lunedì 31 agosto 2020

LA PAROLA AI LETTORI... "UN CORE A METÀ" di Silvia Maira



Buon pomeriggio amici lettori!
La parola ai lettori: "Un cuore a metà" dell'autrice Silvia Maira, 
edito Lettere Animate Editore.






Autore: Silvia Maira

Casa editrice: Lettere Animate Editore

Disponibile in ebook a € 2,44
e in formato cartaceo a € 16,64





Chi può dire se un amore dura e quanto dura?
È la domanda che si pone Aida, giovane trentenne siciliana, quando la sua vita viene sconvolta dall’incontro con un facoltoso e affascinante sessantenne romano, Ruggero Serravalle.
Tra i due scoppia una passione forte e travolgente che sembra essere più forte dei pregiudizi, delle differenze sociali e generazionali.
Resistere a una tale passione è impossibile, viverla senza porsi troppe domande è l’unica soluzione. 





Franca Poli Penso che la parola giusta per definire questo romanzo sia “Passionale”. Leggendolo si riesce a carpirne la passione, l'amore, l'amicizia, la dolcezza e il romanticismo. Ma anche la sofferenza, l'umiliazione che ha dovuto subire Aida, la protagonista. Un libro bellissimo che merita di essere letto. É piuttosto lungo, ma non viene mai a noia perché è talmente avvincente e ricco di colpi di scena che desideri sapere cosa succede, come si evolvono i rapporti che si intrecciano tra i vari protagonisti... e in questa storia di intrecci ce ne sono parecchi.


Gloria Pigino Una storia intensa, bellissima ed emozionante, che mi è rimasta nel cuore 😍 Aida e Ruggero sono indimenticabili ❤️


Silvia Altomiri Questo romanzo è come dire delicato. Quanto ho amato Ruggiero nel suo modo di porsi con Aida, con le sue frasi scritte su carta. Un uomo sì maturo, ma dannatamente romantico.
Ho amato Aida, il suo amore per Ruggiero, in quanto sbagliato per gli altri per lei è infinito. 
Il loro amore è qualcosa di meraviglioso e Silvia Maira ha scritto un libro che rimarrà nel mio cuore per sempre.
❤️😍💯


"INCONTR@MI - APPUNTAMENTO IN CHAT" di Lara Dei



Buongiorno follower, buon inizio settimana!
In uscita oggi "Incontr@Mi - Appuntamento in chat" dell'autrice Lara Dei 😊






Autore: Lara Dei

Genere: Rosa

Disponibile in ebook a € 2,99 

Contatto Facebook: Lara Dei



TRAMA:

Lei è Chiara Gentile, una giovane e affascinante insegnante di scienze motorie. È appena uscita da una storia fallimentare e ha deciso di prendersi una lunga pausa dalle relazioni sentimentali.
Lui è Leonardo De Santis, uno degli uomini più ricchi e influenti di Milano, il re degli appuntamenti in rete, l’amministratore delegato e socio fondatore di Incontr@Mi, la app di dating online più scaricata d’Italia. 
Lei è timida e riservata, lui un perfetto seduttore digitale.
I due si incontrano, quando Giorgia, la migliore amica di Chiara, decide di iscrivere quest’ultima al sito Incontr@Mi, attivandole un profilo con caratteristiche e foto veramente attraenti.
Un po’ per scherzo, un po’ per davvero, Chiara si trova risucchiata nel vortice della messaggistica della app finché il suo profilo non viene individuato da Leonardo, il quale, come un diabolico Casanova moderno, inizia a manipolare gli algoritmi della app per fare in modo che lei sia attratta solo da lui.
Cosa farà Chiara quando scoprirà che Leonardo è il famoso Mr. Incontr@Mi? 
Sarà disposta a perdonare tutto il castello di menzogne che l’uomo ha costruito ad arte per farla capitolare?
Appuntamento in chat è un romanzo ironico e irriverente che tratta con romanticismo ma anche con molta attualità il delicato tema degli amori che sbocciano in rete.



DICE L’AUTRICE: 

Ho intervistato diverse persone che utilizzano con successo le app di dating online prima di scrivere questo libro! 
Una coppia che si è conosciuta su una app di incontri che ho intervistato si è addirittura sposata ❤️






BREVE ESTRATTO:

I nostri profili attira-donne spiccano su tutti gli altri grazie al nostro speciale algoritmo che ottiene sempre maggiore visibilità rispetto ai normali profili standard.
Io personalmente ho una decina di foto-trappola molto accattivanti e ho elaborato un sistema infallibile per colpire tutte le mie prede con frasi d’effetto, pianificate e personalizzabili a seconda dei casi, che stuzzicano la curiosità e che lanciano il solo segnale che ogni donna è pronta a captare: “Lui è diverso, lui è speciale”.
L’ho già detto che sono un gran figo? Certo, la bellezza non è tutto, ma devo riconoscere che il mio bell’aspetto aiuta molto. Dopo oltre tre anni di esperienza sui siti di dating on-line ho capito una cosa: il vero segreto del successo è dato principalmente dalla velocità in cui si è in grado di levarsi dalle palle le perditempo, quelle che vogliono solo fare le gatte morte e che non te la daranno mai.
Quelli che dicono che queste app non funzionano si sbagliano. Il mio metodo funziona, eccome se funziona!
Profilo di merda = Pippe! 
Basterebbe sintetizzare tutto in questa breve e concisa massima. 




domenica 30 agosto 2020

DOPPIA RECENSIONE "RACCONTI DI UN AMORE PROIBITO" di Daniela Tess



Buongiorno follower, buona domenica!
Doppia recensione per "Racconti di un amore proibito" dell'autrice Daniela Tess. A cura di Daniela Colaiacomo e Lucilla Celso.







Autore: Daniela Tess
Genere: Romance storico

Disponibile in ebook a € 0,99

Pagina autoreDaniela Tess 



TRAMA:

Questo ebook contiene due racconti brevi, un omaggio per tutte le lettrici e i lettori della prima trilogia di Daniela Tess “Un amore proibito”. 

Nel primo, inedito, ritroveremo Alyce e Lucas, quattro anni dopo. Lei è a Tresham Manor e lui a Londra per partecipare alle riunioni del Parlamento… eppure un imprevisto rischia di turbare la serenità familiare. Alyce improvvisamente si ritrova ad aver bisogno della presenza di suo marito che però è lontano e ignaro di tutto…

Il secondo racconto, Diamante, è stato pubblicato nei materiali extra della versione cartacea della trilogia. Violet e Jack sono due fratellastri che non hanno in comune neanche una goccia di sangue.
Violet è figlia di un marchese e nipote di un duca: bellissima, sicura di sé, quasi spavalda e anticonformista per l’epoca. È vissuta molto protetta in una famiglia che l’ha viziata e amata. È abituata ad ottenere sempre quello che vuole ed ora quello che vuole è il duca di Stanley.
Jack, invece, è un orfano adottato dalla famiglia di Violet. Seppur lo reputino loro figlio a tutti gli effetti, è tristemente consapevole di essere diverso, di non avere sangue nobile né blu e di essere un figlio della plebe di oscuri natali. Vivendo a contatto con Violet, si innamora follemente della sua solarità, della sua vivacità e determinazione. Il suo è ovviamente un amore impossibile e scandaloso, un sentimento inconcepibile tra quelli che, anche solo per effetto di legge, sono considerati fratelli. La dolce sintonia e complicità che avevano da bambini sembra ormai sparita, la giovane è ormai una donna pronta a rivolgere le sue attenzioni ad un aristocratico, poco incline a mantenere vivi i legami di un tempo. Nonostante tutto, Jack la ama e si accontenta del ruolo di fratello maggiore, nonché custode e difensore di sua sorella. Finché un giorno un tragico evento cambierà il corso delle loro vite…



Alyce, secondogenita del conte di Rochford, è una giovane donna bellissima dentro e fuori. Dolce e altruista, a causa di uno scandalo nel quale è rimasta involontariamente coinvolta, ha trascorso due anni in Europa, in un tour simile a quello di tanti suoi coetanei maschi. Il suo spirito libero e brillante, estroso e fuori dagli schemi, ha tratto grande soddisfazione da tale viaggio, ma la nostalgia l'ha riportata a casa, dalla famiglia, e soprattutto dalla sorella Arianne.
Lucas è un giovane cupo, ha vissuto negli stenti e sotto il giogo di un uomo violento e ubriacone che ha scoperto non essere suo padre. Detesta i nobili e, dalla morte della madre, è in cerca di vendetta, perché è "un bastardo", frutto dell'amore smisurato verso il traditore che ha abbandonato colei che ha sedotto. Nel momento in cui arriva a Mellington House, dimora del conte di Rochford, rimane quasi folgorato dalla vista di una donna bellissima che scende da una carrozza, ma Lucas è lì per parlare con John Woods, il vecchio stalliere che lo conosce fin da bambino e che, alla sua richiesta di un lavoro nei dintorni, gli propone di prendere il posto appena lasciato da un suo giovane aiutante. 
Quando Alyce incontra Lucas subisce la stessa malia e, anche se cerca di opporsi con tutta la sua razionalità all'amore impossibile che prova, alla fine cede ai sentimenti. Ferma nel proposito di seguire Lucas ovunque vada, deve agire cautamente perché nel frattempo il conte di Rochford, suo padre, nell'intento di risolvere i debiti del primogenito, le sta combinando il matrimonio con il futuro duca di Chatterley, verso il quale Alyce da sempre prova ribrezzo.
I due protagonisti, sposi nell'anima, si giurano fedeltà e amore e, confidando nella fuga, si concedono completamente l'uno all'altra, ma un evento drammatico sconvolgerà le loro vite.
Questa è la trama di "Origini", ma "Un amore proibito" è una trilogia i cui libri rappresentano parti della storia, che per essere completa deve integrarsi con "Orgoglio" e "Oltre".
In ogni libro vengono definiti antefatti e ruoli sia dei protagonisti che dei loro familiari, fino all'epilogo in "Oltre", al quale segue "Racconti di Un amore proibito" che ne rappresenta l'estensione e il preludio a una nuova serie.
Voglio dire subito che nel complesso tutta la serie mi è piaciuta: Daniela Tess ha saputo ispirarmi con la passionalità e il trasporto delle emozioni descritte, l'attrazione e la paura, l'incredulità di fronte a qualcosa di tanto grande e inatteso, la consapevolezza, la compiutezza di due anime complementari e inscindibili, tutto è percepito nel profondo, incalzando il lettore a completare la lettura dell'intera trilogia. Si avverte molto chiaramente l'affetto sincero e travolgente, bellissimo, tra Alyce, determinata nelle scelte e dal carattere forte, libera dagli schemi imposti dalla società dell'epoca, e Lucas, ombroso e intimista, la cui esperienza di vita sembra abbia annullato la capacità di amare, ma che cede totalmente all'inevitabile, e ne si è ammaliati.
Personalmente ho trovato molto trasporto in "Origini", mentre in "Orgoglio", dal mio punto di vista, la frequente trascrizione di interi tratti del libro precedente ne ha appesantito la lettura. A causa di questo utilizzo pedissequo degli stati d'animo dei protagonisti, ho praticamente saltato la maggior parte delle pagine, non rilevando alcun contributo reale e significativo… Che necessità c'è di ripetere brani e situazioni che, essendo radice essenziale dell'evoluzione degli eventi, sono impressi sicuramente nella mente di un lettore attento? 
Per quanto riguarda "Oltre" questa peculiarità è trascurabile, mentre le origini e l'evoluzione del matrimonio tra Philip e Jane mi hanno particolarmente coinvolto. Daniela Tess è stata molto brava a suscitare empatia nei confronti di queste due figure tormentate - il dramma che induce il cambiamento nel loro rapporto mi ha commossa fino alle lacrime. Nel complesso, però, in questa ultima parte, l'autrice si sofferma troppo sui dialoghi intimisti di Lucas e Alyce, dando un tono ripetitivo e melenso al racconto. Secondo il mio modesto parere, sarebbe stato più interessante approfondire i rapporti tra Philip e Jane e, soprattutto, tra Arianne e Adrian - di questi ultimi la percezione è marginale.
In conclusione, esclusivamente da lettrice quale sono, avrei preferito l'unione della trilogia in un solo libro costituito da tre parti, rappresentate dagli attuali pubblicati e sfoltiti dell'eccedenza inutile e ripetitiva. 
Pur con le riserve manifestate, sono comunque incline a consigliare la lettura dell'intera serie, perché, al di là di quelli che ho ritenuti i suoi difetti, ne ho scorso avidamente le pagine fino alla conclusione che mi appagata e soddisfatta. 



La storia che si delinea è molto intrigante!
Un incidente cambierà totalmente la vita del nostro protagonista già provato da un amore non ricambiato. L’ambiguità che si viene a creare alla fine lascia così in sospeso che vi verranno pensieri omicidi verso l’autrice che ha pure la faccia tosta di chiedere, alla fine, se vogliamo leggere come prosegue!
Daniela Tess ti voglio bene ma se non ti metti sotto ti vengo a cercare!

La scrittura fluida ci lascia entrare subito nella storia, empatizzare con i personaggi. Trovo che l’autrice sia maturata rispetto al primo libro che ho letto. Data la brevità non posso dire di più, ma vi invito a firmare una petizione di esortazione. Diamole la carica per partorire questa storia!


sabato 29 agosto 2020

RECENSIONE "NON SONO SOLO UNA SIGNORA" di Melanie Breath



Buongiorno follower, buon sabato!
Lucilla Celso ha letto "Non sono solo una signora" dell'autrice Melanie Breath, 
edito Ode Edizioni.




Autore: Melanie Breath
Genere: Narrativa contemporanea

Casa editrice: Ode Edizioni

Disponibile in ebook a € 1,50
e in formato cartaceo a € 10,99

Pagina autore: Melanie Breath - Autrice



TRAMA:


Irene ha quarantacinque anni e tanta voglia di riscatto. Non sa che la vita, quella stessa che le ha portato sacrifici, delusioni e qualche gioia, ha ancora in serbo per lei un'opportunità. Irene avrà fra le mani il potere di spezzare le catene del passato, ma il suo mondo accetterà il cambiamento o le presenterà il conto? 



Mi ha sorpreso la trama di questo libro che ci racconta la storia di una donna con una vita difficoltosa. Rimanere incinta troppo presto quando la vita non è ancora iniziata è sicuramente una sfida, ma ritrovarsi con due gemelle davvero un percorso non facile. Tanto che la scelta della protagonista è concentrarsi solo sulle sue bambine. Non esiste più la donna e le sue esigenze vengono soffocate in tutto e per tutto. Un marito completamente assente per anni la portano a considerarlo praticamente inesistente. Qualcosa va storto nel percorso perché anche una delle sue figlie rimane incinta troppo giovane e lei si ritrova a fare di tutto per lei.
La incontriamo praticamente già grande, rassegnata alla vita che le è stata assegnata, con una figlia difficile che non la aiuta ad avere almeno la serenità in una quotidianità noiosa.
Abbiamo dei piccoli spaccati del passato, eventi fondamentali che le hanno segnato il percorso.
Ma arriva... si apre una porta anche per lei, il problema sarà trovare il coraggio di entrarci, riuscire a conquistare quel pizzico di egoismo per crederci.
Mi ha colpito molto la sua passività nel rapporto con suo marito, al quale continua a rimanere legata se non altro legalmente. Quanto deve soffrire una donna prima di prendere una decisione drastica? Questo percorso mi ha lasciato riflettere molto.
Lo stile molto fluido porta a una lettura coinvolgente. Una trama davvero intrigante. 


venerdì 28 agosto 2020

RECENSIONE "IL SENTIERO DEGLI EDELWEISS" di Cristiano Pedrini



Buongiorno follower, buon venerdì!
Vi segnalo "Il sentiero degli Edelweiss", il nuovo romanzo dell'autore Cristiano Pedrini. Daniela Colaiacomo lo ha letto per noi.



Autore: Cristiano Pedrini

Genere: Narrativa

Disponibile in ebook a € 2,99 
E in formato cartaceo a € 11,40

Pagina autore: Cristiano Pedrini Autore



TRAMA:

Le montagne sono al tempo stesso dei maestri silenziosi che ci ricordano quando siamo piccoli e insicuri, ed immense cattedrali di pietra pronte ad accoglierci per proteggerci dalle nostre fragilità
Emil von Leiss

L’arrivo dello zelante avvocato Lukas Bauer nel pittoresco villaggio di Ozval, tra le montagne del Sud Tirolo, scuote la tranquillità dei suoi abitanti.
Bauer è intenzionato a rintracciare un ragazzo di nome Emil von Leiss e risolvere il caso della sua scomparsa. Ma quello che doveva essere un semplice incarico, acquista risvolti sempre più enigmatici che faranno comprendere a Lukas il prezzo da pagare per proteggere quanto di più prezioso custodiscono quelle montagne.
Un tesoro che Emil ha intenzione di preservare, trovando in Lukas un prezioso alleato che sarà pronto a difenderlo, come gli edelweiss, i fiori meravigliosi che tanto decantano le leggende del luogo, così ben custoditi che nessuno può coglierli senza morire.



Lukas Bauer ha avuto l'incarico da Clara Gruber, suo superiore e socio anziano dello Studio legale Gruber di Vienna, di rintracciare Emil Leiss a Ovzal, un paesino sperduto delle Alpi. Il ragazzo è scomparso, Lukas non sa altro, ha solo una fotografia per identificarlo.
La reticenza dell'intero paese a dare informazioni sul ragazzo lo induce a porsi molte domande: Chi è Emil? Perché si nasconde? Perché un intero paese lo protegge e da cosa?
Deciso a rintracciarlo, si reca in montagna, dove ha motivo di credere sia, e quando lo incontra viene coinvolto in emozioni del tutto inaspettate. Emil sembra far parte della natura che lo circonda e Lukas ne è ammaliato.

Che mi sta succedendo? Forse mi sto solo lasciando condizionare da quest’atmosfera, da questo luogo che sembra sospeso nel tempo, ma so bene che a pochi chilometri da qui il mondo appare diversamente… 

La necessità di conoscere la verità nascosta dietro la scomparsa di Emil sarà per Lucas lo spunto per affrontare lati oscuri di se stesso e, in un'atmosfera dai contorni del "giallo", i due ragazzi conosceranno un sentimento improvviso che li porterà a fare scelte imprevedibili.
La descrizione minuziosa e attenta dei luoghi, i miti e le leggende che riguardano gli edelweissi, creano un'aura molto particolare, quasi mistica, al racconto nel quale anche i protagonisti secondari ricoprono un ruolo di rilievo.
Il lettore è coinvolto in modo assoluto dal romanzo, ammantato da sentimenti diversi espressi dagli "attori" di una "scenografia alpina", affascinante e seducente: affetto, amore dedizione, rispetto, empatia… Cristiano Pedrini riesce a trasfonderli compiutamente rendendo il testo appagante e soddisfacente.
Intrigo e suspense mi hanno coinvolto positivamente fino all'epilogo non scontato di questo romanzo che ritengo di poter consigliare.






BREVE ESTRATTO:

Il villaggio dei silenzi
«Una manciata di case, alcune in ottimo stato, altre alquanto malmesse che mostrano i segni del tempo e di una scarsa manutenzione, balconi fioriti, insegne scolpite nel legno, una via principale, qualche vicolo laterale, nulla degno di nota…»
Il primo commento che Lukas fece al cellulare, scendendo dal suo superaccessoriato Suv, sembrava essere senza appello, ma dall’altro capo il prolungato silenzio che seguì le sue ultime parole poteva avere altri significati e Clara non dovette attendere molto per averne la conferma.
Il giovane chiuse lo sportello dell’auto e si incamminò verso la via principale sorridendo.
«Tutto sommato fa piacere sapere che ci sono posti dove l’uomo non è riuscito a imporsi del tutto sulla natura che lo circonda.»
«Me ne compiaccio» osservò la donna che dal suo imponente ufficio stava osservando il panorama dei tetti di Vienna. Ai suoi occhi quella città riusciva ancora a conservare il suo prestigioso passato imperiale e di questo ne andava fiera.
«Hai già deciso da dove iniziare le tue ricerche?» chiese giocherellando con un tagliacarte d’argento che teneva sulla scrivania più per ragioni sentimentali che per un utilizzo pratico.
Quell’oggetto era un regalo di suo padre, realizzato da uno dei maestri orafi più noti del paese e lo aveva ricevuto in regalo quando era riuscita nell’intento di fondare uno degli studi legali più importanti della città.
«Inizierò a chiedere agli abitanti del posto e vedremo cosa ne ricaverò» rispose Lukas fermandosi dinanzi a un negozietto di alimentari. «Mi auguro comunque che tutto questo non sia una colossale perdita di tempo.»
«Potrai sempre goderti qualche giorno di riposo» replicò la donna suscitando nel suo interlocutore una smorfia di fastidio.
«Avrei scelto di meglio. In questo paese c’è solo un piccolo albergo con una decina di stanze e senza neppure il wi-fi in camera. Suppongo che ora dirai che mi hai preferito agli altri collaboratori perché così almeno non sarò in ufficio ad assillarti.»
«Lukas Bauer, sei un eterno rompiscatole e sì, l’idea di non vedere la tua espressione sempre imbronciata e supponente per un paio di giorni mi rasserena» ammise Clara sprofondando nella comoda poltrona di pelle nera. «Sai bene che per quest’incarico non potevo mandare chiunque. Tu eri al momento la persona più adatta. Tuttavia, vedi di non montarti troppo la testa.»
«Non l’ho mai fatto» concluse il giovane salutando la donna. Infilò lo smartphone nella tasca della giacca blu e si decise a entrare nel negozio. Percorse il corridoio delimitato da alcuni scaffali bassi avendo la conferma di quel che aveva supposto poco prima: era una di quelle piccole botteghe dove all’apparenza sembrava esserci di tutto riposto sui ripiani, sebbene trovasse discutibile vedere delle confezioni di biscotti accanto a del detersivo in polvere. Si avvicinò alla cassa, dove con sua sorpresa notò una giovane ragazza dai lunghi capelli castani raccolti in una coda. Lei lo salutò con un sorriso raggiante non senza rimanere sorpresa per l’abbigliamento di Lukas. Era assai insolito vedere entrare un uomo in un completo blu con una vistosa cravatta regimental. «Posso fare qualcosa per lei?» domandò.
Lukas levò dalla tasca interna della giacca una fotografia porgendola alla ragazza. «Lei non è di queste parti… il suo accento…»
«Vivo a Ovzal da quasi dieci anni.»
«Sto cercando questa persona. Mi hanno detto che vive da queste parti.»
La ragazza osservò per pochi attimi la fotografia volgendo poi lo sguardo a una donna anziana che era appena entrata nel negozio salutandola. «No, non ricordo di averlo mai visto.»
«Ne è sicura? È molto importante che riesca a rintracciarlo» insistette Lukas ricevendo in risposta un deciso cenno di diniego. «In questo paese siamo talmente in pochi che ci conosciamo tutti. Temo di non poterle essere d’aiuto.»
Il giovane non si lasciò scoraggiare, riprese la fotografia dalle sue mani, posò sul banco un biglietto da visita. «Se dovesse vederlo, la prego di chiamarmi.»
La sua espressione si fece interessata. Scorse il nome stampato sul biglietto e sorrise ironicamente. «Uno studio legale di Vienna, ne ha fatta di strada per arrivare qui, peccato che sia stato un viaggio a vuoto.»
«Non è ancora detto. Mi fermerò un paio di giorni, alloggerò nel vostro albergo, ammesso che si possa definire tale» le rispose osservando un manifesto appeso dietro alla cassa.
«Festival degli Edelweiss… sembra interessante, anche se non ne so molto di fiori e piante, non ho quello che si dice il pollice verde.»
«È una tradizione che c’è da molto tempo, ben prima che mi trasferissi qui. È una kermesse dove si ricordano la bellezza e la particolarità di quei fiori, che molti chiamano stella alpina» commentò la ragazza «è fortunato, se rimarrà qualche giorno lo potrà vedere con i suoi occhi.»
L’arrivo dell’anziana cliente che appoggiò sul banco della frutta pose fine al loro dialogo.
Lukas uscì dal negozio, ma per qualche strana ragione ebbe l’impulso di voltarsi di scatto. Fece appena in tempo a notare le due donne che dalla vetrina lo fissavano con uno sguardo tutt’altro che benevolo.
«Caro Lukas, hai già portato scompiglio in questo luogo dimenticato da Dio» annuì riprendendo il cammino. Aveva immaginato che l’incarico che aveva ricevuto fosse qualcosa di apparentemente semplice, ma con il passare dei giorni, mentre veniva informato su altri aspetti di quella vicenda, si era fatto l’idea che quel compito nascondesse altre conseguenze che non riusciva ancora a delineare. Del resto, anche Clara Gruber, suo superiore e socio anziano, era stata alquanto vaga quando l’aveva fatto chiamare nel suo ufficio per illustragli la faccenda. Doveva solo trovare la persona le cui generalità e poche altre informazioni erano indicate su quell’unico foglio con allegata una fotografia.
Varcando l’ingresso dell’albergo, dopo aver preso dall’auto il trolley, si appoggiò a un grande bancone di legno massiccio sul quale era posato un vaso di fiori freschi che dava a quel luogo un tocco di colore. Le pareti, tinte di un discutibile color aragosta, mal si abbinavano ai mobili chiari della hall ma, a quanto pareva, non doveva essere così importante. Un uomo robusto e con un’avanzata calvizie uscì da una porticina laterale e lo accolse fermandosi dietro al bancone. «Benvenuto a Ozval, io sono Karl Rendulic» esordì con una voce nasale.
«Salve, ho prenotato una camera» disse Lukas mostrandogli un documento d’identità.
«Dovrei fermarmi un paio di giorni.»
«Avvocato Bauer, sì, la sua prenotazione era stata confermata da Vienna» annuì l’uomo prendendo da uno stipetto la chiave della camera con appeso un vistoso numero tre scolpito nel legno.
«Grazie, posso chiederle se ha visto questa persona qui in paese» replicò il giovane mostrando di nuovo la fotografia.
«Mai visto. Perché lo cerca?» rispose telegrafico l’albergatore posando le mani sui fianchi.
«Questioni legali. Mi avevano dato informazioni che risiedesse qui ma a quanto pare nessuno lo conosce» ammise prendendo il trolley. Dopo aver salutato l’uomo salì al piano superiore. Tutto sommato la camera era meno opprimente di quel che aveva immaginato a eccezione di quel quadro da mercatino dell’usato appeso sopra il letto che ritraeva un panorama alpino. “Che senso aveva fermarsi a guardare quell’immagine se bastava scorgere fuori dalla finestra le vere Alpi” pensò posando la valigia sul letto prima di allentarsi il nodo della cravatta. Dalla borsa di pelle che portava sempre con sé, tolse l’incartamento con la dicitura “Leiss” scritta di suo pugno con un pennarello. In quella busta aveva raccolto tutte le informazioni che era riuscito a racimolare, ben poche per la verità. Per scrupolo tornò a rileggerle. I suoi occhi, di un verde intenso, si posarono sulla copia della fotografia. Più la osservava e più aveva la netta sensazione che ci fosse qualcosa che gli sfuggiva. Non era mai stato un convinto sostenitore della prima impressione e faticava non poco, per mentalità e carattere, a credere che certe intuizioni avessero un fondo di verità, ma stavolta non riusciva a scacciare dalla sua mente quel pensiero ricorrente, ostinatamente alimentato dall’immagine che fissava.

Le sue dita scivolarono su quel volto dai lineamenti delicati e ricercati al tempo stesso. Le sue lunghe sopracciglia nere erano il preludio di uno sguardo profondo che lasciava trasparire una sofferenza appena mitigata dall’intenso color bruno dei suoi occhi che in quel viso scavato risaltavano ancor di più. 





giovedì 27 agosto 2020

"SEDUCING THE ASSISTANT" di Penelope Plume



Buongiorno follower!
In prevendita il nuovo romanzo dell'autrice Penelope Plume: "Seducing the assistant", primo volume della duologia "Seducing the boss".



Autore: Penelope Plume
Genere: Romance contemporaneo
Serie: "Seducing the Boss" Vol.1

Disponibile in ebook a € 2,99  
A breve anche in formato cartaceo

Pagina autore: Penelope Plume 

Data di uscita: 29 agosto 2020



TRAMA:

Camilla Ranieri ha poche certezze nella vita: gli uomini sono tutti egoisti, l’amore di coppia non esiste, il suo lavoro sarebbe anche figo se non avesse la sfortuna di avere il capo peggiore della storia. Mantenere il posto di lavoro senza ferirlo fisicamente è una dura lotta quotidiana, perché lui è terribilmente irritante, ecco perché. 
Quando il piano che potrebbe portarla verso una nuova posizione lavorativa fallisce miseramente, annegare il dispiacere nell’alcol insieme agli amici sembra una buona idea. Dopo uno straniante incontro notturno con il tanto detestabile capo e con le difese pericolosamente basse, però, quell’idea non sembra più tanto buona. 
Camilla non si riconosce più e, quando tutto sembra sfuggire al suo controllo, la soluzione migliore sembra partire e rimandare i problemi e le situazioni difficili di due lunghe settimane.

Federico Marangoni è un uomo tutto d’un pezzo. Ha lavorato duramente per raggiungere la posizione in cui si trova oggi, ma se il lavoro va a gonfie vele, la vita privata è tutt’altra questione. Il suo più grande e intimo desiderio è lontano mille miglia, praticamente irrealizzabile; in più deve affrontare un divorzio economicamente sanguinoso da cui uscire con più brandelli di carne possibili attaccati al corpo.
Di tutto ha bisogno Federico, tranne che della pazzia di una notte che mette in discussione le ultime, poche certezze rimaste nella sua vita.
E allora cosa fare quando ci si ritrova in un casino di tale portata? Be’, ma è semplice: si scappa. A gambe levate e il più lontano possibile.
Ma quando il destino si impunta, non c’è un volo abbastanza lungo per sfuggirgli e te lo ritrovi lì, rosso come il fuoco, invitante come un dolce proibito e incavolato come una mantide religiosa dopo l’accoppiamento.



DICE L’AUTRICE:

Curiosità rispetto a questo libro non ne ho molte. L'ho scritto in quarantena, ma questa forse è la cosa più curiosa di tutte e non è neanche così curiosa dal momento che eravamo tutti in quelle condizioni... :S
Non l'avevo assolutamente in programma, ecco. Forse questa è una curiosità più sensata dell'altra. Seducing the Boss doveva essere uno standalone, e volevo passare a tutt'altro dopo, ma mentre lo scrivevo e revisionavo mi sono innamorata sempre di più di Camilla e Marangoni e ho dovuto scrivere di loro.



BREVE ESTRATTO:

Odio il mio lavoro.
Lo odio. Lo odio. Lo odio.
Non è vero, non odio il mio lavoro. Odio il mio capo, ma quando sei un’assistente personale sei costretta ad aver a che fare con il tuo capo continuamente. Quindi, in un certo senso, odio il mio lavoro.
E non c’è una soluzione, a parte licenziarsi.
Sospiro.
Già, ma licenziarsi vuol dire aggiornare il curriculum, fare ricerche di lavoro, sostenere dei colloqui. Sull’ultima rabbrividisco due secondi.
Licenziarsi vuol dire rischiare una bella posizione sicura che paga bene e regolarmente per l’ignoto, vuol dire rischiare di finire in un posto scomodo da raggiungere, o troppo lontano, o insicuro da un punto di vista economico, magari con dei colleghi pessimi o addirittura un capo peggiore.
No, un capo peggiore è impossibile, ma il resto sì, è possibile eccome. Non è che si capisca poi molto da quei venti minuti canonici di colloquio.
La Foreman è un’azienda in crescita e mi piace lavorare qui. Foreman in persona è un tesoro, i colleghi sono per la maggior parte simpatici e in generale c’è un’aria rilassata, gioviale, serena. La verità è che mi scoccia andarmene a causa sua.
L’altra opzione è che se ne vada lui prima o poi, ma è difficile, perché lui è Federico Marangoni, il CFO, ovvero il Chief Financial Officer della Foreman, la persona che ha nelle sue mani la responsabilità della strategia finanziaria dell’azienda. In poche parole, è la persona più importante qui dentro dopo Foreman stesso, con uno stipendio annuo che si aggira intorno ai trecentomila euro. Difficile che si dimetta.
Sospiro di nuovo. 
No, non c’è una soluzione. 
«Era bello?». Una voce seccata mi fa alzare lo sguardo all’improvviso.
Ed eccolo lì, in piedi con la giacca aperta, un braccio appoggiato allo stipite della porta del suo ufficio, l’altra mano appoggiata al suo fianco, la cravatta che penzola avanti e indietro perché Marangoni va sempre di fretta e i quattro passi dalla sua scrivania alla mia li avrà fatti di corsa. 
«Come prego?»
«Era bello?», ripete con un’aria corrucciata sul viso, gli occhi fissi su di me e le labbra strette nella classica linea retta di disapprovazione che rivolge sempre alla sottoscritta.
«Cosa?», chiedo stranita, raddrizzandomi sulla sedia.
«Il sogno a occhi aperti che stava facendo al posto di lavorare».




Penelope Plume è uno pseudonimo. Dopo anni passati ad autopubblicarmi col mio vero nome ho fatto questa scelta per sentirmi più libera creativamente e per distanziare un po’ la mia vita reale da quella virtuale. 
Adoro leggere e scrivere, parlare di libri e comprare libri, anche se ne ho già una montagna che aspetta io li legga da anni e con i quali mi scuso ogni singola volta che schiaccio quel famoso clic, ma è più forte di me. Amo moltissimo anche: chiacchierare con le amiche di fronte a qualcosa di possibilmente alcolico fino alle ore piccole, cucinare dolci (ahimè, anche mangiarli), viaggiare, andare al cinema, guardare tramonti, camminare nei boschi e nuotare.
Ho un marito e due figli maschi, uno dei quali ha cominciato l’adolescenza, in una maniera indescrivibilmente allarmante, con un anticipo di una decina d’anni. Mi dicono io non sia l’unica in questa difficile posizione, comunque, perciò mi sento di dire a voi tutte basite di fronte a questi piccoli puffi che a stento sanno leggere ma riescono comunque a lasciarvi mute con battute sarcastiche e dissacranti: I feel you, amiche. Non siete sole. Uniamoci in una sorellanza e facciamoci forza.
Se volete, potete trovarmi su Facebook oppure all’indirizzo email: plumepenelope@gmail.com 


mercoledì 26 agosto 2020

RECENSIONE "IL RESPIRO DELL'ALBA" di Giulia Mancini



Buongiorno follower!
Daniela Colaiacomo ha letto per noi "Il respiro dell’alba" dell'autrice Giulia Mancini, quarto volume della serie "Le indagini di Saverio Sorace"



Autore: Giulia Mancini
Serie: Le indagini di Saverio Sorace Vol.4

Genere: Thriller con suspense

Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 9,50

Pagina autoreGiulia Mancini 



TRAMA:

Settembre 2019, sogni premonitori e una strana inquietudine pervadono l’animo del commissario Saverio Sorace, deve essere la fine dell’estate che sempre lo sconcerta oppure è solo la sua solita ansia per il futuro. Vorrebbe dare una stabilità alla sua vita tanto che propone a Sara di sposarlo, ma questa semplice meta sembra difficile da raggiungere perché uno spaventoso omicidio irrompe nella sua vita, non è un crimine come gli altri perché coinvolge un suo caro amico che, una mattina, si sveglia accanto al cadavere di una bellissima sconosciuta senza ricordare nulla di quanto accaduto la notte precedente. 
Tutte le prove sembrano contro di lui, ma Saverio sente che le cose sono diverse da come appaiono.
È possibile che l’uomo sia stato incastrato? È un rebus per il quale Sorace faticherà a trovare una soluzione, per trovarla dovrà indagare nella vita della vittima, una donna bella, spregiudicata, libera ma con tanti lati oscuri e molti segreti. Dopo pochi giorni, quando le indagini sembrano avvicinarsi alla verità, un nuovo efferato delitto sconvolge ancora le notti bolognesi, con un modus operandi troppo simile al primo per poterlo ignorare. Ma se davvero c’è un assassino che segue un suo folle delirio per uccidere, è necessario agire in fretta, prima della prossima vittima.

La notte lo rendeva inquieto e feroce con le sue ombre scure, ma l’alba, quando finalmente sopraggiungeva, lo rasserenava. Certe albe erano di una bellezza abbacinante, come quella a cui stava assistendo, una bellezza che durava un solo attimo ed esisteva per lo spazio breve di un respiro. 

Avvertenza:
Anche se il romanzo fa parte di una serie è autoconclusivo e può essere letto anche autonomamente dai precedenti. 



È il settembre 2019, il commissario Saverio Sorace è inquieto, ansioso - durante il sonno gli appare la nonna defunta che gli manda strani messaggi - quando gli arriva la telefonata del suo caro amico Luca che, disperato, chiede aiuto: non ricorda nulla, si è svegliato con un terribile mal di testa e accanto a lui nel letto c'è una bellissima donna con un coltello conficcato nel cuore.
A occuparsi dell'indagine, dato il suo coinvolgimento emotivo, è l’ispettore Cesare Monti, un bravo investigatore e, in veste di criminologa, Sara Castelli, alla quale Saverio ha finalmente proposto il matrimonio.
Anche se il caso non è ufficialmente suo, Saverio svolge indagini parallele e con Cesare e Sara scopre segreti insospettabili della vittima, Viola Borsari.
Un viaggio in moto per recarsi a Tarquinia, città natale di Viola, dove sperano di trovare risposte agli interrogativi emersi durante l'indagine, sarà l'occasione per Saverio e Sara di una inaspettata vacanza. Attraverso la peculiare descrizione dell'autrice il lettore percorre le strade dei protagonisti, in luoghi sconosciuti e bellissimi, dove regnano, appaganti, pace e tranquillità.
Ma un altro omicidio, a pochi giorni di distanza, darà un nuovo impulso all'investigazione: il serial-killer che uccide le donne dai capelli rossi deve esser fermato.
Ovviamente non mi dilungherò con la trama di un giallo che mi ha appassionato dalla prima all'ultima pagina, ma mi voglio soffermare sulle qualità della scrittrice: Giulia Mancini ha dato al libro un'aura particolare in cui i sogni di Saverio evocano la nonna, alla quale era tanto legato, e scenari inquietanti. I sogni, alla fine, riveleranno il loro reale significato e anche in questo l'autrice dimostra una notevole capacità lasciando il lettore sospeso in un'atmosfera di attesa e chiarimento.
Con uno stile scorrevole e accattivante l'autrice induce il lettore a un'attenzione particolare e suscita il desiderio di giungere alla conclusione del libro per scoprirne i misteri celati.