sabato 29 luglio 2023

RECENSIONE "TRILOGIA DELLA CITTÀ DI K." di Agota Kristof

 

Buongiorno follower, buon sabato!
Luca Bandini ha letto per noi "Trilogia della città di K." dell'autrice 
Agota Kristof, edito Einaudi Editore.


Autore: Agota Kristof

Genere: Narrativa

Casa editrice: Einaudi Editore

Disponibile in ebook a € 8,99

E in formato cartaceo a € 13,30  



TRAMA:

«Tutto ha inizio con due gemelli che una madre disperata è costretta ad affidare alla nonna, lontano da una grande città dove cadono le bombe e manca il cibo. Siamo in un paese dell’Est, ma né l’Ungheria né alcun luogo preciso vengono mai nominati. Un inizio folgorante che ci immette di colpo nel tempo atroce dell’ultima guerra raccontandolo come una metafora. La nonna è una “vecchia strega” sporca, avara e senza cuore e i due gemelli, indivisibili e intercambiabili quasi avessero un’anima sola, sono due piccoli maghi dalla prodigiosa intelligenza. Intorno a loro ruotano personaggi disegnati con pochi tratti scarni su uno sfondo di fame e di morte. Favola nera dove tutto è reso veloce ed essenziale da una scrittura limpida e asciutta che non lascia spazio alle divagazioni. Un avvenimento tira l’altro come se una mano misteriosa e ricca di sensualità li cavasse fuori dal cilindro di un prestigiatore crudele». (Rosetta Loy) 



Il libro è diviso in tre parti. Narra dell’infanzia di due gemelli in un paese in guerra e del proseguo della loro vita fino alla vecchiaia, ai giorni nostri. La narrazione viene ripresa dai diversi punti di vista e intrecciata a quella fantasiosa di un quaderno in cui è descritta la loro vita. Per evitare spoiler sono costretto a tratteggiare la trama con pochi indizi e sconsiglio di cercarne troppi altrove, rovinerebbe l’artificio ideato dall’autrice.
Questo è prima di tutto un libro sul potere della scrittura, mezzo e fine totalizzante. Nutrita dall’esperienza, se ne affranca, divenendo testimonianza di un’esperienza autentica, libertà di essere e sentire anche le parti più oscure di se stessi, travalicare i vincoli sociali e i limiti della realtà. Tramite essa si può sublimare la frustrazione per l’amore impossibile con la sorellastra, ad esempio.
Non solo in senso positivo, però. Tirando in ballo Mann e una delle sue tematiche cardine, essa diventa malattia, uno sfogo patologico che arriva a sostituire la vita dopo essersi sovrapposto a essa. Se lo scrittore tedesco si riferiva all’arte con un’accezione nobile, la Krístóf intende la scrittura quale attività individuale, identificandola quasi con l’atto materiale del tracciare svolazzi su un foglio. O meglio, non fa differenza tra un diario personale senza ambizione e l’opera di un illustre poeta
Attraverso il rapporto scrittura-esperienza l’autrice fa un’opera di astrazione dei principi fondamentali dell’esistenza, utilizzando per tutta la prima parte un metodo favolistico, che via via penetra nella realtà senza variare fondamentalmente. L’universalità traspare anche nella scelta di celare i nomi delle città e i dettagli degli eventi. La vera distanza, che permette di definirla favola moderna solo stilisticamente, è la mancata affermazione di una morale da cui trarre un barlume di speranza. Infatti, la trilogia è un testo nerissimo, in cui affoga ogni rimando a una possibile salvezza. Se non il riscatto parziale, affidato a fogli scarabocchiati e all’immaginazione dei lettori.


giovedì 27 luglio 2023

RECENSIONE "IL GIALLO DELLA SONNAMBULA SUI TETTI" di Nuela Celli

 

Buongiorno follower!
Recensione: "Il giallo della sonnambula sui tetti" dell'autrice Nuela Celli, 
edito Fratelli Frilli Editori. A cura di Andrea Macciò.


Autore: Nuela Celli

Genere: Giallo


Disponibile in ebook a € 7,99
E in formato cartaceo a € 15,10

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Elga Tornabuoni ha sempre condotto una vita agiata. Alla morte dei suoi genitori, però, le cose iniziano a cambiare. La solitudine chiede il suo tributo, la carriera di psicoterapeuta langue, le spese di manutenzione della villa di famiglia sui colli bolognesi sono enormi e ciò che rimane della passata ricchezza si sta riducendo vertiginosamente. Orgogliosa e schiva, a cinquantacinque anni ha due prospettive davanti a sé: rinunciare al prestigio sociale svolgendo lavori umili e compiendo delle rinunce, oppure commettere un crimine. Un qualcosa di illegale e pericoloso ma che potrebbe sistemarla a vita. Elga fa la sua scelta. Per portare a termine la sua “missione” con meno incognite possibili, inizia ad osservare giorno e notte le abitudini del condominio dove dovrà agire, un elegante palazzo a due passi da Porta San Vitale. L’osservazione, però, sin da subito si rivelerà un incubo. Una donna misteriosa le appare in strane pose nel cuore della notte, in bilico come una funambola, una giovane condomina è in costante conflitto con gli altri inquilini ossessionata dalla pulizia e strani incidenti cominciano a funestare il condominio. Spettatrice impotente, Elga dovrà lottare per rimanere imparziale e sedare le proprie ansie. L’unica cosa che conta per lei è la “missione”, nonostante ciò che osserva oltre il telescopio, nascosto tra le tende, sia sempre meno rassicurante. E alla fine, tra improbabili corteggiatori che rischiano di minare il suo basso profilo, tour culinari nella Bologna più ghiotta e imprevisti di ogni tipo, il giorno in cui agire arriverà per rompere gli indugi. Prefazione di Marilù Oliva. 



Elga Tornabuoni è una psicoanalista di 52 anni, una donna che ha condotto una vita in apparenza agiata e piacevole, circondata da opere d’arte, libri, vestiti di alta moda, ma in realtà rimasta per molti anni nell’ombra della “coppia perfetta” dei suoi genitori e prigioniera dell’amore infelice per un uomo sposato più grande di lei di 15 anni, suo ex docente universitario. La sua è stata una vita da eterna adolescente, sempre in attesa di una svolta che non è mai arrivata se non in negativo. Dopo la morte dei suoi genitori, Elga si ritrova costretta a gestire una grande villa sui colli bolognesi che richiede enormi spese di manutenzione e, in difficoltà col suo lavoro di psicoanalista, rischia di dover dire addio al suo elevato tenore di vita. Elga prende così una decisione spiazzante: presa in affitto una casa in un condominio in centro, si prepara a una “missione” della quale chi legge non sa nulla, se non che non è esattamente legale. Per compiere questa “missione” Elga si prepara studiando meticolosamente le abitudini dei vicini: dalla signora Medori con i suoi due figli biondi e iperattivi, alla famiglia apparentemente perfetta dei Brizi, dall’anziana coppia degli Schneider all’operaia fanatica delle pulizie alle quali dedica tutto il suo tempo libero Veronica Diodato, alla coppia senza figli composta da Emilio e Clelia Taddei.
Per compiere questa “missione” Elga cerca di farsi notare il meno possibile, e tuttavia, nonostante la sua ricerca di invisibilità, forse per la sua aria misteriosa e altera, per il suo erotismo soffocato in una società dove tutti tendono a ostentare, attira l’attenzione di due ostinati corteggiatori, l’affettato manager più o meno coetaneo Matteo, e il trentenne Max, l’atletico barista del locale dove ogni mattina va a fare colazione.
Senza contare che, durante le sue meticolose osservazioni condominiali interrotte solo da qualche giro in centro, le puntate al ristorante e le mezze giornate alla piscina di Castel Maggiore, impara a conoscere il lato più oscuro di tutti i suoi vicini. Quella che la intriga di più è Marta Brizi, l’apparente casalinga perfetta che una notte Elga vede vagare vestita di bianco sul cornicione del tetto, come se fosse in procinto di uccidersi, per la quale sviluppa una sorta di ossessiva fascinazione.
La nostra protagonista, tuttavia, resta centrata sulla sua misteriosa “missione” che forse le potrà restituire la vita dorata di prima.
Il giallo della sonnambula sui tetti è un noir inusuale, che ruota tutto attorno a un mistero del quale intuiamo qualcosa, ma che verrà svelato solo nella parte finale. Per l’ambientazione, il tema e la struttura, questo libro può essere avvicinato al cinema di Hitchcock. Non solo per l’ovvia analogia con La Finestra sul Cortile, che, come Il giallo della sonnambula sui tetti, gira attorno a quanto un personaggio più o meno forzatamente costretto a osservare scopre riguardo alla vita segreta del suo vicinato, ma anche alla dilatazione e alla latenza della suspense che caratterizza opere come Gli Uccelli e Vertigo, dove nella prima parte succede pochissimo, ma si percepisce nettamente la tensione di quanto sta per accadere. L’ossessione della protagonista per la bizzarra vicina Marta Brizi ricorda per alcuni aspetti il rapporto tra i due personaggi femminili principali di “Quattro etti d’amore, grazie” di Chiara Gamberale.
Particolarmente intenso il personaggio della protagonista, Elga Tornabuoni: una donna che a cinquant’anni sembra debba ancora iniziare a vivere sul serio, liberata dall’ombra dei suoi genitori e del suo ingrato amante. Una persona che riesce a farsi notare nonostante i suoi tentativi di passare inosservata. Ma interessanti sono anche tutti i personaggi secondari, dalla sonnambula dalla doppia vita (?) Marta Brizi al vanesio e manager con velleità da seduttore Matteo. La scrittura di Nuela Celli è densa e coinvolgente, lascia facilmente immaginare gli ambienti e i personaggi, e appare particolarmente adatta a una messa in scena cinematografica o televisiva.
Un “giallo” non tradizionale, a dispetto del titolo, e inusuale nello stile e nella tematica per un’autrice italiana, che si legge con l’ansia di conoscere che cosa è davvero quella “missione” nella quale la protagonista impiega il suo tempo. Il personaggio di Elga Tornabuoni è come pervaso da un’energia vitale repressa, che il lettore vede schiudersi lentamente mentre lei si avvicina al compimento della sua “missione” e alla svolta, non anticipiamo se positiva o negativa, che questa potrà portare nella sua vita.


martedì 25 luglio 2023

RECENSIONE "LA CASA SULLA SPIAGGIA" di Sarah Morgan

 

Buongiorno follower!
Franca Poli ha letto "La casa sulla spiaggia" dell'autrice Sarah Morgan, 
edito HarperCollins Italia.


Autore: Sarah Morgan

Genere: Romance

Casa editrice: HarperCollins Italia

Disponibile in ebook a € 6,99

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Un matrimonio sotto i riflettori
Il matrimonio di Joanna nasconde molti più segreti di quanto lei stessa voglia ricordare. Ma quando il suo ex marito muore, le lascia un’eredità ingombrante: una ragazza incinta.


Un rifugio sulla spiaggia
Ashley Blake non si fida molto quando Joanna le offre di andare a vivere con lei nella sua casa sulla spiaggia. Ma ha bisogno di un rifugio per lei e per il bambino che sta per arrivare.


Un nuovo inizio
Ashley e Joanna si stanno lentamente abituando l’una all’altra, ma quando una vecchia fiamma riappare dal passato, i segreti che porta con sé potrebbero distruggere la loro insolita amicizia. 



Sarah Morgan non delude mai. La casa sulla spiaggia è quel magico mix di famiglia, amici e ritrovare se stessi che dà speranza a tutti noi. Avere una famiglia e una comunità che ti sostiene, qualunque cosa accada non è poi sempre scontato, anzi...
Ashley, Joanna e Melanie sono le protagoniste principali e voci narranti di questa bella storia. Nonostante siano diverse per background e personalità, ho apprezzato il modo in cui interagiscono e la necessità che hanno l'una dell'altra per consentire loro di ricominciare da capo.
Le tre donne si uniscono gradualmente. Mi è piaciuto vedere la connessione che si instaura tra di loro. Nel corso della storia diventa chiaro cosa è successo in passato tra Joanna e Mel, qual è il segreto che lega Jo a Ashley. Tutto ciò è possibile grazie a una trama ben strutturata e ai capitoli raccontati dal punto di vista di ogni personaggio. In questo modo mi sono sentita coinvolta, sono entrata in empatia con ciascuna delle donne, arrivando a desiderare che tutte trovassero il loro lieto fine. 
Mel, sembra essere una madre impeccabile che si preoccupa di ciò che è meglio per sua figlia, Eden, invece ha molto da imparare. I loro scontri quotidiani mettono a repentaglio la relazione madre-figlia e solo Greg, marito e padre, riesce a calmare le acque, forse perché di mestiere fa il poliziotto?   
Joanne Rafferty Whitman è divorziata. Il marito Cliff, un famoso chef che l'ha tradita per anni, è rimasto ucciso in un incidente. La giovane Ashley, incinta, era in macchina con lui. Dato lo status di celebrità di Cliff, la stampa chiede a gran voce di sapere chi sia il padre del bambino, supponendo che fosse Cliff. Non è così semplice. Dopo aver sperimentato lei stessa l'invasione dei media, Joanne decide impulsivamente di salvare la ragazza da quei giornalisti che lei reputa degli sciacalli. Così partono per Silver Point, una località sulla spiaggia, e si rifugiano a “Il Nido di Lontra”, la casa d'infanzia di Joanne. Lì pensano di essere al sicuro, di non avere contatti con gli abitanti del luogo, ma non va come speravano. Infatti, poco dopo il loro arrivo, Jo si trova davanti colei che fino a vent'anni prima è stata la sua migliore amica, quasi una sorella, Melanie. A quel punto è inevitabile che sulla scena appaia anche Nate, fratello gemello di Mel e vecchia fiamma di Jo. Quella fiamma a distanza di tanti anni si è spenta, oppure è rimasta sempre accesa?
I tre amici, inseparabili in gioventù, ritroveranno la sintonia dei vecchi tempi? Ma soprattutto riuscirà a emergere la verità, il motivo per cui vent'anni prima Joanne, allora diciottenne è fuggita con Cliff senza dare spiegazioni alla sua migliore amica e spezzando il cuore di Nate? Ma è stata lei a spezzare il cuore del ragazzo o viceversa?
Ci sono altre domande da porsi. Perché Joanna ha deciso di aiutare Ashley considerando che al momento dell’incidente lei era in auto con il suo ex marito ed è incinta? Il padre del bambino è Cliff?  
È stato affascinante vedere svilupparsi la relazione tra di loro. Jo è più tipo da "se lo ignoro abbastanza a lungo se ne andrà", mentre la ragazza tende ad essere più il tipo da affrontare le sfide a testa alta piuttosto che ignorarle o semplicemente fingere che non esistano. Alla fine, finiscono per aiutarsi a vicenda a crescere. È affascinante vedere come si evolve la loro improbabile amicizia e come imparano l'una dall'altra.
Ho apprezzato il modo in cui il personaggio di Ashley sia più saggio rispetto ai suoi coetanei. Grazie a lei anche il rapporto tra Melanie e la figlia Eden migliora parecchio.
Nonostante tutta la sua forza, Ashley ha dei segreti. Non legge e di conseguenza non risponde ai messaggi che riceve. Trova in qualche modo più facile parlare con Joanne della sua relazione con Nate che delle sue stesse relazioni. 
Mi è davvero piaciuto il cast di supporto e l'atmosfera della piccola città sulla spiaggia. Tutti vorremmo vivere in un posto come quello. Ovviamente non tutto fila liscio… I giornalisti riusciranno a trovarle. Non hanno però fatto i conti con la piccola, ma compatta, comunità, dove tutti si impicciano degli affari altrui, ma sempre pronti ad aiutare in caso uno di loro si trovi in difficoltà.
Come sempre, la Morgan è riuscita a scrivere un romanzo avvincente, la cui trama ha il giusto mix di relazioni complesse e problemi di confronto come la mancanza di comunicazione, l'amicizia, la famiglia e l’essere genitori, gli alti e bassi del matrimonio, le seconde opportunità e così via. È un insieme di romanticismo, svago, segreti, gioia, dolore e redenzione.


mercoledì 19 luglio 2023

LA RIVELAZIONE DEL GELSO" di Sabrina Galli

 

Buon pomeriggio amici lettori!
Recensione "La rivelazione del gelso" dell'autrice Sabrina Galli, 
edito Masciulli Edizioni. A cura di Giorgia Spurio.



Autore: Sabrina Galli

Genere: Narrativa

Casa editrice: Masciulli Edizioni

Disponibile in formato cartaceo a € 12,35

Contatti autore: Facebook - Instagram


La rivelazione del gelso è un romanzo di Sabrina Galli, edito da Masciulli Edizioni.
Sabrina Galli è scrittrice e poetessa, molto attiva in ambito culturale, ma anche impegnata nel volontariato e nell'ambito educativo.
La Masciulli Edizioni è una giovane casa editrice, a cui vanno i complimenti, perché emerge per la grande energia e spirito di iniziativa, ma soprattutto dà molto spazio ai propri autori dando modo ai lettori di conoscerli. 
L'autrice ci presenta un romanzo familiare.
Conosciamo tre fratelli molto uniti tra di loro che hanno una storia conflittuale con il padre.
Raffaello sembrerebbe il più fragile, gemello di Aurora, poi c'è il maggiore Fulgenzio.
Tutt'e tre hanno dovuto fare i conti con il proprio destino, trovandosi al bivio tra i propri sogni, l'espressione autentica di se stessi e i desideri del padre - dittatore.
Il gelso è l'albero del giardino, dove è stata costruita la piccola casa in legno, rifugio dei tre fratelli ma anche luogo che custodisce un segreto. Questo albero diventa metafora di famiglia, di protezione e di verità, quella ricercata, quella per cui si soffre, quella da custodire, quella per cui combattere. 
Il romanzo ci pone delle domande sulla famiglia. 
Cosa si definisce famiglia? Ha una precisa definizione?
La famiglia è sinonimo di libertà e d'amore o è la gabbia in cui recitare un ruolo?
Conosciamo realmente la nostra famiglia e la sua storia?
Non esistono segreti? 
Ci chiediamo se difatti non ci sia famiglia che non abbia "rivelazioni" da custodire.
Il romanzo ci offre una lettura profonda che porta a confronto due generazioni, riflessioni sul passato e il presente, sull'identità e la libertà d'essere.


martedì 18 luglio 2023

RECENSIONE "ARTIA DI CAMELOT" di Cecilia Randall

 

Buongiorno follower!
Recensione: "Artia di Camelot" dell'autrice Cecilia Randall, 
edito Giunti Editore. A cura di Monica Burel.


Autore: Cecilia Randall

Genere: Romance storico

Casa editrice: Giunti Editore

Disponibile in ebook a € 1,99
E in formato cartaceo a € 17,10

Contatti autore: Facebook - Instagram



TRAMA:

Per Artia, sedici anni, il futuro sembra già scritto: il matrimonio con un vecchio compagno d'armi dello zio, per rafforzare l'alleanza tra i due feudi. Ma Artia non ci sta e rivendica il diritto di vivere libera. Si scontrerà contro forze antiche che vorrebbero usarla per conquistare il trono di re Uther Pendragon, tra cavalieri, maghi, traditori e giochi di potere. Davanti a una misteriosa spada piantata nella roccia, Artia dovrà combattere e decidere chi è davvero. La sua risposta cambierà il destino della Britannia.



Artia ha perso tutto. È orfana e non ha più una casa. Gli zii e il cugino l'accolgono nella loro abitazione, ma ben presto Artia sarà trattata come una prigioniera. Lo zio è in parola con un Sir molto più vecchio di lei per combinare un eventuale matrimonio. Ma Artia escogita un piano per scappare e raggiungere il suo giovane amante che è stato allontanato da casa subito dopo che sono stati scoperti ad amoreggiare. Artia raggiunge quindi Cedric, ma la stessa notte ci sarà una razzia di barbari e le cose cambieranno in modo definitivo. Dopo un viaggio verso Londra che la farà ricadere nelle mani dello zio e del cugino, finalmente Artia sarà liberata da questa "schiavitù". O forse sarà l'inizio di una prigionia di altro genere.
Sono sempre stata affascinata da tutto quello che riguarda Camelot, Artù, i cavalieri, Merlino e ciò che ci gira intorno. Il periodo storico è uno dei più interessanti anche se molto è basato su leggende.
Questo libro si è rivelato interessante ma fino ad un certo punto. L'inizio è stato lento ed è servito per raccontare la vita delle donne in quell'epoca, poi si è entrati nella storia vera e propria. Una storia che è stata sviluppata sempre tenendo un occhio verso la condizione femminile. Non so, ma più che un romanzo romance/storico mi è sembrato un manifesto femminista dell'epoca. Il personaggio di Artia viene approfondito in modo sufficiente; idem gli altri personaggi, maschili e femminili, il cui ruolo è ben definito. Tuttavia, manca tanto a tutta questa storia per essere qualcosa di più di una lettura leggera e veloce. Forse ero io ad avere grandi aspettative. 


lunedì 17 luglio 2023

RECENSIONE "VERNISSAGE" di Maria Cristina Buoso

 

Buon pomeriggio amici lettori!
Recensione: "Vernissage" dell'autrice Maria Cristina Buoso.
A cura di Dario Zizzo.



Titolo: Vernissage

Autore: Maria Cristina Buoso

Genere: Narrativa contemporanea

Disponibile in ebook a € 4,90

E in formato cartaceo a € 13,78

Contatti autoreFacebook - Instagram 



TRAMA:

Livia Mexico, bellissima e famosa pittrice, compare a Treviso. Le sue opere emanano una forte sensualità. Colori brillanti e pregni di mistero, così come la sua vita.
Ginevra Lorenzi, giovane ispettore capo della questura di Treviso, è incaricata di occuparsi della sparizione di un noto gallerista della città.
Ma è davvero solo una sparizione? Il caso s’infittisce quando scompaiono altre persone e appaiono gl’inquietanti quadri di Livia.
Arte, sesso e mistero sono il file rouge di questo appassionante thriller. 


Nel thriller "Vernissage" di Maria Cristina Buoso (la cui idea nacque dopo aver visto una mostra di quadri), dal POV in terza persona e ambientato a Treviso, Eva, una pittrice che gode di un discreto successo, è però insofferente a causa dei numerosi impegni per diffondere le sue opere.
Importante risulta l'incontro con un famoso collega, Leo:

Stizzito, Leo si girò e le ordinò di entrare nel quadro con lui.
Come in trance, Eva obbedì, e sempre in trance si trovò distesa sulla tela…

Il libro è originale, ha un fascino insolito; come il processo creativo che ha portato a questo quadro, il libro è immerso in un'atmosfera misteriosa, sensuale e gioca col binomio arte- sensualità.
L'opera prosegue con la scomparsa di un noto gallerista, Ivo; a indagare è la giovane ispettrice Ginevra Lorenzi (amica di Eva). Alla scomparsa del professionista ne seguono altre.
Pittrice è anche un altro importantissimo personaggio (largo alle donne), Livia, la cui strada incontra quella di Eva. L'arte della prima nasconde un segreto, che viene da un tempo e un luogo lontani, un'arte appresa da Kastor, personaggio tratteggiato con mano felice, come un po' tutti gli altri. 
Ho trovato in particolare molto interessante l'amicizia tra Ginevra ed Eva, la loro complicità, che ha radici molto profonde, anche in qualche gioco che facevano quand'erano ragazzine, quello delle Promesse, che si rinnova con semplicità, nel calore di una casa, davanti a un piatto di spaghetti.

Ritrovarsi, voleva dire mangiare un piatto di pasta in compagnia e vincere la solitudine in cui ci si rinchiude per paura, per pigrizia o per stanchezza.

Ma il personaggio più riuscito, originale, è senza dubbio Livia.
La scrittrice, capace di mantenere sempre alta la tensione (quello che poi si chiede essenzialmente al suo genere letterario), riesce anche a regalarci qualche momento umoristico, come: 

Quando vide che l’ospite di Ginevra era uno dei pittori che lui apprezzava, la ruota da pavone che aveva sempre ripiegata dietro alla schiena si aprì d’istinto e il sorriso riservato alle celebrità gli illuminò il viso.

Per tutto ciò, consiglio l'opera. Passerete delle ore in buona compagnia, perché in fondo è questo che fanno i libri interessanti.


domenica 16 luglio 2023

RECENSIONE "LE ATENIESI" di Alessandro Barbero

 

Buon pomeriggio, amici lettori!
Recensione: "Le ateniesi" dell'autore Alessandro Barbero, edito Mondadori. 
A cura di Monica Burel.



Titolo: Le ateniesi
Autore: Alessandro Barbero

Genere: Novelle storiche

Casa editrice: Mondadori

Disponibile in ebook a € 6,99
E in formato cartaceo a € 11,88 o € 19,00

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Atene, 411 a.C. Siamo in campagna, appena fuori dalle porte della città, dove, in due casette adiacenti, abitano due vecchi reduci di guerra, Trasillo e Polemone. Anni prima hanno combattuto insieme nella ingloriosa battaglia di Mantinea, che ha visto gli Ateniesi sbaragliati dagli Spartani, sono sopravvissuti e ora vivono lavorando la terra e senza mai decidersi a trovare un marito per le loro due figlie, Glicera e Charis, che però iniziano a mordere un po' il freno.

Per i due vecchi l'unica cosa che conta è la politica. Atene ha inventato la democrazia ma deve difenderla, i ricchi complottano per instaurare la tirannide: anche il vicino Eubulo, grande proprietario che si ritira in una villa poco distante quando le fatiche della vita nella polis richiedono un po' di riposo, è guardato con sospetto. Ma Charis e Glicera pensano che i padri vivano fuori dal mondo: per loro il giovane Cimone, figlio di Eubulo, ricco, disinvolto e arrogante, è un oggetto di sogni segreti.

È così che, quando tutti gli uomini si radunano in città per la prima rappresentazione di una commedia di Aristofane, le ragazze violano tutte le regole di una società patriarcale e accettano di entrare in casa di Cimone, lontane dagli occhi severi dei padri. Ma mentre in teatro l'ateniese Lisistrata e la spartana Lampitò decretano il primo, incredibile sciopero delle donne contro gli uomini per invocare la fine di tutte le guerre, la notte nella villa di Eubulo prende una piega drammatica.

Con la sua straordinaria capacità di far rivivere per noi la storia tra le pagine, Alessandro Barbero compie un'operazione affascinante e spregiudicata: mette in scena nell'Atene classica un dramma sinistramente attuale e al tempo stesso porta sul palcoscenico una commedia antica facendoci divertire e appassionare come se fossimo i suoi primi spettatori.

Le Ateniesi è un romanzo sorprendente, a tratti durissimo, che narra con potenza visionaria la lotta di classe, l'eterna deriva di sopraffazione degli uomini sulle donne, l'innocenza e la testardaggine di queste ultime, la necessità per gli uni e le altre di molto coraggio per cambiare il corso della storia. 


Dopo un bel po' di tempo mi sono convinta a leggere qualcosa di questo autore. Ne sentivo le lodi un po' ovunque e dunque ho deciso di capire se fosse un autore che fa per me. La risposta, purtroppo, è no.
Il libro racconta due storie a capitoli alterni. Due storie che sono concatenate. Glicera e Charis sono due giovani povere che vivono ognuna con il proprio padre. Sono amiche e condividono le giornate, gli svaghi e i pensieri. Vicino a casa loro abita Eubulo, che è un proprietario terriero e in campagna ci va per riposare. Ha un figlio, Cimone, che è appassionato di cavalli.
La prima commedia di Aristofane fa arrivare a teatro uomini di qualsiasi estrazione sociale per ascoltare ciò che l'uomo ha composto. Un’altra "commedia" va in scena a casa di Cimone che è riuscito ad attirare Glicera e Charis. Assieme ad un paio di amici danno dimostrazione di ciò che vuol dire essere dei mostri.
Se la commedia di Aristofane l'ho trovata interessante nelle prime battute e poi noiosa nella parte finale, la seconda storia è stata di difficile lettura. Io rifuggo a tutto ciò che è violenza. Non riesco a leggere di questi argomenti. Perciò, nonostante sia arrivata alla fine, devo dire che avrei preferito evitare questa lettura. Non posso esprimere un’opinione positiva su questo autore, almeno non per quanto riguarda questo libro in particolare. La prossima volta mi informerò meglio così da evitare argomenti così cruenti.


sabato 15 luglio 2023

RECENSIONE "DE VIRIS ILLUSTRIBUS" di Filomena Gagliardi

 

Buongiorno follower, buon sabato!
Recensione "De viris illustribus" dell'autrice Filomena Gagliardi.
A cura di Giorgia Spurio.



Autore: Filomena Gagliardi

Genere: Raccolta poesie

Casa editrice: Nulla Die

Disponibile in formato cartaceo a € 9,50

Contatti autore: Facebook - Instagram 



Filomena Gagliardi vive a Colli del Tronto (AP). Laureata in Lettere classiche e dottore di ricerca in Filologia classica, ha pubblicato articoli sui suoi temi di interesse. Si divide tra passione per lo studio, insegnamento scolastico e collaborazioni con riviste culturali. Da sempre ama scrivere anche poesie che ha pubblicato in antologie e raccolte. Ha avuto riconoscimenti in premi letterari. "De viris illustribus" è la sua prima silloge edita per Nulla die. Il titolo è allusivo, non per tracotanza ma «per il vivo bisogno che ho di aggrapparmi ai luoghi e alle persone dell'antichità. Se, infatti, illustris è “ciò che dà luce” (perché ha luce), opachi per non dire oscuri sono i tempi che viviamo e le persone che talora incontriamo in assoluta dissonanza con il mondo greco-romano. Eppure basta pensare ai classici per illuminarmi, perché essi usavano parole piene di significato, quel significato che dà senso alla mia vita e che mi ha insegnato serenamente a distaccarmi dai narcisisti. Ho scelto la presenza di persone sensibili come me e luminose come gli antichi».



Filomena Gagliardi, giovane scrittrice, critica letteraria e docente, ci regala una raccolta di poesie che diviene libro di profonde riflessioni e collezione di ritratti di uomini e donne illustri.
La silloge si intitola "De viris illustribus", edita da Nulla Die.
L'autrice alterna poesie dedicate al passato glorioso e altre ispirate al mondo sterile di oggi.
Quando ci descrive la verità delle cose che si manifestano ai grandi del passato, notiamo l'influenza leopardiana nella sua seconda fase, quella del pessimismo storico, secondo cui gli uomini erano felici perché a contatto con la natura definita madre benigna, prima di essere nominata da lui stesso, illuso e poi disilluso, matrigna.
Ebbene nei versi di Filomena Gagliardi osserviamo questi momenti di illusione e disillusione. 
I poeti e filosofi classici si trasformano in allegoria, i loro stessi nomi rientrano in una simbologia di ideologie. Sono metafora dell'ordine, della chiarezza, delle emozioni autentiche, della ricerca storica, della cittadinanza attiva, della ricerca di una convivenza pacifica senza discriminazioni, della libertà, in confronto al caotico mondo odierno. 
Il mondo classico ci offre la verità, ma poi dipende dall'uomo contemporaneo se vuole accettarla o preferisce crogiolarsi nel suo microcosmo fittizio. 
È nel passato, nella memoria, che possiamo ritrovare la luce per il buio attuale in cui si perde l'umanità.
Filomena Gagliardi scrive un'opera in cui possiamo immergerci, trovarci davanti a un bivio, alle due dimensioni, il passato e il presente.
Chissà quando il presente imparerà dagli insegnamenti del passato!
Sicuramente i poeti sono i messaggeri di questa era, fanno da ponte e grazie a loro l'uomo contemporaneo può aprire gli occhi e l'uomo del passato può farsi ascoltare.
E ne è la prova Filomena Gagliardi con la sua raccolta.


venerdì 14 luglio 2023

RECENSIONE "UN VIAGGIO NEL BUIO" di Marialuisa Moro

 

Buon pomeriggio amici lettori!
Recensione: "Un viaggio nel buio" dell'autrice Marialuisa Moro.
A cura di Silvia Cossio.



Autore: Marialuisa Moro

Genere: Thriller

Disponibile in ebook a € 2,99

E in formato cartaceo a € 8,84

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Un gruppo di amici parte per una vacanza in Scozia, ma nel corso del viaggio accade qualcosa che lascerà un segno indelebile.
Tobias Winkler, affermato chirurgo, è convinto di aver rimosso il ricordo di quel giorno, ma tutto tornerà a galla, inesorabile e inquietante, cinque anni dopo: la mattina in cui vedrà arrivare al pronto soccorso il suo unico figlio tredicenne in coma, investito mentre andava a scuola.
Attanagliato dall'atroce realtà presente e dall'orrore del passato, la sua vita diventerà un inferno in cui, quasi per opera di un'oscura nemesi, tutto ciò che costituiva il suo mondo si sfalderà; come in un tragico teatrino, i burattini saranno destinati a cadere uno a uno. 

La storia si sviluppa in un’alternanza tra presente e passato. Un passato che, sebbene il protagonista di questa storia abbia tentato di dimenticare, inevitabilmente ritorna a galla. 
Complice l’incidente accorso al figlio tredicenne - ricoverato in gravi condizioni proprio nell’ospedale dove lavora il padre in qualità di chirurgo - i ricordi iniziano il loro processo di affioramento: un altro incidente, una vita spezzata prematuramente. Frammenti di memoria legati a una vacanza in Scozia risalente a cinque anni prima, che vede come protagonisti tre coppie di amici: Tobias e Aloisa, Baldus e Romy, insieme al piccolo Albert, figlio della sorella di Romy, e Bruno e Soffi.
Una punizione divina? Il destino che presenta il conto? La coscienza che vuole trovare pace? Oppure qualcuno che trama nell’ombra in cerca di vendetta? 
Varie le ipotesi che si affacciano nella mente del lettore, avido di dettagli che possano dare un senso a tutta la vicenda. Diversi i personaggi secondari - sebbene, grazie al pov che passa dall’uno all’altro, definirli così non è del tutto corretto - che instillano dubbi e aprono la mente alle più svariate congetture. Tutti calati nel ruolo assegnato.  
La lettura risulta piacevole e scorre via veloce. Priva di una reale suspense: la descrizione dei fatti è tale da rendere palese l’evolversi degli eventi, quantomeno per me, di conseguenza non ho percepito alcuna tensione. Uno dietro l’altro, i tasselli trovano la loro collocazione, giungendo al desiderato epilogo. Una conclusione che lascia un po’ di amaro in bocca, ma che ha una sua logica. 
Spero che l’autrice non me ne voglia, ma ho trovato alcuni passaggi, concentrati perlopiù negli ultimi capitoli, un po' inverosimili. Eventi fuori controllo, particolari che non mi hanno convinto. Dalla pazzia della moglie - che ci può anche stare considerando il contesto che sta vivendo, ma fino a un certo punto; trovo, infatti, improbabile un cambio radicale di personalità -, alla casualità di elementi che conduce all’azione finale del protagonista. Alcune situazioni/persone, che secondo me andrebbero approfondite, vengono trattate superficialmente. 
Premetto che ho apprezzato il libro nella sua totalità e che lo ritengo un buon prodotto, ma da buono a ottimo il passaggio potrebbe essere breve, il tempo di rivedere alcuni dettagli…  😉 


martedì 11 luglio 2023

RECENSIONE "CONFESSIONI DI EFESTIONE" di Ivan Gambina

 

Buongiorno follower!
Recensione: "Confessioni di Efestione" dell'autore Ivan Gambina.
A cura di Andrea Macciò.



Autore: Ivan Gambina

Genere: Storico

Disponibile in ebook a € 2,90

E in formato cartaceo a € 9,80

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Ecbatana, 324 a.C.

Confortato dal calore dei suoi compagni d’avventura, Efestione lotta contro la fredda morsa della morte, ormai imminente. Non vuole arrendersi all’idea di abbandonare la vita senza prima aver goduto di un’ultima carezza da parte di colui che fu più di un amico o di un fratello: Alessandro, l’inseparabile compagno di vita, del quale tutti conosciamo le eroiche vicende. Inoltre, vorrebbe liberarsi del peso di qualche fardello che gli opprime il petto da molto tempo, ma nessuno può udire più le sue parole, e rischia di andarsene portandosi via i segreti che per anni ha custodito nel cuore.
Con discrezione e rispetto, ascoltiamo perciò i pensieri e le confessioni di un uomo che per troppo tempo ha vissuto dietro un sipario. Facciamo in modo che i riflettori vengano puntati stavolta su Efestione, e lasciamo che ci racconti una storia che conosciamo già, ma vista dagli occhi di chi è sempre rimasto nell’ombra; eppur fedele fino all’ultimo respiro al grande condottiero macedone.



Il romanzo storico di Ivan Gambina, “Confessioni di Efestione”, ancora una volta ci trasporta nel mondo classico per raccontare la storia del nobile e generale macedone Efestione, colui che per tutta la vita è stato al fianco del grande condottiero Alessandro Magno. Un rapporto intensissimo, nel quale amicizia, amore e collaborazione in ambito politico e militare sono stati intrecciati indissolubilmente.
La narrazione si apre quando Efestione si trova ad Ecbatana, prossimo alla morte (storicamente, i motivi della sua precoce scomparsa non sono mai stati del tutto chiariti) e ricostruisce la sua vita e il suo rapporto con il futuro Re della Macedonia, Alessandro. Il loro rapporto, pur contrastato dalla regina Olimpiade, la madre di Alessandro, inizia nell’adolescenza per proseguire per tutta la vita, sopravvivendo ai loro rispettivi matrimoni (Alessandro in Persia ebbe tre mogli), ad altre relazioni e alle perplessità di Efestione sul progetto di Alessandro di mettere in dialogo la cultura greco-macedone con quella persiana, così diversa per molti aspetti. Quasi tutti i personaggi sono reali, da Olimpiade a Filippo, al re persiano sconfitto da Alessandro, Dario.
La vita di Alessandro Magno (356 a.C-323 a.C) è stata breve, come quella di Efestione, ma intensissima: è stato il primo condottiero, che, approfittando della crisi della Grecia della poléis e dell’Impero Persiano, riuscì a conquistare in pochissimi anni un territorio che andava dall’Europa orientale all’Africa del Nord a parte dell’Asia Occidentale. Efestione fu la sua “ombra” e questo libro gli restituisce la voce: la loro epoca è in qualche modo già postclassica per la Grecia, che non molti anni più tardi diverrà parte dell’Impero Romano.
Il romanzo ci trasporta con grande accuratezza storica nell’epoca del Macedone e in una società nella quale la bisessualità (in particolare quella maschile, ma non solo) era socialmente accettata, nella quale i confini tra amore e amicizia erano molto meno definiti di oggi. Un mondo per questi aspetti più libero di quello di oggi, ma dall’altro lato più violento e dove la precarietà dell’esistenza e la “convivenza” quotidiana con la possibilità di morire uccisi era la normalità non solo per i guerrieri, ma anche per i regnanti, i nobili e coloro che ricoprivano cariche politiche, sempre esposti al rischio di agguati mortali (come accadrà poi anche nell’Impero Romano qualche secolo dopo). Confessioni di Efestione ricostruisce anche la fascinazione di Alessandro per la cultura orientale e persiana. Un altro aspetto che distingueva gli antichi conquistatori dal colonialismo del Novecento: ambiziosi e spietati con i nemici, erano tuttavia spesso affascinati dalle loro culture e usanze. Il romanzo ricostruisce la complessa personalità di Alessandro Magno dal punto di vista di colui che lo ha affiancato per tutta l’esistenza.
Una curiosità: Alessandro è stato uno dei primi grandi leader politici antichi a capire l’importanza della comunicazione, iniziando a costruire il suo mito già in vita. Raccontava di essere discendente di Achille, e se oggi ci appaiono figli dello stesso tempo, allora Achille era già considerato un “antico”.
Come negli altri lavori di Ivan Gambina, c’è una grande accuratezza storica dalla quale traspare l’amore dell’autore per il mondo scomparso della Grecia classica, combinato con alcuni elementi di fantasia che rendono il romanzo più avvincente restando sempre nel solco della credibilità storica. Interessante anche questo punto di vista esterno su un grande personaggio dell’Antichità. 


sabato 8 luglio 2023

RECENSIONE "INDOVINA CHI VIENE A CENA" di Maria Letizia Musu

 

Buongiorno follower, buon sabato!
Recensione: "Indovina chi viene a cena" dell'autrice Maria Letizia Musu, 
primo volume della serie "Furio e Stella". A cura di Silvia Cossio.



Autore: Maria Letizia Musu

Serie: Furio e Stella Vol.1

Genere: Commedia romantica

Disponibile in ebook a € 0,99

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Furio e Stella si incontrano durante una cena organizzata da un’anziana coppia. Lui ha accettato l’invito per fare un pasto decente, mentre lei si presenta fingendosi la nipote che i padroni di casa non vedono da vent’anni.
Dopo pochi minuti, ecco arrivare il colpo di fulmine. Devastante, prepotente e assolutamente incurante del fatto che i due siano come il giorno e la notte e che abbiano entrambi molto da nascondere.
Ma il Fato ha già scritto il loro futuro senza chiedere alcun permesso e niente potrà mai più separarli.
Peccato che ‘niente potrà mai più separarli’ non va mai detto perché porta sfiga. 



Protagonista della storia è Stella, un personaggio decisamente sopra le righe.

Le minacce di morte, il turpiloquio, il suo eccedere con l'alcool e tanto altro ancora, facevano di lei una giovane donna complessa ma schietta.

Rimasta senza lavoro e in procinto di essere sfrattata, accetta la proposta dell’amica Monica: sostituirla in una cena a casa di alcuni zii che non la vedono da vent’anni. Come dire di no a colei che la tira sempre fuori dai guai e che non le fa mai mancare il suo sostegno? Certo, nulla a che fare con l’incentivo di una lauta ricompensa… 🙄 che, tuttavia, arriva proprio al momento giusto.

Ancora non capiva come fossero rimaste legate anche dopo la fine del liceo, una agli antipodi dell'altra, per estrazione sociale prima di tutto, ma non solo; Monica, sofisticata ed elegante, sempre, anche per andare a fare la spesa. Lei, invece, che preferiva jeans e maglietta in qualunque occasione.

Lui, Furio Masala, trentacinque anni, scrittore, instabile sotto l'aspetto sentimentale. Dietro una facciata anonima e un nickname femminile, si nasconde un famoso autore di romance.
Si lascia convincere a partecipare a una cena a casa dei vicini di casa, Bartolomeo Farci e la moglie Maria, ignaro di andare incontro a un appuntamento al buio. Ed è in questo contesto che fa la conoscenza di Stella, che però veste i panni di Monica… Insomma, sebbene tra i due si instauri da subito un reciproco interesse, le troppe cose non dette, alias bugie, rischiano di compromettere il rapporto appena nato. Come finirà? Non ci è dato saperlo perché l’autrice ha pensato bene di dividere la storia in quattro parti 😑… disssssgrasssssiata! 
Perfetto lo stile di Maria Letizia Musu. Ho adorato la sua ironia, suo tratto tipico, che, come già detto in passato, rispecchia il suo modo di essere, quantomeno quello che esibisce sui social, dove ho avuto il piacere di conoscerla.

Quando il fondoschiena raggiunse il pavimento, partì l'ultima scurrilità che, come le precedenti, non vengono riportate per iscritto, ma che sono lasciate alle competenze individuali (in materia) dei lettori.

Nonostante la brevità del romanzo… niente, chiudo qui la recensione. Finale in sospeso, di conseguenza anche la mia opinione... 😂 in attesa di leggere il seguito, così rendo la pariglia a quella dissssgr… 😂.