martedì 23 aprile 2019

"LA MAGIA DI ROBY - LE AVVENTURE DI UN RAGAZZO RIBELLE" di Alessio Moa



Buongiorno follower, buon martedì!
Vi segnalo "La magia di Roby - Le avventure di un ragazzo ribelle" di Alessio Moa, un racconto breve adatto a un pubblico giovane.







Autore: Alessio Moa
Genere: Romanzo breve per ragazzi

Disponibile in ebook a € 1,49
a breve anche in formato cartaceo

Pagina autoreLa Cattiva Novella 




TRAMA: 

Roby è un ragazzo molto sveglio, tra qualche mese compirà dodici anni; al momento è indeciso se diventare un grande mago o un temibile teppista. I suoi genitori non apprezzano la sua vivacità, arrivando persino a mettere in dubbio i suoi inconfutabili poteri magici. Insistono che deve studiare con profitto e tenere un comportamento responsabile. Perciò a Roby non rimane altro che fuggire dalla sua casa e da quella prigione che chiamano scuola.
Riempito lo zainetto, inforcata la bici, la sua fuga può finalmente avere inizio. Prima di affrontare la sua nuova vita, deve però compiere un importante rituale: consacrare una pietra bianca affinché diventi il suo amuleto protettivo.
La città lo accoglie diffidente. Roby dovrà cavarsela da solo; tenersi fuori dai guai non sarà affatto facile. Quando però, in una vecchia casa abbandonata, troverà un enorme baule colmo di manufatti magici di un grande illusionista, il Mago Brandini, forse la sua vita sarà a una svolta.
Un romanzo d'avventura per tutti i ragazzi ribelli e per quegli adulti che non hanno rinnegato il bambino nascosto dentro di loro.



BIOGRAFIA:

Alessio Moa è lo pseudonimo di un autore che solitamente ama masturbarsi con la Narrativa contemporanea, flussi di coscienza, Grandi Temi Imprescindibili. Per distinguersi da siffatto individuo e dalla sua temibile CE, Alessio descrive mondi fantastici, viaggi avventurosi, ragazzi intraprendenti, personaggi forti, ossessivi, combattuti. Col suo alter ego condivide unicamente la regione in cui è nato: l'Umbria. A chi lo accusa di tendere verso lo sdoppiamento e la schizofrenia ribatte che essere moltitudine è sicuramente preferibile a una mesta, noiosissima esistenza al singolare. Adora la narrativa d'anticipazione, il low fantasy, il romanzo d'avventura e quello storico, i retrogames, i film impegnati, la notte, il vino, il sesso in (quasi) ogni sua forma e/o l'amore platonico. Oltre al presente libro ha pubblicato anche i fantasy Il popolo della Dea e Figlio del fuoco, lo young adult L'estate interrotta (la ragazza dai capelli ardenti) il noir psicologico Senza tetto né legge, e la raccolta di racconti Nove passi nel delirio.



DICE L’AUTORE:

In realtà si tratta di un romanzo breve che ho ritrovato casualmente e che scrissi più o meno all'età di vent'anni; era addirittura stato compilato con la macchina da scrivere (una Triumph!) e per portarlo sul computer e rielaborarlo ho dovuto servirmi di un moderno OCR. Rileggendolo mi sono accorto che aveva uno sguardo privilegiato sull'infanzia e poteva essere ampliato, editato e pubblicato in una veste più moderna e accattivante. Ma la cosa più sorprendente è stata la scoperta che il "rituale magico" descritto nel libro era in realtà un rituale segreto che da bambino avevo "inventato" e di cui mi servivo per "consacrare" pietre e renderle magiche. Talismani siffatti mi servivano, ad esempio, per proteggermi da interrogazioni, incontri sgraditi, incombenze varie. Un vero ricordo dimenticato e recuperato, grazie alla scrittura! Per la cronaca, l'amuleto così creato, in base ai miei ricordi, spesso funzionava.



BREVE ESTRATTO:

Penetrato all'interno della stanza si arrestò, sorpreso. Un uomo era accovacciato addosso al muro e stava frugando dentro il suo zainetto. Rimase a guardarlo a bocca aperta, indeciso se mostrarsi indignato per quell'atto ignobile e meschino o scappare via il più velocemente possibile.
Come il suonatore di clarinetto che aveva osservato ad una fermata della Metro qualche giorno prima, quell'uomo, che vedeva solo di spalle, indossava un abito insolito, di un'eleganza stravagante e, per quanto poteva giudicare, antiquata. Il suo frac, che pure Roby aveva considerato elegantissimo, mostrava implacabile le molteplici ingiurie subite dal tempo: piccoli strappi e lacerazioni si aprivano nel tessuto logoro e vaste strisce di sporco solidificato seguivano i risvolti delle maniche della giacca, intorno ai polsi.

Girandosi verso la luce della finestra per osservare le figurine Panini che aveva estratto dal suo zainetto, l'uomo mostrò un volto straordinariamente spigoloso, quasi che le ossa che spuntavano dalla fronte a rilievo, seguendo le gote, la mascella scheletrica, fino ad arrivare al mento triangolare, fossero sul punto di liberarsi in maniera definitiva della carne residua e della pelle che le imprigionava. Ma gli occhi, oh gli occhi... gli occhi, seppure un poco velati e ingialliti, esprimevano uno sguardo acuto, ammaliante e... insidioso.


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