Buongiorno follower, buon martedì!
Vi segnalo l'uscita di "Il corvo e la rosa", il romanzo d'esordio
di Marilynn St. Claire 😊
Titolo: Il corvo e la rosa
Autore: Marilynn St. Claire
Genere: Romance storico - Scozia del 1862
Disponibile in ebook a € 2,99
e in formato cartaceo a € 9,99
Pagina Facebook: Marilynn St. Claire
TRAMA:
Un antico rubino rosso come il sangue, a forma di rosa.
Un castello scozzese arroccato su una scogliera a picco sull’oceano.
Una truce leggenda.
Quando l’impulsiva Rose varca la soglia di Dunraven e
conosce l’enigmatico lord Percy, la sua vita verrà stravolta senza possibilità
di ritorno.
La passione che li attira l’una verso l’altro è dirompente
come la tempesta che li fa incontrare, ma la loro felicità verrà minacciata
dall’arrivo di un personaggio misterioso e determinato a riprendersi ciò che
ritiene suo. Fino a portarli sull’orlo del baratro.
Un romanzo che alterna momenti di passione, brividi e
risate, complice il levriere Ursus che osserva tutto dall’alto della sua
saggezza canina.
BIOGRAFIA:
Marilynn St. Claire è laureata in lingua e letteratura
inglese. Ama leggere, viaggiare e fotografare, ma soprattutto è appassionata di
tutto ciò che riguarda la Scozia, una terra che ha conosciuto durante i
soggiorni di studio e che non ha mai smesso di affascinarla.
“Il Corvo e la Rosa” è il suo romanzo d’esordio.
DICE L’AUTRICE:
Pur essendo una storia di amore e passione, è anche
piuttosto divertente, grazie a un certo personaggio molto… particolare.
BREVE ESTRATTO:
Highlands Occidentali, Scozia, aprile 1862
La tempesta aveva mostrato i muscoli per tutto il
pomeriggio. In un angolo del cielo, nubi plumbee e gonfie si erano radunate e
appostate come lupi in attesa di avventarsi sulla preda.
Solo a tarda notte, tuttavia, il fronte di pioggia ruppe gli
indugi e cominciò a rovesciare secchiate di acqua frammista a nevischio. Il
vento, che sferzava tutti i giorni la costa dirupata, assunse d’improvviso la
potenza di un uragano e cominciò a percuotere spietato le betulle, le rocce e i
bassi cespugli di erica, mentre i lampi, che avevano baluginato per ore dietro
le nuvole bigie, si tramutarono in scariche violente di fuoco bianco che
incendiarono la notte, rincorse da brontolii lontani di tuoni.
L’epicentro della bufera pareva essere il castello di
Dunraven. Flagellato dai rovesci e dalle raffiche, restava immobile e ritto al
suo posto, incurante delle ingiurie del tempo e consapevole della propria
forza.
Un fulmine fendette in due il cielo nero illuminandolo a
giorno, seguito da un boato assordante, simile a un colpo di cannone, che fece
tremare i vetri e sembrò attraversare, come un brivido raccapricciante, tutte
le stanze.
Mary, la governante del castello, spalancò gli occhi e
rimase confusa per qualche istante, mentre il rombo rotolava lontano e il
mantello cupo della notte risplendeva già per il lampo successivo. Un
temporale, si rese conto infine. D’istinto, la sua mente corse alle incombenze
del lavoro: le finestre erano tutte chiuse? Le porte ben sprangate? Sì, aveva
controllato tutto. Quella tempesta infernale, dunque, poteva scatenarsi quanto
voleva. Emise un sospiro di sollievo, riabbassando le palpebre e tirandosi la
coperta fin sotto il mento. All’improvviso, però, un pensiero agghiacciante le
attraversò la mente: i tranci di manzo affumicati! […]
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