cartaceo a € 7,01



TRAMA:

I gatti sono creature affascinanti e insieme inquietanti, animali di casa ma pur sempre selvatici, sfuggenti, ambigui e mai scontati. Sanno sorprenderci e proprio per questo osservarne i comportamenti può insegnarci parecchie cose. Se i gatti ci vedono al buio è perché sanno sfruttare anche una minima porzione di luce, allo stesso modo potremmo imparare a fare noi umani nell’affrontare situazioni apparentemente oscure e perciò spaventose. Se le cadute sono inevitabili per noi come per i gatti, e bisogna mettere in conto le sconfitte nel gioco dell’esistenza, possiamo pur sempre apprendere dai nostri felini come fare per cadere ritrovandoci in piedi. Anche noi abbiamo le nostre “antenne”, come i gatti hanno le vibrisse, ma loro possono insegnarci molto su come usare al meglio la sensibilità che ne deriva, così come possono insegnarci a drizzare il pelo in certe occasioni. Sono alcuni dei paragoni tra le condizioni di vita gattesca e la psicologia umana presentati nel libro, dove vengono affiancati anche da casi clinici. Gli amici a quattro zampe ci possono offrire una lezione di equilibrio e saggezza con i loro atteggiamenti schivi ma comunicativi, con la loro apparente pigrizia e apparente aggressività, con il loro desiderio di sovrastarci e le loro infinite risorse, con la loro sapiente capacità di mantenere la giusta distanza e vicinanza. Basta cercare di comprendere le ragioni che muovono queste misteriose tigri in miniatura per vedere gli eventi e i problemi sotto una luce nuova. Contemplare le scelte del gatto può essere  molto più istruttivo di tante parole.


In questo volume dell’autore Matteo Rampin, scritto in collaborazione con Laura Fanna e Matteo Loporchio, viene sottolineata l'affinità segreta tra comportamento umano e comportamento felino. Una raccolta di aneddoti, nozioni scientifiche e curiosità di argomento gattesco, che suggeriscono considerazioni utili in alcuni frangenti della vita di tutti i giorni. Espedienti e strategie per risolvere le varie difficoltà; le metafore feline usate più spesso.
Scritto da esperti del settore, questo libro apre la strada alla riflessione. Con esempi pratici, tratti dalla loro esperienza lavorativa, con il supporto dei gatti al fine di rendere più efficace la terapia psicologica, si giunge alla risoluzione dei problemi.
Consigli utili da mettere in pratica semplicemente osservando i nostri amici quattrozampe, cogliendo particolari che si danno per scontati, ma che, in una chiave di lettura diversa, rappresentano molto di più: un aiuto concreto per affrontare la quotidianità.  
Ho sempre pensato che il fatto stesso di doversi prendere cura di un cucciolo distolga l'attenzione dai propri problemi per concentrarsi sul piacevole compito. Chiaramente, questo è un aspetto che si può estendere a tutti gli animali, ma per me i gatti hanno una marcia in più. Non per niente, condivido i miei spazi (o forse dovrei dire il “loro” spazio) con cinque pelosetti.
Per concludere, il messaggio che lancia questo libro è di adottare un gatto, risolverà i vostri problemi di natura psicologica e non avrete bisogno di andare da uno psicoterapeuta 😂. No, dai, scherzo... Anche se forse... 😉 Niente, continuo a essere di parte.
Lettura consigliata.


giovedì 21 marzo 2024

RECENSIONE "LE ANIME PURE" di Elisa Mura

 

Buongiorno follower!
Andrea Macciò ha letto per noi "Le anime pure
dell'autrice Elisa Mura.



Titolo: Le anime pure 

Autore: Elisa Mura

Genere: Giallo - Storico

Disponibile in ebook a € 1,99 

E in formato cartaceo a € 7,28

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Edward, un instancabile uomo votato ad aiutare il prossimo, perde casa e lavoro da un giorno all’altro ed è costretto a trovarsi una sistemazione al più presto. Durante il suo cammino, viene a conoscenza di Southfield Park, una tenuta di campagna bisognosa di aiuto dove, frequentemente, appare il fantasma di una donna.
Edward decide di andare a indagare, proponendosi come domestico e la sua storia si intreccerà con quella di Sebastian: un uomo tormentato dalla scomparsa della moglie, morta in tragiche circostanze. Tra fenomeni sovrannaturali, morti inspiegabili, maggiordomi insopportabili e amori incontenibili, Edward, con l’aiuto di sua figlia, Adele, cercherà di riportare la serenità in quel luogo tetro e di svelare misteri sempre più intricati.

Le anime pure è un romanzo che unisce intrecci differenti tra di loro: il sentimento romantico, il mistero, il sovrannaturale e il tormento per la perdita della persona amata. Vi sono, però, molti punti che li unisce, come il destino e l’importanza degli incontri che cambieranno, inesorabilmente, la vita di tutti i personaggi di questa storia.
Niente, però, nulla sarà lasciato al caso. 



Le anime pure. Southfield Park è il primo romanzo dell’autrice Elisa Mura, disponibile oggi in una nuova edizione e con una nuova cover. 
È la storia di Edward, un uomo che, trovatosi improvvisamente senza casa e lavoro, viene a conoscenza dell’esistenza di Southfield Park, una tenuta “infestata” dal misterioso fantasma di una donna, che però solo alcuni riescono a vedere. È forse la moglie del proprietario, Charlotte, uccisa in circostanze misteriose per il delitto del quale si è autoaccusato (forse per coprire qualcun altro) un ex dipendente della tenuta, il giovane William?
Nella tenuta abita anche la sorella di Sebastian, la giovane e apparentemente fragile Louise. 
Edward si stabilisce a Southfield Park assieme alla figlia Adéle, per lavorare come domestico, e intanto iniziano entrambi a indagare sulla misteriosa presenza “soprannaturale”. La donna che appare è una presenza malevola oppure è solo un’anima inquieta che vuole comunicare qualcosa?
Le anime pure. Southfield Park è un romanzo ambientato nell’epoca vittoriana inglese, nel quale si intrecciano il romance, con gli amori tormentati dei personaggi, il giallo, con l’indagine sull’omicidio di Charlotte, la moglie del proprietario della tenuta Sebastian, e il fantasy con sfumature “horror” con l’incombente presenza del fantasma dell’inquieta donna di Southfield Park. Un mix di generi che un’autrice dalla fervida fantasia, molto abile nel variare ambientazioni e atmosfere dei suoi romanzi, riesce a rendere alla perfezione, sempre attraversato da una costante vena di ironia che caratterizzerà anche i suoi romanzi successivi. Il titolo è “misterioso” come la trama del romanzo: chi sono davvero “le anime pure”? Il libro è impreziosito da una “postfazione” nella quale l’autrice approfondisce attraverso le sue memorie uno dei personaggi più controversi e affascinanti del romanzo, quello di Louise.
Un esordio davvero interessante, per chi ha letto questo romanzo conoscendo già molte delle opere dell’autrice Elisa Mura, è piacevole riconoscere in “Le anime pure-Southfield Park” i temi e lo stile inconfondibile che la caratterizza. La nuova cover è meno “gotica” di quella originaria, incentrata a differenza della prima più sugli affascinanti protagonisti che sulle atmosfere, e più affine al gusto estetico contemporaneo, anche se in realtà dalla prima edizione sono passati solo pochi anni (era il 2016).


mercoledì 20 marzo 2024

RECENSIONE "L'ETÀ FRAGILE" di Donatella Di Pietrantonio

 

Buongiorno follower!
Recensione: "L'età fragile" dell'autrice Donatella Di Pietrantonio, 
edito Einaudi Editore. A cura di Giorgia Spurio.


Autore: Donatella Di Pietrantonio

Genere: Narrativa

Casa editrice: Einaudi Editore

Disponibile in ebook a € 9,99

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Non esiste un'età senza paura. Siamo fragili sempre, da genitori e da figli, quando bisogna ricostruire e quando non si sa nemmeno dove gettare le fondamenta. Ma c'è un momento preciso, quando ci buttiamo nel mondo, in cui siamo esposti e nudi, e il mondo non ci deve ferire. Per questo Lucia, che una notte di trent'anni fa si è salvata per un caso, adesso scruta con spavento il silenzio di sua figlia. Quella notte al Dente del Lupo c'erano tutti. I pastori dell'Appennino, i proprietari del campeggio, i cacciatori, i carabinieri. Tutti, tranne tre ragazze che non c'erano più.

Amanda prende per un soffio uno degli ultimi treni e torna a casa, in quel paese vicino a Pescara da cui era scappata di corsa. A sua madre basta uno sguardo per capire che qualcosa in lei si è spento: i primi tempi a Milano aveva le luci della città negli occhi, ora sembra che desideri soltanto scomparire, si chiude in camera e non parla quasi. Lucia vorrebbe tenerla al riparo da tutto, anche a costo di soffocarla, ma c'è un segreto che non può nasconderle. Sotto il Dente del Lupo, su un terreno che appartiene alla loro famiglia e adesso fa gola agli speculatori edilizi, si vedono ancora i resti di un campeggio dove tanti anni prima è successo un fatto terribile. A volte il tempo decide di tornare indietro: sotto a quella montagna che Lucia ha sempre cercato di dimenticare, tra i pascoli e i boschi della sua età fragile, tutti i fili si tendono. Stretta fra il vecchio padre così radicato nella terra e questa figlia più cocciuta di lui, Lucia capisce che c'è una forza che la attraversa. Forse la nostra unica eredità sono le ferite. Con la sua scrittura scabra, vibratile e profonda, capace di farci sentire il peso di un'occhiata e il suono di una domanda senza risposta, Donatella Di Pietrantonio tocca in questo romanzo una tensione tutta nuova. 

L'età fragile di Donatella Di Pietrantonio, edito da Einaudi, racconta alcune fasi della nostra età, tappe della nostra vita, tra giustizie e ingiustizie, tra ricordi belli e cicatrici.
C'è un silenzio che si porta dietro la montagna, una voce fatta di eco e di voci che rivivono tra le rocce del Dente del Lupo nella Maiella. 
C'è lo stesso silenzio nel rapporto tra genitori e figli quando i figli crescono. 
C'è Lucia, giovane che aveva lo stesso distacco con i suoi. C'è Amanda, la figlia cresciuta, che sceglie anche lei il silenzio con sua madre Lucia, quella stessa Lucia che sembra aver dimenticato la sua giovinezza.
C'è l'Abruzzo con i suoi aspetti contrastanti tipici della cultura contadina: la saggezza, l'orgoglio, il riserbo, la pazienza e il furore. 
È la terra dei pastori con i fucili e dei pastori che scrivono poesie. 
Amanda e Lucia si incroceranno di nuovo tra sguardi schivi? 
Da anni Lucia è come se si sentisse a metà, incompleta, con una promessa non mantenuta: una giovane sposa che "ha esaurito il coraggio, i sogni".
Si può ancora credere in qualcosa e combattere per questo?
A volte è la stessa natura che senza eclatanti eventi ci raggiunge con i suoi messaggi simbolici. Arriva potente per poter rinascere.
Questo libro parla anche dei diversi che scelgono il bosco, che rifiutano la vita urbana, la vita umana, prendendosi delle colpe non proprie, a causa della propria diversità.
E si parla della paura, quella che non ti aspetti, quella che arriva all'improvviso nel posto che chiami casa. È lo shock che colpisce un'intera comunità.
Dove veramente possiamo essere al sicuro?
Quanto male possiamo farci perché ci sentiamo in colpa per essere stati definiti dei sopravvissuti? 
È una colpa sentirsi in colpa?
È una colpa fuggire? È una colpa avere paura?
È una colpa se scappiamo dalla morte e ci aggrappiamo alla vita?
L'età fragile lascia i suoi interrogativi e travolge il lettore.


lunedì 18 marzo 2024

RECENSIONE "IO NO (EX-IO) di Valeria Raimondi

 

Buongiorno follower, buon inizio settimana.
Recensione: "Io no (ex-io)" dell'autrice Valeria Raimondi, raccolta poetica 
edita Puntoacapo Editrice. A cura di Andrea Macciò. 



Titolo: Io no (ex-io) 
Autore: Valeria Raimondi

Genere: Raccolta poetica

Casa editrice: Puntoacapo Editrice
Collana: Intersezioni

Disponibile in formato cartaceo a € 12,00

Contatti autore: Facebook 





Io no (ex io) di Valeria Raimondi è una silloge poetica uscita per la prima volta nel 2011 e ripubblicata a ottobre 2023 per la collana “Intersezioni” di Puntoacapo Edizioni.
Il percorso di Io no (ex io) si dipana in sette sezioni o canti che raccontano con un linguaggio poetico aspro e scarnificato, talora iperrealista nella descrizione di alcuni dettagli, la storia di un Io che sorvola l’abisso in bilico tra ascesi e auto-distruzione. L’autrice svolge anche la professione di infermiera e la raccolta nasce dalla suggestione di un evento vissuto, la storia di una ragazza affetta dal disturbo alimentare dell’anoressia. 

Oggi è mai più (...) la gioia è mai più/ mai più il lamento la scala la noia/ mai più gli occhi il ventre la mano/mai più il giorno la notte la voglia. Ex-io, ex-tu, ex-voi. Svendita totale-totale rinuncia. Anorexia. Oggi è mai più.

Nel primo canto, Curar(se), il percorso emotivo è quello del tentativo di uscire da sé stessa della voce narrante, da quando la bambola si è rotta/spezzato l’ingranaggio la tensione che sentiamo è quella all’annullamento del corpo e della carnalità per sentirsi con l’anima più vicina al cielo. Con Nutrir(se) le poesie con una descrittività quasi iperrealista evocano il rapporto tra la voce narrante e la tentazione del cibo e della tigre-fame. Con Ex voi viviamo il rabbioso distacco della voce narrante dal resto del mondo; razze di vuoti a perdere è una delle invettive lanciate contro un immaginario voi, con Ex tu entriamo nel tormento della voce narrante nel cercare di liberarsi dal desiderio sessuale e dalla ricerca dell’amore. 

Ambire a un amore a un figlio a una vita (una bestemmia al cielo questo desiderare) ambire solo a un bacio un bacio dato gratis e stento a non amarti, a non cessare il vizio di cercarti

Con Ad(dio) e Speranze d’Essere si mescolano la ricerca dell’annullamento con un afflato mistico e religioso, e con la fame d’amore alla quale sono associati i disturbi alimentari. 

Un po’ d’amore anche piccolo, storto, malato, un po’ d’amore chiedo. 

Un percorso che ci porta ai cinque componimenti isolati Sogni e al canto finale Mostri nel quale la voce narrante riemerge da sopravvissuta all’abisso interiore che ha attraversato. 

Sono un pericolo, una mina vagante, ho conosciuto il dolore che uccide e sono sopravvissuta (…) sono stella caduta angelo ripudiato terrificante dea.

Solo nell’ultimo componimento è l’autrice a parlare in prima persona, rivolgendosi alla protagonista alla quale ha dato voce. 

Vorrei salvarti, ma non è in mio potere. Ti regalo una voce.

La raccolta di Valeria Raimondi, come affermato nella post-fazione di Maria Sardella, è parte di una poesia contemporanea sempre più lontana dal facile lirismo, che oggi è diventata il linguaggio elettivo per sfrondare la scrittura dall’inessenziale e dal decorativo, alla ricerca dell’essenza. L’autrice riesce a raccontare con gli occhi di un’altra l’ostico tema dell’anoressia e dei disturbi alimentari, diffuso in particolare nelle fasce giovanili e tra le ragazze, che vivono spesso in questa fase i sentimenti contrastanti tra rabbiosa estraneità al mondo, afflato all’annullamento fisico e alla trasformazione in essenza spirituale e fame d’amore che Valeria Raimondi riesce a riportare al lettore con una sorprendente intensità emotiva. 
È possibile leggere questo percorso poetico anche a livello metaforico, e interpretare l’anorexia del primo componimento come una metafora della Poesia, un linguaggio che nel mondo contemporaneo sembra avere uno spazio sempre più ristretto, portando chi la pratica a sentire lo stesso abisso della voce narrante? Forse è possibile leggere Io no (ex io) anche in questo senso, vista l’intensità emotiva e l’immedesimazione tra autrice e voce narrante che si percepisce in molti passi. 
Una lettura non facilissima, ma di grandissima intensità emotiva, che non lascerà sicuramente indifferente chi legge. Parlare di un disturbo psico-somatico come l’anoressia con un linguaggio poetico ha permesso all’autrice di dare voce alla sua protagonista e a far vivere chi legge assieme a lei il suo contradditorio percorso di sorvolo dell’abisso, che forse è lo stesso di chi fa poesia. Il linguaggio è interessante, passionale e innovativo, a volte iperrealista e descrittivo, con uso frequente di neologismi.


venerdì 15 marzo 2024

RECENSIONE "ISOLATI E CONTENTI" di Ilaria Carioti

 

Buongiorno follower, buon venerdì!
Recensione: "Isolati e contenti" dell'autrice Ilaria Carioti.
A cura di Franca Poli.



Autore: Ilaria Carioti

Genere: Commedia romantica

Disponibile in ebook a € 1,99

E in formato cartaceo a € 11,44

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Cosa potrebbero avere in comune Jeff Del Drago, giornalista satirico super sexy, e Alice, aspirante suora?
Apparentemente nulla.
Con una pandemia in arrivo però tutto è possibile.
L’isolamento forzato costringe entrambi a rifugiarsi sull’isoletta di San Biagio, insieme a Giordano, amico fraterno di Jeff, e sua moglie Elisa, sorella di Alice.
Jeff promette a Giordano di girare alla larga da sua cognata, ma San Biagio è davvero troppo piccola per mantenere le distanze…
Alice e Jeff, benché ai poli opposti, costretti alla vicinanza imparano a conoscersi e scoprono di non essere poi tanto diversi.
Le complicazioni però sono dietro l’angolo, soprattutto quando Elisa propone a Jeff di sedurre sua sorella per distoglierla dai suoi progetti clericali… ma si sa, gli inganni sono fatti per essere scoperti.
Alice, delusa e arrabbiata, lascia l’isola.
Sarà disposto Jeff a mettere da parte l’orgoglio per seguirla in capo al mondo?
Tra dialoghi spassosi, ironia quanto basta e tanti spunti di riflessione, “Isolati e contenti” accompagna il lettore in un viaggio tutto da scoprire. 



Inizio con il dire che i due protagonisti di questo libro non potrebbero essere più diversi l’uno dall’altro. Per loro vale il detto “essere come il diavolo e l’acqua santa”. Infatti lui, Jeff, è un giornalista satirico oltre ad essere un incallito playboy, mentre lei, Alice, dopo una tragedia familiare ha deciso di farsi suora.
Il loro incontro avviene durante il lockdown dovuto al Covid. Si trovano entrambi in isolamento a San Biagio, una piccola isola che si trova di fronte a Napoli di proprietà della famiglia del migliore amico di Jeff, nonché cognato di Alice, Giordano.
Il libro è sì ambientato in un momento storico molto particolare, però ci sono solo degli accenni alla pandemia. L’autrice, pur non sottovalutando il dolore e la paura del periodo, è riuscita a scrivere una storia piacevole da leggere. Il tutto grazie al luogo scelto dai nostri protagonisti per trascorrere l’isolamento: un’isoletta dove c’è solo la casa padronale e la depandance del custode. L’ansia e la paura si stemperano grazie alla bellezza delle albe e dei tramonti, all’azzurro del mare e alla pace degli uliveti.
I due protagonisti sono stati caratterizzati con molta cura. L’autrice ha dato loro il giusto equilibrio e armonia, il candore e la passione, la perspicacia e la sfrontatezza. Inoltre, ha fatto sì che si evolvessero piano piano, senza fretta e senza lasciare nulla al caso. 
Discorso analogo per i personaggi secondari: il cognato e sorella di Alice, i domestici, suor Celeste e altri hanno contribuito a rendere questa storia credibile e leggera, nonostante l’argomento trattato.
I dialoghi, dal ritmo incalzante e avvincente, sono ironici, taglienti e in grado di pungolare il lettore portandolo a riflettere su molteplici argomenti. 
La narrazione avviene in prima persona con il pov alternato dei due protagonisti principali, Jeff e Alice. Ho apprezzato molto le illustrazioni in bianco e nero, disegnate dalla stessa autrice, che si trovano a corredo della storia, che impreziosiscono e rendono più interessante ed emozionante il libro. Per quanto riguarda l’ambientazione, beh, quella mi ha fatto sognare ad occhi aperti. Deve essere molto bello trascorrere del tempo su un’isola privata assieme alla persona amata, assistere al sorgere del sole e al suo tramonto, passeggiare tra gli uliveti, rilassarsi in mare facendo snorkeling...
Riassumendo, la lettura di questo romanzo risulta piacevole e spassosa, non priva di spunti di riflessione.
Concludo facendo i miei complimenti a Ilaria Carioti. 
Libro decisamente consigliato da parte mia.


martedì 12 marzo 2024

RECENSIONE "LUCIFERO SI RACCONTA" di Stefano Napolitano

 

Buongiorno follower!
Recensione "Lucifero si racconta" di Stefano Napolitano, edito 
Letteratura Alternativa Edizioni. A cura di Andrea Macciò.



Autore: Stefano Napolitano

Genere: Narrativa


Disponibile in formato cartaceo a € 15,10

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Tra realtà e immaginazione, lettere e numeri, atmosfere di gioia e di ira, di scherzo e di rivendicazione. Che sia fantastico il quotidiano. Avanzino demoni, streghe, ciclopi, mostri, fauni, eretici. Gli amanti. Si reinventi l’Amore. Si racconti del Nuovo Avvenire. E’ ora di Verità, di Festa, di Trionfo. Si scateni l’Inferno! 

Lucifero si racconta di Stefano Napolitano è un’opera molto singolare. Una scrittura iniziata nel 2009 e portata a termine, secondo quanto affermato dall’autore, nel periodo del lockdown quando ha deciso di provare a pubblicare il suo manoscritto per Letteratura Alternativa Edizioni (il secondo dopo la raccolta di poesie “Pensieri di seconda scelta”).
Nella premessa l’autore ci chiede di abbandonare pregiudizi, certezze, fretta e convenienza ed entrare nello spirito di questo libro, breve, ma intensissimo.
Si parte davvero dal principio, dalla creazione del mondo. Lucifero che, come sappiamo, è un Angelo caduto per la sua ribellione alla divinità che lo ha creato, afferma di essere stato la prima Creatura di Luce concepita a immagine e somiglianza di Dio. Dal principio Lucifero si mostra refrattario all’idea di dover obbedire in maniera incondizionata a colui che lo ha creato e ricostruisce dal suo punto di vista l’episodio biblico di Adamo ed Eva. Perché all’umanità dovrebbe essere stata negata la conoscenza e l’avvicinamento a una condizione di divinità? La ribellione di Lucifero provoca la sua caduta: ma non ci dobbiamo immaginare l’Inferno della Divina Commedia di Dante, perché l’inferno raccontato da Stefano Napolitano è la terra stessa.
E così l’autore ci presenta una controstoria del mondo dal punto di vista del “cattivo” e dell’Angelo Ribelle.
Il libro è una potente metafora della comunicazione e del potere, nel quale l’aspetto “religioso” e la lotta tra il Dio biblico e il suo rivale ribelle Lucifero assume dei toni fortemente simbolici. Quello che l’autore mette in discussione tramite le parole del suo Lucifero che si racconta è l’elogio dell’obbedienza, della passività, della sottomissione a regole forse volutamente insensate, della narrazione di una storia scritta per secoli dai vincitori di turno. 

Insorgete contro le regole effimere del gioco come il primo giorno di ribellione.

Attraverso le parole di Lucifero, l’autore mette in discussione quel potere politico, religioso e comunicativo che proprio nel periodo della pubblicazione del libro sembrava essere arrivato a un punto di non ritorno.

State consegnando le vostre vite, le vostre anime e il vostro destino con un’arrendevolezza senza precedenti.

Impreziosito da una bellissima cover, con visione “in negativo” nel senso fotografico, con una ragazza che interpreta l’Angelo Caduto e l’umanità che se ne allontana, Lucifero si racconta è per molti versi un libro “disturbante” perché il suo obbiettivo è proprio quello di instillare il dubbio e spingere l’umanità al ragionamento autonomo e a scoprire e ricercare la scintilla divina che contiene, invece che limitarsi a un’obbedienza acritica e soffocante a sistemi di regole che la soffocano. Un libro da leggere dal punto di vista simbolico, molto coinvolgente e caratterizzato da una scrittura breve ed essenziale. L’ideale sarebbe leggerlo in un’unica soluzione per riuscire a comprenderne lo spirito.


lunedì 4 marzo 2024

RECENSIONE "UN NUOVO GIORNO A WONDERSON LANE" di Gaia Valeria Patierno

 

Buon pomeriggio, amici lettori!
Recensione: "Un nuovo giorno a Wondeson Lane" dell'autrice 
Gaia Valeria Patierno. A cura di Silvia Cossio.

I PROVENTI DELLE VENDITE DI QUESTO LIBRO DEL MESE DI MARZO SARANNO DEVOLUTI ALLA O.D.V. "UN FIORE RARO DI NOME MADDALENA".



Autore: Gaia Valeria Patierno

Genere: Suspense/Thriller

Disponibile in ebook a € 3,99

E in formato cartaceo a € 14,99

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Wonderson Lane: un comprensorio di quattro ville sulla scogliera, tutte disabitate tranne una: quella della famiglia Granger.
Hellen, Jonathan e Dylan, che ha appena compiuto quattro anni. Da poco vive con loro anche Nuke, il dobermann da allerta diabetica del piccolo, insieme alla sua trainer Caroline.
Jonathan, però, a casa non torna quasi mai; soltanto per il weekend, una settimana ogni tre. Eppure è stato proprio lui a insistere perché si trasferissero.
Wonderson Lane: un luogo senza tempo, selvaggio, dove cielo e mare si incontrano. Due mondi grigio ferro, ribollenti di nuvole e schiuma. Un paradiso dimenticato, proprio come certi segreti. Nascosti bene in vista eppure invisibili.
Ma a volte, a Wonderson Lane, il silenzio ti schiaccia. Altre volte, invece, quando volano i corvi, quasi ti assorda. Ed è allora che Hellen si mette a urlare.
Ed è allora che i segreti prendono vita. 

Dopo aver letto e apprezzato La trilogia Nera, inevitabile la decisione di acquistare questo libro. Scontato dire che la scelta si è rivelata azzeccata; anche questa volta, infatti, Gaia Valeria Patierno non ha disatteso le mie aspettative, anzi, se possibile, le ha superate. 
In scena, questa volta, una famiglia come tante, composta da marito, moglie, figlio e un gatto. 
Lei, Hellen, trascorre le giornate accudendo il piccolo Dylan, un bambino speciale sempre bisognoso di cure al quale da poco si è aggiunta un’ulteriore complicazione (comune nei bambini con la sindrome di Down): il diabete di tipo uno, insulino-dipendente. Lo stress per la situazione a cui sottoposta, in aggiunta alla solitudine legata a un marito sempre assente per lavoro e alla posizione isolata della loro abitazione, accentua il malessere della donna. 

Mai come in quel momento si era sentita così in bilico: una funambola tra bene e male, tra sollievo e dolore, messaggera di visioni invisibili agli altri e con il cuore lacerato da una follia che peggiorava di giorno in giorno.

Lui, Jonathan Granger, neurochirurgo. Il suo modo di fare autoritario nei confronti della moglie spesso sfocia in violenza verbale. Trova sfogo alle sue frustrazioni negli incontri sadomaso con Madame. Un modo per espiare le sue colpe. 

In qualche modo, lo strazio del corpo alleviava quello dell’anima.

Dedica poco tempo alla famiglia, preferisce “scappare”.

“Dovresti rallentare e metterti a fare il padre.” Se lo ripeteva di continuo e poi accettava l’ennesima trasferta, spinto da un’oscura compulsione. 

È vero, tradiva Hellen da anni, ma solo per il dolore. “La mia non è infedeltà, è sopravvivenza.”

La necessità di avere un aiuto per il piccolo li porta a valutare l’idea di prendere un cane da allerta diabetica. Ed è così che conoscono Caroline Vautier, “l’ultimo appiglio di speranza che non vuole veder crollare”. La donna e Nuke, il cane, entrano a far parte della loro vita, portando un po’ di tregua alla routine di Hellen. Ciononostante, l’insofferenza di quest’ultima va via via crescendo con il passare del tempo e il suo matrimonio inizia a cedere sotto il peso delle difficoltà. Troppe le verità nascoste che premono per vedere la luce, e quando ciò avviene, è peggio di un tornado: la devastazione è totale. 
All’inizio, ho avuto qualche difficoltà a inquadrare il genere. Era sì palese che “ci fosse qualcosa sotto” - e al posto dell’autrice avrei evitato alcuni dettagli che, ahimè, hanno fatto sì che si intuissero troppo presto certe macchinazioni -, ma fino a metà libro non era certa al cento per cento della piega che avrebbe preso la storia: un crescendo di colpi di scena che tengono con il fiato sospeso e la curiosità di sapere come andrà a finire. Il tutto avvolto da un’atmosfera lugubre che ben si accorda al posto isolato in cui si svolge la vicenda e agli eventi atmosferici.
Finale stupendo! Epilogo ancora di più, quantomeno ha soddisfatto la mia sete di vendetta 😆
Gli argomenti trattati denotano un lavoro di studio e ricerca. Come si legge nei ringraziamenti, l’autrice si è avvalsa di figure professionali per rendere il più possibile veritiero il romanzo.
La scrittura curata rappresenta solo un dettaglio che chiude il cerchio intorno a questo romanzo che ho trovato straordinario e che mi sento di consigliare senza ombra di dubbio.

PS: I proventi delle vendite verranno devoluti alla O.D.V. “Un fiore raro di nome Maddalena”, un motivo in più, qualora ancora ce ne fosse bisogno, per acquistare il libro 😉


RECENSIONE "ALLA SCOPERTA DELL'AMORE" di Judith Keim

 

Buongiorno follower, buon inizio settimana!
In uscita oggi "Alla scoperta dell'amore" dell'autrice Judith Keim, terzo volume della serie "Salty Key Inn", tradotto da Isabella Nanni. A cura di Franca Poli.


Autore: Judith Keim 
Genere: Romance

Casa editriceWild Quail Publishing
Traduttore: Isabella Nanni

Disponibile in ebook a € 4,99
E in formato cartaceo a €  19,75

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

L’amore a volte comincia a casa...

Regan Sullivan continua a lavorare con le sue sorelle, Sheena e Darcy, per vincere la sfida dello zio Gavin di portare al successo il Salty Key Inn, ma nel frattempo si chiede perché non riesca mai a trovare l’uomo dei suoi sogni. Le sue sorelle sono felicemente sistemate con uomini che amano. Perché lei non ci riesce? Quando è
coinvolta in un incidente in moto con Brian Harwood, Regan impara a pensare in modo diverso sia al suo aspetto che a sé stessa. Mentre guarisce dalle sue ferite e aiuta Brian a riprendersi dall’incidente per cui incolpa sé stessa, Regan scopre che l’amore che ha sempre cercato era davanti ai suoi occhi da sempre.
Una storia di sorelle e della famiglia che trovano... Assicuratevi di leggere tutti i libri della serie: Alla scoperta di me stessa, Alla scoperta della mia strada, Alla scoperta dell’amore, Alla scoperta della famiglia.
Un altro dei libri della serie di Judith Keim che celebra l’amore, le famiglie e donne forti che affrontano le loro sfide. Narrativa femminile per tutte le età, letture da spiaggia con un tocco di romanticismo e di umorismo, colpi di scena e l’immancabile lieto fine. 



Siamo arrivati al terzo libro della serie Salty Key Inn dove le protagoniste sono le tre sorelle Sullivan-Morelli.  Il primo ci ha fatto conoscere Sheena, Darcy e Regan e la sfida che lo zio Gavin Sullivan ha lanciato loro sotto forma di eredità, ovvero vivere e lavorare insieme nell’hotel per cercare di metterlo in condizioni di ricevere ospiti nell’arco di un anno. Se si attengono a questo vincolo, al termine dell’anno riceveranno l’altra parte di eredità altrimenti perderanno tutto. 
Anche in questo libro, come nel precedente, le tre sorelle, continuano con la sfida che lo zio Gavin ha lasciato loro nel suo testamento. Riescono a centrare l’obiettivo che si sono prefissate, ovvero aprire una prima parte dell’hotel per il Labor Day, ma c’è ancora molto da fare, però, affinché anche il prossimo traguardo che si sono imposte - cioè aprire il ristorante “Gavin” entro il 15 dicembre - vada in porto. Per fortuna, possono continuare a contare sull’aiuto di Brian, Austin, gli amici di zio Gavin e del designer d’interni Mosè Green, Mo per gli amici. Oltre a quello del marito di Sheena, Tony Morelli e i loro figli, che, come sappiamo, si sono trasferiti definitivamente in Florida. 
Mentre proseguono questo viaggio insieme lavorando alla locanda, ciascuna delle loro vite continua a crescere nelle loro carriere secondarie: come scrittrice, Darcy, designer di interni, Regan e mamma, Sheena. 
Nonostante sia una narrazione corale, dove seguiremo i lavori all’hotel e le vicissitudini lavorative e private di Sheena e Darcy, la storia questa volta è incentrata sulla più piccola delle sorelle, Regan. Scopriremo qualcosa in più su di lei. Soprattutto verrà approfondito il suo legame con l’aitante imprenditore edile Brian.
Regan, la più giovane delle Sullivan, da amici e familiari è sempre stata considerata bella, ma poco intelligente, perché a scuola aveva dei problemi di apprendimento. In realtà, le sue difficoltà sono dovute alla dislessia, cosa che in molti ignorano o sottovalutano. Il suo sogno è quello di diventare designer d’interni e finalmente ora può realizzarlo grazie alle sorelle che le hanno dato fiducia assegnandole il compito di arredare le stanze dell’hotel e del ristorante, ma in particolare a Mosè Green. L’incontro con Mo è determinante per la ragazza. Non solo ha trovato una persona che l’apprezza per il suo lavoro, ma anche un amico fidato e sincero. Se nel lavoro si sente finalmente appagata, non si può dire altrettanto in quella privata. Prova una forte attrazione per Brian, l’imprenditore edile amico dello zio che le aiuta nella ristrutturazione dei vari immobili. Fin da subito, tra i due volano scintille, ma lei ha paura a lasciarsi andare, teme di soffrire visto che lo considera un playboy. Saranno una sfida che le lancia Brian e una gita in moto, non proprio rilassante, che cambierà la loro situazione, sotto parecchi punti di vista, sia lavorativa che privata, in particolare per Regan.
Diciamo che spesso la bellezza esteriore perde di valore se non è supportata da quella interiore. Potrebbe svanire da un momento all’altro per le cause più disparate, e allora, per evitare di ritrovarsi in serie difficoltà, è consigliabile non puntare solo su quella, cosa di cui è ben consapevole la nostra Regan.
Come negli altri libri, anche in questo è molto dettagliata la descrizione dell’hotel e del ristorante situati sul golfo della Florida. Mi sembrava di essere con le protagoniste, di vedere tramite i loro occhi la situazione in cui versa l’hotel, ma anche i cambiamenti apportati da Regan e dal suo amico Mo. Si ha quasi l’impressione di sentire lo sciabordio delle onde, di camminare sulla spiaggia e raccogliere conchiglie. In definitiva, il lettore viene trasportato in Florida senza muoversi da casa.
Ho adorato il modo in cui l'autrice ha mantenuto il ritmo veloce e ha aggiunto alcuni colpi di scena per tenere alta la concentrazione nel lettore. La scrittura accurata e scorrevole, i dialoghi frizzanti e a volte divertenti, così come alcuni siparietti tra i protagonisti, e un’ambientazione da sogno rendono la lettura fluida e piacevole. La narrazione avviene con il pov alternato delle tre sorelle. I personaggi risultano ben delineati e si può percepire sia il loro carattere che l’aspetto fisico.
Ho apprezzato le tre sorelle, così come gli altri personaggi, in particolare Brian e Austin (ho un debole per loro), ma anche Mosè Green e gli amici di zio Gavin. Inoltre, abbiamo fatto la conoscenza del signor Sullivan, il padre di Sheena, Darcy e Regan, e della sua seconda moglie, Regina.
Nel complesso, è una storia ben scritta sull'amicizia, la famiglia, l'amore. Una boccata d'aria fresca.
I miei complimenti all’autrice e a Isabella Nanni per la traduzione.