sabato 21 marzo 2020

"VOLEVO UNA QUARANTADUE" di Tiziana Irosa



Buongiorno follower, buon sabato!
In uscita oggi "Volevo una quarantadue" dell'autrice Tiziana Irosa



Autore: Tiziana Irosa
Genere: Rosa ironico

Disponibile in ebook a € 2,99
e in formato cartaceo a € 10,30 

TramaAllegra è una trentacinquenne come tante e come tante è ossessionata dall'idea della dieta. Nella sua vita ne ha iniziate a decine, ma non ne ha mai portata una alla fine. La tentazione di mangiare supera di molto la voglia di digiunare e soffrire. Al ritorno da un week-end dove è stata all'ennesimo matrimonio-abbuffata, decide di uscire con gli amici di una vita per una serata all'insegna del divertimento e della spensieratezza. Per ricordarsene  immortalano alcune scene. L'indomani mattina decide di inviare una di quelle foto a Valentina, la sua amica del cuore. Ma qualcosa non va per il verso giusto, e una di quelle immagini finisce nella casella di posta di un collega di Vale. Da quel momento un fitto scambio di e-mail farà nascere un sentimento profondo tra i due ragazzi. Allegra non conosce quasi niente di Richard, questo è il nome dello sconosciuto, ma ne è terribilmente attratta.

Allegra apre il suo cuore, ma non vuole incontrarlo per via delle sue rotondità. È sicura che se la vedesse per come si vede lei, una foca monaca, lui la mollerebbe seduta stante.
Un giorno, dopo aver provato l’ennesima dieta miracolosa proposta dal web, con risultati deludenti, si decide ad andare da una dietologa e a seguire un vero programma nutrizionale al quale affianca un’attività fisica regolare sempre più intensa. Ha deciso che è il momento di cambiare vita.
Insieme alla sua migliore amica, Valentina, andranno a tutte le prove gratuite delle palestre di Bergamo, provando le discipline più strane, rischiando di rimanere offese.
 Dopo mesi di continui scambi di e-mail Allegra e Richard decidono di incontrarsi, ma il destino ci metterà lo zampino e tutto andrà storto, i due non si riusciranno a incontrare, ma  Allegra conoscerà Killian e da quel momento tutto cambierà.
In tutto questo Allegra affronterà la sfida più importante: quella con sé stessa, la sua pigrizia e la sua acerrima nemica: la bilancia. Riuscirà ad arrivare all'agognata taglia 42?



DICE L’AUTRICE:

Al contrario del primo romanzo, scritto in poco tempo, questo ha avuto una gestazione durata più di tre anni. Le stesure si sono avvicendate come le cancellazioni e le riscritture. Tutto questo perché volevo che ognuna di noi potesse sentirsi, anche in piccola parte, Allegra.  Ho voluto che Allegra fosse davvero una parte di noi l’ho creata piena di difetti e insicurezze, ma con una grande forza interiore per rialzarsi e rinascere, come solo noi donne sappiamo fare.
Per questo motivo Allegra racchiude le storie di tante donne. Storie che ho letto in un post, storie che mi sono state raccontate tra risate, tante, davanti un caffè o un dolce, oppure racconti di lacrime versate nei camerini dei negozi.
Viviamo in un mondo che ha eletto come suo simbolo la bellezza e l’aspetto esteriore, curandosi sempre meno di quello che abbiamo nella testa e nel cuore. Forse dovremmo iniziare ad accettarci per quello che siamo.
Il tono di questo romanzo è scanzonato e ironico. Riderete di Allegra e con Allegra, ma piangerete con lei, per la sua storia e soprattutto farete il tifo per lei e per il raggiungimento del suo traguardo: la mitica quarantadue.  






BREVE ESTRATTO: 

Andare al mare a Palermo è sempre un’iniezione di positività per la mia autostima. La visione delle donne super formose, spiaggiate come balenottere, mi fa sentire come Beyoncé: una forte di culo.
Approfittando dell'ennesimo matrimonio di una della decina di cugine, figlie delle sorelle di mio padre, trascorro un week-end nella mia città natia. Ieri, durante il banchetto, ho dovuto rispondere migliaia di volte alla solita domanda: “E tu quando ti sposi?”.
Ormai sembra che avere più di trent'anni ed essere single sia peggio di una malattia infettiva. Quando la zia Ninfa mi ha presentata a una lontana parente, questa ha quasi scansato la nipote adolescente per paura che, respirare la mia stessa aria, potesse compromettere il futuro cambiamento del suo stato civile.
Dopo aver mangiato l'impossibile, e dopo aver sentito i parenti decantarmi le virtù del buffet degli antipasti di mare o le fantasie di primi seguiti dai secondi mantecati all'estro dello chef, contorni, buffet di frutta, dolci e coni gelato, stamattina mi godo, a pancia rigorosamente all'aria, una domenica a rosolare sotto il sole siciliano di settembre.
Lo sciabordio delle onde fa da perfetta colonna sonora alla siesta; sono le undici, non proprio orario di riposino, ma ho ancora i piedi doloranti e le orecchie in sciopero a causa della musica assordante e, soprattutto, dei toni di voce al limite dei decibel sopportabili a un essere umano.
Settembre è il periodo migliore per andare a Mondello. Ormai la gente del posto è stufa di rotolarsi sulla spiaggia e lascia a noi turisti il lusso di godere di questo paradiso dal mare caraibico. Con i miei genitori, mio fratello e mia nonna, abbiamo deciso di alloggiare in un albergo di fronte al Charleston. Alzarsi dal letto al mattino, aprire la finestra, e godere di questo panorama, ripaga di tutto l'inverno freddo della Bergamasca.
Ebbene sì, vivo al “nord”, e lavoro in un posto dove le colleghe per pranzo mangiano solo uno yogurt o una mela che il più delle volte, lasciano perché già sazie. Ciò farebbe venire i sensi di colpa a chiunque, figuriamoci a una che viene dalla Sicilia, dove fin da piccola, controllavano la crescita palpandomi le ciccette come la strega di Hansel e Gretel. Neanche avessero dovuto farmi allo spiedo. 



BIOGRAFIA: In queste occasioni la prima cosa da fare è presentarsi. Mi chiamo Tiziana, nome scelto da mia madre in un momento di confusione in sala parto, almeno così lei racconta, per me ha finto un’amnesia e ha fatto di testa sua scegliendo il nome che le piaceva a discapito di Daniela, nome scelto insieme a mio padre.
Sono nata a Palermo e ne sono fiera. Per tanti motivi che non sto qui a raccontarvi, e per non rischiare di farvi addormentate sbattendo la testa sullo schermo del pc, e magari vi procurate una commozione cerebrale e mi chiedete i danni, mi sono trasferita nella fredda e nebbiosa Bergamo tredici anni orsono e dove continuo a vivere e lavorare.
Fin da piccola la mia testa, è sempre stata popolata di miliardi di storie. Ho sempre adorato leggere e, nella mia testa, immaginavo come avrei riscritto le storie che divoravo. Così, un giorno, mi sono seduta davanti al pc e ho iniziato a scrivere e non mi sono più fermata.


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