sabato 24 settembre 2022

RECENSIONE "VORREI CHIAMARTI PAPÀ" di Stefano Bisani

 

Buon pomeriggio, amici lettori!
Approfittando del giorno di riposo, ieri ho letto "Vorrei chiamarti papà" di Stefano Bisani. Ho già avuto modo di apprezzare l'autore nella raccolta "Senza tema" e con questa pubblicazione confermo la mia opinione sul suo operato. Il libro nasce sotto l'egida degli Autori Solidali e il ricavato delle vendite andrà ad aiutare una donna vittima di violenze e il suo giovanissimo figlio. 
Cover realizzata dall'artista muggesano Marco Chermaz.



Autore: Stefano Bisani

Genere: Thriller con suspense

Disponibile in ebook a € 3,99

E in formato cartaceo a € 15,00

Contatti autore: Facebook 



TRAMA:

VORREI CHIAMARTI PAPÀ è un romanzo di formazione e allo stesso tempo un thriller psicologico scritto da Stefano Bisani col supporto del gruppo FB "Autori solidali" il cui motto è: scrivere fa bene; leggere fa bene; fare del bene fa bene.
Infatti, il ricavato delle vendite andrà ad aiutare una donna vittima di violenze e il suo giovanissimo figlio.
Il romanzo è ambientato in una Trieste dei giorni nostri che fa da sfondo, in una calda estate, al viaggio esistenziale di Giulia, una normale e tranquilla sedicenne che vive le sue giornate dividendosi tra gli amici, il fidanzato e la sua famiglia all'apparenza perfetta, ma che in realtà cela più ombre che luci: una madre remissiva e iperprotettiva e un patrigno onnipresente. L'inaspettata notizia del suicidio del padre in carcere per Giulia rappresenta l'inizio della caduta libera nel baratro del suo io.
Una rete di dubbi e interrogativi avvilupperà la ragazza come in una tela di ragno, trascinandola in un vortice che non risparmierà nessuno, né il premuroso fidanzatino, né i suoi genitori. Come in un gioco di specchi deformanti gli innocenti non saranno più tali e Giulia non solo dovrà fare i conti con un pesante passato che è tornato prepotentemente a bussare ma anche con un presente che mostrerà il suo lato più oscuro.
Tradita dal mondo degli adulti diverrà preda di un delirio fatto di visioni e desideri di vendetta che la condurranno a compiere un gesto fatale da cui non otterrà né pace né redenzione. 



La storia si divide tra presente e passato.
Protagonista è Giulia Balzini, diciotto anni, in carcere per essersi macchiata di un crimine orribile.
Un viaggio a ritroso nel tempo per spiegare il motivo che l’ha condotta lì, per capire cosa sia successo davvero quando era solo una bambina. Un tarlo che la perseguita da quando, all’età di sedici anni, in seguito alla morte del padre, riceve in eredità da quest’ultimo delle lettere destinate a lei - ma mai ricevute - oltre a tutta la documentazione degli atti processuali che lo hanno visto coinvolto, accusato, forse ingiustamente, di averla abusata. Grazie all’ausilio di questo materiale, tutte le sue certezze verranno stravolte. I ricordi confusi, come brevi flashback, riaffioreranno, portando alla luce nuove verità.
Davvero suo padre era un mostro? Un mostro o un brav'uomo?

Non posso farlo. Non riesco a dimenticare. Non so più cosa pensare: chi ha ragione? Chi è colpevole? Perché ci sono tante bugie? Perché ci sono mille verità? Perché ci sono miliardi di versioni? Miliardi di possibilità? Perché? Non so più chi è mia madre, chi è Fabio, chi è stato mio padre.

In un'altalena tra dubbi e certezze, si mescolano pensieri sconnessi, negativi, visioni. Realtà o il principio della follia?
Lungo e costellato di difficoltà il percorso che dovrà affrontare la protagonista.
Diverse le figure di contorno: la madre, Cinzia Coltri, e Fabio, il suo compagno; Francesca, la psicologa; il dottor Manfredi, l’avvocato che ha difeso il padre; Marco, il fidanzato della protagonista, sensibile e comprensivo; Serena, la migliora amica.
L’ottima caratterizzazione dei personaggi permette di entrare nella mente di una adolescente con le sue paturnie, i suoi sbalzi di umore, con quell’oscillare dall'amore all'odio e poi di nuovo all'amore in un battito di ciglia, i sentimenti elevati ai massimi livelli; aiuta a comprendere la rassegnazione di una donna vittima di violenze domestiche; fa toccare con mano le motivazioni di un uomo che arriva ad abusare di un bambino. 
L’autore, Stefano Bisani, è stato bravo a portare alla luce un argomento così delicato, limitandosi alla descrizione dello stesso, senza tuttavia risultare di parte. Mette nero su bianco una storia, una delle tante, purtroppo, esponendo le inevitabili conseguenze. Nelle vesti di lettrice, quale spettatrice inerme di un triste spaccato di vita di cui alle volte si preferirebbe ignorare l’esistenza, mi sono lasciata accompagnare verso l’epilogo di cui già intuivo i contenuti.
A parte per qualche piccola svista, il testo risulta curato e scorrevole. L’argomento, come già detto, è di interesse e offre spunti di riflessione su quanto, a volte, possa essere malleabile la mente umana. 
Lettura consigliata.


venerdì 23 settembre 2022

RECENSIONE "NELLA MORTE DEL PADRE" di Luca Bettega

 

Buongiorno follower, buon venerdì!
Dopo aver apprezzato la raccolta a scopo benefico "Senza tema", mi ero ripromessa di approfondire la conoscenza di alcuni autori. Tra questi, Luca Bettega, di cui ho appena finito di leggere Nella morte del padre, un horror devo dire ben riuscito. 



Autore: Luca Bettega

Genere: Horror

Disponibile in ebook a € 1,99

E in formato cartaceo a € 9,95

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Un odio che diviene tanto potente da trasformarsi in preghiera. Una preghiera che implora morte, la morte di quelle che dovrebbero essere le persone più care: mamma e papà. E se qualcuno ascoltasse questa preghiera… e la esaudisse?
La morte prematura e orribile di Laura, uccisa dal padre il giorno del suo settimo compleanno, turba la quiete di Virdeo, un tranquillo paese che si specchia sul lago di Como. Fra tutti il più sconvolto è Daniele, un ventottenne che da poco vive e lavora a Virdeo come responsabile dell’oratorio della parrocchia. Per lui la morte di Laura pare essere solo l’inizio di qualcosa di molto più grande. Il passato torna a bussare, attraverso incubi che sembrano non averlo mai abbandonato, incubi che reclamano un patto antico. Una preghiera. L’assassinio di Laura sarà solo il principio di un’atroce catena di morte e sangue, in cui Daniele si troverà imprigionato in un precario equilibrio tra follia e realtà. Si renderà conto che ogni preghiera che nasce dall’odio stipula un patto. Un patto da cui sarà impossibile tornare indietro e che lo tormenterà finché non verrà rispettato. Nella morte del padre.


La storia inizia con Laura Benassi, una bambina di sette anni, vittima di violenze domestiche perpetrate dai genitori alcolizzati. Il suo omicidio sconvolge Virdeo, tranquillo paese tra le Alpi e il Lario. 
Continua con Daniele Canestrari, un ragazzo di ventotto anni, tormentato da un incubo ricorrente, forse la conseguenza dei maltrattamenti subiti dai genitori, nonché il senso di colpa per aver desiderato da bambino la loro morte, avvenuta proprio dopo aver espresso questo desiderio. 

Anni fa, la psicologa che lo aveva seguito e aiutato per due lunghi anni, gli aveva spiegato che quegli incubi erano il modo escogitato dall'inconscio per rappresentare la paura e il senso di colpa per la morte dei genitori. Quel mostro, in altre parole, l'aveva inventato la sua fantasia per dare un volto all'assassino di chi l'aveva messo al mondo.

Un secondo tragico episodio colpisce la comunità: il piccolo Tommaso si macchia di un crimine orribile per poi morire a sua volta.
A seguire, una serie di decessi sospetta. Un lugubre capitolo che rende tetra una cittadina fino ad allora pacifica.
Un macabro patto: fantasia o realtà? 

I pensieri non avevano più un confine tra realtà e follia. Tutto era folle e tutto era reale. La follia era realtà e la realtà follia.

La consapevolezza che spesso i carnefici sono stati a loro volta vittime.
Don Angelo è il parroco - quasi una figura paterna per Daniele; lo ha sostenuto nei momenti peggiori e gli ha fornito un lavoro - che assiste impotente al susseguirsi della malvagità che dilaga tra le vie del suo borgo. Sebbene impossibile alla mente umana, sembra davvero che qualcosa di diabolico abbia preso dimora nel cuore dei fedeli. 

Una situazione che esula da ogni possibile schema di comprensione e accettazione umana.

Seguire la logica quasi inattaccabile della psichiatra Bonfanti e le convinzioni dell’Ispettore Pier Lucchini o il cuore?
In un rincorrersi di tragici avvenimenti, l’autore intesse una storia ricca di pathos che tiene incollato il lettore fino alle battute conclusive. Benché difficile stabilire cosa ci sia di vero e cosa, invece, sia frutto di una mente disturbata, ritengo che il finale accontenti entrambe le convinzioni. A ognuno la scelta di credere all’esistenza di qualcosa di soprannaturale o di restare ancorati con i piedi per terra.
Poche le imperfezioni riscontrate, il testo risulta ben scritto e scorrevole. 
Lettura consigliata.


giovedì 22 settembre 2022

RECENSIONE "TUTTO CIÒ CHE SONO" di Ilaria Di Roberto

 

Buongiorno follower!
Andrea Macciò ci propone la lettura del libro "Tutto ciò che sono
di Ilaria Di Roberto, edito Europa Edizioni.


Autore: Ilaria Di Roberto

Genere: Biografico

Casa editrice: Europa Edizioni

Disponibile in ebook a € 9,48
E in formato cartaceo a € 13,20

Contatti autore: Facebook - Instagram



TRAMA:

Vittima di Cyberbullismo e Revenge Porn, Ilaria Di Roberto affronta la drammatica situazione che ha vissuto mettendola a servizio non solo della sua rinascita ma di tutte quelle voci che sono tuttora schiacciate dal peso di queste drammatiche esperienze e del tutto inascoltate. Un messaggio, il suo, che non è solo “personale” ma capace di coinvolgere tutti, anzi, che deve farlo, poiché solo affrontando seriamente queste situazioni si potrà uscirne ed evitare che tanti altri possano subirle e rimanerne devastati.

Ilaria Di Roberto (scrittrice, attivista femminista) nasce il 22 settembre 1990 a Cori (LT). Fin dalla tenera età si appassiona al mondo della scrittura, della poesia, del canto e della danza, che inizia a praticare a dodici anni. Negli anni successivi prende parte come ballerina, attrice e cantante a diversi musical. Nonostante le innumerevoli difficoltà, non abbandona i suoi sogni e nel 2016 pubblica la sua prima raccolta di 35 poesie autobiografiche Anima (Black Wolf Edition e Publishing). È l’inizio di un percorso che la vede profondamente impegnata in tematiche di carattere sociale, tra cui la violenza sulle donne. Vittima di Cyberbullismo e Revenge Porn, decide di mettere la sua vicenda a servizio dei media e nonostante le critiche dell’opinione pubblica e i ripetuti attacchi dei suoi carnefici, Ilaria non si ferma e decide di scrivere un’altra raccolta di monologhi, pensieri e prose di carattere autobiografico, inerenti il tema della violenza psicologica e fisica, intitolata Tutto ciò che sono. Oggi Ilaria è una persona nuova e grazie al supporto della sua famiglia, dei suoi sostenitori e della psicoterapia, continua la sua campagna di sensibilizzazione, dirigendo il suo impegno nella diffusione di un messaggio che diventerà fulcro e slogan della sua battaglia: “Di Cyberbullismo non si muore, non si deve più morire”. 


Tutto ciò che sono di Ilaria Di Roberto è un libro singolare e originale che, partendo da uno spunto autobiografico e dal potenziale liberatorio e terapeutico della scrittura, costruisce una testo estremamente coinvolgente, che mette insieme il racconto romanzato della propria esperienza di vita con riflessioni di ampio respiro sui meccanismi misogini e patriarcali dai quali la nostra società è ancora permeata, i pensieri trascritti come d’impulso sulla carta mossa da necessità di esprimersi e con la poesia.
La versatilità stilistica è uno dei punti essenziali del lavoro di Ilaria Di Roberto.
L’autrice in passato è stata vittima di bullismo, violenza fisica, revenge porn e cyberbullismo.
Ci accompagna in un viaggio dalla forte valenza emotiva e sociale dentro l’inferno che ha vissuto e dal quale è riuscita ad uscire grazie alla scrittura e alla danza.
Bellissimo e struggente è il racconto di ispirazione autobiografica “La ragazza con il cappio al collo” che ci dimostra come un fenomeno del quale certamente si parla molto, ma ampiamente sottovalutato nei suoi effetti nefasti sulla vittima, come il revenge porn può portare una ragazza dalla sensibilità più spiccata e fragile sino al gesto estremo del suicidio.
L’autrice è stata personalmente vittima di revenge porn, ad opera di un ex compagno frequentato alcuni anni prima, che ha diffuso alcune immagini intime private sui social network. Un atto che ha scatenato una vera e propria persecuzione dei cyberbulli nei confronti dell’autrice.
Ilaria di Roberto, che è una militante e attivista del femminismo radicale, affronta partendo dalla sua esperienza personale il tema della cosiddetta “cultura dello stupro”, come la definì Margaret Lazarus, ancora abbondantemente diffusa in un paese nel quale la violenza sessuale contro una donna era ancora “reato contro la morale” e non contro la persona fino al 1996. Un paese nel quale su una donna vittima di violenza grava ancora quasi sempre una sorta di stigma morale, come se “se lo fosse andata a cercare” con un abbigliamento considerato provocante o con un atteggiamento di apparente disponibilità.
Un tema affrontato con un linguaggio forte e appassionato.
Un fenomeno che i social hanno acuito in maniera spasmodica, spostando la cultura dello stupro dalla realtà al virtuale: molte sono le donne e le ragazze ripetutamente vittime di proposte oscene non desiderate solo per aver postato fotografie sui social network.
La ricostruzione di Ilaria di Roberto mette a nudo la misoginia e il patriarcato nel quale la nostra società è ancora immersa, e nel quale esiste una percezione oggettivamente diversa tra le donne che devono giustificare ogni azione, nella realtà o nella vita on line (ormai spesso intersecate nell’onlife, secondo la perfetta definizione del filosofo Luciano Floridi), e invita, a partire dalla sua sofferenza personale, a ribaltare la situazione prendendo in mano la propria vita e rifiutando le dinamiche di compliance verso questo modello sociale violento e tossico. Tra i temi trattati, quello dei gruppi on line dei cosiddetti Incel (crasi anglofona di celibi involontari) una sorta di subcultura che considera la sessualità non come un aspetto di una relazione, ma come una sorta di diritto naturale del maschio.
Una subcultura della quale mi sono occupato a livello sociologico e che, se in Italia è per ora confinata a livello social, nel mondo anglosassone ha prodotto persino attentati terroristici come quello operato dallo studente canadese Alex Minassian.
Ci sono altre riflessioni socialmente interessanti, come quella sul concetto di famiglia tradizionale e sulla confusione tra natura e consuetudine sociale che ancora oggi caratterizza il discorso pubblico.
In un passo del libro, l’autrice afferma che a parere di molti uomini (e anche di alcune donne) basterebbe la visione di una ragazza in costume da bagno al mare per scatenare pulsioni incontrollabili negli uomini, portando ad esempio molestie subite di persona.
Una affermazione troppo estrema?
Le reazioni dei social network all’immagine della nuotatrice del sincronizzato Linda Cerruti sembrano confermare la tesi contenuta nel libro: effettivamente dai commenti appariva che alcuni non avessero mai visto una ragazza in costume da bagno.
Il libro è anche molto introspettivo, chi legge è partecipe della sofferenza dell’autrice, dagli attacchi di panico alle pulsioni suicide ai disturbi alimentari.
Tutto ciò che sono è anche però la narrazione di una rinascita, attraverso la scrittura, la danza e l’attivismo sociale nel movimento femminista per ricostruire una società fondata sulla parità di genere e su relazioni sane.
Tutto ciò che sono è anche il titolo della bellissima poesia nella quale Ilaria di Roberto racconta sé stessa nella sua complessità e rivendica la sua autodeterminazione.
C’è anche un aspetto meno evidente: l’autrice è originaria di Cori (Lt), paese dei monti Lepini non lontano da metropoli come Roma e Napoli, e nel libro ridimensiona in un certo senso anche la retorica del piccolo borgo incantato e felice dove si vive benissimo e slow. La provincia profonda italiana, che poi costituisce il cuore pulsante e la vera essenza di questo paese, non è solo quello che appare nelle rappresentazioni turistiche. Può anche essere una prigione, e le relazioni personali possono essere talora più tossiche e opprimenti che nell’anonimato di una grande città.
Tutto ciò che sono, questo è certo, è un libro che non può lasciare indifferenti.


martedì 20 settembre 2022

RECENSIONE "LOVE THERAPY - MALATI D'AMORE" di Angelica Romanin

 

Buongiorno follower!
In uscita oggi "Love therapy - Malati d'amore" dell'autrice Angelica Romanin.
Daniela Colaiacomo lo ha letto in anteprima per noi. 



Autore: Angelica Romanin

Genere: Romance

Disponibile in ebook a € 0,99

A breve anche in formato cartaceo

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

«Non sfottermi» mugugno. 
«Togli una esse.»
«Cosa?» aggrotto le sopracciglia, confusa.
«Togli la esse» insiste con un sogghigno. «Io non sfotto. Più facilmente fotto.»
La mascella mi cade, lasciandomi a bocca aperta, e la replica che avevo sulla punta della lingua evapora in un fioco gorgoglio. Non escludo che mi stia per venire un infarto.
«Tu…» farfuglio. «Tu sei…»
«Un porco» sorride furbescamente. «Lo so.»

La vita di Lola Martinez è più monotona di un giro sulla ruota del criceto. A ventiquattro anni suonati vive ancora con i suoi, insegna yoga part time a un gruppo di vecchiette, non beve, non fuma e non dice bugie. Praticamente una santa.
Maximilian Ward, invece, non aspira affatto alla santità, in compenso spedisce le tipe che si porta a letto dritte dritte in paradiso. Lui è ciò che si definisce un dispensatore di orgasmi, un copulatore compulsivo, uno sciupafemmine di categoria senior. In definitiva un inguaribile latin lover.
Apparentemente non hanno nulla in comune, a Lola quel tipo vizioso e autoritario non piace per niente e a Maximilian quella ragazzetta acqua e sapone mette solo una gran noia. Eppure, complice un medico dalle dubbie capacità e dalle improbabili teorie, si ritrovano a partecipare a una imbarazzante quanto bizzarra terapia di coppia: Lola dovrà aiutare Maximilian a resistere ai suoi impulsi e Maximilian dovrà spingere Lola a liberarsi delle sue paure.
Il dottor Smith ne è certo: il loro essere profondamente diversi è la chiave per il successo dell’esperimento!
Ma cosa accadrà quando l’antipatia che provano uno per l’altra inizierà a tramutarsi in attrazione?



Non è la prima volta che Angelica Romanin tratta di disturbi comportamentali importati - vedi gli attacchi di panico in Uomini, attacchi di panico e altre disgrazie: Meglio single che male accompagnata o l'odio del sesso in Sexy Christmas: Innamorarsi a Natale - e lo fa con leggerezza ma non con faciloneria.
Maria Dolores Martinez - detta Lola -, ventiquattrenne, timida e timorata di Dio con un'inutile laurea in filosofia, ha tanti sogni nascosti.

Prima di tutto vorrei un orgasmo. Esatto. Un lungo, profondo e appagante orgasmo, ciò che non ho mai ottenuto con Desmond. E poi vorrei l’indipendenza. Un appartamentino in affitto e una palestra tutta mia dove insegnare yoga e meditazione.

Fin da piccola Lola è assoggettata alla famiglia, bigotta e oltremodo conservatrice, che condiziona le sue scelte, soffocando la sua natura ribelle.

L’unica che era dalla mia parte, in questa famiglia strampalata, era mia zia paterna. Quando ero piccola passavo le vacanze estive da lei, a Palamòs, una città sulla Costa Brava, in Catalogna.

Una volta scesa dall’aereo, ogni regola veniva sovvertita e tra le vie assolate di Palamòs potevo liberare finalmente la vera Lola, quella bimba allegra ed esuberante che non mi era permesso essere a casa.

Quelle estati idilliache durarono, ahimè, troppo poco. Un bel giorno, quando avevo all’incirca dodici anni, mia madre decise che zia Carmen aveva una pessima influenza su di me.

Lola vorrebbe vivacizzare la sua relazione, il sesso è privo di attrattiva, noioso e sporadico oltre che assolutamente deludente.  

Io soffoco uno sbadiglio.
Un secondo dopo mi ritrovo la sua mano tra le gambe che armeggia maldestramente.
«Che c’è?» mi chiede vagamente scocciato. «Perché non funziona?»
Perché non funziona?! E che sono, una lavatrice?
«Chiama il tecnico» mi sfugge tra i denti.
Lui mi rivolge uno sguardo confuso. «Ma cosa dici? Che tecnico?»

Quando Desmond la invita ad andare nel suo ufficio perché ha una sorpresa per lei, Lola, temendo di ricevere l'anello di fidanzamento...

Apro il primo cassetto della scrivania e... sorpresa! Nessun anello, solo un grosso paio di manette in acciaio. 

«Manette battono consulente di coppia uno a zero!» ridacchio tra me e me.

Forzando la sua naturale pudicizia, crea un'atmosfera particolare ma... a varcare la soglia dell'ufficio è il legittimo proprietario delle manette - l’uomo più sexy che io abbia mai visto. L’uomo che avrebbe popolato tutti i miei sogni erotici dalla pubertà in su, se solo mi fossi mai permessa di averne - mentre la “sorpresa” di Desmond si rivela l'ennesima delusione.
Dopo una cena in cui viene messa alle strette di fronte al matrimonio già stabilito dalle famiglie, Lola, finalmente, trova il coraggio di ribellarsi all'atteggiamento egoista e disinteressato del fidanzato dopo di che un piccione - di sicuro un messaggero della zia Carmen defunta da tempo -, la spinge a comprare un biglietto della lotteria. 
Maximilian Ward, trentuno anni, è un affermato procuratore finanziario con un "problemino".
Per una serie di circostanze incontra Lola alla quale propone un accordo: 

«Tu hai bisogno di allontanarti dalla tua famiglia e da quello sfigato del tuo ragazzo, e io ho bisogno di gestire la mia ansia senza dover correre in palestra tre sere a settimana.»

«E tu mi daresti tutti quei soldi solo per farti lezione di yoga?» Sono allibita.
«No» mi corregge. «Non per darmi lezioni di yoga, ma per essere a mia completa disposizione, ventiquattr’ore su ventiquattro.»

Il sesso non è incluso perché Lola gli è totalmente indifferente.
Ma la frequentazione cambia lo stato di cose, il problema di Maximilian deve essere risolto e Lola deve cambiare atteggiamento di fronte al sesso ed ecco che i due giovani scoprono qualcosa di insospettabile, il dottor Noah Smith, il terapeuta di Maximilian, è categorico: 

«In apparenza i vostri disturbi sono uno l’opposto dell’altro, in realtà sono la stessa cosa. Soffrite entrambi di una visione distorta della sessualità, e proprio per questo sono giunto alla conclusione che la cosa migliore sarebbe farvi fare terapia di coppia.»
«Cosa?!» Le nostre voci rimbombano all’unisono nella stanza.
«Ognuno di voi vede nell’altro la propria nemesi» il dottore continua a parlare, indifferente al nostro sbigottimento. «Il satiro e la vergine, il diavolo e l’acquasanta, la lussuria e la pudicizia. Vi credete agli opposti ma il problema che vi unisce è il medesimo. Rispecchiarvi l’uno nell’altro non potrà che farvi bene.»

La vicinanza e la reciproca conoscenza stravolgeranno il loro rapporto.
L'accondiscendenza di Lola non è nelle mie corde. Avrei preso a schiaffi il suo personaggio quasi di continuo pur di svegliarlo, però è realistico e ben inquadrato. Troppo spesso i genitori, nell'intento di fare il meglio per i figli, diventano soverchianti, soprattutto per quanto riguarda i principi religiosi, mentre i rigidi insegnamenti che dovrebbero proteggerli creano sofferenza e sensi di colpa. 
Lola subisce il condizionamento da sempre: la scuola e Suor Felicity, come la madre, hanno alimentato paure e incertezze, dando luogo alla sua Sincerità ossessiva compulsiva - come la definisce sua cugina Sarita -, ma la sua essenza combatte per emergere e vivere liberamente e, alla fine, trova il suo riscatto proprio nelle sue qualità.
Maximilian sembra scanzonato, superficiale ma sa essere intuitivo nel rapportarsi con Lola, ed è molto più di quello che mostra. Ho amato il suo personaggio, il suo problema ha radici dolorose. 
Con il pov di Lola in prima persona, quello di Maximilian e uno di Abel Martinez, padre di Lola, in terza, Angelica Romanin racconta una storia ricca di personaggi interessanti, figure ben delineate che caratterizzano questo bel racconto e che ruotano principalmente attorno a Lola: Susan, sorella di Desmond, la sua unica amica, libera ed emancipata dalla famiglia, così diversa dal fratello, che la sprona continuamente a recuperare sé stessa; la madre impicciona che fruga tra le sue cose, rigida e estrema nelle sue azioni, alla fine mostra il suo amore; il padre che da piccola ha significato così tanto per Lola - le ha regalato un ciondolo a lui caro con una parte rilevante nella storia - per pacifica convivenza è soggetto alla moglie finché non si apre e rivela un segreto che induce Lola a prendere una decisione dolorosa; Desmond, quando Lola lo abbandona ammette i propri errori e tenta di recuperare il loro rapporto; il dottor Noah Smith e le sue teorie rivoluzionarie; Sarita, la cugina spagnola, e in ultimo il piccione reincarnazione di zia Carmen.
Il libro, ben scritto, scorrevole e coinvolgente, non manca di colpi di scena ed è pervaso dall'ironia: dal trucco proposto dal dottor Smith per superare il "problema" di Maximilian - 😂 le tabelline - o dal cambiamento del colore degli occhi in Defcon, come li definisce Lola o i "Saltimbocca" 🤣, l'impronta di Angelica si riconosce in ogni pagina e il divertimento è assicurato, ovviamente lo consiglio.


sabato 17 settembre 2022

RECENSIONE "RESTA, NON LASCIARMI" di Ilas

 

Buon pomeriggio amici lettori!
Recensione: "Resta, non lasciarmi" dell'autrice Ilas.
A cura di Silvia Cossio. 





Autore: Ilas

Genere: Romance

Disponibile in ebook a € 0,99

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TRAMA:

«Ho bisogno che ci siano delle barriere fra noi.»
«Più del lavoro, una fidanzata e diciassette anni di differenza?»
«Più del lavoro, una fidanzata e diciassette anni di differenza.»

Cos’hanno in comune il CEO di una casa editrice e un’aspirante mangaka?
Nulla, se non l’amore per le storie!
Weston Grant ha il lavoro e la fidanzata dei sogni, e si prepara a compiere un passo importante: quello della convivenza.
April Jones, al contrario, deve rimettere in piedi la sua vita dopo essere stata lasciata e licenziata. Vuole riscattarsi, rimediare a certi errori e la volontà non le manca, peccato abbia un’abilità innata: fare la scelta sbagliata.
Il loro primo incontro sarà esilarante, eppure, da quel momento in poi, le certezze di entrambi mostreranno delle debolezze.
Testa o cuore?
Dovranno scegliere, ma il tempo non si fermerà ad aspettarli e nefasto farà il suo corso. Imprevisti, scontri e ritorni dal passato complicheranno una situazione già critica. A rischio ci sono il lavoro e la vita di entrambi. Cadranno, si rialzeranno ma, giunti alla parola fine, ameranno o odieranno la storia che hanno scritto insieme?

*Autoconclusivo
**Nel romanzo sono presenti scene di sesso non protetto. Si ricorda, perciò, che questa è un'opera di fantasia. 



Lei, April Jones, 23 anni, una simpatica combinaguai. Insicura, impacciata, ma con un grande talento, un dono che la porta a collaborare come illustratrice per una famosa casa editrice di Manhattan. Oltremodo sincera, al limite dell'imbarazzante. 

Ahimè, compiere le scelte sbagliate, tanto nel lavoro quanto nella vita privata, è un'abilità innata che si è elegantemente affinata nel tempo.

In un certo senso, ha qualcosa di adolescenziale. A partire dal modo di vestire, passando proprio per questa sua mancanza di filtri.
Lui, Weston Grant, 40 anni, fondatore e amministratore delegato della Write and Dream. Il capo super affascinante e sexy.

Il futuro. Fino a due mesi fa lo immaginavo bloccato nel mio amato appartamento con una donna che mi soffocava. Quell’ipotesi, oggi, non esiste più, perché lei mi ha spinto a uscire dalla mia confort zone e mi ha mostrato che posso avere altro, posso essere felice. E mi chiedo se April sia destinata a restare al mio fianco, perché al momento è parte della mia serenità.

Diverse coincidenze mettono i due protagonisti sulla stessa strada: un matrimonio, una mostra d'arte...
L'inizio di una relazione costellata dalle insicurezze di lei, a volte portate all’estremo, ma compatibili con la sua giovane età. 
Fanno da contorno: Julia, la ragazza di lui; Emily, l'amica di lei che ha sempre ragione; Alexander e Josh, i vicini di casa a cui l’autrice dedica dei simpatici siparietti. E poi ci sono altre figure che, chi più chi meno, accompagnano la quotidianità dei protagonisti. Senza dimenticare Gastone, il gatto pallone, a cui, al posto dell'autrice, avrei dato più spazio.
Devo dire che nella prima parte mi sono fatta delle sane risate - povero Shet (il collega fotografo), la scena che lo coinvolge è solo da leggere - poi, però, la storia, in alcuni passaggi, prende una piega più seria che, se da un lato potrebbe anche starci, dall’altro risulta eccessiva. Impensabile tutto quello che succede nell’arco di poche settimane, decisamente troppa carne sul fuoco. 
Nonostante lo stile dell'autrice, a tratti, risulti acerbo, alcuni dialoghi appaiano un po' forzati, caratterizzati da espressioni già sentite, e siano presenti diversi errori di distrazione, avrei dato al romanzo una valutazione più che positiva. Quello che, ahimè, incide negativamente sono proprio gli eccessi di cui detto sopra e che coinvolgono la seconda parte del libro. Per questi motivi, non mi ritengo del tutto entusiasta di questa lettura, tuttavia riconosco le potenzialità dell’autrice e, forte della consapevolezza che la pratica sia indice di miglioramento, ripongo fiducia nei suoi futuri romanzi.  


lunedì 12 settembre 2022

RECENSIONE "RIVELAZIONI D'ACQUA" di Camilla Ziglia

 

Buongiorno follower, buon inizio settimana!
Recensione "Rivelazioni d'acqua" dell'autrice Camilla Ziglia, 
edito Puntoacapo Editrice. A cura di Andrea Macciò.

Autore: Camilla Ziglia
Genere: Poesia

Casa editrice: Puntoacapo Editrice
Collana: Altrescritture

Disponibile in formato cartaceo a € 12,00

Contatti autore: Facebook - Instagram



TRAMA:

La poesia di Camilla Ziglia accade in sé ed è in sé compiuta, come nella migliore tradizione di un ermetismo che affonda le radici nel Novecento e supera i suoi limiti di fruibilità grazie alla forza nitida di una parola piena, vibrante. Sono versi terribili e dolci, quelli di Rivelazioni d’acqua: esondano tra ritmi e pause con naturalezza, emergono dal fondo per darsi alla luce, per dirla con Ungaretti, portando con sé un segreto, un velo capace di mimetizzare la realtà, destrutturarla, ricostruirla su piani altri: è il lago il luogo d’incontro, la sua lentezza paziente dove tutto si cala, galleggia, affonda, riemerge, in una terra di nessuno, un non luogo dove appartenersi, e pur per poco, meravigliarsi. (Dalla Prefazione di Ivan Fedeli) 



Il lago è il protagonista della raccolta poetica Rivelazioni d’Acqua di Camilla Ziglia. La sua poesia è caratterizzata da una marcata forza visiva e iconica, che porta il lettore a immaginare gli ambienti lacustri evocati dai suoi versi. Possiamo immaginare che sia uno dei bellissimi laghi del bresciano, terra di origine dell’autrice.
Come afferma nella prefazione Ivan Fedeli, l’opera dell’autrice rielabora in forme personalissime la tradizione poetica dell’ermetismo italiano del Novecento. Sono componimenti brevi, improvvise rivelazioni d’acqua, arricchite da allitterazioni e rime appena sussurrate.
Rivelazioni d’acqua inizia con un incipit che si rivolge direttamente al lettore: stai qui, senti- ti piace- è il mio giardino sulla sponda del lago come se fosse un invito a entrare nel suo mondo poetico.
La raccolta è divisa poi in quattro stagioni: stagione di mancanza, stagione di sangue e perdono, stagione di promesse, stagione di percorsi. Le stagioni atmosferiche percepite dal suo giardino sul lago trasfigurate in metafore dei percorsi interiori.
 
Un grazie di ciglia/questa nebbia/che emerge dall’acqua dalla terra/ più grassa si lascia accogliere. Può essere la morte/ tanto pazza della vita, da guardarla piano negli occhi/ e alitarle in faccia.
 
Al confronto tra vita e morte è dedicato questa sezione del libro, che richiama idealmente la stagione delle nebbie e del letargo della natura.
La stagione del sangue e del perdono evoca l’inverno, con immagini che rimandano al freddo e alla neve. È una stagione violenta e nelle poesie dominano le immagini di strappi e lacerazioni.
 
M’ha strappata a viva forza/strattonata per i polsi/all’apertura delle imposte o il sole più freddo/acceca la neve d’alta quota.
 
E arriva la Primavera, la stagione delle promesse e dell’attesa di una rinascita che magari non avverrà, qualcosa di simile al leopardiano sabato del villaggio.
 
C’è un momento all’alba/ che torna al tramonto/ riaffiora la costante del tempo/ (…) in un attimo è giorno.
 
È anche la stagione dell’amore…
 
Se mi chiedi cos’e amore/stringo le mani nelle tue/ quelle che mi hai teso vuote/ con tutta la vita scritta dentro”
 
… stagione che ci porta all’estate, la stagione dei percorsi e della calma delle cose compiute. La centralità del magico ambiente lacustre si acuisce in quest’ultima parte della raccolta, con moltissime immagini dal grande impatto visivo. La nebbia è un’altra costante del viaggio poetico di Camilla Ziglia, dalla fitta nebbia autunnale alla suggestiva nebbia di sole estiva. Nella sezione dedicata all’estate compare l’umanità come sfondo della natura, l’immagine dei bambini che fanno il bagno nel lago, quell’abbraccio di madre che può tornare.
E in una delle poesie Camilla Ziglia ci suggerisce la sua visione del mondo, letta non su assi cartesiani ma attraverso la diagonale della vela, oltre il dualismo e le facili semplificazioni. Una rivelazione d’acqua.
E il cerchio si chiude con l’excipit, nel quale l’autrice intravede nell’estate l’ombra malinconica dell’autunno.
 
Ogni volta l’estate/innerva radici nelle tinte d’autunno/trascina l’illusione/come chi non vuole morire. Si impara davvero/ a lasciare e aspettare?
 
La magia dell’acqua e della calma lacustre, la calma delle cose compiute, è foriera di rivelazioni sul senso della vita, per chi la sa cogliere. E con l’excipit Camilla Ziglia ci accompagna in un tempo ciclico, alla ricerca di nuove stagioni e nuove rivelazioni d’acqua.


domenica 11 settembre 2022

RECENSIONE "SWEETHEART" di Stefy Sciama

 

Buongiorno follower, buona domenica!
Recensione: "Sweetheart" dell'autrice Stefy Sciama. 
A cura di Angelica Romanin.



TitoloSweetheart

Autore: Stefy Sciama

Genere: Music Romance, Art Romance

Disponibile in ebook a € 0,99

E in formato cartaceo a € 8,30

Contatti autoreFacebook - Instagram 



TRAMA:

Lucifer Johnson è bello da togliere il fiato ed è uno dei migliori talenti del panorama rock mondiale.
Spregiudicato, poco incline alle conversazioni, cambia ragazze a velocità supersonica. Una delle sue regole di ferro prevede che non possa frequentare la stessa donna per più di tre sere. Concede poche interviste e il suo passato è avvolto nel mistero.
Annabelle Gauthier è una deliziosa ragazza parigina, ha ventiquattro anni e lavora come stagista presso un’importante testata della capitale francese. Adora l’arte, in particolar modo Salvador Dalì, e sogna di poter coniugare questa passione alla professione. È solare e positiva, nonostante la sua infanzia sia stata segnata da una terribile tragedia. 
Lucifer e Annabelle non potrebbero essere più diversi: lui non crede nell’amore e ha innalzato un muro per difendersi; lei è sprovveduta, le poche esperienze che ha avuto non l’hanno appagata e preferisce le soddisfazioni lavorative a quelle sentimentali. 
Il destino li fa incontrare e tra i due scatta un’intesa, una fiamma che non riescono a spegnere: Annabelle è luce, è diversa da ogni ragazza frequentata fino a quel momento e ha un’ingenuità che cattura il cinico cuore della rockstar. Lucifer non è solo oscurità, non è solo il bad boy inarrivabile bramato dalle donne; dietro la sua apparente freddezza nasconde una sensibilità che fa breccia nel cuore della giovane. 
Sei giorni. Sei giorni è il tempo che il destino concede ai due ragazzi per scoprirsi: la fiamma, ora dopo ora, si trasforma in un sentimento intenso e sconosciuto, finché…
E se l’oscurità di Lucifer prendesse il sopravvento e togliesse luce ad Annabelle? 
E se le ombre del passato, anziché allontanare, potessero ricucire due cuori strappati? 
E se la chiave di tutto fosse racchiusa in una canzone?



Musica, arte e due città favolose: Parigi e Barcellona. E poi, ancora: passione, dolcezza, momenti tristi e piccoli attimi di ilarità. C’è tutto in questo romanzo. Ci sono due protagonisti che si completano e si attraggono nonostante i mondi diametralmente opposti, nonostante i caratteri differenti. Lui, duro e misterioso, lei, ingenua e dolcemente imbranata. Ci sono opere d’arte da assaporare, musica rock da ascoltare, paesaggi spettacolari da esplorare in sella a una moto. C’è amore, tanto, e complicità, ma ci sono anche ostacoli che a un certo punto sembrano far crollare tutto. 
Lucifer e Annabelle sono due personaggi magnifici, che sanno conquistare e affascinare, e la penna di Stefy, devo dirlo, questa volta si è davvero superata. Complimenti! 


sabato 10 settembre 2022

RECENSIONE "SOLO TRA LE TUE BRACCIA" di Grace Annie White

 

Buongiorno follower, buon sabato! 
Recensione: "Tra le tue braccia" dell'autrice Grace Annie White.
A cura di Daniela Colaiacomo.



Autore: Grace Annie White

Genere: Forbidden romance - Age gap 

Disponibile in ebook a € 0,99

E in formato cartaceo a € 9,99 o € 14,99

Contatti autoreInstagram 



TRAMA:

Lei è una diciassettenne con un passato difficile, nonostante questo, però, è una ragazza spensierata che vive la sua età nel miglior modo possibile. Almeno fino a quando inizia a provare qualcosa per Lui: la persona che non dovrebbe nemmeno guardare. Lui è un adulto con un passato da dongiovanni. La differenza di età e le altre complicazioni lo frenano dall’instaurare con Lei il rapporto che tanto vorrebbe. La brama in silenzio e la ama di nascosto standole più vicino di quanto dovrebbe. La notte di ferragosto, però, tutto cambia all’improvviso. Presi dalla passione, i due provano ad ignorare gli evidenti ostacoli che rendono il loro amore proibito, dando vita ad una catena di eventi che li porterà ad amarsi e a farsi del male a vicenda, ferendo anche chi li circonda. Tra segreti, bugie e confessioni ci troviamo catapultati in una storia in cui la differenza di età non è l'unico scoglio da superare.



È il primo libro che leggo di questa autrice, un age gup ben costruito su una trama originale che mi ha preso fin dalle prime battute. Legami familiari, senso di responsabilità, di protezione, amore incondizionato e una passione così grande da sfidare ogni convenzione sono i temi che Grace Annie White affronta nel suo libro, ricco di sentimenti, di felicità e sofferenza ma anche di speranza laddove sembra sia negata.
Un terribile incidente, dal quale è uscita miracolosamente viva, ha stravolto la vita di Emily - Nana -, privandola dei genitori. A distanza di dieci anni, è una diciassettenne serena, sua zia Patrizia - sorella della madre - e zio Marco l'hanno adottata e sono presenze amorevoli, ma alla vigilia di Natale i ricordi si riaffacciano alla mente con dolorose conseguenze. 

Avevo dieci anni quando ebbi il primo attacco di panico, l’anno successivo ebbi il secondo, sempre alla vigilia di Natale, e l’anno dopo ancora il terzo. In tutti e tre gli episodi Zio Marco e Zio Edoardo rimasero con me per aiutarmi, non che mia zia non si impegnasse per farmi stare meglio, sia chiaro, ma loro due mi davano un senso di protezione molto diverso. Di sicuro il fatto che fossero alti e massicci mi aiutava a vederli in modo più protettivo.

Da quel contatto, caldo e rassicurante, Emily ed Edoardo - fratello di Marco - hanno sviluppato un sentimento profondo, trasformato in attrazione, che nella notte di ferragosto sfocia in un bacio appassionato.
Emily è decisa e innamorata, ma Edoardo oppone resistenza ai suoi sentimenti.

«Questo tra noi non è mai accaduto e non accadrà mai più! Chiaro?»

«Non prendertela, ma questo è un fottuto casino! Spero tu ti renda conto di cosa abbiamo appena combinato. Abbiamo scoperchiato il vaso di pandora», si sfrega le mani sulla faccia, disperato «io sono...»
«Mio zio, lo so bene». Lo anticipo e continuo la sua frase prima che sia lui stesso a dirmelo in modo secco.
«Io non sono tuo zio, Emily, ficcatelo bene in testa!» Il suo sguardo è duro, arrabbiato e frustrato. «Sono dodici anni più grande di te e tu sei minorenne!» Dà un altro pugno al volante. «Cazzo! Che casino di merda!»

Edoardo è un bellissimo uomo apparentemente superficiale, dedito a rapporti occasionali e al lavoro che svolge negli alberghi - come recensore di qualità -, quasi sempre è lontano da casa. In realtà da quattro anni soffre l'inferno.

«Tredici anni. Ecco quanto avevi quando prendendoti in braccio durante uno dei tuoi attacchi di panico, ho sentito qualcosa di diverso. Tu tredici, io venticinque». Emetto un verso di frustrazione. «Fino a quel momento eri stata una specie di sorellina fastidiosa da controllare per evitare che ti facessi male, poi sei diventata la ragazzina da controllare, per evitare che qualcun altro ti facesse del male». Spero stia seguendo il mio discorso perché per me è importante che capisca che non è solo il suo corpo ad avermi fatto impazzire. «In questi quattro anni ho vissuto come la tua ombra, anche se non lo sapevi, non pensare io sia un maniaco, Emi, avevo solo paura per te»

Allontanarsi da lei e dalle proprie sensazioni è stata l'unica via di fuga.
Quando, finalmente, dà voce a ciò che prova, il rapporto con Nana prende una svolta significativa, ma Edoardo è determinato ad aspettare il compimento dei suoi diciotto anni per appagare il forte desiderio che provano reciprocamente.
Emily è matura per la sua età ma pur sempre un'adolescente con le sue insicurezze e fragilità, Edoardo è un uomo con tanta esperienza di vita, le incomprensioni e la gelosia portano sofferenza reciproca mentre la necessità di mantenere il segreto sulla loro relazione, soprattutto con Marco e Patrizia, aggrava la situazione già di per sé delicata.
La felicità è lontana e forse irraggiungibile.
È interessante come Grace Annie White nella sua storia tratteggi il quadro della famiglia che, nello stravolgimento dei ruoli al suo interno, cambia la sua struttura quando giovani spensierati, assumendosi la responsabilità di crescere una bambina, diventano all'improvviso adulti. 
L'amore di Pat e Marco per Emily è forte e sincero, protettivo e rassicurante, ed è così che Marco, quando scopre la relazione tra i due ragazzi, assume la posizione rigida di un padre di fronte alla figlia adolescente che non sa gestire: sarà motivo di sofferenza per tutti loro.
Ma fino a che punto è giusto porre limiti all'amore, tentare di forzare i sentimenti per adattarli ai desideri delle persone care?
Dal mio punto di vista, ho sempre sostenuto che l'amore, se onesto e sincero, non ha limiti, che siano di età o di sesso, il sentimento puro ha diritto di mettere radici e crescere libero dalle costrizioni sociali, non incasellato in moduli dettati dai preconcetti.
Per quanto riguarda la storia - presentata dai suoi protagonisti principali, in prima persona e tramite il loro punto di vista alternato -, a volte ironica, è ben scritta e coinvolgente, lo stile scorrevole, avvincente, soprattutto nel finale drammatico e appassionante. 
Sono molti gli estratti che avrei voluto riportare - non lo faccio per non spoilerare - perché il libro mi è piaciuto e lo consiglio.