martedì 31 gennaio 2023

RECENSIONE "WRECKED ONYX" di Elizabeth Rose

 

Buongiorno follower!
Daniela Colaiacomo ha letto "Wrecked Onyx", primo volume della serie 
"Stones & Flowers Collection" dell'autrice Elizabeth Rose.



Titolo: Wrecked Onyx
Autore: Elizabeth Rose

Serie: Stones & Flowers Collection Vol.1

Genere: Romance

Disponibile in ebook a € 0,99
E in formato cartaceo a € 12,00

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

La prima volta che il detective David Stone incontra Erin Grador, capisce due cose: che deve proteggerla e che non potrà mai esserci nulla fra loro. Lui è un poliziotto, lei la sorella di un delinquente, lui è un uomo, lei una ragazzina, lui ha chiuso con le relazioni, lei deve spiccare ancora il volo. Le certezze di David, però, si incrinano ogni giorno di più davanti alla forza e alla tenacia di una giovane donna che combatte una vita avara di felicità.
Erin Grador non riesce a credere che sia proprio quello l’uomo che riesce a farle battere di nuovo il cuore: il detective Stone dà la caccia a suo fratello da mesi e l’unica cosa saggia da fare è stargli alla larga.
Ma quando il terrore più grande si ripresenta e suo fratello scompare, Erin si rende conto che David è il solo porto sicuro in cui rifugiarsi.
Fra ritrosia e attrazione, silenzi e baci inattesi, David ed Erin sono tentati dall’amore e dal futuro ma separati dalla crudeltà del presente e dalla voragine del passato.  



È difficile per me commentare un libro di Elizabeth Rose, troppe le emozioni che mi suscitano le sue storie; bellissime e appassionanti, come le corde di un'arpa riverberano nel mio cuore lasciando, nel profondo, il segno della sua grande sensibilità. 
Accade sempre.
Alla fine di ogni libro - posso dirlo con certezza perché li ho letti tutti -, provo un appagamento particolare, un senso di completezza che nasce dalla sintonia che percepisco nei confronti di questa autrice per me meravigliosa: l'attenzione con cui descrive i sentimenti e la passione che trasmette nei suoi racconti sembra siano in armonia con il mio modo di pensare, una corrispondenza singolare con il modo di essere. 
Ancora una volta, totalmente immersa nel racconto dei suoi protagonisti, in un continuo saliscendi emozionale, mentre mi arrovellavo insieme a David ed Erin alla ricerca di un finale soddisfacente, ho riso, pianto, e, allo stesso tempo, avrei voluto dar loro una spinta affinché la loro storia, complessa e dai risvolti imprevedibili, prendesse la giusta direzione.
Il detective David Stone incontra Erin Grador alla centrale di polizia dove suo fratello sta per essere rilasciato.

Leonard Grador, detto Lenny G., come lui stesso amava sottolineare: gli sembrava un appellativo da duro, in realtà lo faceva sembrare ancora più cazzone, uno spacciatore da quattro soldi che avrebbe venduto sua madre per farsi un nome nelle strade del Bronx.

Lenny è in guai molto seri avendo sottratto dieci chili di cocaina a Big Al - Alan Norton -, nome che suscita nella ragazza una reazione di puro terrore.

La vidi sbiancare di colpo. La afferrai per il gomito, temendo che svenisse sul pavimento della centrale, ma lei scattò all’indietro, aumentando la distanza fra noi.
Alzai le mani mentre la scrutavo in viso, era il mio lavoro leggere i comportamenti delle persone e non avevo dubbi su cosa l’avesse spaventata, perché ero sicuro di quello che avevo visto: paura, quando avevo pronunciato il nome di Big Al.

Finalmente davo un volto a un nome che avevo letto più di una volta mentre vivisezionavo la vita di Lenny. Sapevo che aveva una sorella, una sorella che rigava dritto, visto che non c’era una sua foto su nessuna indagine o denuncia.

Quando Erin si rifiuta di seguire a casa il fratello e fugge dalla stazione di polizia David capisce che ha bisogno di aiuto.

In meno di due minuti avevo recuperato le chiavi della mia auto, deciso a trovare quella ragazza impaurita: il mio istinto diceva che aveva qualcosa da raccontare. E qualcosa da cui scappare.

Ancora una volta Erin sconta le colpe di Lenny.

Mio fratello mi aveva messo in pericolo, di nuovo. Lenny e le sue dannate scorciatoie per riempirsi il portafoglio. Mio padre si era spaccato la schiena per tenerci lontano dai guai e Lenny aveva imboccato la strada lastricata per l’inferno appena erano venuti a bussare. Un ragazzo appena maggiorenne con una sorellina di otto sulle spalle... quale preda migliore per chi voleva procurarsi un galoppino?

Erin vive nel terrore da quattro anni, ha subìto un trauma che le ha segnato il corpo e inciso l'anima, ha difficoltà a rapportarsi con uomini di grande statura, e si allontana al minimo contatto fisico.
David, che è un uomo di giustizia - non di legge -, prova un forte senso di responsabilità nei confronti della ragazza così, per proteggerla, le propone di trasferirsi a casa sua.
Dopo l'iniziale diffidenza, accentuata dal carattere turbolento di David, Erin, conoscendolo, trova in lui conforto e sicurezza, sentimenti che non ha mai provato prima.
Durante la convivenza emerge, però, anche la forte attrazione fisica e mentale che provano reciprocamente, ma David, vista la grande differenza di età che li divide, è tormentato e si comporta in modo da confondere la giovane.
Oltretutto i mondi da cui provengono sembrano agli antipodi mentre, in realtà, il dolore delle esperienze vissute li ha resi complementari.
David è il maggiore di sei fratelli, detesta essere chiamato sbirro, reagisce violentemente nel sentire nominare l'Afghanistan e... Gwen Price procuratore ex di David che ha tradito la sua fiducia per la carriera, con la quale ha sfiorato il matrimonio, Gwen-La-Regina-Di-Ghiaccio.
Arruolatosi nell'esercito a diciotto anni, quando è tornato dall'Afghanistan devastato da una rabbia incontrollabile, ha dovuto imparare a gestire la bestia che è in lui e, dopo un lungo percorso, è entrato in polizia.
Erin, pur essendo tanto giovane, è una donna responsabile e determinata che ha cercato e trovato aiuto nella dottoressa Louisa Washington, una brava terapeuta che l'affianca mentre, lentamente, trova la forza di superare le sue paure.  
Entrambi combattono ogni giorno i "mostri" del passato e, quando la conoscenza reciproca si fa più profonda, la loro relazione si evolve; ma i fraintendimenti determinano incomprensioni apparentemente insormontabili e, soprattutto, una minaccia incombe su di loro mentre il pericolo in agguato diventa reale.
Ho amato moltissimo David ed Erin, ma anche i tanti personaggi secondari che partecipano attivamente allo svolgersi della storia e che introducono le seguenti della serie "Stones & Flowers" - pietre e fiori come i cognomi dei genitori Tom Stone e l'italiana "Mara Fiori".
La famiglia Stone al completo, amorevole e invadente ma, soprattutto, i fratelli di David sono molto ben caratterizzati. A dispetto della grande differenza di età - sette anni dividono David da Adam, il secondogenito e venti da Charlotte, detta Charlie o uragano Katrina, come la chiamava Adam -, e della guerra che li ha tenuti lontani, si percepisce l'amore e il rispetto che li unisce. Elizabeth riesce bene a renderne partecipe il lettore introducendo i tratti salienti di ciascuno di loro, un po' più approfonditamente per quanto riguarda Charlie, la prima vera amica di Erin.
Altre figure molto positive sono il detective Oliver Dutton - Ollie - che lavora in coppia con David, e la sua bellissima moglie, l'infermiera Shirley, amici importanti per l'evolversi degli eventi.
Al contrario Lenny, che incombe sulla vita di Erin, e l'odiosa Gwen Price - una donna che ha avuto una parte dolorosamente significativa nel passato di David - entrambi hanno un ruolo negativamente determinante nell'evoluzione della storia. 
Il libro, raccontato in prima persona, alternativamente da David ed Erin, è ben scritto, appassionato e "caldo", sia fisicamente che emotivamente. La ricchezza dei personaggi e l'approfondimento degli stessi lo rendono avvincente e intrigante, mentre non mancano i colpi di scena in un epilogo drammatico e non scontato.
Inoltre, voglio rivolgere un'ultima considerazione al braccialetto, tanto spesso tormentato, che cinge il polso di David:  

Lo avevo da anni, dai tempi dell’Afghanistan. Me lo aveva regalato una donna del posto, la pietra dell’equilibrio, l’aveva definita.

Pare che aiuti a trovare sicurezza e ad affrontare meglio quello che ci riserva la vita.

Come ogni altro particolare, ha uno specifico significato in questa bellissima storia che raccomando caldamente insieme a tutti le altre scritte da Elizabeth Rose, un'autrice dal forte impatto empatico.


lunedì 30 gennaio 2023

RECENSIONE "LA MELODIA DEL NATALE" di Mariarosaria Guarino

 

Buon pomeriggio amici lettori!
Recensione: "La melodia del Natale" dell'autrice Mariarosaria Guarino.
A cura di Silvia Cossio.



Autore: Mariarosaria Guarino

Genere: Novella natalizia

Disponibile in ebook a € 0,99

E in formato cartaceo a € 7,00 o € 14,00

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Natale dovrebbe portare la felicità, così raccontano le storie che Micheal West ha sempre ascoltato accanto a un camino caldo e a una tavola imbandita.
Ma Micheal è un ragazzo fortunato, che non conosce i dispiaceri o le ingiustizie. Non sa che la sua Londra, in realtà, nasconde angoli di pura sofferenza.
Arrivato alla soglia dell'adolescenza, però, è costretto ad aprire gli occhi. E decide che, costi quel che costi, non diventerà come suo padre.
Un angelo al servizio dei più deboli, un ragazzo che vuole dare un nuovo significato alla parola Natale. Perché diventi, nel cuore di tutti, quello che ha sempre pensato che fosse: una dolce melodia che aggiusta tutto.  



Due storie per certi versi similari. Due vite, quelle di Nicolas e di Micheal, che si intrecciano per una volontà superiore. Due destini che si compiono. Il sacrificio terreno per il raggiungimento di un progetto divino.
24 dicembre 1800
Nicolas Sint è il proprietario di un piccolo appezzamento di terra sul lato scosceso di un monte, dove amava meditare e lavorare il legno allevando alcuni animali. Coltivava da solo quel poco che gli bastava per sopravvivere, viveva in solitudine... Il suo passato è avvolto nel mistero.
Dedica la sua vita ad aiutare gli altri, anche a discapito della propria.
Londra, 04 novembre 1842
Micheal West, dodici anni, un ragazzino maturo per la sua età, con dei valori che definirei “precoci”, oltre che inaccettabili per l'epoca in cui si trova: un periodo in cui la divisione in classi sociali è molto marcata. I suoi ideali, non condivisibili soprattutto nella cerchia di persone cui fa parte la sua famiglia, e la sua insofferenza per le ingiustizie lo portano a coltivare l’idea di fare qualcosa per il prossimo.

La povertà, l'avevo capito in quel breve lasso di tempo, era ciò che le persone si portavano dentro al posto del cuore.

Con l'aiuto della sua guardia del corpo, intraprende un piano che chiunque, in quel contesto storico, avrebbe giudicato folle. Chiunque, tranne il dottor Daniel Doyle, anima affine che, come lui, ha a cuore le necessità dei più bisognosi. 

Nonostante l'illustre carriera e il buon nome, si preoccupava del prossimo quanto me, utilizzando il suo lavoro per portare sollievo tra i bisognosi. Offrivamo entrambi aiuto, anche se in modi differenti, e sentivo che un filo invisibile ci univa più di quanto avessi potuto immaginare.

Altra figura “ribelle” è la sorella del piccolo protagonista, Mary, diciannove anni, simile a lui per intelletto e sensibilità, ma più saggia. Mi è piaciuto il suo modo di fare presente, ma allo stesso tempo discreto e rispettoso, che ha nei confronti del fratello minore. Acuta e perspicace, controbilancia il lato istintivo del ragazzino.
Complessivamente, ho apprezzato molto la storia - forse sarebbe più corretto dire la favola - che Mariarosaria Guarino ha realizzato in previsione delle festività appena trascorse. Risulta di facile lettura e lascia in eredità una bella morale, sempre attuale. Una storia che è un messaggio di speranza, pace e amore.
Unico neo… ho trovato un po' inverosimile che un dodicenne possa essere così determinato e maturo al punto da tener testa agli adulti. Personalmente, avrei alzato di qualche anno la sua età. 
Dettaglio a parte, frutto di un’osservazione personale, ne consiglio la lettura.


domenica 29 gennaio 2023

RECENSIONE "LO SCRICCHIOLIO" di Brunella Visca

 

Buongiorno follower, buona domenica! 
Approfittando della promo gratuita, ho scaricato "Lo scricchiolio
dell'autrice Brunella Visca. Mai scelta più azzeccata.



Titolo: Lo scricchiolio 

Autore: Brunella Visca

Genere: Suspense 

Disponibile in ebook a € 4,00 

E in formato cartaceo a € 11,44

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Non ci voglio vivere lì, diceva lei. È solo un pregiudizio, vedrai che ti ci troverai bene, diceva lui. La verità sta nel mezzo, dicono alcuni. Invece la verità sta nei posti più impensati o semplicemente dove pare a lei. Ad esempio nell’ombra minacciosa delle tenebre e dei rami che scricchiolano e sussurrano di suoni che gelano il cuore. E quand’è così, tapparsi le orecchie e chiudere le persiane non basta. La verità si insinua tra le fessure, anche le più minuscole e segna le nostre vite.

C'è un dopo, riguardo ai fatti che racconto in questo libriccino. Il diminutivo è opportuno perché è un racconto lungo, o un romanzo breve. Forse una novella. Del resto gli eventi che sconvolgono le vite spesso non hanno bisogno che di una manciata di ore per mettere tutto sottosopra e fare in modo che nulla possa tornare più come prima. Ecco, in quel dopo, un tempo che si dipana oltre l'ultima pagina, mi sono chiesta spesso se la mia antipatia per la campagna venisse da lontano, appartenesse a me, o fosse legata a tutto ciò che vi accadde. Nonostante fin da subito non volessi andare a vivere lì, ben prima quindi di scoprire quel che leggerete, negli anni a venire mi sembrò che il tempo trascorso lì fosse determinato da una specie di destino che aveva scelto proprio me per riportare alla luce i fatti bui che avevano già percorso un bel pezzo di strada verso l’oblio. Quei fatti, in misura maggiore o minore, segnarono le nostre vite e non fu possibile liquidarli come brutti, sgradevoli o tremendi. Tutto andava al di là della comprensione e del giudizio, ma stava lì. Era come una grossa catasta di legna, che non bruciava, non diminuiva, non aumentava, potevamo solo starci seduti sopra cercando, per quanto possibile, di non stare troppo scomodi. 



Una coppia di fidanzati, Ludovico e Rebecca, va a vivere in campagna, sebbene la ragazza sia contraria a questa soluzione di comodo, non apprezzandone quel senso di isolamento. 

La sala esagonale, la cucina, il giardino, tutto era inondato dalla luce del sole, sembrava impossibile che si potesse avere paura, eppure ogni sera, quando calavano le tenebre, sembrava che qualcuno si impegnasse a risucchiare via tutto. In quel posto assurdo il giorno e la notte non si stringevano mai la mano, uno scacciava l'altro senza pietà.

Lei, ventiquattro anni, si presenta come una persona piuttosto polemica, sembra avere da ridire su tutto. Tuttavia l’autrice le attribuisce una base ironica che ho molto apprezzato. 
La convivenza forzata in un luogo poco gradito e l'interferenza dei suoceri, che occupano l’abitazione confinante, accentuano il malumore della protagonista. Fino al punto di farla dubitare anche della sua relazione con Ludovico… Poteva una casa distruggere un amore?
Un evento inaspettato, il rapimento di Ludovico, cambierà le sorti e forse anche il punto di vista della ragazza. La casa, motivo di discordia, non sembra più così inospitale, sebbene succedano delle cose strane… Qualcuno sembra volersi servire di lei per raggiungere i suoi scopi e non si fa scrupolo a tenere in ostaggio il suo ragazzo, sempre ammesso che sia ancora vivo.
Con l'aiuto degli amici Fabrizio e Giorgia, Rebecca asseconderà le richieste del possibile rapitore, superando anche le sue paure. Per quanto folle, aveva un proposito era qualcosa a cui guardare.
Questo la porterà a una macabra scoperta. Una verità difficile da accettare, ma soprattutto da dimenticare.
Bellissima storia che mi ha tenuto incollata alle pagine fino alla fine. Non manca la suspense. 
Dieci e lode allo stile dell’autrice. Brunella Visca dà dimostrazione di grande talento. Riesce a trasportare il lettore nel libro, dentro la casa, insieme ai suoi segreti. 
Inutile dire che l’ho oltremodo gradito, quindi ne consiglio caldamente la lettura.

PS: Comunque, la casa al limitare di un bosco metterebbe ansia anche a me 😅


sabato 28 gennaio 2023

RECENSIONE "IL DELITTO DELLA VEDOVA RUZZOLO" di Alessandra Carnevali

 

Buongiorno follower, buon sabato!
Maria Letizia Musu ha letto per noi "Il delitto della vedova Ruzzolo
dell'autrice Alessandra Carnevali, edito Newton Compton Editori.


Autore: Alessandra Carnevali

Genere: Giallo

Casa editrice: Newton Compton Editori

Disponibile in ebook a € 0,99
E in formato cartaceo a € 11,40 o € 12,90

Contatti autore: Facebook - Instagram



TRAMA:

Un nuovo caso per il commissario Calligaris
A Rivorosso Umbro sembra non esserci mai pace. Il commissario Adalgisa Calligaris e i suoi fidati collaboratori, infatti, devono fare i conti con un nuovo omicidio. Nella frazione di Ponterullo, è stata uccisa Ercolina Ruzzolo, un’anziana vedova che viveva da sola. Sul cadavere, viene ritrovato un rosario. Dai primi rilievi tutto induce a sospettare che la donna conoscesse il suo assassino. E che gli abbia aperto volontariamente la porta. Ma le indagini rischiano di rivelarsi molto più complicate del previsto, perché un’altra donna viene uccisa, e anche questa volta accanto al cadavere è stato lasciato un rosario. Se vuole risolvere il caso, il commissario Calligaris dovrà mettere in discussione tutte le proprie certezze. Perché persino il suo formidabile intuito stavolta potrebbe non bastare… 



Non sono una lettrice di gialli esperta, anzi non sono proprio una lettrice di gialli. In tutta la mia vita ne avrò letti al massimo cinque (e mi sto tenendo larga). Sono arrivata a questa lettura casualmente, pronta a leggere le prime pagine e cancellare al volo il libro dal Kindle, alla prima nota stonata che avessi percepito, ma così non è stato.
Ciò che mi ha immediatamente catturato di questo libro è lo stile. Fin dalle prime righe ho capito che era nelle mie corde e non per il genere ma per un umorismo, inizialmente appena velato che, in seguito, sarebbe comparso spesso e volentieri. Come si fa a scherzare sull’omicidio di una dolce vecchietta? O meglio, come si fa a scherzare su tutte le vecchiette che piano piano hanno iniziato morire?
Eh, bisogna esser bravi, molto bravi.
Si tratta di una collana. La protagonista, il commissario Caligaris, è all’ennesima indagine che si presenta subito molto complessa, con mille indizi che sembrano pensati solo per sviare dal serial killer, perché di questo si tratta: omicidi seriali.
Una girandola di personaggi davvero notevole che, se proprio devo trovare un punto di debolezza in questo lavoro, avrebbero sicuramente meritato più spazio. Forse perché, essendo una collana, si tratta di personaggi ben conosciuti dai lettori affezionati e, dunque, dire troppo di loro sarebbe risultato ridondante.
Consigliato.


mercoledì 25 gennaio 2023

RECENSIONE "CADUTA NELL'OBLIO" di Alessia Borgia

 

Buon pomeriggio amici lettori!
Ieri sera ho concluso la lettura de "Caduta nell'oblio
dell'autrice Alessia Borgia.



Autore: Alessia Borgia

Genere: Thriller - Paranormal

Disponibile in ebook a € 0,99 

E in formato cartaceo a € 6,00




Un segreto che si nasconde tra le spighe dorate di un campo di grano o negli occhi ambrati del musetto di un gatto. Un fiore miracoloso che potrebbe porre fine ad una carestia, un vicino inquietante e strani biglietti che provengono dall'oltretomba. Cinque racconti che vi trascineranno in un mondo oscuro. 



Il campo di grano:
Un sogno ricorrente agita le notti di Victor. Un incubo che vede come protagonista il suo migliore amico Edward, nei panni di un pazzo omicida; un'indole che di certo non gli appartiene, così almeno crede all'inizio.
Mrs Pinkie:
Mrs. Pinkie, una gatta particolare... Unica erede designata della fortuna del suo anziano padrone. Una vendetta che trova compimento a distanza di anni.
Il fiore del deserto:
I più valorosi componenti di una tribù vengono inviati nel deserto alla ricerca di un fiore raro, elemento essenziale per un rituale capace di placare l'ira del Grande Spirito. Vittime sacrificali di un piano superiore.
Il luna park abbandonato:
A un gruppo di ragazzi viene dato appuntamento alle 5 in un luna park abbandonato. Giacomo, Stefano, Ambra e Margherita si ritroveranno a vivere un’esperienza traumatica.
Lo strano vicino:
Aleex, incuriosito dal comportamento insolito del suo vicino, inizia a spiarlo. Quello che scoprirà lo porterà a mettere quanta più distanza tra lui e questo tipo, non sapendo che…

Cinque brevi brani. Tra realtà e fantasia, tra il bene e il male, si snodano le vite dei protagonisti. Vittime o carnefici, sta a voi scoprirlo.
La morte accompagna ogni storia, nessuno può sottrarsi.
Buona la componente suspense/horror, che ho apprezzato unitamente alla fantasia di cui dà prova Alessia Borgia. La invito a proseguire su questa strada, è un genere che sembra riuscirle bene. 
Ho riscontrato grosse lacune sotto l'aspetto editing, e questo è l’unico appunto che mi sento di fare. Dettaglio che, tuttavia, penalizza il mio giudizio finale. Peccato perché, come scritto sopra, all’autrice non mancano le capacità e, con il supporto di adeguate figure professionali, potrebbe realizzare un prodotto degno di nota. 

sabato 21 gennaio 2023

RECENSIONE "FINCHÉ PECHINO NON CI SEPARI" di Alba Gallo

 

Buongiorno follower, buon sabato!
Andrea Macciò ha letto "Finché Pechino non ci separi. 



Autore: Alba Gallo

Genere: Autobiografico

Disponibile in ebook a € 5,99
A breve anche in formato cartaceo

Contatti autore: Facebook 



TRAMA:

Quando Alba si imbarca su quel volo diretto a Pechino, ha il cuore infranto.
Circa un anno prima ha rotto con Mario e, nonostante continui a raccontarsi mezze verità, sa benissimo di non averlo ancora dimenticato.
Decide allora di intraprenderlo da sola quel viaggio che i due avevano pianificato insieme: dopo la laurea Alba parte per la Cina, raggiungendo la sua amica Giulia. Lì conoscerà Chen, un affascinante studente cinese che l'aiuterà ad entrare nel vivo della cultura locale, in una società fatta di regole che Alba troppo spesso dimenticherà, dando luogo ad esilaranti equivoci.
Un diario romanzato ironico e divertente, a tratti riflessivo e profondo, che racconta il primo incontro tra una ragazza occidentale ed il mondo orientale. 



Il Paese di Mezzo secondo l’etimologia locale è la Cina, quello nel quale Alba - studentessa di lingua e letteratura cinese della provincia di Salerno con una tesi sulla letteratura nel periodo Han - approda nell’inverno 2014, appena dopo la laurea, per approfondire i suoi studi linguistici e letterari e per dimenticare la ferita emotiva e sentimentale di un amore finito, quello con Mario.
Ad attenderla in Cina, l’amica e compagna di università Giulia.
Da sempre appassionata di lingue e culture orientali, cresciuta sognando sui libri di viaggio di Tiziano Terzani, Alba parte con un’immagine dell’Oriente come il luogo magico della spiritualità, della calma e del distacco dal mondo prosaico occidentale tutto orientato al denaro e al profitto.
La realtà che scoprirà è quella di un paese certamente affascinante e ricco di arte e storia, ma decisamente molto diverso da quello che l’autrice si immaginava.
Dal 2020, a causa della crisi sanitaria partita da quella zona, l’attenzione dell’Occidente verso il sistema cinese è accresciuta e i media italiani ed europei parlano più frequentemente della Terra di Mezzo: quella del libro di Alba Gallo è una testimonianza vivida da parte di una persona che ha vissuto con grande intensità quella realtà solo pochi anni fa.
Appena arrivata nell’ateneo cinese, la ragazza è costretta a cambiare come tutti nome: viene “cinesizzato” in Liming, corrispondente del suo nome italiano. In Cina, Alba conosce, oltre ad altre ragazze italiane come Roberta, le nuove amiche cinesi Hua e Peitian e un ragazzo, l’affascinante Chen, desiderato da tutte le ragazze cinesi e non dell’università, che forse potrebbe farle dimenticare Mario.
La Cina è un paese molto diverso da quello che Alba si immaginava, la spiritualità della cultura tradizionale cinese è oggi assolutamente marginale, e l’autrice conosce delle persone molto più attaccate ai valori materiali e calcolatrici di quelle occidentali.
Un paese dove non esiste la privacy, ed è considerato normale aprire la porta di un bagno pubblico per vedere se c’è qualcuno dentro (o usarlo direttamente con la porta aperta), dove si porta frequentemente la mascherina per difendersi dalle polveri sottili, ma non è considerato maleducazione sputare in pubblico; un paese molto sviluppato a livello economico, ma soffocato dalla coltre della censura dei media come il Great Firewall che filtra le ricerche su Internet, dove molte parole hanno un doppio significato e devono essere usate con cautela per non offendere l’interlocutore.
Un paese che dietro la modernità di facciata è ancora legatissimo a una mentalità tradizionalista nella quale la libertà e l’autodeterminazione personale non contano nulla, dove una ragazza a trent’anni è già considerata una donna avanzo e dove l’omosessualità, nonostante sia stata depenalizzata e resa lecita formalmente dal regime nel 2001, è ancora considerata una malattia da contrastare con terapie di riconversione.
E tuttavia la Cina è il luogo delle contraddizioni come una vera Terra di Mezzo: è anche il paese della romantica leggenda del filo rosso del destino che unisce per sempre due anime gemelle divise dalle circostanze e della spiritualità buddista.
Il caso cinese è emblematico della frattura tra progresso economico e tecnico-scientifico e libertà personale che caratterizza la contemporaneità, qualcosa che oggi iniziamo a percepire lucidamente anche in Occidente.
Alba, quindi, arriva in Cina credendo che i rapporti interpersonali e amorosi funzionino più o meno come in Italia e scoprirà invece che sono ingessati da queste credenze tradizionali, rischiando di andare di fronte a nuove delusioni.
L’autobiografia è un genere oggi molto usato e forse abusato dagli scrittori esordienti, ma Finché Pechino non ci separi è molto di più, possiamo definirlo un romanzo di formazione.
Nel suo soggiorno a Pechino, l’autrice abbandona in qualche modo l’idea adolescenziale idealizzata dell’Oriente e racconta la sua esperienza agrodolce nella Terra di Mezzo con un linguaggio scorrevole, ma curatissimo, e con una buona dose di ironia e autoironia molto rara negli autori esordienti.
Particolarmente interessante e attuale è il passo nel quale descrive le abitudini alimentari dei cinesi, per i quali il vino è sostituito dal distillato molto alcoolico (contenente dal 40% al 60% di alcool) di riso e per i quali gli spiedini di grilli, stella marina e persino scorpioni sono considerati una prelibatezza.
Oggi in Europa si dibatte molto sulla questione degli insetti a tavola e certamente viaggiare è utilissimo per relativizzare le nostre abitudini che siamo soliti considerare come naturali.
Non manca l’ironica descrizione della nostalgia per il caffè all’italiana, che credo abbiano provato quasi tutti gli italiani all’estero per lavoro, turismo o studio.
L’intreccio sentimentale, che nasce appunto da uno spunto autobiografico e dalla necessità di liberarsi dal fantasma ingombrante di un amore passato, sembra iniziare in maniera scontata per poi evolvere verso uno epilogo assolutamente inatteso.
Un esordio di grande interesse, che avvicina il lettore a temi molto attuali con leggerezza e una vena ironica e distaccata molto rara in autori e autrici esordienti.


martedì 17 gennaio 2023

RECENSIONE "KAROLUS" di Franco Forte

 

Buon pomeriggio amici lettori!
In uscita oggi il nuovo romanzo dell'autore Franco Forte: "Karolus", edito Mondadori. Dario Zizzo lo ha letto in anteprima per noi.



Titolo: Karolus

Autore: Franco Forte

Casa editrice: Mondadori

Disponibile in ebook a € 12,99

E in formato cartaceo a € 23,75

Contatti autore: Facebook - Instagram



TRAMA:

25 dicembre 800. Sono passati tre secoli da quando Roma ha cessato di esistere: nella pur turbolenta storia della Città Eterna, nessuno ormai immaginava che ci potesse essere un altro imperatore. E invece, nel giorno di Natale di un secolo appena nato, il Papa sta per proclamare un nuovo sovrano. Un nuovo Cesare. A ricevere la corona è Karolus Magnus, Carlo Magno, primogenito della stirpe dei Carolingi. Come è arrivato Carlo su quel trono? Per qualcuno che si è meritato, ancora in vita, l'appellativo di Magno la risposta dovrebbe essere scontata. E se invece la strada che porta a quella notte di Natale fosse lastricata non solo di coraggio, battaglie e trionfi, ma anche di complotti, intrighi e sangue? Se tra i fasti delle vittorie si nascondessero troppi segreti? Attingendo a una sterminata storiografia, Franco Forte ricostruisce in forma di romanzo le gesta del celebre sovrano, dalla primissima infanzia agli ultimi, intensi istanti di vita, immergendoci nel racconto di un'avventura irripetibile, segnata da sfide, successi e amori, ma anche da dubbi, rimpianti, dolorosissime perdite e ancor più struggenti addii. Che cosa si agitava nel cuore di Karolus, il grande condottiero, quando si preparava a diventare reggente unico del Sacro Romano Impero? Quali sogni – e quali incubi – ne popolavano l'animo? 



È un romanzo storico in cui si staglia la figura del primo imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo Magno, "Karolus Magnus" in latino, una figura passionale, eccessiva, in tutto, a cominciare dall'altezza, eppure in fondo qualche volta fragile. Lui è stato cresciuto nel culto del potere, e già da ragazzino lo vediamo distinguersi nell'arte della guerra, dispensare consigli nella battaglia contro gli Aquitani al padre, Pipino il Breve, nell'anno del Signore 757; ciò che impressiona è la sua intelligenza, la capacità di intuire situazioni o pensieri anche dall'abbigliamento o dai gesti degli interlocutori. 
La scrittura di Forte è una mano sicura che ci porta fin dentro la battaglia, ci fa montare sui cavalli con gli zoccoli sul terreno limoso, ci fa sentirne gli sbuffi, facendoci assistere finalmente alla pantagruelica bevuta per festeggiare la vittoria. Lo scrittore mostra al lettore i costumi dell'epoca, fedelmente, senza censure - quello di Carlo, per esempio -, di apprezzare anche, non in senso platonico, delle bellezze molto acerbe. Questo è il compito del narratore, non parlare solo di déjà vu, arricchendolo quando ne parla, ma insaporirlo col sale della fiction: quasi tutti i personaggi adorano un unico idolo, il potere, e quando Pipino sta per morire, questo non è tanto un fatto privato, ma importa principalmente per la successione nei suoi possessi. A proposito, risulta illuminante il dialogo tra Carlo e la concubina Imiltrude.
I personaggi - nobili, chierici, regnanti, guerrieri (anche giganti), guaritrici - sono vividi; profondo lo scavo interiore, che ne mette in risalto le passioni, tra gli altri la madre di Carlo, Bertrada, detta Berta la Piedona, un donnone che si muove agilmente nei meandri della politica. Anche il loro corpo è usato da Forte per parlare dello stato d'animo: 

Alla sua sinistra, seduto composto e quasi rattrappito su se stesso, come se si rendesse conto di essere una presenza inopportuna, c’era l’abate Sturmio, il più fidato consigliere di Bertrada, un’ombra che la seguiva ovunque andasse.

La penna dello scrittore scivola agilmente su queste pagine, con uno stile essenziale, senza orpelli, come una colonna dorica, deliziandoci con similitudini suggestive: 

Sulle prime i Norreni resistettero all’impatto, ma poi la spinta dei cavalli si fece pressante e il muro di scudi si sgretolò come se la mareggiata avesse deciso di aggirare gli scogli e colpirlo con furia devastante.
 
A completare il quadro c'è uno studio rigoroso delle fonti storiche, che rende questo romanzo un'opera estremamente utile e dilettevole.


sabato 14 gennaio 2023

RECENSIONE "TUTTO CHIEDE SALVEZZA" di Daniele Mencarelli

 

Buon sabato pomeriggio amici lettori!
Giorgia Spurio ha letto "Tutto chiede salvezza" dell'autore 
Daniele Mencarelli, edito Mondadori. 


Autore: Daniele Mencarelli

Genere: Narrativa

Casa editrice: Mondadori

Disponibile in ebook a € 9,99

E in formato cartaceo a € 18,05



TRAMA:

Daniele ha vent’anni e questa è un’estate che non dimenticherà. Uno stanzone d’ospedale, con sei letti, è il luogo dove si ritrova quando si sveglia. Non ha idea di come ci sia arrivato, finché gli viene comunicato che è stato disposto per lui un TSO: trattamento sanitario obbligatorio, dopo che è stato colto da una crisi di rabbia molto violenta. Dovrà trascorrere sette giorni in osservazione, parlare con gli psichiatri, cercare di spiegare perché il mondo gli fa così male. In realtà Daniele è un ragazzo come tanti, dotato però di una sensibilità estrema, le sue esperienze sono un susseguirsi di picchi e abissi: possibile che nessuno si accorga di quanto siamo fragili ed esposti ai capricci del destino? Di quanto la vita sia una recita che ci allontana da come siamo davvero? Al suo fianco, i compagni di stanza del reparto psichiatria: personaggi inquietanti e teneri, sconclusionati eppure saggi, travolti dalla vita esattamente come lui. Come lui incapaci di non soffrire, e di non amare a dismisura. Dagli occhi senza pace di Madonnina alla foto in bianco e nero della madre di Giorgio, dalla gioia feroce di Gianluca all’uccellino resuscitato di Mario. Sino al nulla assoluto di Alessandro. Accomunati dal ricovero e dal caldo asfissiante, interrogati da medici indifferenti, maneggiati da infermieri spaventati, Daniele e gli altri sentono nascere giorno dopo giorno un senso di fratellanza e un bisogno di sostegno reciproco mai provati. “Sono i cinque pazzi con cui ho condiviso la stanza e questa settimana della mia vita. Con loro non ho avuto possibilità di mentire, di recitare la parte del perfetto, mi hanno accolto per quello che sono, per la mia natura così simile alla loro.” In questo straordinario romanzo, vincitore nel 2020 del premio Strega Giovani, Daniele Mencarelli mette in scena la disperata, rabbiosa, ricerca di senso di un ragazzo che implora salvezza. 



"Tutto chiede salvezza" di Daniele Mencarelli, edito da Mondadori, è il romanzo vincitore nel 2020 del Premio Strega Giovani. Da questo libro è tratta la serie omonima del regista Francesco Bruni.
Daniele, ventenne, si sveglia nella stanza del reparto psichiatrico per TSO, trattamento sanitario obbligatorio, perché ha avuto una crisi di rabbia molto violenta che ha sconvolto la sua famiglia.
Daniele non vuole starci, Daniele non accetta quel frammento di vita privata, tra urla e quelli che lui chiama "i veri pazzi" perché è un modo per espiare, per scongiurare, per non chiedersi "sono matto anche io come loro?".
La pazzia è ancora oggi un tabù, fa paura, viene derisa o sottovalutata.
Esiste la malattia psichica e non possiamo continuare a nasconderci dietro un dito.
Esiste il male interiore, il male d'esistere e stritola pian piano l'individuo al suo interno creando situazioni di pericolo per se stesso e per gli altri, anche a chi più si ama.
Questo romanzo racconta una settimana, sette giorni, da un martedì al lunedì dopo.
A volte i capitoli hanno scene e parole che straziano il cuore.
Un libro ricco di riflessioni che porta il lettore in quel preciso momento, in quella camerata, in quell'ospedale, paziente tra i pazienti.
È un viaggio introspettivo, biografico, di formazione. È un racconto di vita e di amicizia.
Il lettore conoscerà Mario, il caro maestro saggio alle prese con il mostro interiore; Gianluca che combatte con le proprie emozioni, con il tono sentenzioso e lo sguardo duro della madre; Giorgio, il gigante che porta dentro se stesso ancora il sé bambino impaurito e abbandonato; Alessandro che non parla e non si muove, ha gli occhi sbarrati fissi verso l'infinito; Madonnina così chiamato perché solo una parola conosce alla ricerca della redenzione.
Una storia intensa, ricca di spunti di riflessione e di scene commoventi, una storia che parla della ricerca di se stessi, delle delusioni e delle illusioni, del macigno che stritola le anime, la pesantezza di sentirsi inutili o colpevoli. Una lettura che consiglio.


venerdì 13 gennaio 2023

RECENSIONE "UN MARCHESE PER NEMICO" di Lyanne Quay

 

Buongiorno follower, buon venerdì!
Daniela Colaiacomo ha letto "Un marchese per nemico. Odiare il proprio nemico fino a morire d'amore, e sperare che lui ricambi la cortesia" dell'autrice Lyanne Quay, edito Òphiere - i brillanti di Mamma editori.


Autore: Lyanne Quay
Serie: Hellfire
Genere: Romance storico

Casa editriceÒphiere

Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 11,80



TRAMA:

Londra
Il bel mondo dell’aristocrazia britannica
il Settecento del Secolo dei Lumi
Si dice che, a forza di guardarsi allo specchio, ne esca il demonio, ma se a riflettervisi è il marchese di Ettrick, a uscirne è il diavolo in carne e ossa. Un demone cartesiano, dall’aspetto artificioso e sulfureo, curato nei particolari per intimidire e sedurre.
Ha trasferito l’amore sentimentale in quello per la Scozia e, dalle donne, vuole solo un’anima da rivendere. Almeno fin quando non cercherà di soggiogare quella di Horatia.
La giovane orfana scozzese, allieva di Sansevero, il principe degli alchimisti, alchimista ella stessa e studiosa di anatomia, è diventata una valente squartacadaveri e viene richiamata a Londra dal suo tutore, il diavolo in persona, il marchese di Ettrick.
Horatia e il Marchese sono inconciliabili, come Venere l’astro della sera e Lucifero l’astro del mattino, almeno finché non scopriranno di comporre insieme la più luminosa di tutte le stelle.
Il minuetto dell’angelo e del diavolo sullo sfondo della più sfrenata guerra dei sessi.

Quello che da subito mi ha colpita di questo libro è stata la sua peculiarità, il tratto distintivo che lo differenzia da tanti altri: il linguaggio, a mio parere, consono alla particolare collocazione storica, la seconda metà del Settecento inglese a ridosso della guerra d'indipendenza americana.
Siamo nel 1746, lord Fox Codwallader Scott, settimo marchese di Ettrick, appena diciottenne alla sua prima missione per conto della Gran Loggia di Scozia, incaricato della scorta di James Gordon, di sua moglie Susan e della loro bambina Horatia, commette un terribile errore.

Era ancora difficile ammetterlo, ma il cavaliere di diciotto anni prima aveva esitato a far fuoco. E sol perché davanti si era trovato due donne.
Era stata una remora fatale, perché le dame spararono. Uccisero. Non c’era stata speranza per i giovani coniugi e ben poca ne era rimasta per la loro piccola orfana.

Quando Sua Grazia Sholto Gordon, decimo duca di Napier, nonno della piccola, avendone ripudiato il padre, rifiuta di riconoscerla come nipote e di accoglierla in casa, il giovane cavaliere, con dispendio di energie e di sostanze, ne assume la tutela. 
Horatia cresce così al Miglio d’Oro, un gruppo di giovani donne riunite per essere educate e istruite sotto l'egida Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, a Napoli. Ha rimosso il passato legato all'omicidio dei genitori e il rifiuto di suo nonno, mentre associa all'odore di cumino brutte notizie e disgrazie - sta a voi scoprirne il motivo -; l'unico ricordo, piacevole e confortante, è un viso, Angelo d’amore, lo chiamava lei, ma forse erano soltanto gli occhi di suo padre. 

Se tentava di risalire a quel giorno, un senso di calore la circondava, sicurezza e amore. Ma poi subentrava il cumino e nella mente calava il buio, tra malessere e capogiri, finché non comparivano gli occhi a salvarla. Rassegnata alla solitudine interiore, senza qualcosa di suo, Horatia non aveva nulla di esclusivo, nemmeno i ricordi, nemmeno il futuro consegnato al tutore.

Convinta che Fox l'abbia di proposito allontanata dalla propria famiglia, prova per lui un rancore profondo.
Alla morte di tutti i suoi parenti, essendo la patente del ducato trasmissibile in linea femminile, Horatia eredita il titolo diventando ricchissima.
Fox, nell'intento di recuperare parte dell'ingente somma di denaro spesa per il Miglio d’Oro e l'educazione della giovane duchessa, la richiama a Londra per un matrimonio convenientemente combinato. 
Donna forte e di carattere, Horatia vuole tornare a Napoli dove si sente al sicuro e per questo mette in atto una vendetta singolare.
Fox è affascinato da Horatia sin da quando, nanetta inquietante con una maledetta forza nelle dita, l'ha presa in braccio.

Horatia era enormemente pericolosa, ben più delle assassine mandate dalle compagnie commerciali, ben più di una cortigiana astuta. E quegli occhi gli facevano tremare le ginocchia. Era davvero una strega. Ettrick non era avvezzo alle stupide superstizioni, ma la sensazione di pericolo non se ne andava.

Dopo aver consegnato la bambina all'educazione del principe di Sansevero, era restato nella penisola per qualche mese, a vagare in caccia di arte e bellezza.

Al ritorno non sarebbe più stato lo stesso. Non solo il fallimento lo aveva segnato profondamente. In quei cinque mesi nel continente, aveva appreso dai prelati romani e della corte borbonica il segreto potere di uomini prodighi di sforzi nel mascherare il pugno di ferro dietro la posa fatua e imbelle. Era tornato in Patria con i tacchi rossi, il carminio e la lana di Spagna per tamponare le gote, diverse mouche di forma estrosa e la perizia nel sistemarsi i capelli con ricci ad ala di piccione. 

Si è trasformato in un diabolico, impeccabilmente mefistofelico, come con concordia assoluta vigeva l’abitudine di menzionare lord Fox Codwallader Scott, settimo marchese di Ettrick, con timore non scevro di ammirazione; l'esasperante  cura dell'aspetto fisico inquietante, oltre ad allontanare i ricordi dolorosi, è una maschera utile a dissimulare gli interessi politici che lo mettono a capo della gran loggia di Scozia: un uomo pericoloso che, però, non ha fatto i conti con Horatia, donna bellissima e molto intelligente, dalle doti particolari.

Amava la compagnia silenziosa dei morti, i bagni segreti nel camerino a mare, il fornello, la fornace e gli alambicchi, la solitudine e la passione dell’arte. Le permettevano di restare nascosta. Le emozioni potevano scorrere libere senza nessuno a spiarle. Non agognava ricevimenti, né danze, né di condurre i giovani conterranei del Grand Tour, come amavano fare le sorelle del Miglio d’Oro.

Con la frequentazione, il sentimento di rabbia di Horatia nei confronti di Fox cambia così come l'aspetto esteriore del marchese e, mentre le schermaglie tra i due si fanno sempre più sottili e intriganti, la notevole differenza d'età fisica diventa sempre più trascurabile a livello mentale.
Pervaso di erotismo sottile, latente, il libro è molto particolare: l'ambientazione, il linguaggio, l'ironia lo rendono unico nel suo genere mentre si percepisce vivido ogni contatto tra Horatia e Fox. 
L'accuratezza dei particolari, sia per quanto riguarda i protagonisti che per ciò che concerne il periodo storico e gli usi del tempo, uniti al colpo di scena finale, rendono la lettura affascinante e intrigante, una chicca che consiglio vivamente.