domenica 12 luglio 2020

"IL PROFUMO DEL SUD" di Linda Bertasi



Buongiorno follower, buona domenica!
Vi segnalo "Il Profumo del Sud" dell'autrice Linda Bertasi.



Autore: Linda Bertasi

Genere: Romanzo storico sentimentale

Disponibile in ebook a € 0,99
e in formato cartaceo a € 14,56

Contiene lo spin-off La Magnolia

Sito: Linda Bertasi 



TRAMA: 

Porto di Genova 1858 - Venuta a conoscenza del suo scomodo passato, Anita Dalmasso decide di partire per il Nuovo Mondo. La traversata dell’Atlantico segnerà profondi mutamenti nella sua vita: l’incontro con l’affascinante uomo d’affari americano Justin Henderson e quello con Margherita Castaldo, liberale e impavida proprietaria terriera. Giunta a New York seguirà la nuova amica nella sua piantagione a Montgomery e qui sarà conquistata dalle bianche distese di cotone, dai profumi e dai colori del profondo Sud americano, con i suoi contrasti e le sue ingiustizie. Il destino avrà in serbo per lei non solo il rosso della passione, ma anche i travolgenti venti di guerra che si profilano all’orizzonte e che porteranno un’intera nazione alla guerra civile, sconvolgendo ancora una volta il corso della sua esistenza.

Prefazione di Adele Vieri Castellano.



DICE L’AUTRICE:

Il Profumo del Sud nasce in una giornata di fine estate; possedevo ancora la mia macchina da scrivere Olivetti quando scrissi il Prologo. Lo ricordo come fosse ieri, guardavo una trasposizione di Emma di Jane Austen, mia Musa da che ne ho memoria. Spensi la TV, mi sedetti davanti al PC e vidi una donna sul ponte di un piroscafo.
L’ambientazione legata alla guerra di secessione americana mi ha sempre affascinato, era un mio sogno nel cassetto quello di scrivere un romanzo con tale conflitto e, finalmente, ho potuto realizzarlo.
Questa è la terza edizione del romanzo e contiene uno Spin off inedito, legato a due personaggi che i lettori hanno molto amato. I colori che dominano il testo sono il bianco del cotone, che ricopre le piantagioni, e il rosso del sangue che imbratta le mani dei soldati, ma nel cielo spunta sempre un po’ di azzurro, anche di fronte ai peggiori scenari. Bianco, rosso e blu come i colori della bandiera americana, perché proprio lì, nel Nuovo Mondo, si svolge la storia di Anita Dalmasso.






PROLOGO:

La Lanterna spiccava sul porto di Genova in tutti i suoi centodiciassette metri.
Aguzzò la vista. Eccoli i due grifoni che reggevano lo scudo con l’insegna di San Giorgio, una croce rossa in campo bianco, la coda e le ali alte quasi a sfiorare la corona che li sormontava, rigorosamente chiusa, simbolo tangibile di sovranità.
Sulla banchina, di fronte a lui, sostava qualche parente venuto a tendere l’ultimo flebile legame con i famigliari emigranti, ansiosi di lasciarsi la penisola alle spalle e di approdare su terre più fortunate e rigogliose. Ansiosi di raggiungere il Nuovo Mondo, emblema di speranza e di futuro in quegli anni burrascosi.
Sorrise della loro ingenuità, spostando lo sguardo dai nastri colorati, tesi sino alla nave, ai pochi passeggeri sul ponte di quel piroscafo a vapore, più simile a un brigantino che a un transatlantico. Alzò gli occhi, osservando l’alberatura e il fumaiolo alto e stretto che s’innalzava verso il cielo azzurro. Sarebbe stata una traversata lunga e piuttosto scomoda. Fece un rapido calcolo dei passeggeri: una trentina senza contare l’equipaggio, per lo più emigranti tricolori.
Ed ecco i nastri tendersi sempre più, il piroscafo si stava muovendo. Le grida di un paio di ragazzini alla sua destra lo distolsero; lanciò uno sguardo infastidito nella loro direzione e la vide addossata alla ringhiera di legno, la presa ferrea, le dita livide, intenta a fissare un punto imprecisato tra le acque. In altre circostanze avrebbe sorriso di quella giovane donna ombrosa, le femmine avevano una propensione per il dramma che rasentava l’illogico, ma c’era qualcosa in lei, qualcosa d’insolito: nessun nastro teso verso la banchina, nessun famigliare o amico, nessun servitore.
I suoi capelli furono i primi a colpirlo: una folta chioma sbarazzina, preda della brezza leggera. Boccoli di un castano incendiato s’inanellavano sulle spalle, celate da un lungo mantello scuro; sotto quel sole mattutino, parevano catturarne i raggi imprigionandoli tra le ciocche ondeggianti. Distava non più di cinque metri da lui, respirava a intermittenza e, ogni volta, il petto si sollevava, mostrando la generosità delle sue curve. Indugiò sui fianchi sottili e sulla vita sinuosa, immaginando le lunghe gambe flessuose intrappolate nella crinolina.
Un brivido lo sorprese, mentre fantasticava sul corpo invitante di quella donna pudica. Amava quel genere di femmine: sotto la timida scorza, nascondevano un animo ardente.
Un alito di vento s’insinuò sotto il mantello, scoprendole la spalla. Lei si volse, trattenendo la stoffa, castigandola con l’imposizione della mano guantata, e lui scorse i suoi occhi scuri, profondi: due perle d’inchiostro su una pergamena d’alabastro. Lì, tra le lunghe ciglia nere, qualche stilla disegnava un percorso insolito, un tortuoso tracciato che moriva sulle labbra piene: due pesche setose da mordere seduta stante. Piangeva in silenzio, lasciava scorrere quella muta emozione senza porvi freno, senza trattenerla.
Quella visione lo stregò, più ammaliante che qualsiasi sguardo, corpetto o crinolina. E poi il piroscafo ondeggiò, la banchina dinanzi che si riduceva. La misteriosa sconosciuta si staccò dalla ringhiera, diretta a poppa, verso di lui. S’incamminò, e il suo incedere lo ammaliò: passi lenti e cadenzati in una sorta di danza. La donna incrociò il suo sguardo per un brevissimo istante, poi lo distolse con nonchalance.
Lui restò a contemplare la banchina, mentre un profumo di fragole e gelsomino gli solleticava le narici. Fu in quel momento che scorse la carrozza arrestarsi in una nuvola di polvere, la portiera recante uno stemma giallo oro si aprì con impeto, e un giovane scese, correndo a perdifiato tra marinai, nastri strappati e volti curiosi. Lo sconosciuto si precipitò verso la nave, quasi volesse afferrarla, strattonarla, costringerla a invertire la rotta. Un grido uscì dalla sua bocca, un nome in balìa dei venti: Anita.
Le sillabe si persero tra le onde increspate dallo scafo. La Lanterna rimpicciolì, l’aristocratico vociante ridotto a una muta macchia indistinta e quell’essenza di fragole e gelsomino ancora nell’aria.







Linda Bertasi nasce nel 1978, appassionata di letteratura inglese e russa, è fondatrice del Lit-Blog Linda Bertasi Blog, co-founder del Facebook Group Io Leggo Il Romanzo Storico ed Editor presso La Bussola – Servizi Editoriali.
Esordisce nel 2010 con il contemporary romance Destino di un Amore e ha pubblicato romanzi che vanno dallo storico all’erotico, dal fantasty al paranormal. Alcuni suoi libri si sono distinti in Premi Letterari Nazionali ed è stata Penna d’Oro del Lions Club.
Contatti: WEB-SITE → http://lindabertasiautrice.blogspot.it 


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