sabato 10 ottobre 2020

DOPPIA RECENSIONE "LA MALADANZA" di Folgorata e La Pizia

 

Buongiorno follower, buon sabato!
In uscita oggi il nuovo romanzo della coppia di autrici Folgorata & La Pizia: "La MalaDanza", primo volume autoconclusivo della serie "I diari dell'Apocalisse"
Alessia Toscano e Marina Zarino lo hanno letto in anteprima per noi 😊


Autori: Folgorata & La Pizia
Serie: I diari dell’Apocalisse Vol.1
Genere: Romance horror - New adult


Disponibile in ebook a € 4,90
e in formato cartaceo a € 12,35

Pagina autore: Folgorata e La Pizia  



TRAMA:

Malva ha ventitré anni, fa la postina al Trebbio della Sconfitta e tira a campare badando alla madre complicata. Salva animali in difficoltà e convive con allergie tanto fastidiose da tormentarle l’esistenza. Ogni giorno sembra uguale all'altro e il suo mondo appare monotono, finché dietro la calca formatasi in piazza, in una mattina qualunque, scopre il volto di uno sconosciuto biondo e sfuggente. Lui sembra nascondere così tanti segreti da spingerla a cercare di svelarli. Tra voci inquietanti che annunciano l’arrivo della peste, mentre la gente del minuscolo borgo si fa diffidente e ostile, Malva proverà a risolvere l'arcano. Non sa però quanto è grave la minaccia nascosta nell’aria, dietro gli occhi profondi del biondo misterioso. Molto peggio di qualsiasi cosa potrebbe mai immaginare.

Il Quarto Cavaliere dell’Apocalisse è arrivato per sorprendere lei e tutti gli altri, un disastro che minaccia di investirla in pieno, tra capo, collo e laddove meno si aspetta: al centro esatto del suo cuore. “La MalaDanza” è il primo romanzo autoconclusivo della serie di quattro romanzi “I Diari dell’Apocalisse”, ognuno dedicato a un Cavaliere dell’Apocalisse.



DICONO LE AUTRICI:

L’ambientazione è quella del Montefeltro, la zona tra Urbino e Gubbio, al giorno d’oggi.
«Eravamo stati attorniati per mesi da notizie terribili e lontane, guerre, rivolte e malattie, ma ci eravamo sempre sentiti in una botte di ferro. Il grande punto interrogativo riflesso, formato dagli Appennini, con il riccio chiuso sulla costa fino allo strapiombo di Gradara, con il mare a Oriente e a Sud i terremoti... ci isolava e proteggeva. Nessuno aveva avuto il coraggio di mettere in dubbio il dogma, e ci eravamo sentiti tanto al sicuro che, al Trebbio della Sconfitta, facevamo perfino gli spavaldi.» 
Nonostante la vicenda si svolga nel nostro presente in luoghi reali, i nomi delle cose e dei personaggi sono quelli desueti, per far sentire il lettore in un giardino segreto dove tutto è possibile. L’autobus si chiama torpedone, e le persone hanno nomi improbabili come Oldrino, Zefferino, Civita etc… I nomi dei nonni e delle nonne di quel fazzoletto d’Italia.

Lo straniero, Belforte Mondo Dranganas, è ispirato esteriormente all’uomo più bello del mondo.
Ben Dalhaus, penso che siate tutte d’accordo 😀







Malva, la postina del paese, è una ragazza così particolare, afflitta da ogni tipo di allergia possa capitarle, amica degli animali e della natura, sembra non avere il filtro tra bocca e cervello. Quello che le passa per la mente, lei deve dirlo. Allegra ma bisbetica, è l’antieroina per l’eccellenza: attira ogni guaio possibile e immaginabile. Non si cura delle mode né dei pensieri della gente. È forte Malva, talmente tanto da affrontare nientemeno che l’arrivo dell’Apocalisse.
Quindi, le parole di sua madre, la visionaria con la carta stagnola in testa, non sono poi tanto distanti dalla realtà. E se fosse una profetessa incompresa?
Ma chi è quell’angelo che, a un certo punto, arriva a Trebbio della Sconfitta? Il misterioso Belforte, con gli occhi color temporale, che fa tremare i cuori di ogni ragazza? Ma, poi, i tremori si trasformano in diffidenza e, infine, in paura.
Cosa contengono le casse misteriose che smerciano in paese Belforte e i suoi strani compagni? Tutti bellissimi, ma così inquietanti.
Starà a Malva tentare di scoprirlo, tra orticarie e scottature varie, in mezzo agli altri che la guardano con sospetto, ma che poi sembrano volerla aiutare. Lei non ha terrore, no, vuole solo avvicinarsi a quel ragazzo così spettacolare e calamitante. Beh, un po’ di paura ce l’ha, però cerca di sconfiggerla in ogni modo, grazie proprio a Belforte, che sembra volerla proteggere a ogni costo. Ma da chi? O da cosa?
Lui è sensuale, ammaliante, suadente. Attira proprio come attirano le faccende pericolose. Scotta, come il fuoco; gela, come il ghiaccio.
La "Maladanza" non mi è piaciuto, l’ho amato visceralmente. Mi è entrato dentro. Mi ha portato lì, in quel paesino, facendomi percorrere ogni sentiero. Avrei voluto nascondermi, per poi spuntare all’improvviso e aprire una delle casse misteriose. Una curiosità viscerale verso l’identità di Belforte, di cui, ovviamente, mi sono perdutamente innamorata. Malva non è da meno, con le sue stranezze e il carattere particolare, l’unica che lui sembra notare.
“Lui regala fiori che si vedono solo di notte.”
I dialoghi sono ben concepiti. Tutti i personaggi, che sono tanti, sono caratterizzati in maniera esaustiva, ognuno con le sue peculiarità.
Una danza pericolosa; intrecci intriganti tra passato, storia e riferimenti biblici, che tessono una trama che si attacca spudoratamente e, forse, in modo del tutto inaspettato, al momento che stiamo vivendo. 
Luci e ombre mi hanno avvolta durante la lettura. Un crescendo di situazioni in un ritmo battente che mi stringevano lo stomaco e poi me lo accarezzavano.
Un romanzo dove l’amore si intreccia col mistero e il fantasy, dove la realtà si incontra con l’onirico e la meraviglia. Una sensualità strisciante tra le parole, che ha portato a una notte di amore e passione mai letta.
Le scene erotiche sono così particolari, non posso raccontare nulla, per non fare spoiler, ma è stato davvero emozionante leggerle. Brividi “sotto” la pelle, cuore che palpita per l’emozione di un qualcosa di più grande di loro. Wow. Peccato non poter dire molto di più. Particolare davvero, avvolgente e coinvolgente. Evocativa, come tutto il testo.
Anche io merito un Belforte... Emh. Meglio di no. Oppure sì? Sarebbe divertente avere un'amica come Malva!
Una scrittura suggestiva e avvincente, a tratti ironica. Pagina dopo pagina io continuavo a stupirmi. La "Maladanza" è un libro folle, da leggere assolutamente!




ONIRICO, FIABESCO, INCANTEVOLE
È difficile recensire La Maladanza senza eccedere negli spoiler; il testo è così particolare e insolito che verrebbe spontaneo citare questa e quella frase che mi hanno colpita, ma toglierei così parte del piacere a un altro lettore.
Malva è una postina, ama molto la natura e meno le persone, ma la natura non sembra ricambiare granché e le ha rifilato orticarie e problemi di cute e di capelli.
La sua mamma indossa un copricapo di carta stagnola e, fra gli sguardi di sufficienza degli abitanti del Trebbio della Sconfitta, profetizza l’Apocalisse.
Belforte e i suoi tre curiosi e inquietanti compagni sono mercanti che trafficano con misteriose casse dal contenuto ancora più misterioso.
Il libro mi è piaciuto tantissimo, anzi TANTISSIMO. Senza grandi giri di parole e con descrizioni suggestive come tocchi di colore, ci troviamo immersi nell’ambiente del Trebbio, in mezzo ai suoi abitanti più o meno simpatici, che conosciamo attraverso gli occhi di Malva.
E Malva è un’eroina inaspettata, che ci porta fuori dal contesto di un romance, perché Malva… pensa come noi. È allegra o scocciata, triste e divertita nello spazio di pochi secondi, o addirittura nello stesso momento. A volte le esce la frase sbagliata, non adatta al momento, ma che lo diventa perché… a chi non è capitato?
Poco a poco scopriamo cosa stia davvero accadendo al Trebbio della sconfitta e nel mondo che lo circonda, e i rimandi del testo si fanno più intricati e intriganti, spaziando da riferimenti biblici a sottintesi riferimenti alla contemporaneità. La Maladanza ha più livelli di lettura, come un piacevolissimo gioco di ombre.
Un bellissimo libro, che ti accompagna nei boschi fra paura, meraviglia e amore.






BREVI ESTRATTI:

Ottimismo…
«Io, invece sono un po’ più ottimista, - appoggiò i palmi al bordo del pozzo e chinò la testa guardandosi i piedi, - credo di aver capito perché il mio tocco non ti porta malattie. Perché rabbrividiamo, intendo, e perché tu non ti senti svenire.»
«Sono sbagliata,» ero certa che fosse così, ma lui sorrise e allungò le dita sui miei capelli lasciandole scivolare giù fino al mento, come per disegnarmi il viso.
«No, quello sbagliato sono io. Da quando ti ho ascoltato prendere le mie difese, ogni volta che ti vedo, desidero che i momenti insieme durino il più a lungo possibile. Morte e sofferenza spariscono, c’è solo felicità e il mio tocco letale si carica di desiderio e di attesa,» aveva mormorato ma senza riuscire a impedirmi di udirlo e di traboccare di gioia, ridotta al silenzio per qualche istante, finché non ritrovai la voce…


Vita e Morte
«Hai paura di dire ciò che sono.»
«No, non paura. Pudore. Per non risultare irrispettosa.»
«Puoi essere irridente a tuo piacimento. Io lo sono e ti dirò, a proposito di morte, che, se non fosse stato per un calcio di mucca, non ti avrei mai conosciuto.» 
«Ci sono voluti anche tutta la vitalità dell’estate e di una certa luna piena d’agosto,» risi io.
«Mi hai guardato dentro da subito, Malva,» aggiunse in un sussurro, raccolse il flauto dal tavolo e mi porse il diario:
«Tienilo, è per te.»
«Perché?»
«Perché ora lo scriverai tu.»
«Cosa stai cercando di dirmi con ciò?»
«Cose parecchio complicate...







Folgoratacioè Monica Montanari, giornalista professionista, ha lavorato presso i maggiori gruppi editoriali, quotidiani e telegiornali. Si dedica alla scrittura da decenni come ghostwriter e come editor e incubatore di narrativa di genere per altri scrittori. Piccolo editore da oltre vent’anni.

La Piziaovvero Anna Letizia Zocche, con un passato di blogger della blasonata “Stamberga dei Lettori“ ed ex  collaboratrice di Wikipedia, diplomata all’Accademia di Belle Arti, è laureata in Lettere con specialistica in Storia dell'Arte. È lei ad assicurare al duo la capacita di far vibrare le corde giuste per coinvolgere il lettore. 





2 commenti:

  1. Eh mi avete fatto piangere. Volevo dare un po' di speranza. Grazie ad Alessia Toscano per aver apprezzato la notte d'amore, grazie a Marina, misteriosa che ora mi metto in pista per conoscere assolutamente. Avete usato parole così belle e intrecciate con tanta grazia...

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