martedì 19 maggio 2020

DOPPIA RECENSIONE "UNA STORIA STRAORDINARIA" di Diego Galdino



Recensioni a confronto, l'ennesima dimostrazione che ognuno ha i suoi gusti... Flavia Fanelia e Alessia Toscano hanno letto "Una storia straordinaria" di Diego Galdino, edito Leggereditore.





Autore: Diego Galdino
Genere: Romance contemporaneo

Casa editrice: Leggereditore

Disponibile in ebook a € 4,99
e in formato cartaceo a € 9,40

Pagina autoreDiego Galdino 



TRAMA:

Luca e Silvia sono due ragazzi come tanti che vivono vite normali, apparentemente distanti.
Eppure ogni giorno si sfiorano, si ascoltano, si vedono.
I sensi percepiscono la presenza dell'altro senza riconoscersi. Fino a quando qualcosa interrompe il flusso costante della vita, Luca perde la vista e Silvia viene aggredita in un parcheggio. La loro vita, sconvolta, li porta a chiudersi in un'altra realtà e il destino sembra dimenticarsi di loro.
Due anni dopo, la loro grande passione, il cinema, li fa conoscere per la prima volta e Luca e Silvia finiscono seduti uno accanto all'altra alla prima di un film d'amore.
I due protagonisti, feriti dalle vicissitudini degli eventi passati, si ritrovano, così, loro malgrado, a vivere una storia fuori dall'ordinario.
Ma l'amore può essere tanto potente da superare i confini dei nostri limiti e delle nostre paure? E il destino, quando trova due anime gemelle, riesce a farci rialzare e camminare insieme? 



Il bello di ciascuna storia è che essa ci lancia un messaggio forte e chiaro. La storia di Luca e Silvia ci insegna che nonostante la vita possa bastonarci, ci si può rialzare con l'aiuto delle persone giuste. Luca e Silvia riprendono a vivere e ad avere fiducia nel prossimo proprio grazie al loro incontro e all'amore che sboccia prepotente.
La trama potrebbe anche avere del potenziale, è una storia d'amore che potrebbe essere godibile, ma personalmente ho trovato il testo a tratti troppo lento, a tratti troppo pesante. Nelle prime quaranta pagine ci sono un paio di dialoghi e spesso i capitoli mi sono sembrati dei riassunti. Non sono riuscita a entrare in sintonia con nessuno dei due personaggi, non li ho vissuti e le emozioni non mi sono arrivate. Non saprei dire se sia a causa dello stile, forse della caratterizzazione dei personaggi che ho trovato poco approfondita e a tratti contraddittoria. Silvia ha subito una violenza e non appena incontra Luca si lascia toccare il viso, gli lascia il telefono e se ne innamora in un battito di ciglia. Magari è una mia idea, però dubito che una donna che abbia subito una violenza si fidi di un uomo incontrato due volte... 
L'evolversi della storia per me è troppo veloce.
Inoltre, il testo presenta troppe ripetizioni che appesantiscono lo scritto. Anche il ripetersi del soggetto quando è chiaro e il sottintenderlo invece quando cambia e andrebbe specificato hanno reso la lettura pesante.




Ho avuto il piacere di apprezzare Diego Galdino grazie a “Il primo caffè del mattino” e a “L’ultimo caffè della sera”, passando poi per “Bosco bianco”.
Mi capita di apprezzare la sua scrittura bella piena di roba semplice, come può essere un sorriso, un profumo, un accento. Ammirare il rossore di due gote o l’imbarazzo di un uomo proprio davanti a quel rossore. E Roma… nei suoi romanzi c’è sempre una storia d’amore nella storia d’amore. La passione per questa città è sempre presente e prepotente in senso buono.
Anche stavolta, nel suo ultimo romanzo “Una storia straordinaria”, ci parla di due ragazzi normali, come potrei essere io.
Luca e Silvia, non si conoscono, ma si sfiorano; non sanno delle loro reciproche esistenze, ma si odorano e si ascoltano involontariamente.
Tra le pagine compiamo un intenso viaggio attraverso i cinque sensi, stimolando i nostri.
Sembra quasi che l’autore ci stia preparando a un loro incontro imminente ma… c’è un ma. Accade qualcosa che interrompe il flusso del destino; Luca e Silvia subiscono due traumi difficili da superare. Lui perde la vista e lei viene aggredita in un parcheggio. E le loro vite sembrano bloccate.
Dopo due anni, il destino ci mette di nuovo lo zampino e li fa ritrovare in un cinema e, complici la loro passione per i film e la fragilità di due vite da ricostruire, si ritrovano, non sapendo di essersi già inconsciamente sfiorati. Costruiranno qualcosa passo dopo passo, cercando di riportare loro stessi in un ruolo da protagonista.
Diego Galdino riesce a trasformare la narrazione in musica, melodia armoniosa per narrare l’animo dei suoi protagonisti. Anche se stavolta tocca degli argomenti delicati, la storia non è mai pensante, ma vola veloce e delicata sul filo delle emozioni. Mi sembra sempre di correre in una dimensione che mi fa barcollare tra sogno e realtà, tra fiaba e magia.
La scrittura è semplice e scorrevole, molto dettagliata e bella piena di dettagli che mi hanno fatto immaginare le scene davanti agli occhi. Lo stile è fluido, delicato e armonioso ed empatico. I caratteri sono ben delineati e sfaccettati, sembra quasi di conoscerli e che facciano parte della mia vita.
Menzione d’onore per Pesce, il cane guida di Luca, fedele amico che diventa quasi un confidente e lo aiuta anche nelle decisioni emozionali, per esempio rispetto a una telefonata da fare o meno. Sembrava che gli tenesse la mano per contenere l’emozione, proprio come farebbe un amico.
Questa è una storia di straordinaria semplicità, o viceversa.
Ho tifato per loro, spesso avrei voluto abbracciarli, ho riflettuto su tutte quelle cose che ci sembrano scontate e invece non lo sono, mi sono commossa ed emozionata, però mi sono anche divertita e ho sorriso.
Purtroppo, a volte, la vita mette di fronte a situazioni estreme, ma non bisogna mai perdere la speranza, si può provare a reinventarsi, a fidarsi e ad amare. La chiave di tutto è il coraggio. Ma la chiave di tutto è anche la mano di qualcuno che si allunga che vuole essere afferrata, e quindi la mano di qualcun altro che ha la voglia di stringerla.
Luca è il nuovo sorriso di Silvia, mentre lei è la nuova luce di lui.
Ho apprezzato molto i personaggi secondari, come i protagonisti, sono ben delineati: Danilo, il fratello di Luca, Franco, il suo migliore amico nella sua seconda vita, e Cristiana, la sorella di Silvia.
L’amicizia e l’amore in ogni sua forma sono ben presenti e radicati.
Complimenti ancora una volta a Diego, prima o poi riuscirò a venire a gustare uno di quei tuoi caffè alla Nutella; ma, soprattutto, complimenti a Luca e Silvia, personaggi semplici ma, soprattutto, speciali.


Nessun commento:

Posta un commento