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Recensione: "Una coppia per caso" dell'autrice Roberta Soverino.
A cura di Andrea Macciò.
Autore: Roberta Soverino
Genere: Narrativa contemporanea
Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 15,00
TRAMA:
Anna e Samantha vivono due esistenze agli antipodi... tanto che, a volte, è come se provenissero da due pianeti distanti.
Quando si incontrano, però, la diffidenza iniziale si trasforma subito in un'amicizia sincera, anche se un po' tempestosa.
Se Anna è prudente e abitudinaria, Samantha è il suo esatto opposto, e con i suoi coup de tête porterà nella vita dell'amica una ventata di allegria mai sperimentata prima.
Tra vecchi amori, storie lontane che si incrociano e viaggi rocamboleschi, due esistenze diverse ma complementari si alleeranno in nome della solidarietà femminile, in un mondo che troppo spesso sembra essere tarato sulle scelte degli uomini.
Una coppia per caso è la storia parallela di Anna e Samantha, due donne apparentemente molto diverse che si incontrano per caso sul lavoro. Anna è un’impiegata di banca da sempre pervasa da un sottile malinconia. La sua è una vita che sembra perfetta, ma è intrappolata in una routine molto simile a una prigione senza uscita, da un matrimonio privo di slancio e passione con Luca, e in un lavoro in banca al quale è arrivata spinta un po’ dai genitori, un po’ dal caso, inseguendo l’utopia di una vita sicura e senza imprevisti. Nel mondo di Anna c’è il fantasma di un ragazzo conosciuto durante un viaggio all’estero, l’esperienza amorosa più intenta della sua vita. Samantha, soprannominata dai colleghi di Anna “Barbie Girl”, è una ragazza appariscente, esuberante, confusionaria e iperattiva. Superate le diffidenze iniziali, quella tra le due donne agli antipodi diventa un’amicizia vera e solidissima, grazie alla quale entrambe riusciranno a liberarsi dagli schemi entro i quali le loro vite sembravano destinate: Anna rimettendo in discussione (anche se indirettamente) il suo spento matrimonio, Samantha riuscendo a ritagliarsi tempo dal lavoro principale e dalla famiglia per inseguire il suo sogno di cantare. E quando la ragazza inizia ad essere un’artista abbastanza affermata, incontra il giornalista Adriano che la deve intervistare. Hanno appuntamento nella stanza 31 di un albergo, un luogo attorno al quale ruotano tutti gli eventi e i personaggi del libro, diviso in due parti interconnesse fra di loro. La stanza 31, come il Km 123 di un lungo racconto di Andrea Camilleri, è il catalizzatore degli eventi e delle energie attorno ai quali è costruito il romanzo.
L’autrice, che è una psicologa, si è ispirata alle mille sfumature dell’animo umano per raccontare questa storia delicata e profonda, ambientata nella città di Torino che rappresenta uno sfondo perfetto. I temi affrontati sono diversi: dall’amicizia femminile alla lotta contro la malattia, all’insoddisfazione che si nasconde dietro vite apparentemente perfette, all’ipocrisia di certi ambienti di lavoro.
Una lettura a volte non facilissima per il suo stile molto denso e per la non immediata connessione logica da parte del lettore tra le due parti del libro (unite attorno alla stanza 31), ma caratterizzata da una scrittura di ottimo livello, dalla profondità e complessità psicologica dei personaggi e dalla costruzione efficacissima di un’atmosfera estremamente coinvolgente.
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