domenica 27 maggio 2018

"MILANO NOIR. LE INDAGINI DELL'ISPETTORE BATTISTON" di Francesco Fontana



Buongiorno follower, buona domenica!
Francesco Fontana ci parla di "Milano Noir. Le indagini dell'ispettore Battiston", edito Panesi Edizioni, primo volume di una serie che sono certa vi appassionerà 😊





Autore: Francesco Fontana
Genere: Raccolta di gialli

Casa editrice: Panesi Edizioni

Disponibile in ebook a € 2,99
e in formato cartaceo a € 10,00







TRAMA:


Milano, anni ‘70, il suo centro, le sue periferie: un Ispettore di Polizia che ama molto il suo lavoro e moltissimo la collega che gli spediscono in “punizione” da Venezia. Sullo sfondo di una metropoli fascinosamente grigia, si dipanano tra nebbie, smog, brina e ombre lunghe queste prime inchieste di Stefano Battiston, un poliziotto serio, molto “italiano” e per nulla “americano”; e cresce il sentimento che lo unisce, in un trio di ferro, alla sua compagna Samuela, timida ma dotata di un karate micidiale, e al suo amico Antonio Vìcari, gentiluomo siculo che, dopo una vita di lavoro fianco a fianco, gli dà ancora del “voi”. Proprio come si usava una volta...
Sette racconti che ci portano per le strade di una Milano ricca di atmosfere diverse. Una scrittura fluida che ci conduce dritti al fulcro delle indagini. Due protagonisti a cui vi appassionerete fin dalle prime pagine. 




BIOGRAFIA:

Sono Francesco Fontana, veneziano, vivo e lavoro presso Caorle e il sandonatese, sono laureato a Ca' Foscari in Filosofia e poi in Storia con indirizzo geografico, mi occupo attivamente di meteorologia. Ho pubblicato vari romanzi finora, ovvero "L'imitatore di corvi" con Feltrinelli, 2006, 8° allo Strega 2006 e vincitore del Premio Mondello opera prima 2006 e del Premio Città di Cuneo 2007; poi "La percezione delle Pleiadi" nel 2014 con Albatros il Filo (che per me è la mia opera migliore o meno peggiore); quindi "Kristina è per sempre" per Aracne, 2017; sempre nel 2017 è uscito per le edizioni dell'Eremo il mio meteoromanzo "La vendetta della Corrente del Golfo" e quel caro amico editore, poi purtroppo presto scomparso, mi ha spronato a coltivare la letteratura gialla, da cui il volume "Milano noir" che purtroppo l'editore dell'Eremo non ha potuto pubblicare a causa della sua dolorosa scomparsa. Lui stesso mi ha consigliato di rivolgermi a Panesi edizioni che hanno subito acquisito i diritti e pubblicato l'opera. Se devo dire, nell'ambito della letteratura gialla, chi è il mio ispiratore principale, bè... non posso non citare il magnifico Giorgio Scerbanenco! Ma mi piacciono molto anche tanti altri autori di noir e di mistery, tra i contemporanei per esempio i compianti Piero Chiara e Leonardo Sciascia (non solo scrittori di gialli, anzi!), e poi Erica Arosio, e tanti altri...




DICE L’AUTORE:

Quanto alla trama, posso dire che si tratta di 7 racconti ambientati nella Milano degli anni '70 a sfondo giallo ma soprattutto noir, 7 racconti che vogliono farci riassaporare l'aria di quel mitico decennio prendendo spunto da alcuni eventi misteriosi su cui indaga l'ispettore Battiston assieme alla timida ma micidiale sua compagna Samuela e assieme all'amico di una vita Vìcari. In quei 7 racconti mi concedo anche due brevi "evasioni" nella mia città (Mestre) e nell'assolata Sicilia. Il fascino di Milano, come sempre secondo il mio modo di vedere, confina con i suoi lati negativi: lo smog, la frenesia, il grigiore.





BREVE ESTRATTO:


Da: “Uno sparo nella nebbia”

Come ogni domenica Sveva Forcellati aveva lasciato sua sorella, molto più vecchia di lei, nella loro casa di via Manzoni per recarsi a portare fiori ai defunti in un piccolo cimitero immerso nella grassa e vaporosa campagna autunnale verso Vigevano.
L’anziana Cesira Forcellati non si muoveva ormai molto e soprattutto soffriva l’umidità eccessiva delle bassure pavesi durante la stagione fredda. Per questo non seguiva la sorella nelle visite ai loro morti almeno da ottobre a marzo, ma dava a lei l’incarico di portare il proprio saluto a nonni, zii, cugini e genitori lì sepolti.
Molti anni dividevano Sveva da Cesira la quale, dopo i sessanta, aveva iniziato a soffrire di reumatismi e asma. Mentre Cesira era vedova da tempo immemore, fortunatamente per lei Sveva, di circa vent’anni più giovane, non si era mai sposata, e aveva potuto prendersi  cura con grande zelo della sorella invalida.
Ormai Cesira iniziava a intravedere il traguardo della settantina e in alcune giornate sembrava quasi perdere la voglia di vivere; Sveva invece, che aveva appena tagliato il nastro dei cinquanta, ma ne dimostrava almeno dieci di meno, continuava a fare strage di cuori. La sua attività erotico – sentimentale avveniva in segreto, senza grandi ostentazioni, perché il proprio ruolo nella vita pubblica era ormai quello della brava dama che tiene compagnia alla congiunta più vecchia provvedendo ai suoi bisogni, organizzandone le giornate e dimostrando di avere tanto buon cuore di fronte al vicinato, ai conoscenti, e ai pochi parenti rimasti. Gran parte della famiglia era trapassata e le varie eredità sommatesi nel tempo consentivano alle Forcellati di campare in una bella casa, nella zona più prestigiosa di Milano, con l’aiuto naturalmente di una discreta servitù.
Quella domenica mattina di fine ottobre Sveva, prima di uscire nella pungente aria autunnale, si era assicurata che la sorella stesse bene, avesse da mangiare e si sentisse comoda al calduccio del loro appartamento. Mentre Cesira, religiosissima, si apprestava a seguire la Santa Messa in televisione, Sveva scendeva alla piccola corte interna ove era posteggiata la sua Giulia per puntare dritta verso il vigevanese.
Naturalmente la visita al cimitero era solo una tappa nella domenica di Sveva, e neppure la principale. Vigevano, oltre a essere vicina al cimitero di famiglia, era soprattutto la città dove viveva Filippo Bernasconi, focoso trentacinquenne conosciuto alcuni mesi prima e presto entrato nelle grazie della Circe di via Manzoni.



Nessun commento:

Posta un commento