martedì 19 gennaio 2021

DOPPIA RECENSIONE "L'ODORE DEL SESSO" di Irene Catocci

 

Daniela Colaiacomo e Tiziana Irosa hanno letto per noi "L’odore del sesso
di Irene Catocci, edito Ode Edizioni. 



Autore: Irene Catocci

Genere: Thriller, con sfumature dark romance - MM

Casa editriceOde Edizioni

Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 11,90




TRAMA: 

La sodomia è peccato. 
L’odore del sesso è peccato. 
Davide Profeta non può ignorare la voce della coscienza, quella stessa che l’ha accompagnato fin dall’infanzia. La belva dentro di lui è assetata di sangue e darle libero sfogo è quanto di più appagante ci sia al mondo. Almeno fino all’incontro con Noah. 
Un angelo dai capelli biondi che riuscirà a controllare la belva, ad ammansirla.  
Può l’amore prevalere sull’istinto? Possono l’acqua santa e il diavolo innamorarsi a tal punto da diventare una cosa sola?  



Una madre bigotta e moralista, un'educazione inflessibile impartita secondo le regole più rigide delle Sacre Scritture, imposte come guida spirituale e di vita, e un padre - uno degli avvocati penalisti più in vista di Rimini - assente, dedito esclusivamente al lavoro, hanno generato il mostro.
Davide Profeta da bambino era "timido, impacciato, insicuro e sempre con la testa tra le nuvole", crescendo, è diventato un ragazzo asociale e schivo, succube della madre, che, quando scopre la sua omosessualità, gli infligge punizioni indelebili, devianti.

Masturbarsi era peccato. Desiderare i piaceri carnali era peccato, e quando scoprì i miei sporchi istinti omosessuali, dopo ore di preghiera incessante in cui mi liberai la coscienza sperando nel suo perdono e nella sua assoluzione, per me fu la fine. 
Una madre vede tutto.
Una madre ti indirizza verso la retta via.
Una madre ti purifica dalle tue perversioni. 

Gli insegnamenti hanno fatto radici profonde.

Resisti, figlio mio. Ribellati al demonio. Rimani in grazia di Dio, nei suoi giardini senza peccato, redento da ogni male. Rimani puro. Uccidi il male dentro di te.
Espia.
Espia.
Uccidi il diavolo.
Uccidi.
Sento nella testa le prediche di mia madre, come una litania che mi accompagna giorno per giorno in tutto quello che faccio. Lei cercò di piegarmi nel dolore, nelle privazioni e nell’odio verso me stesso. E più mi puniva, più sentivo l’odio crescere come un veleno e la lussuria prosperare dentro di me fino a dilaniarmi le viscere. L’odio, mischiato all’odore del sesso, mi ha aperto la mente invitandomi per mano verso le fantasie più brutali e sanguinarie. 

Così nasce l'assassino, spietato e metodico, attento e intelligente; adesca le sue vittime tra gli omosessuali, e li uccide con il laccio di cuoio dal quale penzola un crocefisso di legno, il laccio appartenuto a sua madre.
Noah è un giovane bellissimo, il volto angelico esprime gentilezza. Vive un rapporto difficile con la madre, dedita alla prostituzione e alla droga dopo che il padre è scappato, quando lui era ancora in fasce, lasciandoli a combattere la miseria.

Non esiste nulla di peggio di un figlio che si improvvisa genitore. Sono io quello che lava i pavimenti, che pulisco il casino che lasciano i clienti al loro passaggio, tra piscio e sperma; sono sempre io quello che tiene la testa di sua madre quando è talmente fatta per vomitare nel wc, con la paura che una volta o l’altra possa trovarla soffocata nel suo stesso vomito. Ho una vita di merda, è vero, però è la mia vita, e non posso abbandonare mia madre, anche se lei mi ha lasciato da solo a combattere contro i mulini a vento tanto tempo fa. 

L'incontro di Davide con Noah è una sferzata alla vita di entrambi: nulla sarà più lo stesso.
Irene Catocci racconta il mostro, il cambiamento che l'amore improvviso e imprevisto induce nei protagonisti, e nel farlo porta il lettore a percorrere le vie devianti della mente di Davide, generando una forte empatia; anche quando le scene assumono i connotati più violenti e raccapriccianti, è forte l'immagine della genitrice che si impone, tanto che, nel lettore, nasce un senso di comprensione, una velata pietà.
La storia è di forte impatto, emotivo e scenico, solo un lettore adeguatamente preparato può affrontarla, ma è comunque una storia d'amore, profondo, a suo modo protettivo.
Un libro, quindi, che non tutti possono apprezzare perché altamente empatico, ma che mi sento di consigliare perché, oltre ad essere ben scritto, in realtà lascia un messaggio positivo: l'amore, comunque si manifesti, cambia le persone, le rende migliori.


È inutile girarci intorno, la nostra infanzia viene condizionata da quelle che sono le persone più importanti della nostra vita: i genitori. 
Questo lo sa bene Davide, cresciuto con un padre preso dalla carriera e sempre assente e da una madre con un disturbo ossessivo che ha trasmesso al figlio. Il sesso è peccato, ma ancora di più l'omosessualità: abominio. Così, per Davide, procede la vita come una sorta di guerra interiore tra le sue attitudini sessuali non proprio convenzionali e la voce della madre che rimbomba nella testa: "Abominio! Peccato! Espiazione!"
Come può espiare le colpe un ragazzo insicuro che vuole compiacere la madre? Attraverso il sangue. 
Davide uccide.
Uccide per fermare le voci nella testa, toglie la vita per sfamare la sua mancanza, gode del delirio di onnipotenza nel vedere spegnersi la luce negli occhi e l'odore di sesso cessare. 
Lui ha una vita da uomo rispettabile, avvocato come il padre, fidanzato con una ragazza di buona famiglia, cosa può volere di più?
Tutto questo fino a quando una sera, in un locale gay, incontra colui che ai suoi occhi appare come un angelo: Noah.
Davide è spaventato dalle emozioni che il giovane suscita in lui, vorrebbe fare ciò che fa agli altri, ma con Noah è diverso, Noah è quella vita che lui vorrebbe ma di cui ha paura solo a pensare di poterla realizzare e così punisce il suo corpo per purificare l'anima.
È difficile parlare di questo romanzo senza spoilerare, quindi dirò solo che è un libro inteso in cui la personalità di Davide è narrata senza filtri. Scene cruente che rendono la storia agli occhi del lettore viva e profonda. 
Il romanzo è così vero che ho provato molta simpatia per Davide e la sua anima in pena. Il suo dolore traspare ad ogni gesto che compie come la voglia di riscatto che vuole per se stesso.
Una lettura che consiglio: diversa dal solito, ma molto interessante e piacevole.


Nessun commento:

Posta un commento