Buon pomeriggio amici lettori!
In uscita oggi il nuovo romanzo dell'autore Franco Forte: "Karolus", edito Mondadori. Dario Zizzo lo ha letto in anteprima per noi.
Autore: Franco Forte
Casa editrice: Mondadori
Disponibile in ebook a € 12,99
E in formato cartaceo a € 23,75
TRAMA:
25 dicembre 800. Sono passati tre secoli da quando Roma ha cessato di esistere: nella pur turbolenta storia della Città Eterna, nessuno ormai immaginava che ci potesse essere un altro imperatore. E invece, nel giorno di Natale di un secolo appena nato, il Papa sta per proclamare un nuovo sovrano. Un nuovo Cesare. A ricevere la corona è Karolus Magnus, Carlo Magno, primogenito della stirpe dei Carolingi. Come è arrivato Carlo su quel trono? Per qualcuno che si è meritato, ancora in vita, l'appellativo di Magno la risposta dovrebbe essere scontata. E se invece la strada che porta a quella notte di Natale fosse lastricata non solo di coraggio, battaglie e trionfi, ma anche di complotti, intrighi e sangue? Se tra i fasti delle vittorie si nascondessero troppi segreti? Attingendo a una sterminata storiografia, Franco Forte ricostruisce in forma di romanzo le gesta del celebre sovrano, dalla primissima infanzia agli ultimi, intensi istanti di vita, immergendoci nel racconto di un'avventura irripetibile, segnata da sfide, successi e amori, ma anche da dubbi, rimpianti, dolorosissime perdite e ancor più struggenti addii. Che cosa si agitava nel cuore di Karolus, il grande condottiero, quando si preparava a diventare reggente unico del Sacro Romano Impero? Quali sogni – e quali incubi – ne popolavano l'animo?
È un romanzo storico in cui si staglia la figura del primo imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo Magno, "Karolus Magnus" in latino, una figura passionale, eccessiva, in tutto, a cominciare dall'altezza, eppure in fondo qualche volta fragile. Lui è stato cresciuto nel culto del potere, e già da ragazzino lo vediamo distinguersi nell'arte della guerra, dispensare consigli nella battaglia contro gli Aquitani al padre, Pipino il Breve, nell'anno del Signore 757; ciò che impressiona è la sua intelligenza, la capacità di intuire situazioni o pensieri anche dall'abbigliamento o dai gesti degli interlocutori.
La scrittura di Forte è una mano sicura che ci porta fin dentro la battaglia, ci fa montare sui cavalli con gli zoccoli sul terreno limoso, ci fa sentirne gli sbuffi, facendoci assistere finalmente alla pantagruelica bevuta per festeggiare la vittoria. Lo scrittore mostra al lettore i costumi dell'epoca, fedelmente, senza censure - quello di Carlo, per esempio -, di apprezzare anche, non in senso platonico, delle bellezze molto acerbe. Questo è il compito del narratore, non parlare solo di déjà vu, arricchendolo quando ne parla, ma insaporirlo col sale della fiction: quasi tutti i personaggi adorano un unico idolo, il potere, e quando Pipino sta per morire, questo non è tanto un fatto privato, ma importa principalmente per la successione nei suoi possessi. A proposito, risulta illuminante il dialogo tra Carlo e la concubina Imiltrude.
I personaggi - nobili, chierici, regnanti, guerrieri (anche giganti), guaritrici - sono vividi; profondo lo scavo interiore, che ne mette in risalto le passioni, tra gli altri la madre di Carlo, Bertrada, detta Berta la Piedona, un donnone che si muove agilmente nei meandri della politica. Anche il loro corpo è usato da Forte per parlare dello stato d'animo:
Alla sua sinistra, seduto composto e quasi rattrappito su se stesso, come se si rendesse conto di essere una presenza inopportuna, c’era l’abate Sturmio, il più fidato consigliere di Bertrada, un’ombra che la seguiva ovunque andasse.
La penna dello scrittore scivola agilmente su queste pagine, con uno stile essenziale, senza orpelli, come una colonna dorica, deliziandoci con similitudini suggestive:
Sulle prime i Norreni resistettero all’impatto, ma poi la spinta dei cavalli si fece pressante e il muro di scudi si sgretolò come se la mareggiata avesse deciso di aggirare gli scogli e colpirlo con furia devastante.
A completare il quadro c'è uno studio rigoroso delle fonti storiche, che rende questo romanzo un'opera estremamente utile e dilettevole.
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