sabato 26 giugno 2021

"PINOCCHIO ANNO ZERO" di Andrea Ansevini e Viviana Nobilini

 

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Vi segnalo "Pinocchio anno zerodi Andrea Ansevini e Viviana Nobilini



Autori: Andrea Ansevini e Viviana Nobilini
Genere: Fantasy

Casa editrice: Le Mezzelane
Collana: La mia strada

Disponibile in ebook a € 3,99
E in formato cartaceo a € 14,00

Contatti autori: Andrea Ansevini - Viviana Nobilini



TRAMA:

Cosa succederebbe se l'Italia fosse governata da Pinocchio diventato adulto e noi fossimo tutti burattini al suo servizio?
E se qualcuno, a sua insaputa, tramando alle sue spalle muovesse i fili?
Pinocchio Anno Zero è un romanzo "fuori di testa", volutamente caotico e ricco di equivoci, contraddizioni e situazioni, alcune al limite dell'assurdo.
Tra varie avventure, più o meno divertenti , non sarà facile per Pinocchio cavarsela, perché, si sa, gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo.
Pur essendo il protagonista Pinocchio adulto, il romanzo non ha la presunzione di dare un seguito all' intoccabile favola di Collodi, da cui ha soltanto preso in prestito i personaggi.
Tra avventure rocambolesche, colpi di scena e imprevisti il libro presenta uno spaccato della nostra società, dove la realtà odierna e la fantasia si fondono e oltre il quale non ci potrà essere un seguito.
È un romanzo ironico e divertente che vuole fare sorridere e divertire grandi e piccini.


DICONO GLI AUTORI:

Quando Pinocchio dice le bugie non gli si allunga il naso ma se lo gratta in modo compulsivo fino a ferirsi o, peggio, sanguinare e inventa la scusa di un'allergia misteriosa.
L'idea è nata a entrambi del desiderio di scrivere qualcosa di divertente in un momento triste che stavamo passando per il Covid, con lo scopo di regalare un sorriso a grandi e piccini in un momento difficile per tutti.


BREVE ESTRATTO:

«E con il punteggio di 110 collodi invitiamo il neodottore in legge Pinocchio a raggiungerci per ritirare la laurea, con i complimenti del Rettore e di tutta la commissione.»
Nella sala esplose l’applauso. Commossa, la Fata Turchina si asciugava le lacrime mentre Geppetto sorrideva orgoglioso. Alla cerimonia era presente anche Mangiafoco, che con una mano applaudiva battendo sul banco e con l’altra reggeva una bacchetta infuocata. Non poteva mancare nemmeno il Grillo Parlante, che saltava festoso da un banco all’altro.
Pinocchio arrivò di corsa sul palco.
«Grazie, grazie a tutti. Sono molto emozionato!»
«Forza Pinocchio!» disse una voce maschile.
Rimirando con orgoglio il diploma di laurea appeso alla parete della camera, Pinocchio era sprofondato nei propri ricordi, ma sentendosi chiamare trasalì.
«Forza Pinocchio!»
Era Geppetto, che lo stava chiamando per l’apertura del parco.
«O babbo, ma che tu vuoi», rispose, scocciato.
«È tardi, dobbiamo aprire.»
Il parco era stato realizzato con molti sacrifici da Geppetto e dalla Fata Turchina: quest’ultima gestiva il ristorante Il Gambero Rosso mentre Geppetto si occupava della biglietteria, alternandosi con Mastro Ciliegia. Nel bel mezzo del parco svettava il teatro gestito da Mangiafoco, i cui burattini indossavano bellissimi vestitini colorati, cuciti a mano dalla Fata. L’attrazione principale, però, era il grande pescecane dell’acquario. Due volte al giorno andava in scena lo spettacolo dei delfini, che con mille acrobazie facevano divertire il pubblico di ogni età.
Nel parco erano presenti anche una grande giostra e una monorotaia a forma di serpente.
Pinocchio raccontava sempre storie, spesso autobiografiche, che incuriosivano il pubblico e per una modica cifra si lasciava fotografare, raccomandando di pubblicare le immagini nella pagina ufficiale del parco. 
In attesa di trovare una professione più idonea, si era candidato a sindaco di Collodi. Oltre al sindaco uscente, Otto Assunto, a concorrere con Pinocchio c’erano anche il Gatto e la Volpe, che si erano divisi ed erano diventati leader di due diversi partiti politici. Ricordando le brutte esperienze vissute da bambino, Pinocchio aveva cessato ogni rapporto con loro.
Grillo, saltando qua e là, controllava che tutto filasse liscio. Ogni tanto capitava, però, che qualcosa gli sfuggisse. A volte, infatti, accadeva che Geppetto o Mastro Ciliegia omettessero di fare i biglietti e che si servissero di extracomunitari sottopagati. Dietro a tutto ciò c’era la mente di Pinocchio, il quale sfruttava le conoscenze acquisite all’università per indurli ad agire illegalmente; inoltre si assicurava che gli stranieri non avessero alcun contratto di lavoro e che venissero pagati in nero.
«Mi raccomando, altrimenti avremo problemi con il fisco e finiremo nei guai!»
«O Pinocchio, ma che vai dicendo? Non ti rendi conto che così ci finisci veramente, nei guai? A cosa sono serviti i tuoi studi se vai contro la legge?» disse un giorno Grillo
saltandogli su una spalla.
«O Grillo, ma che ti sei ammattito del tutto?» rispose infuriato Pinocchio, scacciandolo bruscamente. «Non ti ricordi che ho una laurea con 110 collodi?»
«Ma che vai dicendo, o grullo!» rispose l’altro, alterato, tornandogli con un balzo sulla spalla. «Si dice 110 e lode!» precisò.
«Ma che tu dici tu, Grillo. Sulla pergamena c’è scritto 110 collodi.»
«Quella pergamena ha un refuso, quindi il Rettore è un asino come te», ribatté spazientito Grillo.
«Senti, ora mi hai veramente stancato», rispose...





Andrea Ansevini
nasce ad Ancona il 30 aprile 1979 e risiede a Polverigi (AN) con sua moglie Adele. 
Ha la passione per la scrittura dal 1990. 
Fino a oggi infatti ha scritto oltre millesettecento poesie, più di centocinquanta racconti e pubblicato cinque libri. 
Il suo esordio come autore risale al 2010 pubblicando il suo primo libro, una silloge poetica intitolata “Poesia nel diario - 50 pensieri nel tempo” edita da Marcelli Editore.
Nel 2015 pubblica in self il suo primo romanzo “La porta misteriosa”.
Nel 2016 conosce Rita Angelelli e pubblica nel 2017 “Oltre la porta”, libro con il quale ha ottenuto numerosi premi, tra cui quello come migliore scrittore emergente a una serata con ospiti nazionali.
Nel 2019 esce il giallo “Delitto in casa Le Mezzelane” scritto assieme ad Alessandra Piccinini.
Nel 2020 ritorna al self con “Vietato dormire (20 racconti per restare svegli)” una raccolta di racconti scritti negli anni precedenti.
Moltissime sue poesie e racconti si possono leggere in diverse raccolte antologiche.
Grazie alla passione per la scrittura ha ricevuto numerosi premi letterari sia a livello regionale che nazionale.
Appassionato di fotografia, prende spesso parte a esposizioni fotografiche presso vari circoli culturali di cui è socio.
Ha svolto anche il ruolo da giurato per associazioni culturali e ideato serate benefiche.
Attivissimo anche nel mondo della musica incide CD, i quali ogni tanto sono trasmessi in varie radio regionali e nazionali.
Molte delle sue opere possono essere ascoltate tramite il canale YouTube dell’autore a suo nome oppure dalla sua pagina Facebook a proprio nome e cognome.
Non chiamatelo però poeta, scrittore o rapper, ma “artista”, perché ci tiene a precisare che non lo fa di professione, ma per il fatto che tutti siamo artisti, dove ognuno è portato per fare qualcosa e quel “qualcosa” si chiama “Arte”.



Viviana Nobilini
, nata ad Ancona, vive da diversi anni a Polverigi, un paese immerso nella campagna delle colline marchigiane.
Diplomata al liceo classico e laureata alla facoltà di Economia e commercio, ha avuto diverse esperienze professionali legate ai suoi studi e nel campo dell’insegnamento.
Attualmente è occupata presso una società nazionale di comunicazione strategica integrata e ama molto il suo lavoro, nel quale è libera di esprimere la sua creatività, svolgendo anche attività di editing.
Amante della lettura sin dall’infanzia, ha iniziato a scrivere durante l’adolescenza, ispirata dalla bellezza dei luoghi, tra cui Portonovo e la Riviera del Conero, dove era solita trascorrere le vacanze estive con la sua famiglia. 
Nell’ottobre 2020, con Le Mezzelane Casa Editrice ha pubblicato il suo primo libro, una raccolta di racconti e poesie dal titolo “Come una cometa”, dedicato ai suoi figli Stefano e Lorenzo, di ventidue e sedici anni.
“Pinocchio Anno Zero” è la sua prima esperienza di scrittura a quattro mani, in collaborazione con Andrea Ansevini, suo caro amico.


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