Buongiorno follower, buon venerdì!
Dopo aver apprezzato la raccolta a scopo benefico "Senza tema", mi ero ripromessa di approfondire la conoscenza di alcuni autori. Tra questi, Luca Bettega, di cui ho appena finito di leggere Nella morte del padre, un horror devo dire ben riuscito.
Autore: Luca Bettega
Genere: Horror
Disponibile in ebook a € 1,99
E in formato cartaceo a € 9,95
TRAMA:
Un odio che diviene tanto potente da trasformarsi in preghiera. Una preghiera che implora morte, la morte di quelle che dovrebbero essere le persone più care: mamma e papà. E se qualcuno ascoltasse questa preghiera… e la esaudisse?
La morte prematura e orribile di Laura, uccisa dal padre il giorno del suo settimo compleanno, turba la quiete di Virdeo, un tranquillo paese che si specchia sul lago di Como. Fra tutti il più sconvolto è Daniele, un ventottenne che da poco vive e lavora a Virdeo come responsabile dell’oratorio della parrocchia. Per lui la morte di Laura pare essere solo l’inizio di qualcosa di molto più grande. Il passato torna a bussare, attraverso incubi che sembrano non averlo mai abbandonato, incubi che reclamano un patto antico. Una preghiera. L’assassinio di Laura sarà solo il principio di un’atroce catena di morte e sangue, in cui Daniele si troverà imprigionato in un precario equilibrio tra follia e realtà. Si renderà conto che ogni preghiera che nasce dall’odio stipula un patto. Un patto da cui sarà impossibile tornare indietro e che lo tormenterà finché non verrà rispettato. Nella morte del padre.
La storia inizia con Laura Benassi, una bambina di sette anni, vittima di violenze domestiche perpetrate dai genitori alcolizzati. Il suo omicidio sconvolge Virdeo, tranquillo paese tra le Alpi e il Lario.
Continua con Daniele Canestrari, un ragazzo di ventotto anni, tormentato da un incubo ricorrente, forse la conseguenza dei maltrattamenti subiti dai genitori, nonché il senso di colpa per aver desiderato da bambino la loro morte, avvenuta proprio dopo aver espresso questo desiderio.
Anni fa, la psicologa che lo aveva seguito e aiutato per due lunghi anni, gli aveva spiegato che quegli incubi erano il modo escogitato dall'inconscio per rappresentare la paura e il senso di colpa per la morte dei genitori. Quel mostro, in altre parole, l'aveva inventato la sua fantasia per dare un volto all'assassino di chi l'aveva messo al mondo.
Un secondo tragico episodio colpisce la comunità: il piccolo Tommaso si macchia di un crimine orribile per poi morire a sua volta.
A seguire, una serie di decessi sospetta. Un lugubre capitolo che rende tetra una cittadina fino ad allora pacifica.
Un macabro patto: fantasia o realtà?
I pensieri non avevano più un confine tra realtà e follia. Tutto era folle e tutto era reale. La follia era realtà e la realtà follia.
La consapevolezza che spesso i carnefici sono stati a loro volta vittime.
Don Angelo è il parroco - quasi una figura paterna per Daniele; lo ha sostenuto nei momenti peggiori e gli ha fornito un lavoro - che assiste impotente al susseguirsi della malvagità che dilaga tra le vie del suo borgo. Sebbene impossibile alla mente umana, sembra davvero che qualcosa di diabolico abbia preso dimora nel cuore dei fedeli.
Una situazione che esula da ogni possibile schema di comprensione e accettazione umana.
Seguire la logica quasi inattaccabile della psichiatra Bonfanti e le convinzioni dell’Ispettore Pier Lucchini o il cuore?
In un rincorrersi di tragici avvenimenti, l’autore intesse una storia ricca di pathos che tiene incollato il lettore fino alle battute conclusive. Benché difficile stabilire cosa ci sia di vero e cosa, invece, sia frutto di una mente disturbata, ritengo che il finale accontenti entrambe le convinzioni. A ognuno la scelta di credere all’esistenza di qualcosa di soprannaturale o di restare ancorati con i piedi per terra.
Poche le imperfezioni riscontrate, il testo risulta ben scritto e scorrevole.
Lettura consigliata.
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