sabato 2 maggio 2020

RECENSIONE "REMEMBER TIFFANY" di Francesca Baldacci



Buon pomeriggio amici lettori!
Franca Poli ha letto "Remember Tiffany" dell'autrice Francesca Baldacci, 
edito Literary Romance.





Autore: Francesca Baldacci
Genere: Romance

Casa editrice: Literary Romance

Disponibile in ebook a € 1,99
e in formato cartaceo a € 11,00

Pagina autoreVacanze da Tiffany 



TRAMA:

Sta per tornare l’estate, Angy si trova con le zie, Camilla e Gisella, per una nuova stagione all’hotel Tiffany, di cui le due sono titolari. Angy è curiosa circa il loro passato di albergatrici e di quando erano ragazze, negli anni Sessanta, e i genitori erano proprietari di una pensioncina a San Benedetto del Tronto chiamata Sole & Mare. Oltre a lavorare, le sorelle, si divertivano: la spiaggia pullulava di bei ragazzi! I tempi, certo, erano diversi. Gisella rievoca quel periodo, e in particolare l’estate del 1962: ha diciotto anni, sua sorella Camilla sedici. Gisella è la più gettonata fra le due, però molto diffidente in amore per via di Lele, con cui l’anno prima aveva trascorso un’estate fantastica. Ma Gisella ha anche un carattere tosto ed è più in forma che mai e quando Lele ritorna, con l’aria di voler ricominciare, lei non ci sta. L’estate promette grandi cose: le due sorelle aiutano i genitori in hotel, poi escono, si divertono, vanno al cinema, alle feste danzanti, partecipano ai concerti di Peppino Di Capri, di Mina. Intanto anche Camilla fa le sue conquiste: ama Rodolfo che lavora in un bar molto in voga in quel periodo, il “Blue River”. Tornate ai giorni nostri, le zie raccontano ad Angy il resto della storia. Intanto, la stagione nuova dell’hotel Tiffany sta per cominciare…



Questo libro è suddiviso in due parti, o per meglio dire in due archi temporali. La parte iniziale e quella finale si svolgono ai giorni nostri e sono narrate da Angy. La parte centrale, invece, che è più corposa e che si svolge nel 1962, è raccontata in terza persona e le protagoniste dei fatti sono le zie materne di Angy, Gisella e Camilla.
Ci troviamo al Tiffany Hotel a San Benedetto del Tronto, nella riviera delle Palme. L'albergo è gestito da due sorelle, Gisella e Camilla, coadiuvate dalla giovane nipote Angela. Al suo interno si respira l'atmosfera degli anni sessanta (non per niente il nome dell'albergo è un tributo al film "Colazione da Tiffany" e alla sua interprete, ovvero Audrey Hepburn), il periodo in cui le proprietarie, allora giovani ragazze, trascorrevano le loro estati tra l'aiutare i genitori, proprietari della pensioncina “Sole e Mare”, la spiaggia e le serate con gli amici, anche se per avere il permesso dai genitori dovevano faticare. Erano gli anni delle prime minigonne, del bikini, dei cantanti definiti “urlatori”, dei jukebox nei bar, sia quelli sulla spiaggia che quelli in paese, dei concerti dal vivo di cantanti famosi. La giovane nipote da sempre è affascinata dai racconti delle zie, continua a fare domande, e così una sera ha una sorpresa. Gisella le mostra un album dove al suo interno è racchiusa la storia della loro famiglia e dei loro alberghi. È così che ci si trova catapultati nell'estate del 1962.
Gisella e Camilla hanno rispettivamente 18 e 16 anni. Lavorano con i genitori nell'albergo di famiglia a San Benedetto, ma spesso trascorrevano le serate a Rocca a Mare. Come detto siamo all'inizio degli anni sessanta, di conseguenza le ragazze non avevano ancora la libertà di trascorrere le serate assieme ai ragazzi. Questo valeva anche per le due sorelle, che spesso per uscire dovevano accollarsi la sorellina di quattro anni, Roberta.
Devo dire che mi è piaciuto leggere questo libro. Forse perché parla di un periodo che io ho vissuto, nel 1962 avevo quattro anni come la piccola Roberta, di conseguenza mi ha portato indietro alla mia infanzia. Cantanti come Gino Paoli, Fred Bongusto, Mina, Peppino di Capri, oppure attrici come ha Audrey Hepburn, Marilyn Monroe. Per non parlare del mitico jukebox.
Ho trovato i personaggi molto interessanti. Alcuni mi sono piaciuti fin da subito e non ho faticato a entrare in empatia con loro. Tra questi sicuramente c'è Camilla. È una ragazza dolce, più timida di Gisella, ma anche lei inizia a fare le prime conquiste. Infatti, ha una cotta per Rodolfo, che lavora al “Blue River”, un bar molto in voga in quel periodo, ma avendo solo sedici anni ha meno libertà della sorella, di conseguenza le risulta difficile incontrarlo oppure uscire con lui.
Altri invece ho faticato a capirli, a farmeli piacere. Gisella è una di questi. È molto esuberante ed è sempre circondata da “mosconi”, come venivano chiamati una volta i ragazzi che facevano il filo alle ragazze. In particolare, ce ne sono due che le ronzano intorno: Duccio, il bagnino dello stabilimento balneare di fronte all'albergo, e Lele, milanese, con il quale Gisella l'anno prima aveva iniziato una relazione, terminata a settembre quando il ragazzo è rientrato a Milano.
Intendiamoci, non è un personaggio negativo, ma a mio avviso con il fatto che è la sorella maggiore ne approfitta per uscire di più, lasciando a Camilla il compito di aiutare i genitori e accollarsi la piccola Roberta.
La bambina invece è veramente uno spasso. È divertente e birichina, le sue marachelle strappano più di un sorriso. Con l'innocenza dei suoi quattro anni dice quello che pensa e che vede, mettendo in difficoltà Lilla e Lella. È sveglia, furba e non si vergogna a “ricattare” le sorelle... un gelato o un giro sul trenino in cambio del silenzio.
Poi c'è Adalgisa, la zia paterna delle ragazze. Anche io ho avuto una zia, anzi una prozia, come lei. Adalgisa, ospite del fratello, non fa altro che criticare le nipoti per il loro abbigliamento, le minigonne, per il tipo di musica che ascoltano, a lei piace solo quella classica, ma soprattutto critica il fratello e la cognata per lasciare loro troppa libertà. Dare loro il permesso di uscire la sera, di frequentare i ragazzi, andare ai concerti o al cinema erano tutte cose che una signorina per bene non doveva fare, secondo Adalgisa. In pratica più che un'amorevole zia era un incubo per tutta la famiglia quando decideva di trascorrere un po' di tempo al mare alloggiando nella loro pensione.
Ben dettagliata è la descrizione dei luoghi dove è ambientata la storia: il mare, la spiaggia, le cabine colorate. Poi il jukebox intorno al quale i giovani si scatenavano in balli come il twist, oppure si lasciavano andare a effusioni quando era la volta di ballare i lenti. Mi è risultato facile immaginare di essere lì in compagnia di quei ragazzi.
Libro molto bello che io consiglio nello specifico a chi ha vissuto la propria giovinezza negli anni sessanta, in particolare la prima metà, ma anche ai ragazzi che desiderano sapere come si divertivano i loro coetanei e quali erano le mode e le tendenze, musicali e non, dell’epoca.


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