martedì 21 maggio 2024

RECENSIONE "OMICIDIO ALLA SAKSESS PRESS" di Giovanni Bonelli

 

Buongiorno follower! 
Recensione: "Omicidio alla Saksess Press" dell'autore 
Giovanni Bonelli. A cura di Dario Zizzo.


Autore: Giovanni Bonelli
Genere: Giallo
Disponibile in ebook a costo zero
Contatti autore: Facebook - Instagram

Trama: Una bella ragazza  cade dalla finestra della casa editrice a pagamento Saksess Press.
Un uomo maturo, un  semplice impiegato del centro smistamento reati,  sente il desiderio di indagare sul caso. Perché? È ossessionato dalla vittima, la vede perfino  nei suoi sogni. Sente di doverle qualcosa, ma cosa? 
Non conosce l'origine di questa sua fissazione ma la sua vita, grazie alla ricerca della verità, sarà destinata a svolte radicali. 


Una pistola e una penna
Mi chiamo Pedro e sono un investigatore privato. 
A differenza di molti miei colleghi, non sono un ex poliziotto che cerca di arrotondare la magra pensione spiando mogli e mariti infedeli. E, a differenza alcuni di loro, non faccio questo mestiere solo per soldi. E non mi occupo di corna, ma di omicidi, al posto di uno stato che sembra aver dimenticato il valore della vita. 
Nel mio piccolo, come un atomo disobbediente ad ogni legge della fisica voglio, più di ogni altra cosa, riportare un minimo di giustizia in una società smarrita e asservita all'interesse di pochi. 
Morti senza verità, violenze ovunque. 
Solo le proprietà dei ricchi, protette nei loro quartieri fortezza, sembrano ancora rispettate alle soglie del ventiduesimo secolo. 
Anch’io, prima di scoprire la mia missione, servivo solo i potenti ed ero un uomo perduto, proprio come il mio mondo. Dietro la mia vita apparentemente ordinata, monotona e ripetitiva nascondevo la più grande delle confusioni. Un computer, una tastiera, incarichi ben definiti. A fine mese uno stipendio, magro ma sufficiente per tirare avanti. Tirare avanti sì, ma verso dove? 
Adesso, davanti ai miei occhi, ho una pistola e una penna. 
La pistola è appoggiata sulla scrivania, mi servirà più avanti, forse. La penna, invece, la stringo nella mia mano sinistra per raccontare come sono arrivato fino a questo punto. 
Quella che segue è la mia storia. 



Omicidio alla Saksess Press di Giovanni Bonelli è un giallo con protagonista un aspirante scrittore che per campare fa il detective, un lavoro per lui frustrante. 

Un carcere per innocenti, con la tastiera al posto delle manette, un non-luogo dove ogni giorno mi veniva rubato gran parte del mio tempo in cambio di un salario che avrei poi consumato per acquistare cose di cui, in gran parte, non avevo bisogno.

L'opera è ambientata in una società dove hanno inventato una pillola magica, utile per dimenticare le disgrazie della vita - Domani sarà veramente un altro giorno… -, non la tragica morte della segretaria della casa editrice a pagamento a cui il personaggio principale aveva spedito il suo manoscritto e di cui Bonelli ci regala un quadro ben curato: 

No, non mi sarei fatto ingannare da quel bel viso e dai quei lunghi capelli neri. Cercavo guerra e giustizia, non amore e poesia. Il suo sorriso, del resto, più che calmarmi, mi irritava. Aveva la falsa sicurezza dei giovani, quella di chi crede di sapere tutto della vita perché in realtà non sa assolutamente niente.

E proprio a questo caso si appassiona, è la scintilla che lo fa scuotere dal suo torpore, facendolo sentire vivo, finalmente; per questo riesce a farsi assumere al posto della segretaria, dove avrà modo di conoscere anche una collega ben descritta dallo scrittore: 

Attorno agli occhi, verdi, aveva tutta la stanchezza e la disillusione di quelle donne che, un tempo attraenti, avevano fondato la loro vita sulla bellezza e sul potere che questa conferiva sugli uomini, che consideravano, spesso a ragione, deboli sudditi dei loro ormoni. Abituata ad ottenere tutto e subito, anche ora che il suo viso era solcato da mille rughe e che i suoi capelli avevano perso la lucentezza di un tempo, continuava a pretendere lo stesso trattamento.

Suadente è la voce del detective, attraverso cui viene raccontata la vicenda, con uno stile senza fronzoli. Una piccola nota negativa la presenza di qualche refuso.


lunedì 20 maggio 2024

RECENSIONE "KILLER GAME" di Andrea Mantelli

 

Buongiorno follower, buon inizio settimana!
Recensione: "Killer Game" dell'autore Andrea Mantelli, 
edito Puntoacapo Editrice. A cura di Andrea Macciò.



Titolo: Killer Game
Autore: Andrea Mantelli

Genere: Raccolta

Casa editrice: Puntoacapo Editrice
Collana: Le Impronte

Disponibile in formato cartaceo a € 15,00

Contatti autore: Facebook 



TRAMA:

Quando l’immaginazione umana si sarà esaurita, chi racconterà le storie che regalano brividi di emozioni, adrenalina che fa accelerare il cuore, ansia morbosa di arrivare alla fine? Nessuno lo sa. Nemmeno Francis, chiuso nel suo mondo di parole, ai margini della foresta, a produrre storie d’avventura, eroi e dannati, l’eterna lotta tra il bene e il male, finché il suo dorato isolamento diventa una prigione da cui evadere, se vuole salvarsi, passando brutalmente dal ruolo di creatore di personaggi a quello di protagonista: ma questa volta la storia è vera. La realtà, come la finzione, si fanno leggere d’un fiato fino all’ultima riga di un romanzo con le bollicine, inconsueto e sorprendente, drammatico e spassoso, straripante di fantasia.

Scrivo. Esisto per scrivere” questo è l’incipit di “Killer Game” di Andrea Mantelli, uno dei più importanti disegnatori di fumetti italiani, che ha lavorato per case editrici come Bonelli, Disney e Universo, creatore di personaggi seriali raccolti in volumi come “Old America” e “Smith e Wesson”.
Francis fa parte di una rete di scrittori professionisti isolati in casali di montagna e assunti per produrre storie di genere e seriali. Due stagioni dell’anno sono deputate a inventare le storie e due a scriverle. Francis, il protagonista, è incaricato di scrivere dei thriller-killer, ovvero dei racconti gialli e mistery con protagonisti serial killer o professionisti dell’omicidio.
Il primo racconto “Cielo di Sangue” ha una sfumatura quasi romance raccontando l’incontro tra il rappresentante di intimo femminile Lino Santucci, sogno erotico di quasi tutte le titolari dei negozi, seguito nella sua progressiva decadenza professionale con l’avvento dell’e-commerce e dell’intimo seriale made in China, e Juanita, ex guerrigliera del gruppo peruviano Cielo de Sangre, che ha cambiato vita diventando albergatrice in Italia. Insieme dovranno affrontare i fantasmi del passato e del presente, incarnati dagli spietati mafiosi Impisu e “Piccolo Chimico”.
Il secondo racconto, “L’assassino che è in noi”, racconta la storia di un uomo qualunque, il cinquantenne Marco Sassi, che dopo il ritrovamento di una pistola sogna di usare i colpi in carica per tirare fuori l’assassino che è in lui. Milanista acceso, sogna di iniziare uccidendo un interista a caso… ma ci sarà un finale imprevisto.
Nel terzo racconto “Killer Game” si accentua il tono apertamente parodistico. Siamo in una sorta di reality universitario, nel quale il sadico professore di “Crimine applicato” Flaccido Bimbo e la sua assistente “schiavizzata” Gambozzi organizzano un campionato al quale partecipano cinque killer: Enanito, Tanga, Li Mortacci, Sushi ed Esperimento E. Anche questo racconto, parodia feroce del reality show, ha un finale imprevisto. 
I racconti sono inframmezzati dalle riflessioni di Francis e dei colleghi scrittori: sono persone o la minaccia che incombe sulla creatività, l’intelligenza artificiale, ha permesso di sostituire gli autori veri con dei robot?
Dopo aver raggiunto l’apice dell’assurdo con Killer Game, Francis realizza che non si sente più obbligato a occuparsi di Killer e cambia totalmente registro, con il racconto per bambini “Le giostre”.
Il libro è classificato come romanzo, perché, nonostante sia diviso per racconti, è caratterizzato da un filo conduttore unico.
Killer Game è un’opera con molti livelli di lettura, sostanzialmente un’allegoria della serialità e dell’obbligo chiesto dal “mercato” editoriale di restare chiusi entro generi predefiniti, che rischia di uccidere la creatività e la libertà degli autori, minacciati dall’incombenza delle Intelligenze Artificiali Generative.
La progressione dei racconti di Francis passa infatti dall’articolato Cielo di Sangue alla scatenata parodia di Killer Game, dove l’esagerazione degli stereotipi è spia della stanchezza creativa e della fine di ogni idea nuova. E infatti con Le giostre si cambia registro, e Francis passa da produttore seriale a protagonista.
Quello del rapporto tra serialità e creatività è un tema centrale per ogni persona che scrive, non solo thriller-killer ma anche romance, fantasy, erotici, polizieschi. Fino a che punto si può deviare da quanto chiede il pubblico e il mercato editoriale? E non farlo rischia di rendere indistinguibile l’opera dell’essere umano da quella della macchina?
L’autore, con il suo continuo cambio di registro narrativo da Cielo di Sangue a Killer Game a Le Giostre, sembra voler dimostrare che l’imprevedibilità e la variabilità della creatività umana non sono riducibili a quella della macchina. 
Killer Game è un libro che può essere apprezzato dal lettore comune, concentrandosi sui singoli racconti caratterizzati da una scrittura ironica ed effervescente, ma soprattutto da chi scrive o lavora nell’ambito editoriale, che sarà capace di cogliere il “secondo livello di lettura” di questo testo.


giovedì 16 maggio 2024

RECENSIONE "CHI È SENZA PECCATO?" di Paola Totis

 

Buongiorno follower!
Recensione: "Chi è senza peccato?" dell'autrice Paola Totis, 
edito Edizioni Giorgione. A cura di Silvia Cossio.


Autore: Paola Totis

Genere: Narrativa

Casa editrice: Edizioni Giorgione 

Disponibile in ebook a € 1,03

Contatti autore: Facebook - Instagram



TRAMA:

Cosa sta portando tre amiche d’infanzia che non si vedono da quasi vent’anni a incontrare, in un ospizio per anziani sacerdoti, il parroco del loro paese d’origine? Quali oscuri fantasmi del passato incombono nelle loro vite presenti?
Perché è stato possibile rintracciare l’anziano parroco solo grazie alle ricerche di Don Marco, un ex compagno di scuola della protagonista, Francesca?
Chi voleva impedire che la verità venisse a galla?
Nella cornice del Nordest odierno, in un viaggio nella psicologia femminile, attraverso rivelazioni sconvolgenti, ricordi rimossi e l’ipocrisia della Chiesa, scoprirete in questo romanzo la storia che potrebbe essere quella di qualsiasi donna accanto a voi. 



Tre amiche, Francesca, Elisabetta e Anna, si ritrovano a distanza di anni.

Le tempeste della vita ci hanno allontanate, ma ora siamo ancora qui, pronte ad aiutarci ed è questo che conta.

Dopo tante battaglie combattute da sole, siamo ancora qui riunite! Abbiamo ritrovato la nostra amicizia, che sembrava essersi perduta! Siamo tre donne fortunate, perché continuiamo il viaggio insieme.

Sembra che tutte e tre abbiano qualche difficoltà nel gestire una relazione stabile. Il segreto che confessa loro Elisabetta fa nascere dei dubbi sulle motivazioni che potrebbero esserne causa.
Un viaggio verso la verità, che pian piano emerge dal subconscio che l’aveva celata.
Questa su grandi linee la trama.
Premesso che mi trovo d’accordo con l’autrice sul tema scuola (avendo insegnato per anni) e anche sull’ipocrisia che regna nella chiesa, ma il tutto risulta troppo dispersivo.
Ho avuto l’impressione che l’autrice ci tenesse ad affrontare certi argomenti, si percepisce il suo coinvolgimento, il voler porre l’accento su certe questioni - non la conosco, ma sono pronta a scommettere che lavora come insegnante 😅 -, senza però rendersi conto di essersi dilungata troppo, in alcuni casi andando addirittura fuori contesto (ho riletto ben due volte la trama per essere certa di non aver interpretato male).
Non si è capito quale intendesse sviluppare: il problema scuola-genitori? Quello legato all’ipocrisia della chiesa? O forse quello della pedofilia nella chiesa? Tutti temi molto interessanti se approfonditi a dovere. Quello principale, ovvero quello di cui si fa cenno nella trama, viene quasi messo in secondo piano, quantomeno, come sottolineato sopra, non riceve il dovuto spazio: sembra di leggere un riassunto.
Manca il percorso di presa di coscienza delle tre donne, o meglio, di due. Quella della protagonista si riduce a un déjà-vu: mi sembra di ricordare qualcosa, ma, boh, forse... Aggiungiamoci un sogno e toh! Quella di Anna, invece, è addirittura inesistente. Più che una vera e propria consapevolezza, sembra quasi che entrambe si siano lasciate convincere che la causa delle loro disavventure amorose debba per forza essere quella. Non so, per come viene tratteggiata la storia fino a qui, non ho potuto fare a meno di nutrire molte perplessità. Forse, sarebbe stato d’aiuto avere il pov delle due amiche così da rendere più efficace la loro vicenda.
Non nego di aver avuto parecchie difficoltà nel procedere con la lettura: un tira e molla, divisa tra passare ad altro o continuare sperando in un miglioramento. Ci sono stati dei passaggi che mi hanno appassionato e la parte finale risulta coinvolgente ed esaustiva, ma, non potendo escludere il resto, il mio giudizio complessivo non è del tutto positivo.
Riconosco all’autrice un ottimo stile e una scrittura pressoché perfetta - ho riscontrato solo qualche piccola imperfezione, ma cosa di poco conto. 
Il consiglio che mi sento di darle, se vorrà accettarlo, è di essere più incisiva, di sviluppare un argomento senza mettere troppa carne sul fuoco a distogliere l’attenzione, rischiando quindi di risultare prolissa. Peccato, perché il tema meritava.


mercoledì 15 maggio 2024

RECENSIONE "VIOLATE - LA NOSTRA VOCE PER LE DONNE" di Autori Vari

 

Buon pomeriggio, amici lettori.
Recensione: "Violate - La nostra voce per le donne" di Autori Vari. 
A cura di Andrea Macciò.


Autori: Vari

Genere: Raccolta

Editore: Palestra di Scrittura 
Creativa e Stile Gratuita

Disponibile in ebook a € 9,28 
E in formato cartaceo a € 19,31 




“Violate. La nostra voce per le donne” è un’antologia di racconti raccolta dal gruppo Facebook “Palestra di scrittura creativa e stile gratuita” e curata dalla sociologia e giornalista Giuseppina Tesauro.
Una narrazione corale che si propone di portare un contributo significativo alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere, un fenomeno che può manifestarsi in diversi aspetti, più evidenti, come la violenza fisica e la violenza sessuale, o più subdoli, come la violenza verbale e psicologica, la volontà di dominio, prevaricazione, annullamento della personalità dell’altra. Un fenomeno che è sempre più diffuso anche nelle relazioni giovanili e che si manifesta talora anche attraverso i social media e il mondo virtuale.
Violate, come “racconto collettivo” raccoglie le storie di autori e autrici che espongono i molti volti della violenza di genere. Alcuni racconti, come “Vedo le stelle” di Emanuela Franceschin, “Volevo solo giocare” di Katia Garzotto, “Consenso informato” di Sabrina Mills sono tra i più intensi sotto l’aspetto emotivo, raccontando il punto di vista delle vittime di violenza sessuale e lo sconvolgimento fisico e psichico che le ha devastate. La brevità dei racconti ha l’effetto di aumentare l’intensità dell’impatto emozionale. “Ogni giorno una rosa” di Melissa Miele è un racconto di grande finezza psicologica, che racconta la storia di Azzurra, di una ragazza che si è uccisa e di una relazione fatta di incomprensione e violenza verbale. “Beatrice era solo una donna” ci descrive l’orrore della violenza di genere “legalizzata” attraverso la libera ricostruzione della storia vera di Beatrice Cenci. 
Molti racconti affrontano poi il tema della violenza domestica e della difficoltà che incontrano le donne che ne sono vittime a ricostruirsi una vita. “Carmela” di Giuseppina Tesauro affronta il tema attraverso il pov di un’operatrice per il contrasto alla violenza. Altri racconti adottano uno stile più ardito e sperimentale affrontando il tema in maniera meno diretta, e sono presenti anche alcuni contributi poetici. 
“Quella irrefrenabile voglia” di Claudio Allavena racconta di un uomo che vive la fine di una relazione riuscendo ad elaborare i suoi impulsi possessivi e violenti. “Dominae Herbarum” di Assunta Totaro tratta il tema attraverso il genere del racconto fantasy, in una suggestiva ambientazione notturna nel centro di Perugia.
Quello della violenza di genere è un tema che viene affrontato di solito da un punto di vista psicologico o sociologico, è più raro trovarlo trasfigurato dalla narrazione e dalla scrittura creativa. 
Questa antologia ha il merito di averlo fatto, con una polifonia di voci che riesce a rappresentare tutte le diverse sfaccettature che la violenza contro le donne può assumere, anche le meno evidenti o prevedibili. Violate è un libro nato da un progetto collettivo, e al suo interno contiene racconti interessanti, ma dal tono forse eccessivamente didascalico, altri molto intensi e appassionanti che portano chi legge a vivere quasi “fisicamente” le sofferenze delle protagoniste, altri che si caratterizzano per il grande approfondimento psicologico dell’argomento e dei sentimenti delle persone coinvolte, alcuni che usano lo sperimentalismo metaletterario.
Nel complesso, un progetto letterario di grande interesse e valore, che riesce nel suo obbiettivo di sensibilizzare sul tema della violenza di genere (in particolare quella che si manifesta con aspetti meno evidenti) con una qualità letteraria mediamente alta e una grande varietà di stili, sensibilità e punti di vista rappresentati nell’antologia.


martedì 14 maggio 2024

RECENSIONE "IL CASO VICTORIA FORD" di Charlie Donlea

 

Buongiorno follower!
Recensione: "Il caso Victoria Ford" dell'autore Charlie Donlea, 
edito Newton Compton Editori. A cura di AnnaLety. 


Autore: Charlie Donlea

Genere: Thriller

Casa editrice: Newton Compton Editori 

Disponibile in ebook a € 0,99
E in formato cartaceo a € 9,40

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Avery Mason, conduttrice di un noto programma televisivo, sa bene quali sono le notizie che tengono il pubblico con il fiato sospeso. La storia che le è capitata tra le mani è una di quelle che potrebbero dare una svolta alla sua carriera: grazie alle nuove tecnologie di analisi del DNA è stato possibile identificare alcune vittime dell’11 settembre. Una di loro, Victoria Ford, era accusata del macabro omicidio del suo amante, un noto scrittore. In un’ultima sconvolgente telefonata alla sorella, però, dalla cima di una delle torri in fiamme, la implorava di dimostrare la sua innocenza. Avery sa che risolvere un caso risalente a due decenni prima è un’impresa quasi impossibile, ma è determinata a non lasciarsi scoraggiare. Nemmeno quando si accorge che qualcuno è disposto a tutto pur di continuare a tenere sepolti i segreti di Victoria Ford...
Accusata di un brutale omicidio, Victoria Ford fece un’ultima agghiacciante chiamata da una delle Torri Gemelle la mattina dell’11 settembre.
Vent’anni fa nessuno la ascoltò. Oggi lo farete tutti. 


La trama del romanzo è più complicata e decisamente più interessante di quanto riportato “ufficialmente” nella presentazione. Perché non si tratta solo di un “cold case” da risolvere. 
Avery Mason si è trovata all’improvviso a dirigere un programma di informazione di successo, che è riuscita, contro ogni pronostico, a portare ancor di più alla ribalta. Alla vigilia del rinnovo del suo contratto, si trova tra le mani un caso drammatico: a distanza di vent’anni dall’11 Settembre, grazie a innovative tecniche di estrazione del DNA, è stato possibile associare uno dei numerosi reperti a un nome. Victoria Ford sembra essere una donna come tante, perita in uno dei giorni più drammatici della storia degli Stati Uniti. L’idea della conduttrice è quella di raccontare la vita della donna e tornare a quel giorno tragico. La sorella di Victoria, però, riporta a galla un risvolto della storia che era rimasto sepolto con lei fino a quel momento: poco prima del disastro delle Torri, Victoria stava per essere accusata dell’omicidio del suo amante, ma non solo. In un disperato ultimo messaggio alla sorella, Victoria si proclamava innocente e le chiedeva di fare il possibile per riabilitare il suo nome. 
Avery decide quindi di investigare e si rivolge al detective che all’epoca aveva seguito le indagini.
Walt Jenkins si sta godendo la sua pensione anticipata quando il suo vecchio capo lo contatta per coinvolgerlo in un’indagine particolare: con la scusa di aiutare Avery Mason a ripercorrere le indagini che lui stesso aveva condotto vent’anni prima, deve cercare di scoprire dove si trovi il padre della giornalista. Questi era un truffatore che aveva ingannato e derubato numerosissime persone, anni prima, ma era riuscito a nascondersi dalla giustizia. Avery sembra essere l’unica a poter sapere dove si trova e far sì che finalmente l’FBI riesca a catturarlo.
Il fulcro del romanzo è il tradimento, prima di tutto quello amoroso, ed è forse l’aspetto più banale. 
C’è poi il tradimento della fiducia, delle persone care, ingannate, e di persone che si fidavano del traditore. 
Il tradimento delle istituzioni, dove la Giustizia dovrebbe garantire l’onestà, l’ambizione porta a fare di tutto per raggiungere i propri obiettivi, a discapito di persone innocenti.
Sono rimasta incollata al romanzo fino all’ultima, sconvolgente rivelazione. Mi ha affascinata il ripercorrere fatti vecchi di vent’anni, la ricostruzione di un crimine efferato, il collegare mano a mano quei piccoli puntini che alla fine hanno rivelato un disegno ben diverso da quello che ci si poteva aspettare.
Alcune “scoperte” possono essere facilmente intuite, soprattutto se il lettore è avvezzo al genere, tuttavia questo non diminuisce l’interesse e il desiderio di scoprire se l’intuizione corrisponde al vero.
L’unico punto debole, a mio avviso, è la passione che scoppia tra Avery e Walt: è facilmente intuibile fin dall’inizio, ma resta tiepida, poco credibile. 
Alcuni episodi poi vengono tratteggiati velocemente, quando mi sarei aspettata un po’ di più viste le premesse, ma capisco che avrebbero appesantito un finale già carico.
Il giudizio è decisamente positivo, tanto che mi piacerebbe leggere altri suoi romanzi - purtroppo questo è l’unico tradotto finora in italiano.


venerdì 10 maggio 2024

RECENSIONE "L'OBLIO NEI TUOI OCCHI" di Paola Sbarbada Ferrari

 

Buongiorno follower, buon venerdì!
Recensione "L'oblio nei tuoi occhi" dell'autrice Paola Sbarbada Ferrari, 
edito Gilgamesh Edizioni. A cura di Silvia Cossio.


Autore: Paola Sbarbada Ferrari

Genere: Narrativa

Casa editrice: Gilgamesh Edizioni

Disponibile in ebook a € 1,99
E in formato cartaceo a € 14,25 € 22,90

Contatti autore: Facebook



TRAMA:

In una calda notte di settembre il destino della studentessa ventiduenne Christine Usvaldi incrocerà quello di Giulio Ferrero, affermato neurochirurgo, che soccorrerà la giovane donna giunta in ospedale in seguito a un gravissimo incidente. Il forte trauma le causerà una grave forma di amnesia dissociativa che le farà scordare persino il suo nome.

Giulio dovrà fare i conti con l’ormai sopito sentimento paterno, che lo porterà a oltrepassare il ruolo di medico, conducendolo, giorno dopo giorno, a scoprire i misteri che avvolgono la vita di Christine. 

Settembre 2001. Christine Usvaldi, ventidue anni, è l’unica sopravvissuta al crollo della sua abitazione, situata in un paesino delle Alpi piemontesi. Purtroppo, però, ha perso la memoria.

Sono inghiottita dall’oblio che mi stritola da ore. Temo di aver smarrito per sempre me stessa. 

Amnesia sistematizzata, dal momento che riguarda solo la sfera affettiva. 
Giulio Ferrero, è il neurochirurgo che cerca di comprendere le ragioni dell’amnesia della donna. Prende a cuore il suo caso, forse troppo. Da un lato viene da dirsi “magari ce ne fossero di più di persone così”, dall’altro il pensiero che nessuno faccia niente per niente mi ha sfiorato, non lo nego. E infatti, sebbene non ci siano finalità scabrose nell’affetto che nutre per la giovane e le sue azioni siano davvero lodevoli, si percepisce, anche se in minima parte, un secondo fine, lascio al lettore scoprire quale.
Nel libro si alternano tre fasce temporali: 
- quella del passato della protagonista, di quando era bambina e poi ragazza. Si ripercorre la sua storia con Andrea Ridolfi. Un sentimento “assolutista ed esclusivista”, per usare le parole dell’autrice; 
- quella post incidente, in cui Christine deve costruirsi una nuova vita, dal momento che quella passata non esiste più; 
- e quella futura, anticipata nel prologo. Una introduzione un po’ troppo rivelatrice, grazie alla quale, in pratica, si arriva al finale senza sorpresa alcuna. Certo, la coincidenza che vede riunirsi madre e figlio - non sto facendo spoiler, dal momento che nelle prime pagine la cosa si intuisce chiaramente - ha un che di speciale. Oltre il tempo e lo spazio. Un’immagine che scalda il cuore.
Complessivamente, la storia in sé non è male, anzi, ma andava valorizzata e non penalizzata. Mi spiego meglio: soprassediamo sulla scrittura acerba, a tratti troppo “impostata”, passatemi l’espressione, ma è qualcosa che si migliora con la pratica - sono certa che nel tempo l’autrice troverà il suo stile -; sorvoliamo sul fatto che in certi casi alcune parole, se non addirittura frasi intere, appaiano più adatte a un romanzo storico che a un contemporaneo; chiudiamo un occhio anche sulla caratterizzazione dei personaggi sulla quale ci sarebbe da lavorare, e abbassiamo l’altro su un dettaglio logistico su cui, in pratica, si appoggia buona parte della storia, ovvero si ignora il numero di vittime dell’esplosione (alquanto inverosimile, perché, incenerite o meno, qualcosa resta sempre). Se a tutto ciò, però, ci aggiungiamo anche un editing alquanto superficiale... Potrei capire se si trattasse di un libro auto-pubblicato, ma dietro questo romanzo c’è una casa editrice che, in teoria, dovrebbe garantire una certa qualità, e invece... 
Mi dispiace, ma per i motivi sopra elencati non sono riuscita ad apprezzarlo. 

PS: Ricordo che i pareri sono soggettivi e invito i lettori a farsi un’idea propria. 


giovedì 9 maggio 2024

RECENSIONE "DELIRIO" di Marialuisa Moro

 

Buongiorno follower!
Recensione "Delirio" dell'autrice Marialuisa Moro. 
A cura di Silvia Cossio. 



Titolo: Delirio 

Autore: Marialuisa Moro

Genere: Thriller psicologico

Disponibile in ebook a € 2,99

E in formato cartaceo a € 8,06

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

L’avvocato Holly Peterson è una donna allo sbando. Poche settimane prima aveva una famiglia e una professione. Una non esiste più, l’altra è gravemente compromessa dalle sue condizioni psichiche.
Una sera accade qualcosa che la scuote dall’abulia in cui trascorre le sue giornate: un uomo che vive poco distante da casa sua viene trovato morto. La polizia liquida subito il caso come suicidio, ma c’è qualcosa che stride.
La prospettiva di una sua indagine personale e segreta le fornisce uno stimolo a uscire dal suo stato, ma non immagina cosa l’aspetta.
Prigioniera di una folle tela di ragno in cui realtà e sogno, innocenti e colpevoli si fonderanno in un unico delirante calderone, non ci sarà più nulla e nessuno di cui fidarsi. 

Dopo la perdita del marito e del figlio, Holly si è lasciata andare, disinteressata a tutto e tutti.
 
Holly Peterson. Un tempo avvocato. Un tempo madre. Un tempo moglie.

La morte del vicino di casa, Matt Sims, riaccende la sua curiosità e il suo interesse, distraendola dai suoi demoni personali. Si parla di suicidio, ma alcune prove venute alla luce aprono la strada a dei dubbi. Inoltre, la moglie dell’uomo, Millicent, rifiuta l’idea che il marito possa avere compiuto un gesto così estremo. Lei vede gli spiriti e il marito le è apparso in sogno. Difficile da credere per una razionale come Holly.

Il ritrovamento delle buste nascoste contenenti i pezzi di corda, i dubbi di Millicent sul fatto che si trattasse di suicidio... C’era qualcosa da scoprire, qualcosa su cui indagare. Uno stimolo. Per allontanare i fantasmi personali che non le avevano dato tregua per mesi.

Nonostante i dubbi sulla saggezza della sua decisione, Holly decide di indagare. 

La prospettiva di risolvere un caso, e non uno qualsiasi, l’aveva risvegliata dal torpore doloroso in cui era caduta dopo la disgrazia che aveva sterminato la sua famiglia.

Ma l’avventura cominciata come un gioco inizia a prendere una brutta piega.
Altre morti sospette - o forse no - si aggiungono alla lista.
La paranoia di Holly si intensifica al punto da farle commettere gesti senza senso.

Un gioco tragico che la stava trascinando gradualmente sempre più in basso in una discesa senza fine.

Da qui in poi, la storia assume sfumature irreali. Cosa c’è di vero in quello che sta succedendo e cosa, invece, è frutto di un delirio? Realtà e fantasia si mescolano.
Molto brava l’autrice nell’instillare dubbi nel lettore, che si ritrova a fare ipotesi sugli accadimenti senza tuttavia venirne a capo. 
C’è un passaggio, però, che fa acqua, quantomeno manca un adeguato chiarimento, ovvero quello legato a Matt e Millicent. All’inizio, a questa coppia vengono dedicati ben tre capitoli. Da protagonisti, la loro parte sfuma fino a diventare inesistente e alla fine non si ritiene utile fornire alcuna spiegazione. Ho come l’impressione che l’autrice abbia cambiato registro strada facendo. Forse era partita con un’idea, ma poi, come succede quando si scrive, si è lasciata condurre dai personaggi. 
Ovviamente, è riuscita a riparare creando una storia con un senso, anche se parlare di logica può sembrare blasfemo 😅, visto il susseguirsi di eventi fuori controllo di cui l’autrice dà prova di fantasia. 
Il finale resta aperto a interpretazione. Rimane il dubbio che si tratti dell’ennesima fantasia e personalmente ritengo sia così. Chi può dare seriamente credito a una confessione estorta sotto la minaccia di un’arma? Non serve essere avvocati per capirlo. Non posso aggiungere altro per ovvi motivi. Indipendentemente da come siano andate le cose, l’autrice è riuscita nell’intento: creare il caos nella mente del lettore. 
Concludendo, ci troviamo di fronte a una storia originale che non dà tregua. Marialuisa Moro mescola passato e presente, realtà e fantasia, dosando gli ingredienti con sapienza. La narrazione risulta incalzante dalle prime battute e trascina, se possibile, anche oltre il finale. La mente, infatti, continua a lavorare alla ricerca di una spiegazione razionale, ma che, come scritto sopra, per quanto ci si sforzi, non troverà.
Buono lo stile, tuttavia il testo necessita di una rilettura, diverse le imperfezioni riscontrate. 
Lettura consigliata.


martedì 7 maggio 2024

RECENSIONE "GIOCHIAMO AL DOTTORE?" di Angelica Romanin

 

Buongiorno, follower!
Nuova pubblicazione: "Giochiamo al dottore?" dell'autrice Angelica Romanin. 
Andrea Macciò l'ha letta in anteprima per noi. 



Autore: Angelica Romanin 

Genere: Commedia romantica

Disponibile in ebook a € 0,99

A breve anche in formato cartaceo 

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

La vita di Olivia si riassume in due parole: Ansia & Spritz, il profilo Instagram che gestisce con la sua coinquilina.
Trentenne newyorkese con evidenti problemi di socializzazione, Olivia si dibatte tra la sua feroce ipocondria e la farmacia in cui lavora. Tra uno Xanax e un mojito, sembra filare tutto liscio, almeno fino a quando non compare lui: sorriso spavaldo e sguardo da canaglia. Il suo nuovo vicino di casa è un metro e novanta di arroganza e testosterone; casa sua è un via vai di femmine, via una sotto un’altra, ma ciò che davvero fa imbestialire Olivia è quella sua totale mancanza di rispetto per le più basilari norme igieniche. Quel tizio tiene in appartamento una gallina, ci rendiamo conto?

Fanatico praticante di sport estremi, Christopher si guadagna da vivere facendo l’influencer. Impulsivo e sprezzante del pericolo, affronta la vita di petto, prendendosi tutto ciò che vuole senza pensare alle conseguenze. E quella vicina nevrotica che non perde occasione per lamentarsi di ogni cosa, è per lui una vera spina nel fianco.

Tra riunioni condominiali all’ultimo sangue e velenose battute sui social, è chiaro che i due non hanno nulla in comune, se non una forte antipatia reciproca.
Eppure, complice un battibecco su Instagram che diventa virale, si ritrovano imbarcati per un viaggio in Alaska. Premio finale: 500.000 dollari. Per contratto dovranno imparare a cooperare, loro due, soli, nella natura selvaggia.

Cosa potrà mai andare storto? 



Olivia è una trentenne newyorkese che lavora in una farmacia. Il luogo peggiore per una ragazza che dall’infanzia è affetta da una fortissima ipocondria, tanto che non lascia la sua città (e il suo “quartiere”) da quasi dieci anni. Assieme all’amica Vicky, appassionata di cocktail e aperitivi, ha aperto un profilo Instagram dal nome eloquente “Ansia e Spritz”. La sua vita sentimentale si riassume nell’intenso scambio a distanza con David, un ragazzo più giovane di lei di qualche anno.
Se Olivia è ipocondriaca, David è agorafobico e il momento del loro incontro è rimandato ogni volta a una data da destinarsi. Una vita al riparo da pericoli, ma decisamente monotona per una trentenne single di Manhattan.
Un giorno, Olivia viene svegliata dal canto di un “gallo” che si rivela essere in realtà una gallina, il “pet” del nuovo vicino di casa, Christopher Bundy, un trentaseienne appassionato di sport estremi e notissimo influencer che lavora per marchi di abbigliamento sportivo.
In apparenza un classico “maschio alfa” arrogante, iperattivo, fanatico dell’allenamento fisico e collezionista di amori occasionali, anche se la scelta di una gallina come animale domestico può far pensare che abbia un lato “nascosto”.
Olivia e Christopher sono due caratteri opposti, e se lei non sopporta la spavalderia e l’antipatia per le norme igieniche del vicino, lui è irritato da quella ragazza nevrotica che sembra essere l’unica immune al suo fascino. I due iniziano a punzecchiarsi sia dal vivo che sui social, e grazie a una lite divenuta “virale” hanno l’occasione di partire per un viaggio in Alaska sponsorizzato da una nota azienda di abbigliamento sportivo, imparando a cooperare per “sopravvivere” nella natura selvaggia.
Per lei un’occasione di uscire dal guscio in cui si è rinchiusa, per lui l’opportunità di svoltare grazie al ricco premio finale. Come spesso accade, gli opposti finiranno per attrarsi? E che ne sarà del “fidanzato virtuale” di Olivia, David?
Da una delle più interessanti autrici del romance italiano contemporaneo, una storia ricca di ironia, che gioca abilmente con personaggi costruiti mescolando alcuni stereotipi del genere, come l’attrazione tra gli opposti e un personaggio maschile dal fascino “arrogante” con un’ambientazione assolutamente contemporanea. Christopher è un influencer, e come tutti quelli, donne o uomini che siano, che sono impegnati in quest’attività, la persona e il personaggio da rappresentare sui social rischiano di coincidere limitando l’autenticità della loro vita di relazione. 
Anche Olivia e David sono prigionieri di nevrosi contemporanee, da un’ipocondria all’agorafobia, sindromi nelle quali il mondo asettico del virtuale sembra essere preferibile a quello affascinante, ma rischioso, della vita “in presenza”. 
Sindromi che si sono diffuse soprattutto negli ultimi anni e nelle grandi città.
Il contatto con la natura estrema dell’Alaska riuscirà a “guarire” Olivia dalla sua ipocondria e Christopher dall’identificazione con il suo “personaggio” che gli impedisce di conoscere il vero amore? 
Come in molti libri dell’autrice, l’ambientazione è nel mondo anglosassone, molto riuscita, con atmosfere ispirate alle serie o al cinema sentimentale americano, e riflette il suo stile molto particolare nel panorama del romance italiano.
Di mezzo c’è anche uno sciamano…
Giochiamo al dottore? è una storia leggera e romantica, ma non superficiale, che ci racconta nella forma del romance “hate to love” la realtà delle relazioni nel mondo di oggi, nella quale la confusione tra reale e virtuale regna sovrana e forse solo un contatto con una realtà “estrema” come l’Alaska del romanzo di Angelica Romanin ci può rivelare chi siamo veramente e farci trovare il vero amore.


RECENSIONE "ALLA SCOPERTA DELLA FAMIGLIA" di Judith Keim

 

Buongiorno follower!
In uscita oggi "Alla scoperta della famiglia" dell'autrice Judith Keim, 
quarto e ultimo volume della serie "Salty Key Inn". 
Franca Poli lo ha letto per noi.


Autore: Judith Keim
Serie: Salty Key Inn Vol.4
Genere: Romance 

Disponibile in ebook a € 4,99
A breve anche in formato cartaceo

Traduttore: Isabella Nanni

Contatti autoreFacebook - Instagram 



TRAMA:

Vale la pena trovare una famiglia, e tenersela stretta...

Sheena Sullivan Morelli e le sue sorelle, Darcy e Regan, lavorano per portare a termine la sfida dello zio Gavin di trasformare il suo hotel fatiscente in un’attività redditizia entro un anno. Vincere significa guadagnare una quota dell’ingente patrimonio dello zio. Ma soprattutto, determinerà il modo in cui trascorreranno il resto della loro vita. Sheena vuole restare all’hotel a supervisionare la gestione dell’albergo. Darcy e Regan, invece, vogliono andare avanti con le loro vite: Darcy vuole scrivere un romanzo e Regan vuole entrare nel mondo dell’arredamento con Mo. Ma la vita ha altri piani per loro. E alla fine, tutte e tre si renderanno conto che l’unica cosa che conta davvero è trovare e mantenere una famiglia.
Una storia di sorelle e della famiglia che trovano... Leggete tutti i libri della serie: Alla scoperta di me stessa, Alla scoperta della mia strada, Alla scoperta dell’amore, Alla scoperta della famiglia.
Un altro dei libri della serie di Judith Keim che celebra l’amore, le famiglie e donne forti che affrontano le loro sfide. Narrativa femminile per tutte le età, letture da spiaggia con un tocco di romanticismo e di umorismo, colpi di scena e l’immancabile lieto fine. Non dimenticate di dare un’occhiata anche agli altri deliziosi libri dell’autrice e alle serie che i lettori adorano. 


Siamo arrivati al quarto e ultimo libro della serie Salty Key Inn che vede come protagoniste le tre sorelle Sullivan-Morelli. Nel primo abbiamo fatto la conoscenza di Sheena, Darcy e Regan e la sfida che lo zio Gavin Sullivan ha lanciato loro sotto forma di eredità, ovvero vivere e lavorare insieme nell’hotel per cercare di metterlo in condizioni di ricevere ospiti nell’arco di un anno. In questo ultimo scopriamo se sono riuscite nell’impresa finale e a ereditare il consistente patrimonio dello zio.
Ovviamente anche in questo libro, come nei precedenti, le tre sorelle, continuano con l’ammodernamento dell’Hotel. Buona parte del lavoro è già stato svolto e la data della resa dei conti si avvicina. Ora non resta loro che trascorrere le festività di Natale e Capodanno e poi il due gennaio dovranno volare dalla Florida, dove si trova il complesso alberghiero, a Boston dove l’avvocato di zio Gavin dirà loro se sono le nuove proprietarie del Salty Key Inn oppure no. Saranno riuscite nell’intento? Avranno rispettato tutti i requisiti richiesti dallo zio? Di certo non sarò io a svelare il mistero.
Pur continuando questo viaggio insieme lavorando alla locanda, ciascuna continua a crescere nella carriera secondaria. Sheena, oltre a fare la mamma, vuole restare all’hotel a supervisionare la gestione dell’albergo. Darcy e Regan, invece, vogliono andare avanti con le loro vite: Darcy vuole scrivere un romanzo e Regan vuole entrare nel mondo dell’arredamento con Mo. Ma si sa che a volte la vita ha altri piani. 
E alla fine, tutte e tre si renderanno conto che l’unica cosa che conta davvero è trovare e mantenere una famiglia. Sì, perché il lavoro è intrecciato con la loro vita privata e sentimentale. Le due sorelle minori hanno trovato in Austin e Brian la loro anima gemella proprio lì in Florida, mentre Sheena, la maggiore, ha ritrovato una nuova armonia familiare con il marito Tony e i due figli adolescenti, Michael e Meeghan.  Proprio lei però che si troverà ad affrontare una situazione del tutto inaspettata che rischia di metterla in crisi sia dal punto di vista familiare che lavorativo. Sarà una sorpresa per tutta la sua famiglia, ma se gradita oppure no non lo dico ovviamente. Una cosa è certa, in questo anno le tre sorelle si sono avvicinate come non lo erano mai state prima. Era forse quello uno degli obbiettivi principali dello zio Gavin? 
Come negli altri volumi, anche in questo è molto dettagliata la descrizione dell’hotel e del ristorante situati sul golfo della Florida. Sembra di essere con le protagoniste, di vedere tramite i loro occhi la situazione in cui versa l’hotel, ma anche i cambiamenti apportati da Regan e dal suo amico Mo, le modifiche alle varie strutture del complesso alberghiero; di trovarmi tra gli invitati ai matrimoni celebrati sulla spiaggia e ai relativi festeggiamenti, di camminare in riva al mare e raccogliere conchiglie. Si ha anche l’impressione di sentire lo sciabordio delle onde. In definitiva, il lettore viene trasportato in Florida senza muoversi da casa.
Ho adorato il modo in cui l'autrice ha mantenuto il ritmo veloce e ha aggiunto alcuni colpi di scena per tenere alta la concentrazione nel lettore. La scrittura accurata e scorrevole, i dialoghi frizzanti e a volte divertenti, così come alcuni siparietti tra i protagonisti e un’ambientazione da sogno rendono la lettura fluida e piacevole. La narrazione avviene con il pov alternato delle tre sorelle. I personaggi risultano ben delineati e si può percepire sia il loro carattere che l’aspetto fisico.
Ho apprezzato le tre sorelle, così come gli altri personaggi, in particolare Brian e Austin (ho un debole per loro), ma anche Mosè Green, Nicole, Casey, Graham e gli amici di zio Gavin.
Nel complesso, è una storia ben scritta sull'amicizia, la famiglia, l'amore.
Questo libro è davvero una boccata d'aria fresca.
I miei complimenti all’autrice e a Isabella Nanni per la traduzione.