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Recensione: "L'età fragile" dell'autrice Donatella Di Pietrantonio,
edito Einaudi Editore. A cura di Giorgia Spurio.
Autore: Donatella Di Pietrantonio
Genere: Narrativa
Casa editrice: Einaudi Editore
Disponibile in ebook a € 9,99
TRAMA:
Non esiste un'età senza paura. Siamo fragili sempre, da genitori e da figli, quando bisogna ricostruire e quando non si sa nemmeno dove gettare le fondamenta. Ma c'è un momento preciso, quando ci buttiamo nel mondo, in cui siamo esposti e nudi, e il mondo non ci deve ferire. Per questo Lucia, che una notte di trent'anni fa si è salvata per un caso, adesso scruta con spavento il silenzio di sua figlia. Quella notte al Dente del Lupo c'erano tutti. I pastori dell'Appennino, i proprietari del campeggio, i cacciatori, i carabinieri. Tutti, tranne tre ragazze che non c'erano più.
Amanda prende per un soffio uno degli ultimi treni e torna a casa, in quel paese vicino a Pescara da cui era scappata di corsa. A sua madre basta uno sguardo per capire che qualcosa in lei si è spento: i primi tempi a Milano aveva le luci della città negli occhi, ora sembra che desideri soltanto scomparire, si chiude in camera e non parla quasi. Lucia vorrebbe tenerla al riparo da tutto, anche a costo di soffocarla, ma c'è un segreto che non può nasconderle. Sotto il Dente del Lupo, su un terreno che appartiene alla loro famiglia e adesso fa gola agli speculatori edilizi, si vedono ancora i resti di un campeggio dove tanti anni prima è successo un fatto terribile. A volte il tempo decide di tornare indietro: sotto a quella montagna che Lucia ha sempre cercato di dimenticare, tra i pascoli e i boschi della sua età fragile, tutti i fili si tendono. Stretta fra il vecchio padre così radicato nella terra e questa figlia più cocciuta di lui, Lucia capisce che c'è una forza che la attraversa. Forse la nostra unica eredità sono le ferite. Con la sua scrittura scabra, vibratile e profonda, capace di farci sentire il peso di un'occhiata e il suono di una domanda senza risposta, Donatella Di Pietrantonio tocca in questo romanzo una tensione tutta nuova.
L'età fragile di Donatella Di Pietrantonio, edito da Einaudi, racconta alcune fasi della nostra età, tappe della nostra vita, tra giustizie e ingiustizie, tra ricordi belli e cicatrici.
C'è un silenzio che si porta dietro la montagna, una voce fatta di eco e di voci che rivivono tra le rocce del Dente del Lupo nella Maiella.
C'è lo stesso silenzio nel rapporto tra genitori e figli quando i figli crescono.
C'è Lucia, giovane che aveva lo stesso distacco con i suoi. C'è Amanda, la figlia cresciuta, che sceglie anche lei il silenzio con sua madre Lucia, quella stessa Lucia che sembra aver dimenticato la sua giovinezza.
C'è l'Abruzzo con i suoi aspetti contrastanti tipici della cultura contadina: la saggezza, l'orgoglio, il riserbo, la pazienza e il furore.
È la terra dei pastori con i fucili e dei pastori che scrivono poesie.
Amanda e Lucia si incroceranno di nuovo tra sguardi schivi?
Da anni Lucia è come se si sentisse a metà, incompleta, con una promessa non mantenuta: una giovane sposa che "ha esaurito il coraggio, i sogni".
Si può ancora credere in qualcosa e combattere per questo?
A volte è la stessa natura che senza eclatanti eventi ci raggiunge con i suoi messaggi simbolici. Arriva potente per poter rinascere.
Questo libro parla anche dei diversi che scelgono il bosco, che rifiutano la vita urbana, la vita umana, prendendosi delle colpe non proprie, a causa della propria diversità.
E si parla della paura, quella che non ti aspetti, quella che arriva all'improvviso nel posto che chiami casa. È lo shock che colpisce un'intera comunità.
Dove veramente possiamo essere al sicuro?
Quanto male possiamo farci perché ci sentiamo in colpa per essere stati definiti dei sopravvissuti?
È una colpa sentirsi in colpa?
È una colpa fuggire? È una colpa avere paura?
È una colpa se scappiamo dalla morte e ci aggrappiamo alla vita?
L'età fragile lascia i suoi interrogativi e travolge il lettore.
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