domenica 31 gennaio 2021

RECENSIONE "LE STELLE DI NEW YORK" di Roberta Ambrogio e Sara Stroppa

 

Recensione: "Le stelle di New York"
di Roberta Ambrogio e Sara Stroppa, edito More Stories. 
A cura di Daniela Colaiacomo.




Autori: Roberta Ambrogio e Sara Stroppa
Genere: Romance

Casa editrice: More Stories

Disponibile in ebook a € 1,49
e in formato cartaceo a € 8,99

Contatti autoriInstagram



TRAMA:

Lavinia, giovane ragazza con un difficile trascorso sentimentale, è l'unica ballerina italiana all'interno di una celebre compagnia di danza contemporanea della Grande Mela.
Quando viene raggiunta dall’amico Adriano, anche lui un ballerino che ha vinto una borsa di studio per trascorrere due settimane in una prestigiosa scuola di danza newyorkese, conosce Giuseppe, l'insegnante di hip-hop di Adriano, pronto a rimettere in discussione tutte le sue certezze e col quale si lascerà andare a una passione travolgente.
Ad accompagnare Adriano in questa avventura, la sua fidanzata Rebecca, lettrice compulsiva e aspirante scrittrice con qualche nube nel cuore e forti incertezze sul futuro. Proprio lei, a New York, fa l’inattesa conoscenza di un altro italiano ma americano di adozione, Mike, un misterioso ed enigmatico musicista di strada che riuscirà a capirla come nessuno, aiutandola a fare chiarezza dentro di sé e a riprendere in mano un sogno abbandonato. 



"La passione è l’ossigeno dell’anima" di Bill Butler è la citazione che più mi ha colpita tra tutte quelle che introducono i capitoli del libro, una caratterizzazione interessante che definisce il tema principale di ciascuno di essi. 
Lavinia, Adriano, Rebecca, Michele - Mike - e Giuseppe sono i cinque ragazzi protagonisti di questa storia piena di entusiasmo e di speranza, dove ambizioni e sentimenti crescono insieme all'esperienza, e nuove prospettive cambiano le aspettative di ciascuno di loro. 
Lavinia, da due anni l'unica ballerina italiana di una prestigiosa compagnia di danza moderna a New York, ospita gli amici Adriano, che studiava danza nella sua stessa scuola a Roma, e Rebecca, la sua storica vicina di casa - divenuta nel corso degli anni anche la sua migliore amica - che non vede da quando è partita per la Grande Mela. Adriano ha vinto una borsa di studio per trascorrere due settimane in una prestigiosa scuola newyorkese, e Rebecca, che è la sua ragazza, lo accompagna.
Adriano conosce Giuseppe, l'insegnante italiano che tiene il corso di hip hop che frequenta, lo presenta a Lavinia e tra i due nasce subito l'attrazione, mentre, essendo impegnato nei corsi di studio, spinge Rebecca a uscire. Avventurandosi nella città, Rebecca conosce Mike, un cantante di strada italiano che vive a New York da un anno esibendosi con la sua chitarra in Times Square. Condividendo gli stessi gusti musicali e le comuni origini italiane, i due giovani simpatizzano, tanto che Mike si propone come guida turistica della città. Durante le passeggiate istruttive, i due si divertono, scambiano citazioni e opinioni, creano un rapporto di amicizia e confidenza; Mike percepisce i turbamenti di Rebecca, la capisce nel profondo, tanto che la ragazza rivela l'insoddisfazione che da tempo prova nel rapporto con Adriano - da lei sempre sostenuto e supportato - che, pur amandola sinceramente, non ha mai saputo comprendere le sue esigenze, le sue aspirazioni. Proprio per la superficialità con la quale Adriano ha trattato i suoi interessi, Rebecca, studentessa di lettere all'università, amante dei libri in cui si immerge da sempre, ha abbandonato la scrittura di un romanzo in cui si era imbarcata anima e corpo qualche mese prima e a cui sembrava tenere tantissimo.

«Cosa significa, per te, scrivere? Che valore attribuisci a un libro?»
Lo sguardo di Rebecca si perse tra le fronde degli alberi davanti a lei. In una cornice come quella, le parole non poterono che affiorare spontaneamente dalle sue labbra.
«Tantissimo. Scrivere, come anche leggere, significa sperimentare emozioni ed esperienze che una sola vita non ti consentirebbe di vivere. Significa vivere di più.» 

Mike, con il suo interessamento e la fiducia che dimostra nei suoi confronti, spingerà Rebecca a risolvere i suoi problemi.
Trasportando il lettore tra le strade e i monumenti della città o nelle meravigliose coreografie immaginate all'interno delle scuole di danza, Roberta Ambrogio e Sara Stroppa scrivono un bel romanzo di crescita e formazione, di ragazzi che affrontano decisioni importanti per il loro futuro, perché "a New York non si vedono le stelle".

«Le stelle di New York sono le luci dei suoi palazzi. Sono le persone che vengono qui per realizzare un sogno, e ci riescono.» 

Il libro è bello e ben scritto, con delicatezza e attenzione racconta la fatica, il dolore, la speranza e la realizzazione finale, nella danza e nella letteratura - due passioni che mi accompagnano e che condivido - e il viaggio alla scoperta dell'amore che rende completi, tutto in due semplici settimane, ricche di sentimenti e passioni, che le autrici trasmettono molto efficacemente al lettore; l'empatia è forte. 
Una lettura assolutamente consigliabile perché arricchisce e appaga. 


"IL MALE DELLA MAFIA - PARTE 1" di Faby Daddy

 

Buongiorno follower, buona domenica!
In uscita oggi "Il male della mafia - Parte 1" l'attesissimo nuovo romanzo dell'autrice Faby Daddy





Autore: Faby Daddy

Genere: Mafia Romance

Disponibile in ebook a € 2,99
A breve anche in formato cartaceo 

Pagina autore: La mia luce 



TRAMA:

Rei Seul ha trent’anni è il terzogenito della famiglia mafiosa turca, è cresciuto senza nessuna guida familiare e alcun valore morale. Per lui tutto è permesso, non ha il senso del rimorso, è indifferente: tutti lo vedono come lo scarto della criminalità organizzata e viene soprannominato il male della mafia.  Nella vita ha molti obiettivi: sposare Tresy Nicosia per ottenere la sua eredità russa, crescere come mafioso e ricevere da suo padre Anthony la gestione delle miniere turche.
Tresy ha ventiquattro anni, è la nipote di Damien e Luce Nicosia, lavora e vive per conto suo lontana dalla mafia. Purtroppo, il suo destino è stato segnato da un errore del passato: una notte, ingenuamente, è entrata dentro la camera da letto di Rei Seul e da quel momento è stata segnata la sua esistenza in modo prepotente e crudele.
Per Rei lei è sua, le appartiene da quella notte.
Per Tresy lui è il diavolo.  


DICE L’AUTRICE: 

Nonostante sia collegato alla collana Mafia Romance saga, questo volume può essere letto senza aver seguito i precedenti e quando uscirà il volume unico, sarà il primo di una nuova saga: Mafia Dark Romance saga.






BREVE ESTRATTO:

«Buonanotte, mi raccomando, non uscire da questa stanza, ricorda che qui siamo in Turchia e nella mafia turca ci sono regole inviolabili, la notte è vietato per le donne camminare nel castello, sai bene le loro usanze e per noi è pericoloso» esclama mia nonna Luce.
«Va bene nonna.» 
Resto sola e mi alzo dal letto, sorrido osservando questa splendida stanza tutta bianca.
Questo posto è meraviglioso, i Seul vivono dentro un castello stupendo. Mi avvicino alla scrivania e mi siedo davanti alla specchiera, prendo la spazzola dal cassetto e inizio a pettinare i miei capelli biondi ondulati. Ho compiuto da poco diciotto anni, ho vissuto fino a sedici anni in convento, e poi ho smesso di frequentarlo. Mia cugina Jador è sposata con l’erede capomafia turco Santos Seul da quattro anni e ogni tanto i miei nonni vengono a trovarla; io ne approfitto per venire con loro, e il motivo è solo uno: Rei Seul, il ragazzo di cui sono innamorata da quando avevo quindici anni. L’ho visto per la prima volta a casa di mio cugino Nicolas, faceva il bagno in piscina, mi sono nascosta come una stupida perché morivo di vergogna, era così bello. Poi l’ho rivisto altre volte e mi sono resa conto che mi piace tantissimo. L’unica mia sfortuna è che non riesco mai a parlarci davvero, farci un discorso serio per conoscerlo bene. Ormai sono in Turchia da tre giorni, ho studiato tutti i suoi movimenti. Lui passa la giornata con mio cugino e poi la sera esce e rientra molto tardi. La sua stanza è al terzo piano di questo castello. Poggio una mano sul cuore che batte forte, sospiro, mi alzo in piedi e indosso una camicia da notte bianca. Poi prendo la vestaglia di seta rosa e la metto. Apro lentamente la porta E guardo a destra e sinistra, questo corridoio è enorme e mette paura. Il pavimento è illuminato dalle luci a led, cammino cercando di non fare rumore. Mi fermo davanti all’ascensore ma evito di prenderlo, farebbe troppo caos, inizio a salire i gradini e a ogni mio passo sento uno strano senso di disagio. So che è sbagliato per una ragazza entrare di notte nella camera di un ragazzo. Alle ragazze è assolutamente vietato farlo, me lo hanno insegnato le suore, ma non voglio fare nulla di male, solo parlare con lui. Durante il giorno mi è impossibile scambiarci due parole, mio nonno Damien controlla ogni mio movimento e le donne in questo posto non possono mai parlare con gli uomini a meno che non siano loro a parlare per primi. Mentre ho questi pensieri, mi trovo davanti ad un altro ingresso. Sono arrivata al terzo piano, fisso una porta marrone, poggio la mano sul cuore, sospiro e busso. 
***
Apro gli occhi, era molto tempo che non sognavo quella notte ma ultimamente torna nei miei pensieri. Sono passati sei anni da allora. Ricordo che mi ha aiutato a vestirmi e poi come nulla fosse mi ha proposto di sposarlo e subito dopo, davanti a me, ha risposto a una telefonata della sua ragazza Sonia. Mi sono sentita in colpa per anni, conoscevo bene le loro usanze e le regole della mafia turca, eppure le ho ignorate. 
Non ho mai detto niente alla mia famiglia di quella notte. 






 
Faby Daddy nasce a Roma, ma ha origini calabresi, è moglie e madre di due figli. La sua passione per la lettura risale a quando era una ragazzina e collezionava shoujo manga giapponesi. Ha iniziato a scrivere su Wattpad nel 2016 per mettersi alla prova come scrittrice, e in poco tempo ha acquisito lettrici che hanno apprezzato le sue storie invogliandola a continuare in questo percorso. Il vero successo è arrivato nel 2017 con La mia Luce e quella che era solo una passione è diventata il suo unico lavoro. Tutti la conoscono come Faby Daddy (Faby è il diminutivo del nome, mentre Daddy l’ha scelto in onore del padre, morto prematuramente.)


sabato 30 gennaio 2021

DOPPIA RECENSIONE "ABILENE" di Rebecca Quasi

 

Doppia recensione per "Abilene" di Rebecca Quasi.
A cura di Daniela Colaiacomo e Serenella Procopio.





TitoloAbilene
Autore: Rebecca Quasi

Genere: Romance storico

Disponibile in ebook a € 1,99
A breve anche in formato cartaceo

Pagina autoreRebecca Quasi 



TRAMA: 

Londra 1837 - Abilene Fairfax è abituata a dare scandalo al Ton e non si cura delle chiacchiere e alle maldicenze che la seguono da quando ha sposato il vecchio Conte di Stonefield.
Arthur Lake è un amico d’infanzia della Duchessa di Clarendon, che ha riversato nella professione medica e nell’affetto per il figlio la sua passione e le sue speranze.
Quando le condizioni di salute del Conte si aggravano, Lady Stonefield decide che deve dare a tutti i costi un erede al casato. Contatta così il dottor Lake, affinché attesti il suo stato e la segua nella gravidanza e nel parto.
Basta poco perché il senso etico e morale con cui Arthur Lake conduce se stesso e la professione medica vadano in collisione con la spregiudicatezza della contessa e ancora meno perché i due provino una forte attrazione reciproca.
Il decesso del conte e la nascita di una femmina sconvolgeranno i piani di Abilene, separandola dalla figlia e allontanandola da Londra. 
Il destino però ha in serbo altri piani e nell'estate del 1841 le cose cambiano... 



Lady Abilene Stonefield, data in sposa appena diciassettenne al vecchio lord Conrad Fairfax, conte di Stonefield, di una quarantina d'anni più vecchio di lei, in due anni di matrimonio non è riuscita a dargli un erede. Innumerevoli sono le voci di cui è oggetto, tanto più perché bellissima e ricchissima, e ora che il conte ha i giorni contati, deve attuare un piano per risolvere il problema della successione. 
Su raccomandazione dell'amica Emma, la duchessa di Clarendon - ve la ricordate? La figlia illegittima di James Cavendish, duca di Rothsay, ("Dita come farfalle") divenuta moglie di Percival Webster, duca di Clarendon ("Scacco Matto Vostra Grazia") fratello di Caroline? -, chiede l'assistenza professionale del dott. Arthur Lake, amico d'infanzia della duchessa. 

«Mio marito non è in grado di ingravidarmi.» 

È necessario trovare un "donatore di sperma" al di fuori del talamo nuziale.

«Non temete, non vi sto chiedendo di fornirmi i vostri servigi a scopo riproduttivo... anche se potreste andare bene. Siete moro, alto, avete gli occhi scuri come mio marito per cui sareste perfetto. Mi occorre solo un medico molto discreto che confermi le mie delicate condizioni e che mi assista durante la gravidanza e il parto.» 

Pur sconvolto dalla conversazione e dalle domande di Lady Stonefield, l'integerrimo dott. Lake decide di seguire, quando sarà necessario, la sua gravidanza.
Nello scorrere delle pagine l'insolita storia si arricchisce di particolari, si definisce il ruolo di Hector, il valletto di origine giamaicana al quale permetteva, quando pioveva, di entrare in carrozza insieme a lei, e il subitaneo senso di antipatia e repulsione che Abilene ispira nel lettore viene piano piano sostituito dalla comprensione, dall'orrore che gli eventi descritti suscitano: dietro l'atteggiamento disinvolto e disinibito della Lady si nasconde una grande sofferenza che la nascita di quel figlio tanto agognato non attenuerà, tutt'altro.
Rebecca Quasi racconta una storia molto al di sopra delle righe, insolita e apparentemente deprecabile, ma non discosta dalla realtà dell'epoca, e con la maestria che distingue la sua "penna" trasporta il lettore, suscita comprensione ed empatia nei confronti di Abilene mentre emerge un Arthur meno rigido, accessibile ed emotivamente coinvolto.
Impeccabile dal punto di vista narrativo, la storia è bella, mi è piaciuta, ma, avendo letto tutti i libri della Quasi, dal mio punto di vista è un tantino al di sotto degli standard a cui questa splendida autrice ci ha abituati; d'altro canto, visto l'alto livello di comparazione, è comunque molto coinvolgente, appassionante. 
Come tutti i suoi libri, la consiglio caldamente.



Ogni volta che leggo un romanzo di Rebecca Quasi, rimango meravigliata dalla sua bravura. Forse non dovrei esserlo perché, avendo letto alcuni suoi libri, conosco il suo stile elegante, fluido e capace di imbastire situazioni che poi incastra alla perfezione nella storia come in un puzzle. E quando si aggiunge l'ultima tessera, il lettore non può non essere soddisfatto per averlo completato. È quello che è successo con Abilene, un romanzo che è fuori dai canoni tradizionali del romance. A cominciare dalla sua protagonista, Abilene, appunto, una Lady che di Lady ha solo il titolo, perché è una donna a cui non interessa comportarsi con eleganza e discrezione, come impone il Ton dell'alta società.  Anzi, a lei piace scandalizzare, e per questo suo comportamento la ritengono una poco di buono. Confesso che non mi è stato facile entrare in empatia con lei, perché non mi piacevano alcuni suoi comportamenti e alcune sue scelte drastiche. Per buona parte del libro, non sono riuscita a farmela piacere, perché è un personaggio pieno di contraddizioni e sfaccettature. Poi, man mano che la storia entrava nel vivo, ho compreso alcuni suoi atteggiamenti che dipendevano dal fatto di non essere mai stata amata, né dal padre, né dal marito molto più anziano di lei. Per questo motivo, quando conosce Arthur Lake, il medico che per un breve periodo la prende come sua paziente, la sua vita ne verrà travolta. Da parte sua, Arthur che pur controvoglia la segue come paziente, la detesta con tutte le sue forze. Ogni loro incontro diventa uno scontro, fatto di battibecchi e provocazioni reciproche. In realtà, tutto questo astio nasconde una fortissima attrazione che entrambi cercano di negare e soffocare. La Quasi è stata bravissima a descrivere i loro caratteri che seppur diversissimi in realtà sono affini. Anche i personaggi secondari hanno avuto un grande impatto sulla storia, come i piccoli Samuel e Rose, che con la loro ingenuità spesso hanno fatto riflettere i due protagonisti. 
Un romanzo dove non manca nulla per far appassionare il lettore: amore, dialoghi che tengono desta l'attenzione e un pizzico di ironia tipica dei libri di Rebecca Quasi. Cosa volete di più? Leggetelo!
Un brava a Rebecca Quasi.


"UNSTOPPABLE! di Irene LeGentil

 

Buongiorno follower, buon sabato!
In preorder "Unstoppable" dell'autrice Irene LeGentil.
La data di pubblicazione è prevista per l'11 febbraio 2021, ma ordinando adesso la vostra copia digitale potrete godere di uno sconto sull'acquisto 😊


Titolo: Unstoppable
Autrice: Irene LeGentil

Disponibile in ebook al prezzo lancio di € 0,99
E in formato cartaceo a € 11,99 

Unstoppable è la riedizione, rivista graficamente e in parte del contenuto, di Non Chiamarmi Lolita

Contatti autore: Facebook - Instagram

Data di uscita: 11 febbraio 2021 



TRAMA:

Alana Walker è la ginnasta migliore d'America. O almeno così credeva prima di cadere, infortunandosi e bruciando la sua possibilità di diventare Campionessa Nazionale. 
Lolita è una spogliarellista, sensuale e misteriosa. Ogni sera lavora al locale Venus per arrivare a fine mese, ammaliando ogni uomo che posa lo sguardo su di lei. 
Derrick Knight, affascinante e donnaiolo, è uno dei migliori atleti del mondo, ma è scostante, sia nella ginnastica che nell'amore.

Tutti nascondono dei segreti e le loro vite verranno sconvolte quando si incontreranno, un intreccio pericoloso che li porterà ad affrontare i loro demoni e mettere a rischio i loro sogni… 

Riuscirà Derrick a scalfire la barriera di ghiaccio che Alana ha eretto intorno al suo cuore? Lolita sfuggirà alle grinfie del suo capo, il pericoloso Ramsey? I loro segreti rimarranno al sicuro?

Unstoppable è la riedizione, rivista graficamente e in parte del contenuto, di Non Chiamarmi Lolita precedentemente edito Literary Romance.




DICE L’AUTRICE:

Unstoppable, si può dire, ha una storia abbastanza travagliata. In primis per la stesura iniziale: è il mio primo romanzo e i dubbi mi attanagliavano. Sarò all’altezza?
Ci sono voluti mesi prima di decidermi a pubblicarlo per la prima volta, grazie al self publishing. È stata un’esperienza che mi ha insegnato molto, soprattutto che ho ancora molto da imparare. Proprio per questo ho deciso di affidare il romanzo a una casa editrice di cui mi fidassi, Literary Romance (pubblicato con il titolo Non chiamarmi Lolita). Mi hanno aiutata nel mio percorso da autrice, facendomi crescere e migliorando il testo e la forma. 
Poi è arrivato il 2020 e tutte le conseguenze che ne derivano. Non lo nascondo, per me è stato un periodo molto buio. Ho sentito la necessità di ricominciare da zero, su tutti i fronti. Nuova università, nuova città, nuovo tutto. Ho quindi deciso di ritirare il romanzo dalla vendita, senza sapere se lo avrei ripubblicato. Avevo bisogno di una pausa e di cambiare (ci tengo a precisare che con la casa editrice mi sono trovata benissimo, e non avrebbero potuto seguirmi meglio).
Così mi sono ritrovata come all’inizio, a chiedermi: sarò all’altezza?
Ho deciso di buttarmi, e spero di non deludere i miei futuri lettori. Per me il 2021 è l’anno della ripartenza, e questo romanzo è il primo passo.




BREVE ESTRATTO:

Concentrati e tutto andrà bene. Impegnati e raggiungerai i tuoi obiettivi. Dedica tutta la tua vita a un unico scopo e diventerai una vincente. Vivo secondo questi precetti, ogni mio respiro, ogni mio battito del cuore è dedicato a una sola cosa: diventare campionessa nazionale. È da quando avevo cinque anni che mi alleno per diventare la migliore ginnasta d’America, giorno e notte senza pause, sacrificando tutto pur di raggiungere il mio obiettivo. Questo è il mio momento, il giorno in cui ogni mio sogno si realizzerà. Intorno a me migliaia di persone urlano, mi acclamano e mi osservano, aspettando la mia prossima mossa. Ma non mi importa, in questo momento esisto solamente io e la trave di fronte a me. Un paio di respiri profondi, so che ce la posso fare. Ce la devo fare. 
Devo vincere per dimostrare a tutti quello che valgo, che non sono una perdente. Devo vincere per dare un senso a tutti i sacrifici di questi anni, alle lacrime versate e al dolore degli allenamenti. Perdere non è un’opzione. Sono la migliore e l’ho dimostrato su tutti gli altri attrezzi, e questo sarà lo spettacolo finale. Nessuno mi può battere, è il mio palcoscenico e io sono la star. 
Mi avvicino lentamente alla trave, accarezzandone delicatamente la superficie come se fosse fatta di cristallo, e non legno. Mancano solo pochi attimi alla realizzazione del mio sogno più grande. 
Prendo un profondo respiro e la musica comincia. Salgo sulla trave con un salto agile quanto aggraziato e comincio a sorridere. Non ai giudici, non agli spettatori, lo sto facendo per me stessa. Sorrido perché so che sto per vincere il premio più ambito da ogni ginnasta della Nazione, e nessuno può fermarmi. Comincio la routine, ogni movimento è preciso e delicato, assolutamente perfetto. Esiste solo il mio corpo e il ritmo della musica, che mi pervade i muscoli e le ossa. Sto volando, leggera come una piuma e forte come una leonessa, e nessuno mi può fermare. 
Ho la vittoria in pugno. 
Manca solo l’uscita, pochi volteggi finali mi separano dalla vittoria e dal dimostrare a tutto il mondo quello che valgo. Sono una campionessa, e nessuno potrà mai togliermi questa soddisfazione. Devo vincere, devo farlo per mia madre prima che per me stessa, per ripagare i sacrifici che ha fatto per farmi arrivare fin qui. È sugli spalti con gli altri genitori, ma la sento più vicina che mai, come se fosse accanto a me e mi tenesse per mano proprio come quando ero piccola, e a malapena riuscivo a fare una spaccata. Comincio a volteggiare, uno, due, tre volte e… sbaglio.
Il mio piede atterra due centimetri più a destra del dovuto, due centimetri che mi fanno perdere l’equilibrio e cadere rovinosamente a terra. Succede tutto in un attimo. Un attimo che mi rovina la vita.
Sento solo dolore. Un dolore lancinante e terribile che mi pervade la schiena e senza che me ne accorga comincio a urlare. Non urlo solo per la ferita, ma per ciò che significa. Ero a un passo dalla vittoria, dal conseguire il mio sogno, e ora è tutto rovinato. È bastato un attimo ed è solo colpa mia. 
Al mio capezzale accorre subito Coach Monroe, vedo le sue labbra muoversi ma non sento nulla. Tutto è come avvolto in una nuvola d’ovatta che pian piano mi avvolge, finché non rimane solo l’oscurità.





 
Scrittrice veronese appassionata di letteratura romance e fantasy. Tutto è iniziato quando da piccola si è trovata tra le mani una copia di Harry Potter e la pietra filosofale, da lì è nato il suo amore per la parola scritta che l'ha spinta a scrivere il suo primo romanzo, Unstoppable.


venerdì 29 gennaio 2021

RECENSIONE "AOTHERIA: IL DESTINO DI SHYN" di Flavio Rosa

 

Buongiorno follower, buon venerdì!
Vi segnalo "Aotheria: Il destino di Shyn" dell'autore Flavio Rosa.
Franca Poli lo ha letto per noi 😊





Autore: Flavio Rosa

Genere: Fantasy epico

Disponibile in ebook a € 2,69
E in formato cartaceo a € 9,99

Contatto Facebook: Flavio Rosa



TRAMA: 

"Aotheria, un continente un tempo pacifico e ordinato, oggi sull'orlo del collasso.
Un territorio inesplorato per Shyn, che nel giorno del suo ventesimo compleanno, stufo di una falsa verità, scopre il suo passato andato perduto.
Una scelta difficile da accettare lo porterà ad esplorare nuove frontiere, per lui considerate inaccessibili. Nuovi e vecchi compagni si uniranno al suo viaggio, facendogli scoprire il resto del mondo, molto più complesso di quello che poteva immaginare.
Potrà fidarsi o lo tradiranno alla prima occasione? Il duro addestramento sarà sufficiente per affrontare i pericoli a cui andrà in contro? Riuscirà a compiere il suo destino?
Queste e molte altre domande tormenteranno le sfide che si presenteranno sul suo cammino."


DICE L’AUTORE:

La passione per la letteratura, in particolare per il genere fantasy, mi accompagna sin dall’adolescenza. Si tratta di una realtà molto diversa da quella che ho vissuto con i miei studi, strettamente connessa al mondo scientifico. Tuttavia, questo divario non mi ha mai spaventato; anzi, è stato per me l’input per sperimentare qualcosa di nuovo, la scrittura, e tentare di realizzare un mio grande sogno.
Ho iniziato a immaginare e costruire idealmente la storia di Aotheria diversi anni fa, in seguito alla perdita del mio cane, cui ero molto affezionato. I primi a cui l’ho raccontata sono stati i ragazzi dell’oratorio di Salsasio, che non hanno tardato a farmi i complimenti.
Così, considerati i riscontri positivi, ho deciso di cominciare a scrivere, di dare finalmente vita a questa storia… e, dopo qualche anno, è nato “Aotheria: Il destino di Shyn”, un libro fantasy che ha come protagonista un ragazzo-druido, che affronta un viaggio alla scoperta di frontiere all’apparenza inaccessibili, di un passato, fatto di antichi legami, che pensava essere andato perduto… ma che in realtà era solo da portare a galla.
La realizzazione del libro non è stata semplice: ha richiesto tempo e impegno. Le pagine introduttive del manoscritto le ho scritte quando ero in Nuova Zelanda, tre anni fa, colto dall’ispirazione del momento, dalle esperienze che stavo vivendo, dall’inaspettato incontro con il popolo dei Māori… Poi è arrivato il Covid…e l’isolamento causato dal conseguente lockdown, che mi ha permesso di concludere il lavoro di scrittura.
Della Nuova Zelanda porto con me un bel ricordo. È stata la mia principale fonte d’ispirazione e lo stesso titolo del libro la ricorda… Aotheria, infatti, non è altro che una rivisitazione del nome dato alla Nuova Zelanda dai Māori, ossia Aotearoa, che tradotto in italiano significa ‘terra della lunga nuvola bianca’.
Essendo appassionato del genere, non mi è venuto complicato immaginare di scrivere un fantasy. Credo, inoltre, che libri simili al mio, come quelli delle scrittrici J. K. Rowling, con il suo Harry Potter, e Licia Troisi, per gli italiani, possano aiutare il lettore a superare problemi e situazioni realmente esistenti, offrendo strade alternative e possibilità di ribalta e cambiamento continue. Ovviamente, spero di poter dare un seguito alla storia di Shyn. In ogni caso, tutto dipenderà dall’andamento del libro. 



Devo dire che, nonostante non sia un'appassionata di fantasy, sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo libro. Mi è piaciuto e sono contenta di averlo letto. È scritto in modo accurato e fluido, con dialoghi veloci e con la narrazione che avviene in terza persona.
La lettura scorrevole e i continui colpi di scena tengono il lettore incollato al dispositivo, invogliano a proseguire, pagina dopo pagina, per sapere cosa accadrà a Shyn e agli altri protagonisti. 
Una cosa che ho apprezzato molto è il Glossario che si trova al termine del romanzo, che dà al lettore la possibilità di fare una conoscenza più approfondita dei termini usati dall'autore per narrare la storia.
Il libro parla di un giovane elfo, Shyn, che nel giorno del suo ventesimo compleanno viene a conoscenza del suo passato. Un passato che però è andato perduto, distrutto da un uomo malvagio e spietato.  Questa scoperta lo porterà a esplorare un mondo a lui sconosciuto, molto più complesso di quello che poteva immaginare. Infatti per diciassette anni è vissuto in una foresta con l'unica compagnia del druido che, dopo la morte della madre, lo ha salvato e cresciuto e degli animali che la popolano.  Non sarà solo però ad affrontare tutto ciò. Innanzitutto con lui ci sarà Gipsi, uno scoiattolo con il quale, nel corso degli anni, ha imparato a comunicare, cosa che gli riesce anche con tutti gli animali dalla foresta dove è cresciuto. Poi ci saranno diverse persone che si uniranno a lui, tra cui Kardax guerriero alux, una giovane maga di nome Ashrym, un gruppo di elfi...
Ad un certo punto della loro missione, Shyn e Kardax scopriranno qualcosa che li riguarda, una rivelazione che li lascerà scioccati e modificherà in qualche modo il loro rapporto.
Il giovane elfo potrà fidarsi di questi suoi compagni di viaggio oppure lo tradiranno alla prima occasione? Il duro addestramento a cui è stato sottoposto da Kardax sarà sufficiente per affrontare i pericoli a cui andrà incontro? Riuscirà a compiere il suo destino?
Queste e molte altre domande tormenteranno le sfide che si presenteranno sul suo cammino. 
Mi sono piaciuti i tre protagonisti principali ovvero l'elfo Shyn, il guerriero alux Kardax e Ashrym, la maga che appartiene al genere umano. Ognuno di loro deve affrontare una rischiosa prova per poter sconfiggere il malvagio Xion. Sono determinati a riuscire nell'impresa, ma sanno che potrebbero rischiare la vita e che, comunque, sarà una sfida portarla a termine. Ho adorato lo scoiattolino Gipsy. È stato determinate in certe fasi della missione, sosteneva il suo amico elfo quando questi era stanco e avvilito, lo spronava, gli dava consigli, lo avvertiva del pericolo.
Non mi dilungo oltre per non raccontare troppo. Quindi se desiderate sapere a quali prove vengono sottoposti, se riusciranno ad uscirne vivi e a sconfiggere il crudele Xion dovete leggere questo libro che io consiglio.
Come già detto, è un fantasy, ma a mio avviso può essere letto da chiunque, anche da chi, come me, di solito non segue questo genere.



BREVE ESTRATTO:

Era notte e i corni risuonavano del loro lugubre presagio.
«Ci stanno attaccando!» urlò una sentinella posta sulla torre più alta.
La gente, ancora seduta alle lunghe tavolate, si alzava spaventata correndo senza ordine per le vie di Edheren.
«Mamma cosa sta succedendo?» gli chiese il piccolo, la madre era scioccata tanto quanto lui, ma non poteva darlo a vedere, aveva immediatamente capito la situazione e stava cercando una soluzione per sfuggire al pericolo imminente.
«Niente, non ti preoccupare», gli rispose la giovane elfa di nobili origini, «seguimi e tutto andrà bene.»
Corsero attraverso la città, era stata progettata come le stelle che si vedevano in cielo a quattro punte e dove partiva ogni punta era presente un portone principale.
Da quello che aveva potuto capire dalle urla e rumori di lotta avevano preso le prime due a ovest.
Decise di passare per le vie secondarie che portavano ai cancelli opposti, nessuno le conosceva meglio di lei, era abituata a farle per passare inosservata.
Giunsero al cancello, ma vide che stava per essere sfondato, dovevano trovare un’altra via.
Fortunatamente conosceva i progetti della cittadella e sapeva che esisteva un canale di scolo, che portava verso la foresta poco distante dalle mura.
Tolse la grata che chiudeva il passaggio e insieme al piccolo, passò attraverso quel luogo angusto.
L’odore era nauseabondo, ma sapeva che non potevano arrendersi per così poco.
Finalmente raggiunsero la radura, erano in salvo o almeno così credevano, perché pochi istanti dopo, sentirono dei rumori di passi in lontananza e videro delle scure figure in avvicinamento, erano armate.
«Vai! Corri senza voltarti, ti raggiungo fra poco», disse l’elfa.
Il bambino iniziò a correre, l’istinto gli diceva di continuare, non doveva pensare alla fatica che stava facendo o alla battaglia che stava infuriando all’interno delle mura.
Ad un tratto un urlo squarciò il cielo.
«Mamma!» urlò il piccolo voltandosi, ma nessuno udì quel disperato richiamo, coperto dal rumore della battaglia.
Voltandosi alla ricerca della madre non vide una grossa radice sporgente dal terreno, si inciampò e batté forte la testa contro un masso.




Flavio è un ragazzo di 29 anni laureato in Ingegneria Energetica e Nucleare al politecnico di Torino, attualmente docente delle scuole superiori. 
Il suo interesse per le materie scientifiche non gli ha impedito di avventurarsi nel magico mondo della lettura e scrittura. 
Da sempre ha vissuto a Carmagnola, ma nel 2018 ha voluto affrontare l’ignoto, trasferendosi, con sua moglie, in Nuova Zelanda per circa sei mesi, dove ha avuto l’ispirazione per il suo primo romanzo fantasy “Aotheria: Il destino di Shyn”. 




giovedì 28 gennaio 2021

RECENSIONE "IL SOLE A DOMICILIO" di Angela Longobardi

 


Recensione: "Il sole a domicilio" di Angela Longobardi.
A cura di Daniela Colaiacomo.





Autore: Angela Longobardi

Genere: Romance

Disponibile in ebook a € 2,99 
e in formato cartaceo a € 7,99

Pagina autoreRed - Angela Longobardi



TRAMA:

Chiara è una scrittrice famosa, sui social ha migliaia di follower e una vita apparentemente perfetta, ma la verità è che non esce di casa da cinque anni e non ha intenzione di farlo nemmeno per il ragazzo che un giorno si presenta alla sua porta. Preferisce rifugiarsi nei suoi mondi immaginari e nelle canzoni del suo cantante preferito. Roberto, però, ha tutte le intenzioni di diventare il suo sole a domicilio. 


La mente umana nasconde risorse inimmaginabili e, così come può renderci prigionieri di noi stessi e delle nostre paure più profonde, può elaborare strategie, vie d'uscita, particolari espedienti per riconquistare la libertà e la forza di superare il dolore. 
Un lutto non elaborato, la grande sensibilità e la fine del suo rapporto con Luca nel momento più difficile della sua vita apparentemente perfetta, hanno travolto Chiara, scrittrice famosa e blogger con migliaia di follower sui social. Nessuno sa che da cinque anni non varca la porta di casa, un passo oltre le confortevoli mura significa rischiare di morire, questo è ciò che prova quando sopraggiunge un attacco di panico, perché Chiara soffre di agorafobia.
Cinque anni prima, sul treno che la riconduceva a casa, per la prima volta il terrore.

Salendo da Napoli a Roma dopo i funerali di sua sorella, era stata sola, gli occhi gonfi e pieni di lacrime, il cuore a pezzi e una parte della sua anima persa per sempre. Era svenuta. Era stato il suo primo vero attacco di panico ed era successo in pubblico. I passeggeri del treno l'avevano soccorsa, rassicurata, ma Chiara non era più stata la stessa. Se ne era accorta quando si era alzata dal pavimento, aiutata da più persone che la guardavano preoccupate, con i jeans scuri bagnati di pipì, la maglietta attaccata alla schiena dal sudore, qualcosa dentro di lei si era spezzato. 

Suo compagno, nella routine quotidiana, Mono, il gatto che non avrebbe mai voluto, affibbiatole a forza dalla vicina: è lui che la riporta alla realtà, le ricorda di nutrirsi manifestando la sua fame.
Gli unici contatti con il mondo esterno sono i fattorini che le portano la spesa sulla porta di casa, le telefonate con la madre e Alessandra - la sua agente - e i messaggi che scambia con Ginevra e Edoardo, la coppia di speakers di "Radio Numero Zero" che il giovedì manda in onda musica su richiesta degli ascoltatori e, tra una canzone e l'altra, legge i racconti che gli stessi inviano, anche quelli anonimi di Chiara. 
Chiara è profondamente attratta da Edoardo - spiritoso, amante della lettura e con una voce bellissima - e, essendo apparso in televisione, ospite di un programma per giovani conduttori radiofonici, di certo ne apprezza l'aspetto, i suoi capelli ricci e gli occhi verdi; sogna di incontrarlo un giorno, e magari di andare a un concerto del suo cantante preferito, Gloss, ma sa che non potrà mai accadere. 
Gloss è la sua anima affine.

Se fosse stata la protagonista di un qualche film fantascientifico, Chiara si sarebbe svegliata un giorno nel corpo di Gloss, scoprendo che era sempre stata lei tutto il tempo, che era per quello che le sue canzoni sembravano scritte da lei. 

A lui scrive lettere che descrivono i suoi stati d'animo.

Caro Gloss,
forse dovrei lasciarti andare. Forse dovrei lasciare andare tutto. Il mio mondo fatto di personaggi immaginari e di un'anima gemella troppo lontana non mi fa bene. Il problema è che l'unica cosa reale che mi è rimasta è Roberto. E prima o poi anche lui si stancherà di me, proprio come ha fatto Luca. 

Roberto, bello e più giovane di cinque anni, è apparso sulla sua porta di casa un giorno all'improvviso, e da quel momento è stato al suo fianco, accompagnandola, tenendole la mano, l'ha spronata a uscire.
Niente, però, è come sembra e la strada per la libertà è tutta in salita.
Angela Longobardi ha scritto un racconto intenso, carico di sofferenza ma anche di speranza, e, con il suo stile pulito e fluido, coinvolge il lettore nella faticosa risalita alla vita della sua protagonista, la forza e l'artificio che la sua mente elabora, il suo percorso. 
Ho letto questo libro in un tardo pomeriggio, presa dalla storia e dai protagonisti - Chiara, Roberto e Edoardo, affascinate e solare - e sono felice di poterlo raccomandare perché merita di essere letto. Ringrazio Angela di avermene data la possibilità.


"MANI SUGLI OCCHI" di Pitti Duchamp

 

Buongiorno follower!
In uscita oggi per la Words Edizioni  "Mani sugli occhi
dell'autrice Pitti Duchamp.




Autore: Pitti Duchamp
Genere: Romance contemporaneo

Casa editrice: Words Edizioni

Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 15,90




TRAMA:

L’amore può insinuarsi in una vita fatta di doveri e soddisfazioni professionali e demolire l’egocentrismo di un chirurgo oftalmico di fama internazionale? Può sostituirsi all’ambizione di una giornalista di talento e darle un’altra densità, modificarle lo spirito? Un uomo e una donna al centro delle proprie vite, concentrati sulle loro aspettative, sugli egoismi, sulla paura di distrarsi dai propri obiettivi, entrambi troppo adulti e solidi per scendere a compromessi e rinunciare a una parte di loro stessi. Un amore inaspettato che sovverte e disordina, squassa e stacca e non dà possibilità di scelta se non la fuga. Eppure, quando l’indipendenza si trasforma in solitudine, solo un sentimento profondo può riparare l’anima. Se una vocazione perde di significato è nell'amore che può tornare a recuperarlo. Aiace e Scilla sono la dimostrazione che non c’è età per scoprire quanto i sentimenti possano indurre al cambiamento.


PRESENTAZIONE:

Può l’amore essere in grado di cambiare ogni cosa?
Può l’amore essere in grado di cambiare tutto, di sconvolgere abitudini e vite come se nulla fosse? È la domanda a cui dovranno trovare risposta Aiace, chirurgo oftalmico di fama internazionale, e Scilla, un’ambiziosa giornalista che punta alla vetta del successo. 
Entrambi proiettati verso il successo, entrambi determinati e capaci.
Entrambi soli. 
Perché sì, Aiace ha una compagna, che però tiene a debita distanza dalla sua vita. Agnese è per lui una promessa da mantenere, e forse solo questo. E Scilla è un’anima errante, caotica, libera nel vento della sua vita, che spesso la scombussola e le fa cambiare a forza direzione. 
È così che Scilla e Aiace si incontrano, per un tiro mancino del destino, che decide di privare Scilla della vista. Un caso, un imprevisto. E dall’imprevisto al precipizio il passo è decisamente breve e fatto di baci languidi, carezze, sesso e sensi di colpa. 
Vite diverse, quelle di Scilla e Aiace, seppure simili. Sicuramente sovrapponibili, mescolabili, ma per quanto? Perché conoscere l’amore è un conto, ma sacrificare tutto per quell’amore…
Mani sugli occhi è il terzo romanzo che Pitti Duchamp pubblica per Words Edizioni. Un’autrice eclettica come poche, una storia vera, che scorre sotto la pelle, regala sorrisi, tenerezza, anche qualche lacrima. Una piccola perla, come sempre sono i libri di Pitti, che rende perfettamente l’idea di come la vita non sia sempre in bianco o nero, ma ricca di migliaia di piccole sfumature capaci di regalarci tanto. 
A volte tutto.


BREVI ESTRATTI:

“Si rimetta sul fianco opposto all’occhio operato… sotto la coperta. Starò con lei stanotte.”
“Si fida di me?”
Una donna alquanto impudente. Le preparo un antidolorifico che è anche antipiretico, ha le mani molto calde, la stanchezza deve aver fatto salire la febbre. 
“Nelle condizioni in cui è… dubito davvero che potrebbe attentare alla mia virtù.” Scilla beve la medicina e riprende la posizione corretta.
“Posso comunque sedurla.” 


“Mi fa piacere che tu sia qui. Ti ho pensato qualche volta.” 
Bugiarda. È un maledetto chiodo fisso. 
Lui sorride, sembra malinconico mentre mi muovo per la stanza apparecchiando.
“Io non riesco a smettere di pensarti.”
Mi blocco d’improvviso, ancora il cuore che mi sorprende con un tonfo. Assorbo le parole e muovo qualche passo nella sua direzione. Lui mi sta guardando, la sua sagoma interrompe la luce chiara che viene da fuori. 
Non oso toccarlo, non allungo le braccia verso di lui in una richiesta implicita di essere abbracciata. Gli sto lasciando la porta aperta, ma è lui che deve varcare la soglia. Io non ho intenzione di saltargli addosso, anche se l’aria tra noi è satura di tensione e Aiace ha l’aria di un vampiro assetato.
“Avevi detto che quei cinque minuti sfrenati ti erano dispiaciuti” gli ricordo. 
“Invece avrei dovuto inchiodarti al letto.” 
Si avventa sulla mia bocca, mi forza le labbra e mi bacia. Aiace brucia, sembra affannato e la vena del collo pulsa come se stesse per scoppiare. Mi stringe e mi spinge la nuca contro di lui.
Senza staccarci, caracolliamo contro qualche mobile e precipitiamo sul mio piumone. Via la maglietta, via la camicia, via la sua giacca, la camicia e i pantaloni.


“Aiace.”
“Sei di nuovo da sola” afferma la sua voce vicina. 
Percepisco il calore del suo corpo e i rumori dei suoi spostamenti. Sono sorpresa ed estasiata. 
“È il mio destino.” 
Lui ha il volto alla mia altezza, sento il suo respiro sulla fronte, deve essere accosciato davanti a me. Chissà in quanti ci stanno osservando. 
“Ti porto a casa” mi dice, e ha una voce così rassicurante che non prendo neanche in considerazione l’idea di oppormi.
Forse era predetto che me lo ritrovassi davanti, come dice Nausica. Probabilmente la vita mi sta offrendo una seconda possibilità.




 
Nata nel 1981 sotto il segno del Leone a Firenze, Pitti Duchamp vive tutt’ora nella provincia di Firenze, sulle colline del Mugello, con il marito rugbista, due bimbi indisciplinati e un cane anarchico. Appassionata di burlesque e collezionista di pezzi vintage di arredamento e moda cerca di coniugare i suoi interessi scrivendo e leggendo romance storici. Se avesse del tempo libero adorerebbe trascorrerlo tra i rigattieri e i robivecchi del centro di Firenze.
È amante della storia in particolare quella dell’Europa tra il 1500 ed il 1900, i quattrocento anni che hanno creato la modernità per come la conosciamo oggi in termini di arte, pensiero filosofico e scientifico, socialità. Apprezza nelle persone più di tutto la gentilezza, il garbo e la buona educazione, quel “non so che nel portamento” che fa di una donna una dama e di un uomo un signore. In self ha pubblicato per la serie D’amore e d’Italia: L’Arabesco, Lupo di primavera, La gran dama, Il pugnale e la perla nera, La fiamma del ghiaccio. Ha partecipato alla raccolta Natale a Pemberly con uno scritto ispirato a Orgoglio e pregiudizio e alla raccolta Cuori fra le righe con un racconto ambientato durante la Grande guerra. Per DRI Editore ha pubblicato Frittelle al miele e altre dolcezze, il primo regency, e Stupefacente banalità, un romance contemporaneo.
Per Words Edizioni ha pubblicato il regency Il Farabutto e la Sgualdrina e il romanzo contemporaneo Sabbia Bianca, primo volume della tetralogia I Giganti del Calcio Storico. 
Mani sugli occhi è il suo terzo romanzo pubblicato con la casa editrice campana.


mercoledì 27 gennaio 2021

DOPPIA RECENSIONE "SNOW INN LOVE" di Ashley Andrews

 

Doppia recensione per "Snow Inn Love" dell'autrice Ashley Andrews, edito Òphiere - I brillanti di Mamma Editori.
A cura di Alessia Toscano e Daniela Colaiacomo.




Titolo: Snow Inn Love
Autore: Ashley Andrews

Genere: Romance

Casa editrice: Òphiere - 
I brillanti di Mamma Editori

Disponibile in ebook a € 2,90 
e in formato cartaceo a € 6,80 



TRAMA:

Atletico e tenebroso Luke Maddox è il rampollo di una dinastia di allevatori. Alto, con le spalle larghe come una porta e pugni di pietra, sembra il tipico bastardo ma solamente perché ci ha lavorato parecchio.
Dall’altra parte dell’America, Cassie Woods, ventiquattro anni, e un futuro da arredatrice, sembrerebbe la classica smorfiosa snob, ma solamente perché ci si impegna molto.
Per un classico tiro del destino Luke e tre amici del Nebraska, cappelloni e stivali, si ritrovano allo Snow Inn, una locanda a 2000 metri d'altezza in Wyoming, proprio quando arrivano Cassie e le sue amiche newyorkesi. Peccato che Luke "la leggenda" Maddox, maschio alfa per definizione, e Cassie "la snob" Woods odino - oltre alle feste di Natale - rispettivamente: le smorfiose e i ragazzi prepotenti.
Tra schermaglie “New York vs Nebraska” e colpi di scena, nella notte di Natale, i due “intrecceranno le code”, perché - come dice Luke -, alla fine, Cassie non è altro che una bufala bionda.
Tutto sembrerebbe risolversi in un’avventura vacanziera destinata a sciogliersi come le neve, senza conseguenze sconvolgenti per le loro vite. Peccato che i caratteri forti e gli scontri radicali possano mettere a nudo il dolore e la solitudine celati da entrambi.
Peccato che, tra i rischi di una notte di passione, vi sia quello di potersi trasformare in un progetto di vita e che i fiocchi di neve, quando non si sciolgono, siano così simili a bianchi e impalpabili fiori di primavera. 



Quattro ragazze newyorkesi che incontrano quattro cowboy del Nebraska? Wow! Altro che fuochi d'artificio. 
Questi omaccioni sono tutti sexy e piacenti, caspita! 
Mi sono divertita a leggere le avventure degli otto ragazzi che si ritrovano a trascorrere le vacanze di Natale a Snow Inn, una locanda in alta montagna nel Wyoming. 
Luke e Cassie sono stati trascinati dai loro rispettivi amici e proprio non riescono a sopportarsi da subito; nulla li accomuna, anzi sì, il fatto che non amano il Natale. Voleranno scintille. 
Luke, la Leggenda, è tenebroso e avaro di sorrisi, odia le ragazze smorfiose. 
Cassie è in apparenza una snob viziata. 
Quindi? 
Patatrac, anche perché i loro amici si divertono, sono in sintonia e formano le coppie! 
La trama è ben articolata, con una struttura semplice, diretta e fluida. Tono incalzante, ironico e divertente. Belli i dialoghi. Frizzante, allegro, sagace. 
Sia i protagonisti che i personaggi secondari sono ben delineati, ottenendo una buona caratterizzazione che crea empatia. 
Il pov è quello di Cassie e Luke, così riusciamo a carpire tutti i loro pensieri e le sensazioni. 
Si stuzzicano e si fanno i dispetti, ognuno tira fuori il peggio dell'altro. Ma questo gioco li porterà ad affrontare loro stessi e le paure, riusciranno a tirare fuori ciò che hanno dentro e che di solito tengono celato. 
Luke è il sogno di ogni donna, cowboy impenitente fino al midollo, figlio di una famiglia di allevatori, origini ben radicate e amate; spalle a cui aggrapparsi forte, due occhi grigi intensi in cui perdersi ma che sanno tagliare peggio delle lame, quando diventano freddi più del ghiaccio. Luke, faccelo un sorriso ogni tanto, che sei sexy e ci fai sciogliere. Con Cassie si è comportato come un cavernicolo, un buzzurro. 
Lei, dal canto suo, non fa nulla per apparire più accomodante. Per lui, è una bufala bionda dagli occhi da gatto, ricca e snob. La classica newyorkese che ha tutto bell'e pronto. 
Ma qual è la vera Cassie? Cosa pesa nel suo cuore? 
Insieme, dovranno scoprirsi, anche perché l'attrazione che provano è forte ed è sempre pronta a eruttare come un vulcano impaziente che attende il suo momento. 
Ci sono colpi di scena, battute taglienti, momenti di passione e anche tenerezze. 
Riusciranno a incontrarsi questi due capoccioni? E alla fine della vacanza, tornando alle rispettive vite, cosa succederà? 
Ho apprezzato il valore dell'amicizia che è ben presente e si percepisce tra tutti loro. 
Carina l'anziana villeggiante della locanda insieme al marito! Un piacevole cameo. 
Spiritoso e brioso, è una novella da leggere, per divertirsi e provare belle sensazioni.



Cassie Woods è brava a indossare la maschera, l'unica difesa dal baratro della depressione.   

Cassie-la-snob era una protagonista, sempre un pelo sopra le righe per nascondere quel velo di tristezza con il quale convivevo fin da bambina. Si era tessuto piano piano, mentre crescevo in una famiglia nevrotica, tra un padre troppo superficiale e una madre sempre più depressa, umiliata dall’infedeltà del marito al punto da ridursi all’alcool. Era così che, tre anni prima, il ventisei dicembre, mia madre era morta. Ebbra per l’ennesimo bicchiere, scendendo i gradini esterni del nostro palazzo, era scivolata e aveva battuto la testa sullo spigolo. Ne davo la colpa a mio padre, alla fine, proprio a lui. 

Per distrarre l'amica Everly, depressa a causa dell’ultimo dei suoi ragazzi pessimi, Cassie, insieme a Fiona e Katharine, ha organizzato un soggiorno sui monti Teton, nel Wyoming, dal diciannove al ventisette dicembre: d'altronde erano le fantastiche quattro, amiche sin dal primo anno di college, nessuna di loro sarebbe affogata in un mare di lacrime. 
Di certo, però, la prospettiva di trascorrere nove giorni fingendosi estroversa, in quel periodo della sua vita - e, forse, in generale non lo era in assoluto, per carattere, anche se si sforzava in ogni modo di nasconderlo - le genera ansia, uno strazio, dato che per lei il Natale significa una cosa sola: la morte di sua madre. 

Il viaggio incombeva e mi si materializzava nella mente come un depliant turistico dell’orrore. 

Come avrebbe potuto staccare dalla “squinzia no-stop” in mezzo a tante persone desiderose soltanto di divertirsi, togliere la maschera, trovare lo spazio e il tempo per essere se stessa, “Cassie-la-polpetta”?
A migliaia di miglia di distanza, nel suo ranch nella Contea di Cherry, Nebraska, Luke Maddox combatte la rabbia: neanche cinque giorni dopo essere tornato dal College di Lincoln, per colpa di quella rimbambita di Wendy, sparita per partecipare a un concorso di bellezza a Nashville, ha dovuto inventarsi un viaggio con gli amici Kat, Stu e Travis, di cui non poteva fregarsene meno, per proteggere la sua reputazione col resto della comunità.

Il guaio era che tra gli allevatori del Nebraska la reputazione era tutto, se non volevi che ti rifilassero un ronzino a ogni mercato del bestiame. E sfortunatamente, essere scaricati da un pezzo di figa alta cinque piedi con due tette gigantesche era considerato motivo più che sufficiente per perdere la faccia. 

L'incontro fortuito tra le ragazze newyorkesi e i quattro amici del Nebraska avviene alla locanda Snow Inn, e, mentre i loro amici trovano affiatamento, generando delle coppie, tra Cassie e Luke è guerra aperta. 
Tra dispetti e minacce, verbali oltre che fisiche, e disastrose discese sulla neve, Cassie e Luke dovranno affrontare la forte attrazione che li lega.

«Intendi picchiarmi?» e gli azzannai le nocche del pugno.
Risuonò nella valle un’imprecazione contro gli antichi dei del Nebraska, mentre lui cercava di ritirare la mano, ma io avevo infilato bene i denti nella carne più morbida sul dorso alla base dell’indice e dunque più lui tirava, più io stringevo. Non gli rimase che cercare di chiudermi il naso con la mano libera, ma così facendo smise di artigliare la montagna innevata e ricominciammo a scivolare a valle. Stava cercando di farmi aprire le fauci con cui gli stavo mordendo la mano e ci riuscì. Alla fine dovevo pur respirare, e aprii la bocca. Lui recuperò la mano ma non per questo mi mollò il naso, anzi, lo usò come manico per sollevarmi il viso verso di lui e mettersi a sbraitare. 

Con un'efficace descrizione dei sentimenti e dell'evoluzione del rapporto tra i protagonisti, la conoscenza reciproca e la capacità di vedere oltre l'apparenza, soprattutto da parte di Luke, Monica Montanari e Anna Letizia Zocche ci regalano una storia natalizia divertente e briosa, scorrevole e ben scritta, piacevolmente leggera ma non superficiale.
Un libro non troppo impegnativo con il quale allietare lo spirito e che mi sento di poter consigliare.