sabato 31 agosto 2019

RECENSIONE "TORNERÒ DA TE" di Mary Rotnan




Monica Portiero ha letto per noi "Tornerò da te" dell'autrice Mary Rotnan. 😊







TitoloTornerò da te
Autore: Mary Rotnan

Genere: Romanzo contemporaneo

Disponibile in ebook a € 2,00

Sito autriceMary Rotnan 




TRAMA:

Emily McCoy ha sposato il suo coraggioso capitano della Marina americana Jarred McCoy di stanza nella base militare di Virginia Beach, non sapendo che è un Navy Seals. Durante l’ennesima e pericolosa missione Jad viene dichiarato morto.
È in questo tragico momento e con il dolore nel cuore per aver sepolto l’amato marito, Emily scopre la vera natura delle missioni a cui partecipava Jad e che a causa di una di queste, sulla testa di lei pende la condanna a morte di un noto narcotrafficante che vuole vendicare la morte del fratello ucciso proprio dal capitano dei Seals.
Chi sarà il misterioso angelo che l’aiuterà a salvarsi? 



Dice Mary Rotnan: “L’unico giorno facile era ieri”.
Infatti, in alcuni momenti anche della nostra vita quotidiana, mai frase potrebbe essere più adeguata.
E sì: “Tornerò da te”.
Un titolo calzante che esprime appieno la trama del romanzo di narrativa contemporanea e che racchiude il desiderio di Jarred di riabbracciare, ancora una volta la sua Emily, quando lei lo crede ormai perduto per sempre.
Premetto che a me piacciono molto le storie in cui i protagonisti sono militari.
Chi non le apprezza?

Emily
Il pensiero di Jarred le fece stringere il cuore e le dipinse una smorfia di sofferenza sul viso.
Era un capitano della Marina Militare Americana, imbarcato sulla portaerei Abraham Lincoln ed era salpato da due settimane per una missione in Medio Oriente, le aveva potuto dire solo quello. Le mancava tantissimo, ma, nonostante nella loro vita matrimoniale quella fosse una prassi, lei non riusciva ad abituarsi. “Forse è più giusto dire che non l'accetto”.

La difficoltà di Emily si può ben comprendere. Chi vorrebbe vivere aspettando, giorno dopo giorno, ora dopo ora, il rientro della persona amata?
Eppure ci sono molte mogli che vivono così, molte madri, molte sorelle.
L’autrice mette in rilevo questa grossa nota dolente.

«Oddio» mormorò. Si sentiva debole, le sue parole penetrarono e sgretolarono il sottile muro che ancora resisteva ai suoi attacchi.
«Voglio amarti come meriti, voglio renderti felice e desiderata» mormorò strusciando le labbra sulla pelle per poi risalire verso le labbra.
«Così non riesco a pensare» sussurrò Emily, senza ritrarsi. Amava sentire le labbra di Jad su di lei. Nei giorni passati si erano fermati sempre ai baci ora desiderava di più.
«Non pensare, senti» affermò bloccandole ogni protesta con le labbra.
Il bacio fu intenso, caldo.

L’amore appassionato di Emily per Jarred sarà davvero messo a dura prova.
Jarred, il suo bellissimo marito, non è chi dice di essere e lei, Emily, si trova sola ad affrontare eventi tragici che cambieranno una vita già regolata da pochi punti saldi.
Ci sarà una conclusione felice per lei?
Devo dire che lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, a volte un pelo troppo letterale, ma la storia è ben costruita. Il sottile filo psicologico che lega i personaggi, all’inizio suona come una nota bassa che, a mano a mano, acquista corpo.
Mi è mancata un po’ di suspense, ma questa è una mia considerazione personale.
E comunque, come in ogni lettura, anche in questa storia d’amore ho trovato una riflessione:
Quanto conosciamo le persone con cui viviamo?
Quanto sappiamo, in realtà, dei nostri mariti, compagni, fidanzati?
Un bel dilemma.


"IL SOLE ESISTE PER TUTTI" di Giusy Cu



Buongiorno follower, buon sabato!
In uscita oggi "Il sole esiste per tutti" dell'autrice Giusy Cu





Autore: Giusy Cu

Genere: Contemporary romance

Disponibile in ebook a € 0,99
a breve anche in formato cartaceo

Pagina autore: Giusy Cu 




TRAMA:

Quando Natalia, amante dei libri e degli animali, si ritrova a lavorare alla fattoria dell’anziano signor Nicosia, un uomo apparentemente stravagante ma dal cuore grande, ancora non sa ciò che il destino ha in serbo per lei. Il giorno in cui incontra Andrea, un ragazzo bellissimo che sembra essere capace di far cadere ogni donna ai suoi piedi, Natalia si dice che lei non sarà mai bella abbastanza per una persona del genere. Lei è curvy e non ha mai avuto una vera relazione. Andrea, dal canto suo, cambia facilmente amante e, pur avendo un cuore capace d’amare, ha difficoltà a impegnarsi seriamente con una donna e, in realtà, non ha intenzione di farlo. O forse, deve solo incontrare la persona giusta...
Andrea, infatti, capisce ben presto di essere attratto da Natalia, ma accade tutto troppo in fretta e allontanarsi da lei diventa quasi una sfida da vincere o da cui lasciarsi sedurre. Tra slanci di orgoglio e litigi, tra momenti di intimità e tenerezza da tenere a bada per non lasciarsi cadere, riuscirà Andrea ad aprire gli occhi e a scegliere finalmente la strada giusta, benché sia la più tortuosa? E Natalia riuscirà a superare le sue paure e a capire quanto sia degna di essere amata?



DICE L’AUTRICE:

La storia de "Il sole esiste per tutti" è nata per un motivo ben preciso: Da me. Da quello che ho subito da piccolina e dal fatto che ne sono sempre stata influenzata per buona parte della mia vita. Natalia, la protagonista, è una ragazza curvy proprio come me e, come tantissime ragazze che purtroppo nel mondo, spesso, vengono sottovalutate, giudicate, disprezzate, sminuite e influenzate negativamente per una ragione o per un’altra. La trama principalmente è nata da questa ragione. Voglio mandare un messaggio, ma non a chi giudica una ragazza in carne, voglio proprio arrivare alle ragazze in questione, per far capire che prima di essere carne noi siamo anime capaci di amare ed essere amate, così come siamo. Forse anche più delle altre che hanno meno spazio dentro per contenere un cuore più grande. Successivamente, nella trama ci sono una serie di argomenti sociali, familiari e interpersonali di cui ho sempre voluto dire la mia e l’ho fatto anche mettendomi nei panni di un ragazzo che nel mio romanzo si chiama Andrea. È un tipo molto bello, con gli addominali nella pancia e, principalmente, nel cervello. Si, ho detto "addominali nel cervello". Mi piacciono i ragazzi che allenano la mente e si sporgono su tanti orizzonti senza farsi soggiogare dai gusti della società; se poi son anche "fighi", non mi lamento.






BREVE ESTRATTO:

«Che stai facendo?», alita, pianissimo.
Fomentato dalla sua voce affaticata, mi sistemo su di lei, facendola sdraiare sulla sabbia fresca. Con l’indice, stringo il suo piccolo mento, sfregando dolcemente il polpastrello sulla carne candida. Definisco il profilo innocente con estrema lentezza, arrivando all’avvallamento tra i seni.
Adagio, poso una mano sul battito forsennato del suo cuore e, quando trattiene il respiro, offrendo il petto alla notte… la guardo veramente per la prima volta.
«Che stai facendo?», ripete a fatica, le guance accaldate e gli occhi pieni di aspettativa.

«Ti sto toccando», premo il palmo su quel calore. «Come meriti di essere toccata», mormoro, affascinato, e lei, turbata dal mio sguardo, lascia andare un fremito che mi dà il via libera.


venerdì 30 agosto 2019

RECENSIONE "NEL CUORE DEL VICHINGO" di Valentina Piazza



Buon pomeriggio amici lettori!
Tiziana Irosa ha letto per noi "Nel cuore del vichingo" di Valentina Piazza. 






Autore: Valentina Piazza

Genere: Romance storico

Disponibile in ebook a € 0,99

Pagina autoreValentina Piazza Autrice 




TRAMA:

Due fratelli di origine danese, Ivarr e Halfdan, spinti dalla visione di un veggente, giungono in Anglia e la occupano, imperversando e saccheggiando. Allo stesso tempo Lady Aislin, in Northumbria, viene promessa in sposa a re Alvar, proprio per tentare, attraverso l’alleanza con il vicino regno di Mercia, di arginare l’avanzata dei barbari invasori.
Aislin possiede due corvi, Melchizedec e Morgana e può avere visioni sul futuro…
Vede il guerriero nei suoi sogni e lo stesso accade a lui; è come se i due fossero stati legati dal destino, prima che dalla realtà. Ivarr decide di organizzare il rapimento di Aislin e riesce a portarla nella sua casa, ma non può sapere ciò che il fato ha in serbo per loro, come non può immaginare cosa sia pronto a fare, pur di tenerla con sè… 



Era da qualche tempo che questo libro vegetava nel mio kindle. Ogni tanto ci cliccavo su e leggevo qualche riga, ma ogni volta, per un motivo o per un altro, mi trovavo a dover interrompere. Oggi è arrivato il gran giorno. Complice un'attesa di più di sette ore seduta a far nulla, e ringraziando il fatto che non ho mai disdegnato la tecnologia, accostandomi agli ebook, ho divorato il romanzo di Valentina in pochissime ore.
Mentre scrivo, vi assicuro, che ho gli occhi a cuoricino se penso a quel bel “vichingo” di Ivaar, e la colpa è solo della scrittrice e del suo stile che ha il potere di fare calare il lettore nella storia.
La trama, nella sua semplicità, ha qualcosa di magico e ancestrale, per i luoghi dove è ambientato, per le leggende che vengono narrate e, soprattutto per i protagonisti.
Aisliin è l'unica figlia di un sovrano che, consigliato dal perfido padre Edmond, decide di darla in sposa al re di un regno di confine, come sodalizio tra i due e alleanza contro i vichinghi comandati da re Ivaar (cuoricini, cuoricini, cuoricini!).
Quando Aisliin incontra il suo promesso sposo, l'istinto la mette in guardia dallo sguardo di ghiaccio del re suo pretendente, rivelando un lato malvagio. La vita di Aisliin sembra ormai decisa, il matrimonio programmato, la partenza vicina, ma il destino ha in serbo per lei altri disegni.
I due protagonisti, Aisliin e Ivaar, hanno dei sogni rivelatori, in cui entrambi vedono l'altro e, saranno proprio questi, che li guideranno al loro destino.
I vichinghi, venuti a sapere del matrimonio, decidono di rapire la promessa sposa per chiedere un lauto riscatto, ma quando i due protagonisti si ritroveranno l'uno di fronte all'altra, tutto cambia...
Sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla storia, sia per la scrittura dell'autrice, fluida e semplice, sia per la sua capacità di caratterizzare anche i personaggi minori, e sia per l'accostamento e spiegazione di alcune leggende danesi, intrecciate alla trama del romanzo. Così si dà modo al lettore di capire la diversità di cultura, di religione e usi dei popoli del nord, e inevitabilmente ci si innamora di loro. La scelta dei due corvi come animali di compagnia di Aisliin mi ha stupita, soprattutto perché rende particolare una storia che, fin dal primo momento, si sa come finirà. Questi e tanti piccoli particolari rendono questo romanzo una piccola perla, ma, c'è sempre un ma, come ogni buon libro che si rispetti, sfogliando, sfogliando si arriva al traguardo. Allora, vorresti che le parole di dilatassero e i fogli si moltiplicassero per non arrivare a quel fatidico momento, ma la parola fine è il giusto epilogo a una storia coinvolgente e intensa.
Occhi a cuore e cinque palette all'insù per Valentina Piazza!


"COME OMBRA ALL'IMBRUNIRE" di Manuela Stangoni



Buongiorno follower, buon venerdì!
Vi segnalo "Come ombra all'imbrunire" dell'autrice Manuela Stangoni.






Autore: Manuela Stangoni

Genere: Romance introspettivo

Disponibile in ebook a € 3,99

Pagina autore: Manuela Stangoni




TRAMA:

Luna e Leonardo compiono un viaggio in Sud Dakota. Le tappe sono diverse, ma la prima è quella alla quale Leonardo tiene di più: nel villaggio Lakota. Luogo ricco di atmosfere facenti parte di un disegno armonioso, in cui la natura si interseca con l’uomo nel più completo rispetto e amore reciproco. Lì, sia Leonardo sia Luna, contempleranno un’esistenza governata da gesti vicini alla sacralità, dominata dall’orgoglio e dall’ostinata volontà con cui i nativi dimostrano un attaccamento particolare alle loro tradizioni.
Proprio in questo luogo una notizia dilaniante farà mettere in discussione l’affetto che lega Leonardo ai suoi genitori; e per come hanno luogo i fatti, anche nei confronti di Luna, visto che palesa una sorta di complicità.
...Assenze e distanze devono diventare per te il fuoco e l'acciaio mediante i quali forgiare le tue fragilità; e il fragore che adesso fanno dentro di te, con il tempo, si farà pace e silenzio... Questa frase di Zio Toni accompagnerà Luna in un percorso di crescita che la vedrà vacillare tra luce, buio e ombra.
(Presente nella quarta di copertina).



BIOGRAFIA:

Mi chiamo Manuela Stangoni, sono nata nel 1968 e vivo a Mignanego con la mia famiglia. Nel 2017 ho esordito con il romanzo "Comeper la luna il sole" pubblicato da Lettere Animate. "Come ombra all'imbrunire" è il mio secondo romanzo. E' da considerarsi il seguito di Come per la luna il sole, anche se l'ho elaborato in modo tale che potesse avere una chiave di lettura tutta sua nel caso in cui fosse stato letto da chi non conosceva i fatti precedenti.






DICE L’AUTRICE:

In questo romanzo c’è qualcosa in più... SI RIDE 🙂 🙂 🙂
Non sono una che si studia a tavolino accadimenti e macchinazioni, mi siedo davanti al PC e inizio a scrivere; e in questo romanzo questa mia peculiarità mi ha portato emozioni nuove.
Trovarmi a piangere mentre scrivevo alcune parti mi era già capitato, ma nel rileggerle le emozioni si riducevano. In questo romanzo invece la protagonista oltre a farci intristire, disperare e arrabbiare ci fa ridere con la sua autoironia.
Luna ride di sé e fa ridere anche gli altri per questo suo essere un po’... imbranata, a volte insicura a causa di un’autostima ridotta seppure ingiustificata.
La cosa curiosa è data dal fatto che ogni volta che ho riletto il manoscritto per correggerlo mi sono ritrovata a ridere di quei dialoghi con lo stesso coinvolgimento di quando li avevo scritti. Quindi auguro oltre che una buona lettura anche una grassa risata 🙂 🙂 🙂






BREVE ESTRATTO:

Quando arrivammo, erano appena le 10:00, il sole era ancora un tiepido disco giallo, il mare una tavola e il vento ci sfiorava timido e discreto. All'apparenza non era presente nessun altro, ma intravidi un asciugamano che mi fece presumere la presenza di almeno un'altra persona.
“Vedi che non era il tizio del cocco...” commentai rivolgendomi a Gianni.
“Perché?”
Mi rispose con una domanda. Tuttavia la cosa che più mi aveva sorpresa fu che, mentre pronunciava quel "perché", si era girato attorno, scontrando gli sguardi di tutti, come in cerca di un aiuto.
“Perché c'è un asciugamano e nessuno zaino frigo con probabili pezzi di cocco dentro. Può bastare come spiegazione?” affermai dura.
Perché tutti mi guardano come se fossi una fuori di testa?, pensai mentre esploravo le loro espressioni incerte.
“Sarà appunto con lo zaino in giro a vendere il cocco” aggiunse Pier.
“Certo e poi viene a sdraiarsi per prendere un po' di sole” dissi sprezzante.
“Però l'asciugamano potrebbe essere anche di qualcun altro.”
“Mi rispondete come se fosse un caso di cronaca. Perché ogni volta che si parla del tizio del cocco, ve la prendete così? Non ce l'ho mica con lui e se per caso fosse qui non me ne fregherebbe niente. A meno che...” La mia pausa si trasformò in un sorriso sardonico.
“Che cosa?” Elisa si era guardata attorno come se dovesse comparire qualcuno all'improvviso.
“A meno che non abbiate intenzione di farmi mettere con lui” dissi acida. “Spero che non abbiate pensato neppure lontanamente una cosa del genere.” Il silenzio di tutti mi turbò. “Ma perché proprio con il tipo che vende il cocco in spiaggia? Non avete trovato nessun altro da presentarmi? Io non ricordo neppure che faccia abbia. Se è biondo o moro.”
“È moro, è moro” affermò Pier.
Peccato che subito dopo iniziò a ridere così forte che gli uscì persino un raglio dalla bocca.
“Allora avete organizzato questa gita con l'idea di farmi conoscere uno?” Nessuno rispose. “È così, è così? Porca miseria ma qualcuno può rispondermi?”
“Luna sta’ tranquilla non c'è nessuno che voglia farti conoscere nessuno.”
“Oh, be’ la risata di Pier, poco fa, diceva tutto il contrario.”
“È che ti immaginavo a vendere cocco anche tu pur di stare con il tuo nuovo spasimante.”
“Sai che siamo al mare e che la gente a volte muore annegata?”
“Luna.” Elisa mi richiamò. Forse stavo esagerando, ma non mi importava.
“E mica perché qualcuno ti tiene sotto. Anneghi e basta. Qualcuno muore anche passeggiando sugli scogli e non perché ci sia uno che lo spinge; è solo perché scivola o mette un piede in fallo.” Adesso fui io a ridere.
“Non ti vedo nella veste di una serial killer” intervenne Gianni sogghignando.
“Il tempo passa Gianni e le persone cambiano” risposi io.
“Ti metterai una tutina nera tutta aderente per non farti riconoscere?”
“No, Pier. Credo che se ucciderò te mi daranno un premio, quindi non avrò bisogno di travestimenti. Tuttavia per i successivi potrei organizzarmi. La tutina nera snellisce pure.” Scoppiai a ridere pure io con loro. 





giovedì 29 agosto 2019

DOPPIA RECENSIONE "WOUNDS - AFRICAN SCARS" di Emma Altieri e Catherine BC




Buon pomeriggio amici lettori!
Doppia recensione per "Wounds - African Scars", il romanzo della coppia Emma Altieri e Catherine BC. A cura di Serenella Procopio e Alessia Toscano.





Autori: Emma Altieri e Catherine BC

Genere: Romance Suspance

Disponibile in ebook a € 1,20
e in formato cartaceo a € 12,00

Pagine autori




TRAMA:

Ci sono vari tipi di ferite: quelle del corpo e quelle dell’animo. Il dottor Ross Powell, tormentato e introverso, timido e di poche parole è dedito alle prime, mentre l’eccentrica e spensierata Chloe, un ciclone d’irruenza e di entusiasmo, sembra essere la cura perfetta per quelle dell’altro tipo. Quando Ross sceglierà di partire con l’associazione dei Medici senza frontiere, Chloe lo seguirà, passando dalle scintillanti luci di Los Angeles ai tramonti infuocati dell’Africa, fino alle brutture del campo profughi di Dadaab. L’anima del continente nero li conquisterà, ammaliandoli. Il suo mistero, i colori, le tradizioni faranno loro scoprire la grandezza del sentimento che li lega. Amore, azione e magia tingeranno di calde striature l’orizzonte africano sul quale alla fine le ombre dei protagonisti sembreranno stagliarsi con infinita dolcezza. 




Questo romanzo ci catapulta letteralmente in un altro continente, quello africano, e precisamente in Kenya. Qui giunge il protagonista (e che protagonista!) di questo avvincente libro, Ross Powell, un medico che dopo una tremenda delusione d'amore, per dare una svolta alla vita propria, decide di entrare nell'organizzazione di Medici Senza Frontiere che spesso opera in paesi dove la guerra, la fame e la morte la fanno da padrone. Appena giunge in Kenya, viene mandato a prestare la sua opera in un campo profughi. Qui si rende conto della disperazione di quella povera gente che non ha nulla, nemmeno la propria dignità, dei bambini malnutriti e senza futuro, e si sente impotente davanti a questo dramma che va oltre l'umana immaginazione... anche se fa di tutto per alleviare un po' la loro sofferenza. Ma un bel giorno arriva al campo un ciclone di nome Chloe Williams. Chloe è un'artista un po' pazzoide che Ross aveva conosciuto a Los Angeles essendo vicini di casa. Tra loro c'era stata della simpatia e lei pur di approfondirla non esita a seguirlo in Kenya. Dopo un primo impatto non molto positivo da parte di Ross, quest’ultimo a poco a poco si rende conto della forza interiore di Chloe che si dà da fare per aiutare quella gente disperata, incurante dei pericoli. Bellissimo come si evolve il loro rapporto fatto di complicità, di lavoro e di aiuto al prossimo senza nessuna distinzione. Ma sarà un pericolo corso da entrambi che renderà il loro rapporto più saldo e farà capire a Ross che Chloe è la donna della sua vita.
Anche i personaggi secondari sono stati tratteggiati benissimo, soprattutto Mitiaky, il guerriero che appartiene alla nobile stirpe dei Masai, e sua moglie Fatima, divenuti amici di Ross e Chloe.
Questo romanzo mi ha trasmesso emozioni. È scritto talmente bene che non ci si accorge che è il lavoro di quattro mani. Si vede che le due autrici hanno fatto un bel lavoro di ricerca sugli usi e costumi del popolo kenyota.
In conclusione, un romanzo da leggere perché vi trasporterà in un continente magico e misterioso che con i suoi tramonti infuocati e bellissimi vi farà sognare a occhi aperti, come è successo a me. Inutile dire che non sarà solo il tramonto a occupare i vostri pensieri, ma anche lui, Ross Powell, il bel dottorino che arrossisce per un complimento. Ahhh, ce ne fossero di uomini come lui!
Complimenti a Emma Altieri e Catherine BC.
PS: il consiglio è di leggere anche il libro collegato a questo: Scars Frammenti di Noi.




Un romanzo pieno di colori, profumi, sapori… di emozione, calore, amore. Tutto questo è “Wounds. African scars”. Un libro dove sentire il soffio del vento avvolgente dell’Africa sulla pelle, dove poter “osservare” gli sguardi dei bambini e della gente povera ma piena di dignità, in cui trovare l’animo grande di quei medici e dei volontari che partono per giungere in una terra lontana messa in ginocchio dalle guerre e alla povertà. Mi sono emozionata e commossa, perché tutto ciò esiste davvero, anche se non lo vivo ed è lontano da me. Siamo in Kenya, insieme a Medici senza frontiere che si adopera davvero per cercare di aiutare nei campi allestiti con i pochissimi mezzi a disposizione.
Ross Powell, dottorino pazzesco e affascinante, decide di partire con l’associazione per ritrovare sé stesso e la vocazione che lo ha spinto a diventare medico. Si era perso a causa di un amore finito male. Lui mi ha catturato davvero, credo sia consapevole della sua avvenenza, ma ho adorato il suo modo di arrossire e di non mettersi in mostra. Non ostenta il suo fisico perfetto, gli occhioni di un azzurro pieno di sfumature e il suo bel faccino. Davvero ben costruito.
Poi c’è Chloe, un uragano, una pittrice fuori dagli schemi, una donna spumeggiante e frizzante, ma che nasconde il suo cuore a chi non lo merita e protegge la sua anima dalle delusioni. Ma quanto le piace il dottor Ross? Talmente tanto che decide di raggiungerlo addirittura in Africa. Non poteva lasciare in sospeso qualcosa che finalmente era riuscita a iniziare con lui a Los Angeles. Proprio sul più bello, quando finalmente sembrava avere ceduto alla corte di Chloe, lui decide di partire. Starà scappando da lei?
Appena la vede arrivare al campo profughi rimane senza parole… la ragione gli fa urlare di tornarsene da dove è venuta. Ma il cuore? Nonostante sia un uomo introverso e di poche parole, alla fine si lascia andare alle emozioni. Ma due anime, prima di unirsi, devono essere in equilibrio anche da sole.
Tra le pagine di Wounds sembrava di trovarsi davanti ai tramonti infuocati dell’Africa, ai suoi colori, alle sue distese. Purtroppo la realtà si abbatte sui protagonisti, l’impotenza in mezzo a tutti i profughi del campo, ai bambini che stanno male. Magari noi non ci pensiamo, ma anche questa è la realtà.
Però c’è anche un momento in cui si parla di misteri, tradizioni, magia. Ci ritroviamo tra i masai di Matiaky a celebrare un loro matrimonio, grazie all’amicizia nata tra una donna africana volontaria, Fatima, e Chloe. Mi ci sono immersa completamente e persa. Soprattutto perché l’Africa è un mio sogno proibito.
Tornando ai nostri due protagonisti, mi è piaciuto il modo che hanno avuto di scoprirsi, di avvicinarsi, di annusarsi, lontani dagli agi e dalle luci sfavillanti di Los Angeles. Lei ha avuto conferma del grande cuore di Ross; lui si è stupito della forza d’animo e della volontà che ha trovato in Chloe.
Grazie a Wound ho fatto un viaggio emozionante e dal ritmo incalzante. Qualche colpo di scena e i momenti di pericolo e tensione hanno tenuto alta l’attenzione.
Emma Altieri e Catherine BC hanno uno stile molto coinvolgente, intimo, sensuale e, nonostante fossero in due, non ho percepito differenza, si amalgamano perfettamente, così come è successo anche in “Scars. Frammenti di noi”, il loro romanzo a quattro mani precedente, che consiglio di leggere e in cui già incontriamo non come protagonisti il bel dottore e l’eccentrica artista.
Scrivono in modo semplice, fluido, dettagliato ed emozionale; non per stupire, ma per ammaliare e far entrare il lettore direttamente nella storia. La narrazione è fluida e morbida, in prima persona con i pov alternati in modo di conoscere intimamente entrambi i personaggi. Si capisce che le autrici si sono documentate, sia per quanto riguarda le cose belle che le brutture del continente.
Mi sono molto affezionata a Chloe e Ross, e devo confessare che alla fine della lettura mi è rimasta un po’ di nostalgia. Particolare il fatto che già dalle prime pagine ci siamo trovati di fronte all’inizio di una storia, che non brucia subito e salta tutte le tappe, ma è un amore che cresce potente, che corrode le ansie e avvolge gli animi.
Mi sono intenerita davanti alle paure di Ross, e alle insicurezze di Chloe dopo aver consegnato le sue emozioni all’uomo che aveva davanti.
E Ross… ah, Ross. Timido, eh. Ma quando decide che la passione può esplodere… ah, che fuochi d’artificio!
Complimenti alle autrici per aver deciso di scrivere Wounds.


"DENISE. IL MONDO NON MI SERVE" di Sarah S.



Buongiorno follower, buon giovedì!
In uscita oggi "Denise. Il mondo non mi serve" dell'autrice Sarah S., edito ErosCultura. 

Denise. La storia prosegue. Dopo poco più di un anno, esce il seguito di È solo sesso, il romanzo di successo che ha segnato l’esordio nel genere erotico di questa brava autrice romagnola, passionale e sanguigna come un meraviglioso calice di Sangiovese. Chi, e sono tante, ha amato È solo sesso, apprezzerà di certo lo sviluppo della tormentata storia di questa donna da sogno, paladina di tutte coloro che vorrebbero liberarsi dei lacci di un perbenismo che fatica a morire. Conoscere altri aspetti, umani, anche dolorosi, di Denise. Ritroverete Eric, il perverso marito che aveva spinto la moglie tra le braccia di Patrick, senza valutarne gli effetti devastanti. Uomini come Patrick, mica li trovi all’angolo della strada… e conoscerete meglio l’amica del cuore, Hanna, e poi Mandy, la sorella di Denise, meno severa nel giudicare il comportamento altrui. Quindi, un pochino meno sesso, e più storia, per soffrire, gioire, godere con Denise.




Autore: Sarah S.
Genere: Letteratura erotica

Casa editrice: ErosCultura

Disponibile in ebook a € 0,99

Pagine autore



TRAMA:

Torna la bravissima Sarah S. con la sua narrazione allo stesso tempo carnale e delicata, passionale e mai volgare. Come dovrebbe essere sempre il sesso, e le nuove vicende di Denise, indiscussa protagonista di È solo sesso, ci mostrano una donna più matura, consapevole, forte. Benché ferita dal comportamento di Eric, il marito, che la aveva gettata tra le braccia del bel Patrick per il proprio perverso godimento, Denise lotta come una leonessa, sballottata tra i due uomini che se la contendono. Senza tralasciare il sesso saffico con l’amica Hanna…
Una tragica vicenda rimescolerà le carte e aiuterà tutti verso la scelta più corretta. L’amore trionfa sempre. 

**ADATTO A UN PUBBLICO ADULTO.



BIOGRAFIA:

Dietro lo pseudonimo di Sarah S. si cela una donna passionale come tutte le romagnole, amante della vita e dell'amore. E della riservatezza. Dopo il fantastico esordio con “È solo sesso”, grande successo del 2018, prosegue il suo viaggio nella narrativa erotica con il seguito: Denise.







DICE L’AUTRICE:

Denise è un personaggio al quale sono davvero legatissima. È un personaggio inventato da cima a fondo, così come la storia, ma la sento davvero come una di famiglia. È una donna fragile e forte al tempo stesso e faccio talmente fatica a lasciarla che sto pensando di scrivere qualche spin-off 😅 in quanto agli altri protagonisti beh... Patrick in parecchie vorrebbero che fosse reale, ma anche Eric, un diavolo con la faccia d'angelo raccoglie parecchi consensi.






BREVE ESTRATTO:

Stesa su quell'asettico letto d'ospedale, con tubi che entravano e uscivano da ogni dove, il viso gonfio, tumefatto, in parte coperto dalla maschera d'ossigeno che l'aiutava a respirare, non sembrava nemmeno mia sorella.
Più guardavo quell'immagine attraverso il vetro che ci divideva e più tutto mi appariva irreale. Mi lasciai andare a terra e piansi tutta la rabbia e la disperazione che avevo in corpo.
Perché lei? Perché? Avrei voluto essere io in quel letto al posto suo, non lei con due figli da crescere.
«Denise» la voce affranta di Robert mi accolse come un abbraccio. Allungai le braccia e mi aggrappai al suo collo. «Coraggio, dobbiamo essere forti» ma quelle parole facevano a pugni col dolore che gli si leggeva in viso, negli occhi gonfi di lacrime, nella fronte corrucciata e nella bocca tremante.
«Dove sono i ragazzi?» domandai in un impeto di lucidità.
Robert scosse la testa prima di rispondere.
«Avrei voluto lasciarli da Nina, la nostra vicina di casa, ma Alan non ha voluto sentire ragioni, voleva vedere sua madre e io non ce l'ho fatta a dirgli di no» confessò in lacrime. «Una gentilissima infermiera che aveva terminato il turno si è offerta di tenere loro compagnia per un po', ora sono in sala d'aspetto, spero che tu riesca a portarli a casa perché io non ho intenzione di lasciare Mandy qui da sola.»
Era giunto il momento di crescere, di farmi coraggio e essere d’aiuto a quell’uomo tanto innamorato di mia sorella da voler affidare i suoi figli proprio a me.
«Va bene, lasciami qualche minuto con Mandy, poi ai ragazzi penserò io.»
«Grazie, Denise.»
«E di cosa?» stiracchiai le labbra in uno striminzito sorriso e lo abbracciai cercando di ricacciare indietro le lacrime. Non era il momento di piangere. Dovevo essere forte ed essere utile a qualcosa,
almeno una volta nella vita.
Calzai i copri scarpe, indossai il camice e la mascherina e scivolai dentro la stanza di Mandy come se fossi stata una ladra. A rompere il silenzio c'erano solo il suono del rilevatore cardiaco e la macchina che pompava ossigeno nei suoi polmoni.
Non trattenni più le lacrime. Mi sedetti sulla sedia accanto al letto e, tremando, carezzai la sua mano che giaceva immobile sulle lenzuola.
«Scusami, Mandy» sussurrai «sono stata una stupida egoista e ti prometto che rimedierò. Hai un marito meraviglioso, sai? Non ti vuole lasciare neanche per un secondo perché vuole essere qui quando ti sveglierai, e così sarò io a occuparmi di Sophie e Alan, perciò sbrigati a svegliarti se non vuoi che rovini i tuoi capolavori.»
Dopo quella confessione mi sentii più leggera. Non avevo fatto altro che pronunciare parole al vento, perché in quelle condizioni Mandy non avrebbe potuto rispondere, replicare o mandarmi a quel paese, però speravo che la raggiungessero ovunque fosse e le dessero un'ulteriore spinta per lottare per la sua vita.
Uscii dalla stanza, buttai gli abiti usa e getta nel contenitore apposito e raggiunsi Robert per le raccomandazioni del caso.
«Allora, niente TV oltre le ventidue per Alan. Sophie, invece, alle ventuno deve andare a dormire altrimenti domattina dovrai lottare per svegliarla. Niente schifezze dopo cena e in bocca al lupo.»
Più ascoltavo Robert e più mi saliva la nausea. Fu come se solo in quell'istante realizzassi che avrei dovuto prendermi cura di due creature. Fino a quel momento non avevo considerato la reale difficoltà di quell'incarico. Non mi ero mai occupata granché di loro e mai lo avevo fatto da sola. Inutile dire che non sapevo proprio da dove cominciare.
Ero talmente in confusione che non riuscii ad ascoltare neanche una parola detta da Robert. Cercai di fingermi tranquilla, nella speranza che non si accorgesse del mio caos emotivo per non dargli altri pensieri e sfumai via prima di svenire per l'ansia.
Percorsi il corridoio che conduceva alla sala dov'erano i ragazzi facendo profondi respiri, ma il cuore non ne voleva sapere di placare la sua corsa e nemmeno i pensieri volevano collaborare, eruttando
scenari apocalittici cui avrei dovuto porre rimedio, ma quando mi affacciai, vidi Eric che colorava una principessa insieme a Sophie e intanto discuteva con Alan di sport. Mi placai in un attimo. Mio marito era immerso, perfettamente a suo agio, in quell'insolita situazione e intratteneva i nostri nipoti con una tale naturalezza che pareva non facesse altro nella vita.
Mi ritrovai ad ammirare quella scena con gli occhi a cuoricino pensando che forse, il lussurioso Eric non se la sarebbe affatto cavata male come padre, e lo vidi in una veste nuova, l'ennesima. Quanti Eric coabitavano dentro quel corpo statuario?
Se non fosse stato per Sophie che corse verso di me gridando festosa: «Zia Denise!» sarei rimasta incantata a guardarli, poggiata allo stipite della porta, per chissà quanto tempo.
«Ciao, Sophie» le dissi col tono più dolce e rassicurante che riuscii a trovare, stringendola a me e respirando quel dolce profumo d'innocenza di cui sono intrisi i bambini e che ti apre il cuore come nient’altro al mondo.
La presi in braccio e raggiunsi Alan che baciai sul capo.
«Ciao, zia» le sue parole educate cozzavano col tono astioso con cui le aveva pronunciate e con lo sguardo tagliente che mi riservò.
«Scusa se non sono arrivata prima» l’unico modo che trovai per aprirmi una breccia, fu chiedere perdono per una fra le tante cose per cui avrei dovuto farlo. Era in collera con me, e ne aveva tutte le ragioni.
«La mamma era in pensiero per te!» mi rimproverò.
«Lo so, sono stata una stupida e le ho chiesto scusa.»
«E quando?»
«Poco fa. Lo so ora dorme però...»
«È in coma, non può sentirti!» urlò con la voce strozzata.
Gli occhi lucidi colmi di ira e risentimento, la mandibola serrata, i muscoli tesi e il respiro affannato per la fatica di voler soffocare un pianto a dirotto mi pugnalarono il cuore, lo stomaco, il fegato e l'intestino. Era furioso, arrabbiato col mondo, me compresa, probabilmente anche con la mamma che si era rivelata una comune mortale e non la super-eroina in grado di superare ogni ostacolo e di
risolvere ogni problema che ogni figlio vede nella propria mamma.
Ai suoi occhi io ero colpevole come tutti, anzi, forse ero la più colpevole per averle dato ulteriori pensieri e non averle dato la lucidità necessaria per evitare l'incidente.
 Non è giusto, pensai. Non è giusto che un bambino debba soffrire così! Avrei voluto stringerlo fra le braccia e forse era la cosa più giusta da fare, ma restai immobile, inebetita, spiazzata e pietrificata dal dolore.
«Può darsi, ma non è detto» non potevo lasciare che mio nipote sprofondasse nel dolore, non volevo che perdesse la speranza e nemmeno io dovevo perderla «ho letto di persone che al risveglio dal coma hanno rivelato di aver sentito le voci dei loro cari. Sapete cosa possiamo fare?» sulla scia di un’illuminazione andai avanti a braccio, dando alito a una remota speranza.
«Cosa?» domandò Sophie curiosa.
«Procurarci un registratore dove potrete registrare tutti gli audio-messaggi che vorrete, poi li faremo ascoltare alla mamma, che ne dite?»
All'entusiasmo di Sophie per la mia idea si contrapponeva la supponenza di Alan, ma presto avrei sciolto anche la sua diffidenza.
«Coraggio prendiamo un taxi e andiamo a comprarne uno» intervenne Eric, spalleggiandomi. Per quanto ridicola potesse sembrare quell’assurda idea era comunque un inizio, un appiglio, una scusa da cui partire per costruire qualcosa insieme senza fossilizzarsi nel dolore e nell’impotenza. E questo, Eric, lo aveva capito.
Il suo telefono, però, cominciò a squillare. Lo guardai alzarsi e raggiungere un angolo della stanza per rispondere.
«Sì» torvo, ascoltò l'interlocutore.
In cuor mio sperai di sentirgli dire: "Mi spiace, ma oggi non posso", ma le parole che invece pronunciò furono: «Maledizione, questa non ci voleva! Va bene, tu temporeggi, io prendo il primo volo e arrivo. Grazie, Susan.»
Stupidamente mi ero illusa che mio marito restasse al mio fianco,
mettendo per una volta il lavoro al secondo posto.
«Devi proprio andare?» domandai riservandogli uno sguardo glaciale.
«Amore, scusami, ma Mr. Dollower non ha preso bene la nostra fuga e ora minaccia di mandare all'aria l’affare e tu capisci che non possiamo proprio permettercelo. So che non è il momento più opportuno, ma se tu firmassi quei documenti tutto si risolverebbe e io potrei tornare subito da te.»
«Non possiamo permettercelo? Momento opportuno? C'è mia sorella di là in coma! Mia sorella!» gridai.
«Sì, lo so, amore, sta calma» tentò di contenere la mia collera, poggiando le mani sulle mie braccia, ma mi divincolai.
«È solo per quella firma che sei venuto con me!» latrai infuriata.
«No, che dici?» scandalizzato negò l’evidenza.
«Sai che ti dico? Io quel contratto non lo firmerò mai! E ora vattene.»
«Ma…»

«Vattene!» il mio imperativo non ammetteva diritto di replica. Per una volta avevo tenuto testa a mio marito e ora il mal di testa ce l’avevo sul serio.



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PER CHI SE LO FOSSE PERSO, RICORDO IL PRIMO VOLUME: E' SOLO SESSO


TitoloE' solo sesso
Autore: Sarah S.
Genere: Letteratura erotica

Casa editrice: ErosCultura

Disponibile in ebook a € 2,99
e in formato cartaceo a € 6,50

TramaIl sesso. La cosa più bella e naturale, eppure a volte sembra che facciamo apposta a rovinarlo, a farci del male da soli. E pensare che basta parlarne. Invece, le paure, le incertezze. E così monta la voglia, il desiderio di trasgredire. Ti trattieni, sei sposata, lui è il tuo capo, ma è anche dannatamente bello, sexy. Magari fa bene l’amore, pensi... non ti resta che scoprirlo! O fuggire. Denise non fugge e Patrick l’acchiappa in uno sgabuzzino dell’elegante ufficio. È l’inizio della passione, quella che tutto travolge e che stravolge la vita di una moglie fino ad allora troppo tranquilla. Denise scopre di essere una femmina famelica di sesso, e il sesso non si fa solo con gli uomini... e neppure con un solo uomo. Sì, perché le sorprese, clamorose, non sono finite, come non mancano i pericoli. Ma il sesso è un gioco per il quale vale sempre la pena rischiare, anche se l’amore... Il romanzo di Sarah S. accontenta chi ama le scene eccitanti e chi apprezza un fraseggio delicato, privo di parole volgari.