mercoledì 10 luglio 2019

"LO SPAZIO TRA NOI" di Andretta Baldanza



Buongiorno follower!
Vi segnalo "Lo spazio tra noi" dell'autrice Andretta Baldanza, romanzo di recente pubblicazione






Autore: Andretta Baldanza

Genere: Romanzo contemporaneo 

Disponibile in ebook a € 2,99

Pagina autore: Andretta Baldanza Autrice 




TRAMA:


Quando sono arrivato ero solo un esploratore.
Poi il dolore, l’amore, la gioia, la paura, mi hanno cambiato.
Qui, tra di voi, sono diventato un uomo. 
E non voglio mai più essere nient’altro
Io sono Malcom MacDubh.

Cosa vuol dire essere un uomo? Cosa vuol dire provare emozioni profonde e a volte violente come l’amore o la paura, la passione o il dolore? Sono sufficienti per potersi definire veramente e pienamente umani? A queste domande dovrà rispondere Malcom, appartenente a una razza aliena, giunto sulla Terra per una semplice missione esplorativa che si trasformerà in qualcosa di molto più complesso. 
Grazie all’incontro con Caylin, una donna particolare nel cui passato c’è un efferato delitto, Malcom compirà un difficile viaggio all’interno di sé stesso dal quale emergerà cambiato per sempre, arrivando a modificare la propria identità e tutto ciò che credeva di sapere sulla vita. 




BIOGRAFIA:

Andretta Baldanza è nata a Milano in un anno non meglio specificato dello scorso millennio, è laureata in Scienze Politiche e lavora part time in una grande azienda online. Ha un marito pignolo, due figli scatenati, una casa disordinata e due gatti pigri. Il suo più grande talento è il gioco del Tetris, che le consente di incastrare alla perfezione tutti gli impegni e di ritagliarsi anche qualche momento per la scrittura. Moglie devota, madre perplessa e massaia francamente imbarazzante, scrive con la passione agitata e disorganizzata di una nerd che ha sempre "16 anni dentro". Pubblicare un romanzo è sempre stato il suo sogno, fin da giovanissima.



DICE L’AUTRICE:

All’interno della trama sono inseriti molti riferimenti a libri, film o serie televisive, sotto forma di immagini evocative, o vere e proprie citazioni. Il motivo è che io sono una nerd della peggior specie, e come me la protagonista del romanzo, essendo appassionata di cinema e serie TV, ama parlare per citazioni. La maggior parte di esse sono chiaramente indicate con una nota a pié di pagina, altre sono talmente sfumate che non ho ritenuto opportuno segnalarle, per non guastare la magia e l’atmosfera che creano per chi le riconosce. Lo stesso protagonista maschile è una specie di gigantesco "easter egg". A voi scoprire tutti gli indizi!






BREVE ESTRATTO:

Mi svegliai rannicchiata sul divano, nuda come il giorno in cui ero nata ma pudicamente coperta da un lenzuolo. La luce del mattino filtrava dalle finestre, che evidentemente mi ero scordata di oscurare la sera precedente. Probabilmente non ero abbastanza lucida da pensare a una sciocchezza come quella, ma era la prima volta da anni che dormivo senza barricare le finestre e questo semplice fatto, lungi dal farmi sentire allarmata, mi diede un senso di stranissima sicurezza. Dopotutto perché sbarrare tutto quando con me dormiva un gigante pronto a difendermi contro tutto e tutti? Questo pensiero mi procurò un delizioso languore al ventre.
Dalla cucina arrivava un invitante profumo di caffè e lo sfrigolio delle uova che friggevano in padella. Malcom doveva aver fatto la spesa mentre dormivo. Sentivo i miagolii soddisfatti di Scar e l’inconfondibile rumore sgranocchiante dei suoi croccantini al pesce. Mi crogiolai per un momento in quei suoni familiari, stupita di sentirmi così bene nonostante solo una manciata di ore prima avessi avuto la peggior crisi di panico che si ricordasse dal giorno in cui Giulio Cesare aveva trovato un ragno nel letto. Ma no, non potevo pensarci in quel momento, ci avrei pensato più tardi. Domani, magari, come avrebbe detto Scarlet O’Hara. Aprii cautamente gli occhi e mi sollevai a sedere, per guardarmi attorno. Attraverso la porta aperta della cucina vedevo Malcom di spalle, che preparava la colazione con addosso niente altro che un paio di boxer neri piuttosto aderenti. Il languore peggiorò notevolmente, e aveva ben poco a che fare col profumo di omelette. Mi concessi un lungo attimo per ammirare i muscoli delle sue spalle che guizzavano ad ogni movimento delle braccia, e la curva perfettamente modellata dei suoi glutei marmorei, che non avrebbe potuto essere più armoniosa nemmeno se l’avesse scolpita Michelangelo in persona. Quando mi venne in mente che il sedere non era l’unica cosa che mi aveva dato l’impressione di essere fatto di marmo la notte precedente, il mio corpo reagì con una certa violenza, facendomi rombare il cuore nelle orecchie, incendiandomi il viso e sostituendo il languore con qualcosa di più simile a una prolungata contrazione. Nemmeno a quello potevo pensare, altrimenti sarei caduta di nuovo preda dei miei più bassi istinti.
La notte precedente avevo decisamente compiuto l’ultimo passo verso una vita di relazione degna di questo nome. Oddio, più che un passo era stato un balzo, un enorme zompo entusiasta che mi aveva catapultato in un attimo in un mondo totalmente inaspettato, governato dall’istinto e dal piacere. Era stato come schiacciare l’acceleratore di una Ferrari: un momento prima ero ferma alla linea di partenza, un attimo dopo sfrecciavo a trecento chilometri orari, tenendo le mani sollevate dal volante e gli occhi chiusi. E cosa incredibile, senza provare la minima paura. In una parola, era stato meraviglioso.
Senza distogliere gli occhi dal dio vichingo che aveva compiuto il miracolo, sporsi le gambe dal divano per alzarmi e non fui particolarmente sorpresa di sentirle stanche e indolenzite. Sorrisi compiaciuta e sentii le guance arrossarsi al ricordo di come mi ero seduta sopra di lui stuzzicandolo e invitandolo dentro di me sfacciatamente, sentendo ancora la sensazione delle sue mani su di me. Infilai la maglia di Malcom che giaceva in terra accanto al divano e camminai verso la cucina a piedi nudi e senza fare rumore. Lo sorpresi abbracciandolo da dietro, mentre con un mestolo forato girava nella padella quello che aveva tutta l’aria di essere un pancake piuttosto saporito. La sensualità che emanava da quel semplice gesto rischiò seriamente di azzerare tutte le mie sinapsi. Di nuovo. Lo circondai con le braccia e appoggiai il viso al centro della sua schiena, sospirando soddisfatta. Dimentico del suo pancake, Malcom si girò immediatamente ricambiando l’abbraccio.
«Buongiorno bean-shìdh» sorrise «come ti senti stamattina?»
«Splendidamente» risposi, sincera. «E tu?»
«Oh, piccola. Mi sento un dio»





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