domenica 28 luglio 2019

RECENSIONE "PAROLE" di Anita Sessa



Tiziana Irosa ha letto "Parole" dell'autrice Anita Sessa, edito Dri Editore.





TitoloParole
Autore: Anita Sessa
Genere: Contemporary Romance

Casa editrice: Dri Editore

Disponibile in ebook a € 2,99
e in formato cartaceo a € 14,99

Pagina autoreJordan+April  




TRAMA: 

Disincantata, cinica, un po’ scontrosa: questo è ciò che è diventata Livia dopo la morte della madre. Studentessa universitaria di giorno, cameriera in una trattoria in provincia di Pesaro la sera, Livia affronta la vita da sola giorno dopo giorno. Complice uno scambio di battute scritte a lettere cubitali sul fondoschiena di una modella di intimo, ritratta su un poster pubblicitario, Livia conosce Jacopo, manager di trentanove anni impiegato nel campo del marketing e con un matrimonio ai titoli di coda. A suon di battute al vetriolo e scontri verbali, Livia e Jacopo inizieranno un rapporto perennemente in bilico, proteso verso qualcosa che potrebbe essere se solo entrambi si lasciassero andare. 



Il romanzo inizia con varie considerazioni della protagonista, Livia, sulla sua vita da solitaria, sul suo essere asociale, ma, soprattutto, sulla sua avversione verso un cartellone pubblicitario raffigurante il bel lato B di una fanciulla, che staziona alla fermata dell'autobus dove lei si reca ogni giorno per andare all'università. Presa da un raptus, scrive una frase sul cartellone. Tornando a casa, l'occhio le cade sul manifesto e soprattutto su una scritta aggiunta dopo la sua.

«La riposta fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto è … 42.»

Questa citazione è il senso della vita per Douglas Adams nel suo "Guida galattica per autostoppisti". Vi chiederete: cosa c'entra con il romanzo? C'entra, c'entra. Non vi dico nulla per non togliervi la sorpresa, ma è il perno su cui, all'inizio, ruota la storia.

Dopo qualche scambio di frasi scritte sul cartellone con lo sconosciuto, un pomeriggio, Livia, scendendo dall'autobus alla sua solita fermata, coglie sul fatto Jacopo che, pennarello rosso alla mano, si appresta a lasciare un commento. I due si scambiano un'occhiata e capiscono immediatamente chi è l'altro.

Non aggiungo altro per non rovinare la sorpresa di questa bella storia d'amore. Una storia intensa che si sviluppa così velocemente da venire travolti da Jacopo e Livia. Una storia in cui si parla di dolore e del rimpianto di non lasciarsi nulla alle spalle, perché la vita è troppo breve.

La scrittura di Anita rapisce fin dalle prime parole. Questo è un romanzo che si legge come un bicchiere d'acqua d'estate, va giù, giù, giù e ancora giù senza accorgersene. Ammetto: l'ho letto in una notte. Non ho resistito, dovevo sapere.

I personaggi sono ben caratterizzati, all'inizio divertenti e con un grande senso dell'umorismo, ma, è solo una mia opinione, ho trovato che alla fine abbiano perso di brillantezza per diventare un filo troppo stucchevoli per poi ritrovare nuovamente la freschezza che li aveva distinti all'inizio. Quest'altalena mi ha dato qualche vertigine, ma nulla di così eclatante da farmi finire con il sedere per terra.

Un libro da leggere seduti sul divano, distesi in spiaggia o dove preferite, ma sicuramente da non lasciarsi scappare.

Vi lascio con una frase che mi ha colpita:

“Chi mente non ha idea dell’impatto delle sue parole e delle sue azioni sulla vita degli altri. Tira semplicemente fuori una bugia, una mezza verità, una versione edulcorata della realtà. Chi ascolta quelle parole, ne viene invece infettato. Le bugie sono come un virus che si propaga nel corpo e nell’anima. A volte si guarisce, ma si portano addosso le cicatrici di quei tradimenti. Altre volte, semplicemente si muore soffocati dal peso delle menzogne altrui e dalla leggerezza con cui vengono sciorinate in giro”

Buona lettura a tutti!


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