martedì 10 dicembre 2019

"IL CORVO E LA ROSA" di Marilynn St. Claire



Buongiorno follower, buon martedì!
Vi segnalo l'uscita di "Il corvo e la rosa", il romanzo d'esordio 
di Marilynn St. Claire 😊







Autore: Marilynn St. Claire 

Genere: Romance storico - Scozia del 1862

Disponibile in ebook a € 2,99
e in formato cartaceo a € 9,99

Pagina Facebook: Marilynn St. Claire 




TRAMA:

Un antico rubino rosso come il sangue, a forma di rosa.
Un castello scozzese arroccato su una scogliera a picco sull’oceano.
Una truce leggenda.
Quando l’impulsiva Rose varca la soglia di Dunraven e conosce l’enigmatico lord Percy, la sua vita verrà stravolta senza possibilità di ritorno.
La passione che li attira l’una verso l’altro è dirompente come la tempesta che li fa incontrare, ma la loro felicità verrà minacciata dall’arrivo di un personaggio misterioso e determinato a riprendersi ciò che ritiene suo. Fino a portarli sull’orlo del baratro.
Un romanzo che alterna momenti di passione, brividi e risate, complice il levriere Ursus che osserva tutto dall’alto della sua saggezza canina.



BIOGRAFIA:

Marilynn St. Claire è laureata in lingua e letteratura inglese. Ama leggere, viaggiare e fotografare, ma soprattutto è appassionata di tutto ciò che riguarda la Scozia, una terra che ha conosciuto durante i soggiorni di studio e che non ha mai smesso di affascinarla.
“Il Corvo e la Rosa” è il suo romanzo d’esordio.



DICE L’AUTRICE:

Pur essendo una storia di amore e passione, è anche piuttosto divertente, grazie a un certo personaggio molto… particolare.






BREVE ESTRATTO:

Highlands Occidentali, Scozia, aprile 1862
La tempesta aveva mostrato i muscoli per tutto il pomeriggio. In un angolo del cielo, nubi plumbee e gonfie si erano radunate e appostate come lupi in attesa di avventarsi sulla preda.
Solo a tarda notte, tuttavia, il fronte di pioggia ruppe gli indugi e cominciò a rovesciare secchiate di acqua frammista a nevischio. Il vento, che sferzava tutti i giorni la costa dirupata, assunse d’improvviso la potenza di un uragano e cominciò a percuotere spietato le betulle, le rocce e i bassi cespugli di erica, mentre i lampi, che avevano baluginato per ore dietro le nuvole bigie, si tramutarono in scariche violente di fuoco bianco che incendiarono la notte, rincorse da brontolii lontani di tuoni.
L’epicentro della bufera pareva essere il castello di Dunraven. Flagellato dai rovesci e dalle raffiche, restava immobile e ritto al suo posto, incurante delle ingiurie del tempo e consapevole della propria forza.
Un fulmine fendette in due il cielo nero illuminandolo a giorno, seguito da un boato assordante, simile a un colpo di cannone, che fece tremare i vetri e sembrò attraversare, come un brivido raccapricciante, tutte le stanze.

Mary, la governante del castello, spalancò gli occhi e rimase confusa per qualche istante, mentre il rombo rotolava lontano e il mantello cupo della notte risplendeva già per il lampo successivo. Un temporale, si rese conto infine. D’istinto, la sua mente corse alle incombenze del lavoro: le finestre erano tutte chiuse? Le porte ben sprangate? Sì, aveva controllato tutto. Quella tempesta infernale, dunque, poteva scatenarsi quanto voleva. Emise un sospiro di sollievo, riabbassando le palpebre e tirandosi la coperta fin sotto il mento. All’improvviso, però, un pensiero agghiacciante le attraversò la mente: i tranci di manzo affumicati! […] 





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