domenica 21 febbraio 2021

RECENSIONE "UOMINI, ATTACCHI DI PANICO E ALTRE DISGRAZIE" di Angelica Romanin

 

Daniela Colaiacomo ha letto per noi "Uomini, attacchi di panico e altre disgraziedell'autrice Angelica Romanin.





Autore: Angelica Romanin

Genere: Romance

Disponibile in ebook a € 1,99
e in formato cartaceo a € 10,99

Pagina autoreAngelica Romanin



TRAMA:

Questa è la storia di un amore che finisce e di un altro che inizia.
Quando un rapporto termina, lasciandosi dietro solo macerie, è proprio da queste macerie che bisogna ripartire per ricostruire se stessi, e per imparare finalmente ad amarsi.

Lui se n'è andato.
Sì proprio lui, l'uomo che hai conosciuto a quindici anni e che pensavi ti avrebbe amata per sempre è scappato con un'altra.
Fino al giorno prima lo sopportavi a malapena, ma improvvisamente eccolo diventare il più desiderabile degli uomini.
Non importa se per colpa sua ti sei trasformata in una donna fragile e lamentosa, se per colpa sua sono anni che soffri di depressione e attacchi di panico. Importa solo che lui non ti lasci, che continui a distribuirti poche briciole di affetto in cambio di tutta la tua autostima e del rispetto per te stessa. Dopotutto chi desidera stare solo e ricominciare la lunga e faticosa ricerca dell’anima gemella tra brevi flirt e cocenti delusioni?
Fortunatamente, nonostante tutti i tuoi piagnistei, lui ti lascia lo stesso, e allora ecco che la depressione come per incanto scompare, nuovi amici compaiono all'orizzonte, e tu ti chiedi se forse non sia meglio essere single che male accompagnata…

“Uomini, attacchi di panico e altre disgrazie” è un libro fresco e ironico, mai noioso e talvolta veramente spassoso, ma è anche un viaggio interiore alla ricerca di sé stessi, un'esperienza per ritrovare il coraggio di vivere.



Quindici anni, uno stillicidio continuo di spregio e denigrazione, sopportato in nome di un amore che tale non è, raccontati attraverso le pagine del diario di Angelica: da quindicenne sognatrice e innamorata a trentunenne disillusa e amareggiata, debilitata da otto lunghi anni di attacchi di panico.
Angelica conosce Alberto durante una vacanza a Milano Marittima e ne rimane subito folgorata, perché lo splendido esemplare di maschio: alto, occhi verdi, capelli castani e spalle ampie è il principe azzurro che tutte sognano ma che nessuna trova. Non importa se veste male, se a soli sedici anni lavora in una fabbrica e non ha un'istruzione, non importa neanche che con il passare del tempo lui dimostri superficialità e presunzione, il suo cuore adolescente lo riconosce come l'amore della vita. 
Così Alberto lascia il suo paesello per andare a vivere con lei, diventata succube di un'altalena di emozioni. 

Alberto, Alberto e ancora Alberto! Praticamente era lui a gestire le mie emozioni. Ormai ero come uno di quei topolini da laboratorio ai quali si insegna a percorrere i labirinti. Prendono la strada sbagliata? Non c’è problema, una piccola scarica elettrica ed eccoli subito sull’attenti e docili più che mai, pronti a percorrere immediatamente la strada giusta. E la mia strada era lastricata di percorsi sbagliati che, guarda caso, io puntualmente imboccavo. 

Gli anni passano e quell'amore egoista e soffocante porta Angelica alla chiusura in se stessa.
Una parentesi, breve ma intensa, al grigiore della sua vita è l'incontro con Leonardo, un bel ragazzo - conosciuto prima del trasferimento di Alberto, quando aveva vissuto la pazza gioia di feste e serate con gli amici - con il quale tradisce il compagno, troppo preso dal lavoro e da tante attività che la escludono relegandola in casa.
Ma il legame che sente nei confronti di Alberto è più forte di qualunque altro sentimento, e Angelica soffoca la sua personalità in funzione di quello che considera l'amore della sua vita.

Smorzai il fuoco della mia passione per la vita con l’acqua del suo perbenismo, e diventai un mucchietto di cenere tiepida e umidiccia... che schifo.

Manipolata e vittima di Alberto, ma soprattutto di se stessa, la ragazza va avanti dieci anni, lasciandosi dietro il futuro che aveva programmato, la vita: non più studentessa universitaria, ma compagna di un uomo in carriera che il nonno ha fatto socio del mobilificio creato con anni di duro sacrificio, è dominata dagli attacchi di panico, ai quali cerca di porre fine ricorrendo, vanamente, a medici e psicologi.

Ogni volta che penso di aver toccato il fondo mi accorgo che mi sbagliavo, si poteva andare ancora più giù. Ormai sto scavando. Di tutte le possibili cure a cui mi sono affidata, questa è senz’altro la peggiore. Non mangio più, ho continuamente lo stomaco chiuso e la nausea, ormai peso 44 chili. L’ansia, se possibile, è peggiorata, la depressione ha raggiunto dimensioni da brivido, e il panico regna incontrastato nella mia vita. Se dovessi farlo adesso, il test si intitolerebbe: “Cappio o pistola?”. 

Finché Alberto la lascia per un'altra donna, addossando la colpa della fine del sentimento al suo rifiuto di guarire.
Dopo infinite giornate di pianti e commiserazione, decide di prendere appuntamento da una psicologa che le hanno detto essere molto in gamba.

L’abbandono l’avevo superato più o meno indenne, le ho detto, il problema in realtà era il panico.
«In particolare quello che il panico mi ha lasciato in eredità: una sottile e fastidiosa ansia che mi prende ogni qualvolta devo affrontare nuove situazioni. È come se la mia mente si rifiutasse di credere che sono guarita»

L'incontro darà inizio alla guarigione.

La vita è per chi rischia, per chi si mette in gioco, non per chi fugge e si nasconde. Io ho passato tanti anni a nascondermi, con depressioni e angosce che mi spaccavano l’anima, so cosa significa. Per otto anni ho rifiutato il rischio di vivere, poi, a un certo punto, mi sono ritrovata sola, con la vita e il cuore a pezzi, e ho capito ciò che avevo fatto.

Angelica Romanin utilizza la memoria del passato della protagonista, nello scritto delle pagine del suo diario, alternato al presente per raccontare l'amore e le scelte adolescenziali che hanno determinato una vera e propria invalidità fisica, frutto del rifiuto mentale della situazione che vive attualmente, gli attacchi di panico. 
Una realtà ben descritta, difficile e dolorosa, coinvolgente - tanto che il lettore si ribella, sente quasi la necessità di scuotere la protagonista per farla uscire dalla spirale emotiva dalla quale è soffocata -, resa leggera dall'ironia che caratterizza i lavori di questa autrice.
Una lettura, divertente e frizzante, che conduce con leggerezza il lettore nel difficile percorso di rinascita e affermazione, donando qualche ora di svago divertente e non superficiale.


Nessun commento:

Posta un commento