Buongiorno follower, buona domenica!
Vi segnalo "Take a sad song" dell'autrice Christina Mikaelson, edito Un Cuore Per Capello
Titolo: Take a sad song
Autore: Christina Mikaelson
Genere: Contemporary romance
Casa editrice: Un Cuore Per Capello
Disponibile in ebook a € 2,99
TRAMA:
A volte l'amore sta proprio dietro l'angolo e
noi siamo troppo ciechi per vederlo.
Questa è la storia di Dominic e Prudence, migliori amici fin dai tempi del liceo, che alla soglia dei ventisette anni si ritroveranno a dover fare i conti con i loro sentimenti, ostacolati da un evento in particolare: l'imminente matrimonio di Prudence. Dominic avrà una settimana a disposizione per confessarle il suo amore e impedirle di sposare un altro uomo, ma sarà sufficiente?
Questa è la storia di Dominic e Prudence, migliori amici fin dai tempi del liceo, che alla soglia dei ventisette anni si ritroveranno a dover fare i conti con i loro sentimenti, ostacolati da un evento in particolare: l'imminente matrimonio di Prudence. Dominic avrà una settimana a disposizione per confessarle il suo amore e impedirle di sposare un altro uomo, ma sarà sufficiente?
BIOGRAFIA:
Christina Mikaelson nasce a Catania
l’1 Ottobre del 1991. Nel 2010 si è diplomata presso il liceo classico statale
Mario Cutelli di Catania e attualmente frequenta l’università di “Scienze della
formazione” di Catania.
La sua passione per la scrittura
nasce fin da piccola, non appena è in grado di scrivere i suoi primi temi
scolastici. Si avvicina al mondo dei libri a dieci anni, dopo aver letto Harry
Potter e la Pietra Filosofale.
Qualche anno dopo comincia a
scrivere di suo pugno e a postare online delle fanfiction sull’omonima saga; si
esercita così per anni finché non decide di scrivere qualcosa di suo.
Per lei la scrittura rappresenta da
sempre un’àncora di salvezza, nonché l’unico mezzo attraverso cui può esprimere
se stessa.
DICE
L’AUTRICE:
Scrissi questo romanzo circa
cinque/sei anni fa e lo postai online su EFP con un altro titolo, ovvero “The
Last Chance”. Circa un anno fa l’ho riproposto anche sulla piattaforma di
Wattpad e poi mi sono decisa a inviarlo alla casa editrice Un cuore per capello
per farlo valutare.
L’idea per la trama mi venne
ispirata dalla visione di alcuni film che posso annoverare tra i miei
preferiti, come: “Il matrimonio del mio migliore amico”, “One day” e “Le pagine
della nostra vita”.
Sono solita prendere ispirazione
anche da persone reali, molto spesso si tratta di gente che neanche conosco ma
di cui mi viene raccontato qualcosa che mi colpisce.
A volte basta anche solo una frase
di una canzone o di un personaggio in una serie tv per farmi venire
l’illuminazione.
È in questo modo che do vita alle
mie storie e ai miei personaggi.
BREVE ESTRATTO:
Dominic
la lasciò fare, ma con la sua poca forza Prue non riuscì a sollevarlo che di
qualche centimetro, così lui optò per una soluzione migliore: le afferrò la
mano, fingendo di volerla usare come sostegno per alzarsi, e poi la attirò a
sé, facendola cadere a tradimento.
Per fortuna il corpo di Nick attutì lo schianto, anche se la ragazza lo schiaffeggiò sul petto per la paura.
«Voglio restare qui» la pregò Dominic sottovoce.
Prudence si perse dentro quegli occhi color giada. Era impossibile per lei ignorare la sua espressione da cucciolo bastonato, quando era troppo vicina a lui.
La ragazza non sapeva se ringraziarlo per essersi ubriacato e aver così dimenticato di esser furioso con lei oppure picchiarlo per aver colpito Michael.
«Ho chiesto scusa a tutti da parte tua, non ti devi preoccupare di loro. Quando sarai sobrio, se non mi sbraiterai contro, ti spiegherò tutto, ok?» lo rassicurò lei, parlando lentamente, mentre veniva colta da alcuni brividi di freddo causati dal vento.
Era maggio, ma la temperatura era piuttosto pungente, nonostante i riscaldamenti esterni dei Barnes.
Dominic le circondò la vita con il braccio e d'istinto la strinse di più a sé, inarcando la schiena all'indietro per farla sdraiare sopra di lui.
Prudence arrossì vistosamente, confusa da quel gesto e imbarazzata per la posizione.
Si erano abbracciati tantissime volte, eppure non si era mai ritrovata addosso a lui in quel modo. Non era affatto una cosa da amici e, se qualcuno li avesse visti dall'esterno, avrebbe tratto delle conclusioni azzardate.
Il corpo di Dominic sembrava granito, non se ne era mai accorta prima d'ora. Sapeva che andava in palestra, di tanto in tanto, per tenersi in forma, poiché non era un tipo ossessionato dai muscoli, ma non immaginava che fosse così possente.
In quattro mesi non si era potuta dimenticare come fosse fatto: era evidente che, invece, non l'avesse mai toccato così tanto come stava facendo adesso. E quel contatto ravvicinato, che non avrebbe dovuto turbarla neanche un po', le stava scatenando sensazioni inopportune.
Per fortuna il corpo di Nick attutì lo schianto, anche se la ragazza lo schiaffeggiò sul petto per la paura.
«Voglio restare qui» la pregò Dominic sottovoce.
Prudence si perse dentro quegli occhi color giada. Era impossibile per lei ignorare la sua espressione da cucciolo bastonato, quando era troppo vicina a lui.
La ragazza non sapeva se ringraziarlo per essersi ubriacato e aver così dimenticato di esser furioso con lei oppure picchiarlo per aver colpito Michael.
«Ho chiesto scusa a tutti da parte tua, non ti devi preoccupare di loro. Quando sarai sobrio, se non mi sbraiterai contro, ti spiegherò tutto, ok?» lo rassicurò lei, parlando lentamente, mentre veniva colta da alcuni brividi di freddo causati dal vento.
Era maggio, ma la temperatura era piuttosto pungente, nonostante i riscaldamenti esterni dei Barnes.
Dominic le circondò la vita con il braccio e d'istinto la strinse di più a sé, inarcando la schiena all'indietro per farla sdraiare sopra di lui.
Prudence arrossì vistosamente, confusa da quel gesto e imbarazzata per la posizione.
Si erano abbracciati tantissime volte, eppure non si era mai ritrovata addosso a lui in quel modo. Non era affatto una cosa da amici e, se qualcuno li avesse visti dall'esterno, avrebbe tratto delle conclusioni azzardate.
Il corpo di Dominic sembrava granito, non se ne era mai accorta prima d'ora. Sapeva che andava in palestra, di tanto in tanto, per tenersi in forma, poiché non era un tipo ossessionato dai muscoli, ma non immaginava che fosse così possente.
In quattro mesi non si era potuta dimenticare come fosse fatto: era evidente che, invece, non l'avesse mai toccato così tanto come stava facendo adesso. E quel contatto ravvicinato, che non avrebbe dovuto turbarla neanche un po', le stava scatenando sensazioni inopportune.
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