lunedì 20 febbraio 2023

RECENSIONE "LE VERITÀ DEGLI INCUBI" di Davide Borgobello

 

Buongiorno follower, buon lunedì!
Iniziamo la settimana con la recensione al libro "Le verità degli incubi" dell'autore Davide Borgobello, edito WLM Edizioni.
A cura di Silvia Cossio.


Autore: Davide Borgobello

Casa editrice: WLM Edizioni
Collana: Fuori tempo

Disponibile in ebook a € 0,99
E in formato cartaceo a € 16,15

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Ian Martina è un avvocato friulano trapiantato a Roma. Brillante ma apatico, misantropo e tendenzialmente pigro, svolge il suo lavoro senza entusiasmo, avendo da tempo abbandonato il suo sogno: aprire un’agenzia investigativa. Un giorno, recatosi per riparare un computer da Matteo Sermonti, geniale amico conosciuto ai tempi dell’università, viene coinvolto nella folle idea di costruire una macchina in grado di registrare i sogni, diventando il primo a testarla. A marchingegno ormai completato, l’inventore muore in circostanze ambigue e l’avvocato friulano si ritrova coinvolto in un vortice di misteri e violenza. Braccato da inquietanti personaggi, tutti recanti uno strano simbolo sopra l’occhio sinistro, e perseguitato da incubi ricorrenti, sarà costretto a una corsa contro il tempo per scoprire cosa c’è dietro al progetto della macchina chiamata Atena. Aiutato dall’eccentrico Moses Macchiavelli, ex socio dell’amico defunto, Ian dovrà svelare Le verità degli incubi, per non venirne travolto.


Anno 2030. Ian Martina, 36 anni, avvocato di origini friulane ma residente a Roma, viene coinvolto nel progetto ideato e realizzato dall’amico Matteo Sermonti: una macchina in grado di registrare i sogni. La prematura morte dell’inventore apre la strada a una serie di eventi che in un primo momento appare irreale, quasi frutto di un sogno, ma che poi trova la sua collocazione con il proseguo della lettura. 

Macchina cattura sogni, uomini misteriosi con una cicatrice sulla fronte, meteoriti, ormai si stava approdando alla fantascienza più pura, e non era un campo che gli era particolarmente congeniale.

Mistero, stranezze... Tra omicidi, morti sospette e colpi di scena, si dipana la storia. Come in un film d'azione, le immagini scorrono veloci nella mente di chi legge, in un crescendo di curiosità. Il lettore dovrà aspettare il finale per vedere tutti i tasselli andare al loro posto e trovare tutte le risposte. 
Particolare la figura del protagonista, un soggetto un po’ sopra le righe, irrispettoso e mezzo alcolizzato, ma dal grande intuito. Le sue uscite in lingua friulana sono un tentativo di caratterizzare meglio il personaggio, ma a mio parere sono solo un di più che rallentano la lettura (soprattutto per chi non conosce la lingua e deve andare a leggere la traduzione). Avrei evitato anche i cliché che implicano una divergenza tra nord e sud poco veritiera e che non è il caso di alimentare. Detto da un ibrido... figlia di mamma calabrese e papà friulano.
Diversi i personaggi di contorno, tutti ben delineati nelle loro parti, più o meno consistenti, che hanno lo scopo di aumentare o dissolvere i dubbi, a seconda della situazione, o semplicemente creare dei siparietti per alleggerire la narrazione dandole un tocco di brio. Menzione d’onore, o forse dovrei dire di simpatia, agli amici mezzi delinquenti del protagonista; divertenti i loro scambi. 
Stile semplice, pulito, incalzante, scrittura curata. Che c'entrino la madre e la moglie dell'autore a cui viene dedicato il libro e che non smettono mai di correggerlo? 😂 Qualche imperfezione qua e là che provvederò a segnalare a chi di dovere affinché venga rimossa, nulla però che ne penalizzi il contenuto. 
PS: Non è ben chiara la scelta dell’anno in cui è ambientata la storia, 2030. Forse l’autore voleva dare l’immagine di una collocazione futuristica, ma onestamente personaggi e avvenimenti si adattano perfettamente ai giorni nostri.
Nel complesso, una bella storia che consiglio di leggere e di cui spero in una continuazione. L’idea dell’agenzia investigativa potrebbe avere un seguito interessante, mi auguro che l’autore, a cui vanno i miei complimenti, prenda in considerazione la cosa. 


sabato 18 febbraio 2023

RECENSIONE "UNA COPPIA PER CASO" di Roberta Soverino

 

Buongiorno follower, buon sabato!
Recensione: "Una coppia per caso" dell'autrice Roberta Soverino.
A cura di Andrea Macciò.



Autore: Roberta Soverino

Genere: Narrativa contemporanea

Disponibile in ebook a € 2,99

E in formato cartaceo a € 15,00

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Anna e Samantha vivono due esistenze agli antipodi... tanto che, a volte, è come se provenissero da due pianeti distanti.
Quando si incontrano, però, la diffidenza iniziale si trasforma subito in un'amicizia sincera, anche se un po' tempestosa.
Se Anna è prudente e abitudinaria, Samantha è il suo esatto opposto, e con i suoi coup de tête porterà nella vita dell'amica una ventata di allegria mai sperimentata prima.
Tra vecchi amori, storie lontane che si incrociano e viaggi rocamboleschi, due esistenze diverse ma complementari si alleeranno in nome della solidarietà femminile, in un mondo che troppo spesso sembra essere tarato sulle scelte degli uomini.  



Una coppia per caso è la storia parallela di Anna e Samantha, due donne apparentemente molto diverse che si incontrano per caso sul lavoro. Anna è un’impiegata di banca da sempre pervasa da un sottile malinconia. La sua è una vita che sembra perfetta, ma è intrappolata in una routine molto simile a una prigione senza uscita, da un matrimonio privo di slancio e passione con Luca, e in un lavoro in banca al quale è arrivata spinta un po’ dai genitori, un po’ dal caso, inseguendo l’utopia di una vita sicura e senza imprevisti. Nel mondo di Anna c’è il fantasma di un ragazzo conosciuto durante un viaggio all’estero, l’esperienza amorosa più intenta della sua vita. Samantha, soprannominata dai colleghi di Anna “Barbie Girl”, è una ragazza appariscente, esuberante, confusionaria e iperattiva. Superate le diffidenze iniziali, quella tra le due donne agli antipodi diventa un’amicizia vera e solidissima, grazie alla quale entrambe riusciranno a liberarsi dagli schemi entro i quali le loro vite sembravano destinate: Anna rimettendo in discussione (anche se indirettamente) il suo spento matrimonio, Samantha riuscendo a ritagliarsi tempo dal lavoro principale e dalla famiglia per inseguire il suo sogno di cantare. E quando la ragazza inizia ad essere un’artista abbastanza affermata, incontra il giornalista Adriano che la deve intervistare. Hanno appuntamento nella stanza 31 di un albergo, un luogo attorno al quale ruotano tutti gli eventi e i personaggi del libro, diviso in due parti interconnesse fra di loro. La stanza 31, come il Km 123 di un lungo racconto di Andrea Camilleri, è il catalizzatore degli eventi e delle energie attorno ai quali è costruito il romanzo.
L’autrice, che è una psicologa, si è ispirata alle mille sfumature dell’animo umano per raccontare questa storia delicata e profonda, ambientata nella città di Torino che rappresenta uno sfondo perfetto. I temi affrontati sono diversi: dall’amicizia femminile alla lotta contro la malattia, all’insoddisfazione che si nasconde dietro vite apparentemente perfette, all’ipocrisia di certi ambienti di lavoro.
Una lettura a volte non facilissima per il suo stile molto denso e per la non immediata connessione logica da parte del lettore tra le due parti del libro (unite attorno alla stanza 31), ma caratterizzata da una scrittura di ottimo livello, dalla profondità e complessità psicologica dei personaggi e dalla costruzione efficacissima di un’atmosfera estremamente coinvolgente.


giovedì 16 febbraio 2023

RECENSIONE "LA BAMBINA DI BIANCA" di Francesco Santoianni

 

Buongiorno follower!
Ho parzialmente letto "La bambina di Bianca
dell'autore Francesco Santoianni.



Autore: Francesco Santoianni

Genere: Thriller

Disponibile in ebook a € 6,00

E in formato cartaceo a € 12,35 o € 17,68

Contatti autore: Facebook



TRAMA:

Una multinazionale disposta a tutto per carpire un prodigioso DNA.
Il culto di Ipazia: una eresia che si perpetua da duemila anni.
Ma l’unico obiettivo di Bianca è ritrovare la sua bambina.
Un thriller mozzafiato.
Un’altra avventura di Shan: nessun sistema di sicurezza è inviolabile

Sinossi: Una multinazionale farmaceutica tiene in pugno ministri, banchieri, magnati dei media… fingendo di curare, con le radiazioni di un “meteorite”, i bambini di questi che ha precedentemente infettato. In una delle sue cliniche per malattie rare, scopre una bambina capace di indurre modifiche nel DNA. Per acquisirla, la sostituisce con un’altra bambina: la figlia di Bianca Navarra, una terrorista all’ergastolo.
Otto anni dopo, Bianca evade e si mette alla ricerca della figlia.
In realtà, la prodigiosa bambina è un messaggero cosmico, un catalizzatore verso la divinità, consacrato nel culto di Ipazia, una astronoma uccisa dai cristiani nell’anno 415. Dopo una incursione di Shan, la bambina è liberata ma continua ad essere braccata anche dal Vaticano per preservare un segreto tenuto nascosto duemila anni… 



Attratta dalla trama e approfittando della promo gratuita, ho scaricato questo libro. L'ho cominciato con il solito entusiasmo che precede una nuova avventura, un nuovo viaggio nel mondo della fantasia, delle parole, ma ahimè mi sono arenata quasi subito. L'ho mollato e l'ho ripreso diverse volte nella speranza di ritrovare lo stimolo iniziale, ma nulla. 
Non è da me buttare giù un parere su un libro non ancora finito, ma è quello che mi ritrovo a fare: sono arrivata sì e no al 20% del testo facendo pressione su me stessa prima di decidermi a metterlo da parte. Troppe le imperfezioni che distraggono dal contenuto. Vedo che spesso si tende a sottovalutare questo aspetto - e probabilmente c'è una fetta di lettori a cui la cosa non dà fastidio - ma per quanto mi riguarda è fondamentale, la base dalla scrittura. Quindi, mi dispiace ma, sebbene da un lato la storia risulti coinvolgente sin dalle prime pagine, la mancanza di cura del testo smorza l'entusiasmo, controbilanciando in maniera sfavorevole il mio giudizio. 
Nella speranza che l’autore decida di affidare il libro a delle figure professionali, mi riservo di completarne la lettura in futuro. Peccato, perché prometteva bene.


martedì 14 febbraio 2023

RECENSIONE "LEZIONI DI ATTRAZIONE" di Priscilla Potter

 

Buongiorno follower, buon San Valentino!
In uscita oggi "Lezioni di attrazione" dell'autrice Priscilla Potter.
Andrea Macciò lo ha letto in anteprima per noi.



Autore: Priscilla Potter

Genere: Chick-lit 

Disponibile in ebook al prezzo lancio di € 0,92

A breve anche in formato cartaceo 

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Palermo. Danilo è un seduttore seriale,ma anche un velista, uno psicologo e un influencer.
Silvia è una serissima ricercatrice universitaria di letteratura italiana.
Entrambi detestano i legami sentimentali.
I due s'incontrano per caso, si studiano a vicenda.ma...
Lui scommette su di lei, che invece ha bisogno di lui e della sua consulenza per scrivere il suo nuovo libro su incarico dell'università.
Tra regate, scene spassose, un cane, lezioni sull'attrazione, scintille e incomprensioni, riusciranno Danilo e Silvia a trovare un punto d'incontro? 



È una festa di addio al celibato e al nubilato (celebrata dai promessi sposi nello stesso locale…) a far incontrare Danilo, incallito seduttore allergico a ogni forma di relazione stabile che vada oltre i due incontri e con una netta preferenza per le ragazze intorno ai vent’anni perché “non hanno ancora maturato il desiderio di un anello al dito”, e Silvia, una trentenne agli inizi di una brillante carriera universitaria davanti a sé nel dipartimento di Italianistica, temutissima dagli studenti per la sua severità agli esami e il cui guardaroba spazia dal nero al grigio al verde militare. Silvia è single anche se ha alle spalle un paio di relazioni poco soddisfacenti e coinvolgenti. Gli opposti si attraggono e tra i due protagonisti scatta subito qualcosa, anche se Silvia sembra essere l’esatto opposto del tipo ideale di Danilo e lui rappresenta in apparenza tutto quello che lei non cerca in uomo, nonostante ne sia attratta fisicamente. Al di là delle apparenze, Danilo è una persona colta e meno superficiale di quanto si pensi: appassionato di vela e psicologo, ha lasciato la professione per guadagnarsi da vivere come “influencer” e blogger raccontando e condividendo le sue esperienze e i suoi viaggi in barca.
Quando il direttore del dipartimento di italianistica, per svecchiare l’immagine del suo ateneo, le assegna una ricerca sul rapporto tra la poesia d’amore e i meccanismi dell’attrazione al tempo dei social, Silvia è “costretta” a rivolgersi al massimo esperto di attrazione che conosce: Danilo. Supportata anche dall’amica Simona, inizia la sua ricerca frequentando l’imprevedibile velista, psicologo e influencer conosciuto alla festa, e scoprendo risorse inaspettate… la ricerca dovrà concludersi con una pubblicazione che potrebbe salvare la carriera universitaria di Silvia a rischio dopo un esame nel quale ha bocciato sette candidati su nove.
L’attrazione tra Danilo e Silvia è solo una reazione chimica determinata dalla natura umana, come spiega il “professore” di attrazione nelle sue prime lezioni, o è destinata a trasformarsi in autentico amore?
Lezioni di Attrazione è una commedia romantica scritta con uno stile leggero, ironico e incalzante, che gioca con una situazione stereotipata nell’ambito della cosiddetta chick lit (il seduttore incallito allergico ai sentimenti e la ragazza apparentemente scostante e inibita che si attraggono/respingono immediatamente come tutti gli opposti) per ambientarlo all’epoca dei social, degli influencer e della rottura della “quarta parete” tra lavoro e vita privata. Priscilla Potter ci riesce benissimo, ribaltando molti degli stereotipi del genere in maniera sapiente: Danilo si sente in qualche modo prigioniero del suo personaggio e a volte si sente quasi “usato” dalle ragazze alle quali interessa esclusivamente come partner sessuale temporaneo; Silvia a differenza dei personaggi simili che si trovano in questo genere di romanzi ha un lavoro prestigioso e creativo anche se precario. Il libro ribalta anche lo stereotipo dell’influencer come persona vacua e superficiale: il protagonista usa le sue doti di psicologo per inseguire quello che veramente gli interessa, la vela, sfruttando il mondo dei social senza esserne schiavo. Una nota per il personaggio del cane “Ingordo”, affittato da Danilo nel lockdown per passeggiare liberamente, e bulimico dal punto di vista sessuale e alimentare, che ogni tanto propone il suo punto di vista sullo strano mondo degli umani. Una lettura da consigliare a tutti, perfetta per il mese di San Valentino, leggera e piacevole, ma allo stesso tempo non superficiale e impreziosita dalla citazione di note di poesie d’amore.


sabato 11 febbraio 2023

RECENSIONE "I RACCONTI DELL'AVVENTO 2022" di AA. VV.

 

Buongiorno follower, buon sabato!
Dario Zizzo ci parla de "I racconti dell'Avvento 2022", una raccolta 
scaricabile gratuitamente QUI.



Titolo
: I racconti dell'Avvento 2022

Autori: Vari

Genere: Racconti

Disponibile in ebook a costo zero: QUI 





Di seguito, il mio resoconto su "I racconti dell'Avvento", quarantuno per l'esattezza, una raccolta ben fatta, racconti postati prima nel Gruppo FB "Libri e Recensioni" proprio nel tempo liturgico che prepara al Natale. Ma andiamo a parlare di alcuni di loro: 
"Fiori blu" di Giovanna Panzolini, uno di quei racconti che ti piacerebbe leggere davanti a un camino, davanti a una tazza di tè fumante; un racconto natalizio in cui un bambino, Riccardo, perde la madre, Luisa. Questo evento getta nello sconforto il nonno materno Antonio che indossa la fredda armatura della solitudine, rinunciando anche a preparare il più grande e bel presepe meccanico del Ferrarese, quella che era diventata una piacevole abitudine. Resiste anche agli attacchi del prete, don Luigino, conosciuto nei banchi di scuola, che lo va a trovare a casa mentre lui è davanti ai fiori curati da Luisa, i non ti scordar di me, che prima di morire gli aveva raccomandato: «Mantienili sempre papà! Quando moriranno seminali di nuovo», quasi in un estremo, disperato tentativo di far sopravvivere una parte di sé.
Parla di guerra di trincea invece il racconto di Cataldo Scatamacchia, "Tu chiamalo per nome", il cui incipit è questo: Restammo chiusi in un vecchio magazzino per due lunghi mesi. Il tempo trascorreva lento e biascicato come la più pigra delle lumache, tanto che tra il giorno e la notte esisteva solo un impercettibile spazio stretto come l'asola di un'uniforme
Racconta di un soldato dalle origini misteriose, Tony, impegnato nella Prima Guerra Mondiale; a esporre la storia è un testimone d'eccezione, che si scoprirà solo alla fine.
"L'alba della pendolare" di Laura Gronchi tratta di viaggi particolari, quelli compiuti dalla protagonista. La scrittrice dimostra di saper affrontare anche temi delicati, materie aspre, con una delicatezza con cui pare carezzare la protagonista.
Poi c'è  "L'album dei ricordi" di Sabrina Guerrieri, in cui una donna rivede le foto di una vita, quelle di famiglia, che hanno fermato il tempo: ... perché quell'immagine statica è una scrittura di luce, pezzi di vissuto registrati su carta…, con il pensiero che in particolare va all'amore di una vita; un sentimento pudico, che tale è diventato col passare del tempo, ma non per questo meno forte, quello stesso sentimento che quasi la illude di poter recuperare il passato, trovare una breccia in quel muro ideale che lo divide dal presente.
"Il sistema" di Iolanda Ioppolis ci catapulta nel 2069, con un ingegnere aerospaziale a cui è stata affidata una missione suicida; così come sempre coi cieli, ma quelli della metafisica, ha a che fare l'opera "Ogni sorriso fa vedere il sole" di Giuseppe Puccio.
Un teatro è l'ambientazione de "La rivolta degli empatici" di Filomena Iovinella, un po' surreale, onirico, in cui si parla di una compagnia teatrale, e un'attrice protagonista di un monologo e dello stesso racconto, da applausi, d'altronde siamo a teatro.
Poi c'è Giorgio Pollio con un racconto dal titolo sangiovannesco (tanto per essere d'attualità, tanto per restare in tema di Sanremo), "Farfalle", il cui protagonista, Patroclo, un simpatico nonnino, è amante delle farfalle e della natura in genere, capace anche di umanizzarla: Aveva fatto amicizia con la quercia anni prima. Lo avevano colpito le affinità tra i loro corpi, ambedue rugosi, nodosi, contorti, stanchi, antichi, sonnecchianti, rassegnati, nell'attesa di terminare di sviscerare la propria storia. Da segnalare il finale.
L'incipit di "Incontro" di Giorgio Peruzio è: «Cosa fai qui?», quello che uno scrittore domanda a un personaggio uscito fuori dal suo libro, personaggio che si lamenta di essere stato maltrattato dal suo creatore (suo il POV). Insomma, ci troviamo di fronte a un racconto, potremmo dire, pirandelliano, che richiama un po' i "Sei personaggi in cerca d'autore". Peruzio dà vita a un'opera godibile, con dialoghi arguti tra questi due e considerazioni sulla costruzione dei personaggi. 
Per la varietà dei temi, ritengo che ogni momento sia quello giusto per leggere questa antologia, non solo il periodo dell'Avvento.


venerdì 10 febbraio 2023

RECENSIONE "UN'ESTATE DI SORPRESE" di Judith Keim

 

Buongiorno follower, buon venerdì!
Franca Poli ha letto "Un'estate di sorprese" dell'autrice Judith Keim.
Traduzione a cura di Wild Quail Publishing


Autore: Judith Keim

Genere: Romance

EditoreWild Quail Publishing

Disponibile in ebook a € 4,99
E in formato cartaceo a €

Contatti autoreFacebook - Instagram 



TRAMA:

Le famiglie possono essere complicate…
Jill Conroy è stata ingannata dalla sorella e si ritrova a passare l’estate lavorando come domestica e cuoca al Seashell Cottage, dove Greg Campbell e suo nipote Brody, stanno completando un progetto di ristrutturazione. Inizialmente infastidita, Jill si rende subito conto di quanto sia bello vivere lontana da New York e dal ricordo del marito defunto che abusava emotivamente di lei. Ben presto la magia della spiaggia guarisce Jill, tanto da farle decidere di trasferirsi definitivamente in Florida per costruirsi una nuova vita. Il lavoro part-time in un campo estivo e la promessa di un nuovo impiego come insegnante di terza elementare in autunno le fanno pensare che il destino sia segnato. Ma la visita della sorella, seguita da quella della madre, rivela segreti che stupiscono le tre donne. Jill impara ad accettare l’amore non solo di Brody, ma anche di Kacy, la figlia del nuovo amico, mentre l’estate porta con sé altre sorprese. Questo è un romanzo a sé stante che fa parte di una serie di altri racconti ambientati al Seashell Cottage, sulla costa del Golfo della Florida. Storie diverse, personaggi diversi, stesso luogo.
Le sorelle hanno sempre da raccontarsi storie interessanti.
A volte le premesse peggiori possono dare i risultati migliori.


Dopo “Le ragazza della spiaggia” ecco un’altra bella storia estiva ambientata in Florida, al Seashell Cottage. In questo libro si parla di sorelle e genitori, di bullismo e abusi psicologici, di amicizia e amore.
Jill Conroy avrebbe dovuto saperlo meglio di chiunque altro che fidarsi di sua sorella maggiore Cristal è rischioso, soprattutto perché sa esattamente quanto può essere manipolatrice. Tuttavia, deve ammettere che un'estate trascorsa sulla costa del Golfo della Florida potrebbe farle bene. Dopotutto, quanto può essere difficile stare al Seashell Cottage mentre sua sorella e la proprietaria del cottage viaggiano per l'Europa? Jill ottiene questa risposta una volta arrivata a Seashell Cottage. Cristal le ha detto che un uomo più anziano, Greg Campbell, avrebbe condiviso la casa con lei mentre stava facendo dei lavori nel cottage, ma non le ha detto che sarebbe stata responsabile della cucina e delle pulizie per lui. Inoltre, viene a sapere anche che il nipote di Greg, Brody, rimarrà lì per alcune settimane per assistere Greg con le sue riparazioni e assieme a lui ci sarà anche la figlia di otto anni, Kacy.
La storia che si svolge è allo stesso tempo edificante e commovente. Judith Keim affronta un problema a cui molti di noi possono relazionarsi, ossia il peso e l'autostima. L'autrice tocca anche un argomento molto difficile, ovvero l'abuso emotivo e il bullismo. Chiunque abbia subito maltrattamenti sa esattamente quanto possa essere difficile la strada per il recupero. L'abuso fisico non è l'unica forma di sopruso che lascia cicatrici perché anche quello emotivo è altrettanto dannoso. Per tutta la vita, Jill è stata definita la sorella brutta, ma intelligente, mentre Cristal è sempre stata considerata dalla genitrice quella bella. Oltre a passare la vita costantemente umiliata da sua madre, Jill ha sposato un uomo che si è rivelato emotivamente violento. Suo marito Jay è morto in un incidente d'auto due anni prima, ma le ferite del sopruso emotivo che le ha inferto sono ancora con lei ogni giorno. Jill sta cercando di capire cosa fare della sua vita, e come iniziare finalmente a guarire dalle cicatrici del suo passato. L'estate potrebbe non essere quella che aveva inizialmente sperato, ma finisce per essere esattamente ciò di cui aveva bisogno in tanti modi.
Non voglio rivelare troppo della storia, ma fidatevi di me quando dico che questo è sicuramente un libro che vale la pena leggere. I personaggi sono tutti ben descritti e ho adorato ognuno di loro, ad esclusione della madre di Jill. Chi però mi ha preso il cuore è Kacy, una bambina all’apparenza viziata dalla mamma, ma che in realtà nasconde la sua insicurezza dovuta alle critiche costanti a cui veniva sottoposta dalla madre.  Per fortuna, può contare sull'affetto e l'amore del padre che è disposto a tutto per renderla felice. Il periodo di vacanza al Seashell Cottage assieme al genitore e al prozio hanno un’influenza positiva per la piccola. Ma soprattutto saranno una nuova amica e Jill a renderla più sicura di sé, a crearsi un nuovo carattere e a scoprire degli affetti di cui prima non conosceva l’esistenza. Ho adorato il modo in cui Jill ha voluto aiutare Kacy intravedendo ciò che la bambina nascondeva attraverso i suoi atti di sfida. Oltre alle sue lotte personali, l'esperienza che Jill ha dall'essere un'insegnante è evidente nel modo in cui tratta con Kacy. Brody è un personaggio meraviglioso e interessante, e tutta la sua formazione come psicologo scolastico sembra non essergli molto utile quando si tratta di sua figlia Kacy. È difficile per qualsiasi genitore vedere il proprio figlio soffrire.
Molto bello il rapporto che si instaura fin da subito tra Jillian e Brody.  Dopo le delusioni del passato, nessuno dei due è in cerca di un nuovo amore, ma a volte le cose non sempre vanno come vorremmo noi e il destino ci mette lo zampino. 
Ho adorato il modo in cui l'autrice ha mantenuto il ritmo veloce e ha aggiunto alcuni colpi di scena per tenere alta la concentrazione nel lettore. La scrittura accurata e scorrevole, i dialoghi frizzanti e a volte divertenti, così come alcuni siparietti tra i protagonisti, e un’ambientazione da sogno rendono la lettura fluida e piacevole. 
È una storia che parla di amicizia, di famiglia, di amore e degli effetti a lungo termine dell'abuso sulle persone. La ferita e il dolore del passato di Jillian, ma anche di Kacy, vengono esaminati e la strada per la guarigione è una cosa incredibile a cui assistere mentre la storia va avanti, pagina dopo pagina. 
Ancora una volta, questo cottage che si affaccia sul golfo della Florida riesce ad operare la sua magia. Davvero una boccata d'aria fresca.
Consigliato da parte mia.


lunedì 6 febbraio 2023

RECENSIONE "VERSO UNA NUOVA VITA" di Silvana Sanna

 

Buongiorno follower, buon inizio settimana!
Oggi vi consiglio la lettura del libro di Silvana Sanna, autrice da me molto apprezzata: "Verso una nuova vita", romanzo ispirato a una storia vera. 


Autore: Silvana Sanna 

Genere: Narrativa storica

Disponibile in ebook a € 2,99

A breve anche in formato cartaceo

Contatti autore: Facebook 



TRAMA: 

Ai primi del Novecento la diciassettenne Teresa, con la madre, due sorelle più piccole e un fratellino di pochi anni, lascia l'amato paesello sulle colline del Basso Piemonte per emigrare in Brasile alla ricerca di una vita meno misera per se stessa e i suoi cari.
Le sue aspettative, in quella lontana terra ricca di opportunità ma anche colma di pericoli, e così tanto diversa dalla cara Patria, andranno in buona parte deluse, sino ad un epilogo, nonostante tutto, positivo.

Questo lungo racconto, già pubblicato a puntate su un noto settimanale femminile, si basa su vicende realmente accadute a una famiglia di lontani parenti dell'autrice; tuttavia la storia, pur sostanzialmente autentica, è stata rimaneggiata e integrata con elementi inventati e va dunque considerata solo un romanzo, dove i nomi dei personaggi e di alcuni luoghi sono di fantasia. 



Primi anni del Novecento.
Teresa, la figlia maggiore (sedici anni) di Antonia ed Ermenegildo, manda avanti la casa e cura le sorelle e l'ultimo nato di soli due anni. La famiglia ha pochi mezzi - per essere più precisi, vive in grosse ristrettezze economiche - pertanto inizia a valutare l'idea di lasciare tutto per migrare in un altro Paese, nella speranza di un futuro migliore. 
La decisione viene presa. Destinazione Brasile. Il viaggio in nave si rivela un calvario: venti giorni in terza classe in condizioni disumane, in cui non mancano le disgrazie.

Sentiva per quella gente una specie di sorellanza, un affetto dovuto alla comune condizione di persone sventurate costrette, per sfuggire alla fame e alla miseria, a lasciare la loro patria, il loro paese, la loro casa, senza alcuna certezza di poter ritornare. Andavano alla ventura col cuore colmo di speranza, in cerca, come loro, di una vita migliore, quantomeno più dignitosa e sopportabile.

A un certo punto della storia, sebbene l'autrice utilizzi un tono leggero, ho avuto il cuore pesante per i drammi che si ritrova a vivere questa giovane ragazza. Tra dolore e privazioni.
L'arrivo in Brasile apre nuovi scenari, nuove possibilità. E anche la prospettiva di un lavoro. Viene assunta per fare da istitutrice a tre bambine nella fazenda di un ricco proprietario terriero.
Passano gli anni, tra eventi belli e brutti, ma la protagonista non rinuncia mai all’idea di tornare, un giorno, nella sua Patria. Un legame indissolubile quello verso la propria terra, ma non solo… Nel cuore il desiderio di coronare il suo sogno d’amore. 
Una storia che mi ha trasmesso tantissime emozioni. Ho vissuto insieme alla protagonista il suo dolore, l’umiliazione, la sua rinascita, la speranza. Speranza in un futuro migliore, forse, senza tuttavia mai crederlo veramente possibile. Ho apprezzato la sua umiltà, quell'essere semplice, pulita; il suo altruismo. Nonostante tutto quello che subisce, non perde mai la sua bontà d'animo. Sono felice che l'autrice le abbia riservato il lieto fine che merita. 
Una lettura che mi sento di consigliare e che sono certa apprezzerete.


domenica 5 febbraio 2023

RECENSIONE "IL PARADOSSO DELLA MATERNITÀ di Antonella Bagorda, Serena Mugnai e Giorgio Polo

 

Buona domenica amici lettori!
Dario Zizzo ha letto la raccolta "Il paradosso della maternità" di Antonella Bagorda, Serena Mugnai e Giorgio Polo.
I ricavati  delle vendite saranno interamente devoluti in beneficenza alla 


Autori: Antonella Bagorda, Serena Mugnai 
e Giorgio Polo

Genere: Raccolta

Disponibile in ebook a € 3,99
E in formato cartaceo a € 10,00 

Contatti autoriAntonella Bagorda



TRAMA:

Quando si parla di maternità è subito alle gioie che si pensa. Maternità come realizzazione, come massima forma della felicità, come elevazione verso il divino, verso la luce. "Il paradosso della maternità", invece, è un salto nell'oscurità. Un salto fatto con lo scopo di portare a galla tutto il nero che di solito si preferisce tenere nascosto, affinché si possa smettere di considerarla un tabù, quell'oscurità. Un po' come nella Commedia del Sommo Poeta, in questo libro due donne bizzarre ci condurranno in un viaggio turbolento, alla scoperta di anime in pena – siano esse vittime o carnefici – di peccati e di peccatori.

Oggi parlo de L'antologia di racconti Il paradosso della maternità di Antonella Bagorda, Serena Mugnai e Giorgio Polo. È un'opera che vuole presentarci la maternità in modo laico, senza tralasciare gli smarrimenti e le controindicazioni di questa. Voglio iniziare con la quarta di copertina, non l'ho mai fatto, anche perché le parole in una recensione le deve mettere il recensore, che poi sarei io, ma è troppo bella questa quarta, oltre che dannatamente esemplificativa, per sottacerne il contenuto: 

Quando si parla di maternità è subito alle gioie che si pensa. Maternità come realizzazione, come massima forma della felicità, come elevazione verso il divino, verso la luce. "Il paradosso della maternità", invece, è un salto nell'oscurità. Un salto fatto con lo scopo di portare a galla tutto il nero che di solito si preferisce tenere nascosto, affinché si possa smettere di considerarla un tabù, quell'oscurità. Un po' come nella Commedia del Sommo Poeta, in questo libro due donne bizzarre ci condurranno in un viaggio turbolento, alla scoperta di anime in pena- siano esse vittime o carnefici- di peccati e di peccatori.

Il trio di scrittori ci porta in un consultorio dove lavorano due grandi personaggi, ruspanti: Elisa, soprannominata Chanel, e Bice, detta Scheggia, che danno vita a dialoghi frizzanti, per gran parte in vernacolo (toscano e romanesco):

«O' Scheggia, oggi solo venti minuti di ritardo, eh?»

Dialoghi che non rinunciano all'umorismo (nonostante la scabrosità della materia trattata): 

... e poi la comunicazione si chiude e nell'orecchio me rimane solo quel 'tu-tu-tu' che pare stia accusando me di tutte le colpe del mondo.

In "Urla e pianti" di S.M. (Serena Mugnai, i tre si firmano qui sempre con le iniziali, credo per sottolineare che alcuni racconti pur essendo scritti dai singoli è come se fossero stati il parto, è proprio il caso di dire, di tutti gli autori) l'autrice ci fa respirare la solitudine, entrare nella testa della protagonista, compagna di Claudio e madre di tre figli, che si racconta al lettore, senza filtri: 

A volte mi dimentico di farlo poppare. Altre fingo di dimenticarmelo. Claudio non sembra accorgersi di nulla e questo mi tranquillizza, perché se non lo vede allora non esiste e se non esiste allora è solo nella mia testa che qualcosa si è incrinato.

"La cravatta gialla" di G.P. è una bellissima dichiarazione d'amore, di un lui (suo il punto di vista) per una lei, Valeria, uniti da tempo; una lei alle prese con la depressione post partum. Dico che ogni uomo dovrebbe amare la sua donna come questo personaggio che non ha nemmeno un nome (forse perché non serve, forse perché rappresenta l'uomo ideale), che le sta accanto, che soffre in silenzio per la sofferenza di lei, che si sfoga col lettore e che parla con la moglie, spesso non ricevendo risposte se non qualche monosillabo o cenno del capo: 

A volte ho la sensazione che tra di noi sia calata una spessa lastra di piombo. So che tu stai lì dietro, ma non riesco a vederti. Tu sai che io sono qui, ma chissà se mi vedi.

E la cravatta gialla, che Valeria gli aveva regalato prima che calasse la lastra di piombo, diventa un'ancora di salvezza, forse un talismano, un medium con cui evocare la donna di un tempo:

Spero che tu la noti, la mia cravatta gialla; e che abbia il magico potere di far scattare qualcosa nella tua testa.

L'uomo si aggrappa nella sua disperazione a ogni cosa, a una semplice reazione che possa scuotere la donna dal suo torpore: 

Non sembrano neppure lacrime vere, neppure abbastanza grosse da riuscire a cadere per rigarti il viso. Ma sono già meglio del vuoto. Perché non so che farmene col vuoto. Non ha una misura. Mi fa paura.

In "Vuoto di donna" di A.B. c'è tutto lo stupore di una neomamma, tutta la magia per il mistero di una nuova vita: 

È successo che me l'hanno messo tra le braccia e mi sono resa conto che non era più dentro di me. Non bastava più semplicemente lasciarmi vivere perché mio figlio vivesse. Ora dovevo esserci perché lui c'era, perché mani estranee me l'avevano tirato fuori, perché quell'unico Noi era diventato Lui e Io. Volevo stringere la vita che avevo partorito, capire cosa si provasse a sentire quel cuore battere qui fuori.

 Ma non c'è solo l'incanto:

Fa paura il pianto di un bambino. Ti massacra i timpani, ti frattura l'anima, ti fa sentire sola.

Ed è questo smarrimento, questa solitudine che ho provato come lettore, è come se mi fossi trovato accanto alla protagonista, ecco qual è il grande pregio di questo racconto, e di quest'opera tutta, quello di farti vedere la maternità in modo obiettivo, con le gioie e i dolori, anche nel suo percorso accidentato, che non la deprime, semmai la esalta, la rende più vera, senza gli ipocriti belletti. 
È un'opera molto ben curata, cosa che bisogna sottolineare perché il principale avversario degli Autori Solidali, di cui i tre fanno parte, è il tempo, per cercare di promuovere il maggior numero possibile d'iniziative benefiche, questa volta è stato il turno della Casa Internazionale delle Donne, un'associazione che non fa mancare il suo sostegno alla parte migliore di noi uomini.


sabato 4 febbraio 2023

RECENSIONE "LA VITTORIA DEL CUORE" di Liliana Zecchinato

 

Buon sabato pomeriggio amici lettori!
Recensione: "La vittoria del cuore" dell'autrice Liliana Zecchinato, 
edito Pav Edizioni. A cura di Silvia Cossio.


Autore: Liliana Zecchinato

Genere: Autobiografico

Casa editrice: Pav Edizioni

Disponibile in ebook a € 3,49
E in formato cartaceo a € 13,00

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Lara è un’adolescente che vive in provincia di Torino. Rimasta incinta, con l’appoggio di Giglio (la madre) e Stefano (il patrigno), decide di portare avanti la gravidanza, nonostante i problemi che una scelta simile comporterà per il suo futuro.
Tutto procede normalmente, fino a che nella loro vita entrano, sconvolgendo i loro equilibri, un’assistente sociale (Merigio) e un’educatrice (Costanzi) le quali, per motivi alla famiglia sconosciuti, cercano con ogni mezzo possibile di allontanare la ragazza, ancora gravida, dalla famiglia di origine.
La vicenda si addentra in quella parte corrotta del sistema, dove trovano conforto gli allontanamenti troppo facili e ingiusti dei minori di cui si sente tanto parlare, rivelando l’intreccio oscuro che si può celare dietro gli affidi e le comunità.
Attraverso Facebook e internet, Giglio (la mamma) riesce ad entrare in contatto con alcune associazioni e affini che le aprono gli occhi su questa grossa piaga sociale.
A questo punto decide di non soccombere e intraprende una lunga e dolorosa battaglia, aiutata dal compagno e da un’amica, fino ad impedire che le portino via la figlia e la nipotina, nata nel frattempo. 



Storia autobiografica che ha lo scopo di denuncia. Il racconto di una donna, Giglio Castellucci, di cinquanta anni, sulla scia dei ricordi: dalla nascita della figlia Lara, attraverso le sue relazioni, fino alla gravidanza della figlia adolescente e a tutto quello che ne consegue.
A quarantaquattro anni, la protagonista si ritrova a combattere la sfida più importante della sua vita, ovvero salvare la figlia - e la nipote - da un sistema che di altruistico ha ben poco. Si deve destreggiare tra false accuse e menzogne di varia portata, per vedere riconosciuti i propri diritti di genitore.
L’autrice descrive per filo e per segno come si svolti i fatti, tutti i passaggi di un periodo che l’ha vista accusata delle peggiori infamie. Negligenze mai avvenute e successivamente, grazie a delle prove materiali, rigettate.
Assistiamo all’intervento degli assistenti sociali che provano ad allontanare la figlia dalla madre, anche con mezzi non leciti... In primis, il tentativo di “lavaggio del cervello” della giovane affinché da sola prenda le distanze dalla sua famiglia. 

In fin dei conti a loro avevo chiesto solo aiuto per superare un momento critico, ma questo non le dava il diritto di ficcare il naso negli affari della nostra famiglia e tanto meno di insinuare in mia figlia dubbi di quella portata.

A seguire, il consiglio, o per meglio dire l’imposizione, di spostarla in una comunità. 
Per finire l’intervento del Tribunale dei minori.

Certo è che ci fecero passare l’inferno in terra.

Grazie all’informazione offerta dai mezzi tecnologici, la protagonista viene a conoscenza delle macchinazioni dietro a tutto questo: 

Una delle peggiori piaghe sociali, quella dei bambini “rapiti” ingiustamente dallo Stato. Per poi darli a famiglie affidatarie che percepiscono soldi per gli affidi...

L’autrice dedica un capitolo a persone che, come lei, si sono ritrovate a vivere un’esperienza simile, spesso però con esiti tragici. Persone, come la protagonista, che si sono rivolte agli assistenti sociali per problemi puramente economici che si ritrovano, grazie a delle relazioni completamente false, ad apparire come famiglie inadeguate.
Tra assistenti sociali dalla dubbia professionalità, giudici troppo di parte e una sanità accondiscendente, si susseguono le vicissitudini dei poveri malcapitati. Assorbiti da un sistema marcio organizzato e potente.
Una storia toccante che non lascia indifferenti e che invita a riflettere sulla precarietà della vita. Chiunque potrebbe ritrovarsi protagonista di una storia simile. D’altronde, se basta avere dei problemi economici per essere ritenuti inadeguati… siamo tutti a rischio.
Nonostante l’esperienza non propriamente positiva (a voler essere riduttivi) con gli assistenti sociali, che ha minato la sua fiducia nello Stato, l’autrice non fa di un’erba un fascio e dà merito a chi, invece, svolge seriamente il suo lavoro, senza tornaconti. La sua denuncia è rivolta a coloro che, nelle vesti di brave persone, approfittando del ruolo che ricoprono, sfruttano le debolezze per dare il colpo di grazia a chi sta affrontando un momento di difficoltà. Ha tenuto a segnalare il suo caso affinché altri non si ritrovino intrappolati, letteralmente messi al muro da quella parte di sistema corrotto.
Concludendo, premesso come scritto sopra che ho apprezzato il contenuto, nel mio ruolo di lettrice, però, avrei gradito un po’ più di cura nel testo in cui, ahimè, fanno bella mostra innumerevoli imperfezioni. Dettaglio a parte - che sia chiaro, non è irrilevante ai fini di un buon prodotto -, consapevole che la CE provvederà a rimuovere quanto prima i difetti, consiglio la lettura del libro.

PS: Trattandosi di un’opera autobiografica, avrei lasciato i veri nomi dei protagonisti, che tanto poi vengono inseriti nei ringraziamenti, di conseguenza la privacy viene comunque a decadere. Invece, per le assistenti sociali avrei usato l’iniziale del cognome.