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Vi segnalo "L'amore brucia come zolfo" di Lucia Maria Collerone, un romanzo che, come leggerete di seguito, si ispira a una storia realmente accaduta.
Titolo: L'amore brucia come zolfo
Autore: Lucia Maria Collerone
Serie: Partenogenesi Vol.3
Genere: Romanzo storico
Casa editrice: WriteUp Site
Disponibile in ebook a € 4,19
e in formato cartaceo a € 11,49
Pagina autore: Lucia Maria Collerone
TRAMA:
L’opera è un romanzo storico ambientato nella città di
Caltanissetta nel momento in cui essa è il centro mondiale dello zolfo, la
grande storia dell’Indipendenza dell’Italia e dell’economia basata
sull'estrazione dello zolfo fanno da sfondo alle vicende sociali e umane di due
classi sociali: quelle degli zolfatari e delle loro donne, che lottano
duramente per sopravvivere in condizioni di vita e di lavoro disumane e
aberranti e dei nobili padroni delle miniere che gestiscono la ricchezza e
governano le povere, disperate dei “diavoli della pirrera”.
Molte storie s’intrecciano con il loro carico di sofferenza
e umanità, esseri umani schiacciati dalla povertà assoluta e dalla
disperazione, che si ergono a titani e non arretrano davanti al dolore, alla
crudeltà del reale e rispondono alla vita con coraggio e forza sorprendenti. Ci
sono uomini che le convenzioni sociali stigmatizzano e costringono a scelte di
vita senza scampo, senza libertà.
Protagonista è Cecilia eroina tragica che spicca
prepotentemente per la sua bellezza
d’animo, la sua capacità d’amore abnegazione per la famiglia, per la sua capacità di sognare
oltre il reale e che accetta la prigionia di un amore dorato per sfuggire
all'abbandono, alla solitudine, ai
pregiudizi che la avvolgono in una comunità becera e incapace di condivisione,
troppo oppressa dalle sofferenza di una vita meschina, simbolo di tutte le
donne che in ogni epoca, compresa la presente, sono abbandonate e scelgono di
perdersi, rinunciando a ciò che hanno di più caro, i figli.
Cecilia sa che un uomo può trasformarsi da diavolo in angelo
attraverso le mani di una donna sapiente e che sappia prendersi cura di lui,
non solo in modo materiale, ma dandogli amore e donandosi a lui.
Cecilia è sola in un mondo dove l’anello debole è la donna,
dove quando una donna non ha un uomo a proteggerla, può solo diventare una
prostituta. La sua bellezza particolare, diversa, quasi regale e la sua
furbizia arguta, nonché la sua intelligenza operosa, la rendono appetibile agli
occhi del barone che lei incontra e seduce quando è poco più che una bambina.
Il destino poi, combina le carte e lei diventa la preferita
del Barone che diventa il suo Nonò. Cecilia cerca di evitare questa scelta, ma
la via è segnala e a lei non resta che tentare si avere una vita vivibile
concedendosi a quest’amore che la conquista, ma che porta con sé il dolore più
grande, quello del dover rinunciare ai figli nati da tale unione. L’intreccio
assorbe per il turbinio degli eventi, per il continuo cambio di azione e di
situazione, per i capovolgimenti, che non coinvolgono solo Cecilia, ma tutto il
mondo che è intorno a lei sia umano che storico.
La scrittura è veloce e curata nei particolari, crea
immagini vivide e forti che nella mente del lettore diventano come scene da un
film.
La storia narrata ha la sua fonte in una storia vera,
realmente vissuta, i personaggi sono realmente esistiti e l’impianto della
cornice è storicamente circostanziato e corrispondente al vero storico. Ciò
che, invece, è frutto della creatività dell’autrice, è la ricostruzione della
storia d’amore, che pur essendo realmente esistita, nell'evolvere dei fatti, è
frutto della fantasia narrativa dell’autrice e della narrazione orale di chi è
stato realmente a contatto con i protagonisti.
BIOGRAFIA:
Lucia Maria Collerone ha 54 anni. Insegnante di lingua
inglese in una scuola superiore; è PhD in Scienze cognitive e ricercatrice sui
Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Vive a Caltanissetta con il suo Totò con
il quale è sposata da oltre 30 anni. Ha tre figli ed è nonna di Gioia una
meravigliosa bimba di quasi 7 anni. Questo è il suo terzo romanzo. Il primo
“Lungo il cammino” ha vinto il premio Cimitile sezione inediti nel 2003 ed è
stato pubblicato da Guida editore (fuori catalogo in self sui principali store
e on demand in libreria); il secondo è un romanzo Young adult sulla dislessia
dal titolo “200 giorni. La dislessia tra i banchi di scuola e le pieghe della
vita” edito per Arethusa Editrice (To) nel 2010 e disponibile in self
publishing su Amazon. Scrive anche romance che sono la sua passione perché
cambiare il mondo bisogna iniziare dalle donne. Il suo ultimo romance passio
“La “Terra di Gelsomina” è su Kobo.
DICE L’AUTRICE:
Ho conosciuto questa storia dalla viva voce di una delle
persone che l'hanno vissuta, una discendente di Cecilia. Avevo 17 anni e non
sapevo niente di miniere di zolfo né di quel periodo della storia della mia
città. Era una storia così triste che la lasciai seppellita sotto il
trascorrere della mia vita, ma iniziai a fare ricerca storica sulle miniere.
Nel 2000 dopo 17 anni, quando la persona che me l'aveva raccontata morì, sentii
il bisogno di scriverla perché non venisse dimenticata e taciuta. Ci sono
voluti altri 17 anni perché la pubblicassi. Moltissime donne, in quei terribili
tempi, subirono il destino di Cecilia e nessuno ne ha mai parlato. La sua
storia è uguale a quella di tutte le donne di ogni tempo e luogo che, senza
nessuno che si prenda cura di loro devono abbandonare i frutti migliori della
loro esistenza e perdersi. Volevo riscattare il suo nome e lavare
dall'ignominia che l'avvolgeva e restituirle un poco dell'amore dono che non ha
mai ricevuto. Chi legge la sua storia non può che amare Cecilia e tutte le
donne eroine dell'amore come lei. Questa è una seconda edizione; la prima in
self, pubblicata l'anno prima, ha ricevuto ottime critiche e recensioni e ha
trovato la casa editrice che l'ha reso edito dopo 17 mesi dalla prima
pubblicazione.
BREVE ESTRATTO:
Aveva un profumo dolce, di mandorla, e Cecilia si calmò.
Ferdinando si staccò da lei e le prese la mano. La portò sotto il fico e
sedettero a terra, uno vicino all'altra. “Dove sei stata Cecilia, perché sei andata
via”, chiese con un filo di voce Ferdinando.
“Sono scappata via da voi, Signore. Provavo questo desiderio
di stare con voi, e pensai che non era giusto, così me ne andai, ma la vita mia
ha riportato da voi, ed eccomi!”, disse semplicemente lei.
“Non chiamarmi Signore, ti prego. Ferdinando, il mio nome è
Ferdinando”, disse stringendole le mani.
“Quanto è lungo il vostro nome!”, sussurrò sorridendo
Cecilia.
“Farmene uno tu di nome, Uno che ti piace, e tu mi chiamerai
sempre così” propose il giovane con le parole che sorridevano.
“Nonò” disse dopo averci pensato solo un poco.
“Sì mi piace, Nonò. Nonò di Cecilia”... sono il tuo Nonò e
tu sei la mia Piccola Fiamma...
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