venerdì 23 ottobre 2020

DOPPIA RECENSIONE "LA MALADANZA" di Folgorata & La Pizia

 

Buon pomeriggio amici lettori!
 Se un paio di settimane fa vi avevo proposto due recensioni oltremodo positive per il romanzo "La MalaDanza" di Folgorata & La Pizia, oggi, come avrete modo di verificare leggendo i due pareri qui di seguito, la musica cambia...   
A cura di Daniela Colaiacomo e Tiziana Irosa.




Trama
La MalaDanza
Autori: Folgorata & La Pizia
Serie: I diari dell’Apocalisse Vol.1
Genere: Romance horror - New adult


Disponibile in ebook a € 4,90
e in formato cartaceo a € 9,30

Pagina autoreFolgorata e La Pizia  



TRAMA:

Malva ha ventitré anni, fa la postina al Trebbio della Sconfitta e tira a campare badando alla madre complicata. Salva animali in difficoltà e convive con allergie tanto fastidiose da tormentarle l’esistenza. Ogni giorno sembra uguale all'altro e il suo mondo appare monotono, finché dietro la calca formatasi in piazza, in una mattina qualunque, scopre il volto di uno sconosciuto biondo e sfuggente. Lui sembra nascondere così tanti segreti da spingerla a cercare di svelarli. Tra voci inquietanti che annunciano l’arrivo della peste, mentre la gente del minuscolo borgo si fa diffidente e ostile, Malva proverà a risolvere l'arcano. Non sa però quanto è grave la minaccia nascosta nell’aria, dietro gli occhi profondi del biondo misterioso. Molto peggio di qualsiasi cosa potrebbe mai immaginare.
Il Quarto Cavaliere dell’Apocalisse è arrivato per sorprendere lei e tutti gli altri, un disastro che minaccia di investirla in pieno, tra capo, collo e laddove meno si aspetta: al centro esatto del suo cuore. “La MalaDanza” è il primo romanzo autoconclusivo della serie di quattro romanzi “I Diari dell’Apocalisse”, ognuno dedicato a un Cavaliere dell’Apocalisse.




Ho iniziato questo libro e l'ho abbandonato dopo una quindicina di pagine non riuscendo a districarmi tra i  nomi e le descrizioni, proprio non capivo come avesse indotto tante recensioni positive; poiché ne avevo preso in carico la lettura, però, dopo aver letto un'altra storia, l'ho ripreso e... non ho più staccato gli occhi dalle pagine apparentemente senza senso, dai periodi, ad uno sguardo superficiale, senza capo né coda, nel susseguirsi di eventi tra il magico e reale, l'antico e l'attuale, in un caleidoscopio di immagini e colori, profumi e visioni oniriche! Non riesco ancora a spiegarmi come le autrici abbiano partorito questa storia bellissima e ammaliante. 
Con uno stile improbabile, personaggi complessi e dai ruoli importanti, Folgorata e La Pizia scrivono di una postina ventitreenne, un po' acida e scostante, tormentata da infinite allergie, con una madre apparentemente folle che le impone di portare sulla testa un cerchietto di rame e un fiore che rappresenta il suo amore e la certezza che niente di brutto potrà accaderle. 
Malva non ama rapportarsi con gli abitanti di Trebbio della Sconfitta, dei quali teme il giudizio nei confronti di Antonia, sua madre, e di se stessa, ma è in completa armonia con la natura che la circonda, che cura e protegge. 
L'arrivo in paese di Belforte Mondo Dranganas e dei suoi amici crea grande scompiglio soprattutto in Malva, affascinata dal giovane bellissimo oltre che ricchissimo, che ritiene impossibile possa avere attenzioni per lei. Quello che la ragazza non ha però calcolato è quanto il suo cuore grande e generoso incanti il nuovo arrivato.
Questo libro è un susseguirsi di eventi catastrofici e amore sconfinato, una miscellanea di scenari e eventi sorprendenti, la manifestazione del coraggio puro e infinito di una giovane donna che mette il prossimo sempre avanti a se stessa, e che fa dell'amore la sua più grande forza.
Bellissimo, incredibile, insospettabile lavoro di queste autrici che mostrano la loro maestria con un linguaggio peculiare, distintivo e accurato nel caos che descrivono.
Non fatevi ingannare dalle prime pagine - anche se io l'ho fatto e solo per serietà rispetto all'impegno preso ho continuato - perché, ora ne sono certa, la narrazione vi porterà come in trance a desiderare di scoprire i risvolti di questo sogno, favola, storia o comunque vogliate definire il susseguirsi di parole scritte impossibili da etichettare, la loro suggestione vi avvolgerà come una nube evanescente e indefinibile.



Preparatevi eh, perché qua si muore, questa è una delle storie più folli che ho letto negli ultimi tempi, immaginatemi con una mano sul capo e con quelle stesse dita mi gratto la testa.
Partiamo da una postina, acida come i pompelmi, ma non quelli rosa, proprio quelli gialli che solo a vederli stridono i denti, che di nome fa Malva. Voi direte: ma chi può mettere un nome così alla propria figlia? Pensate se l'avesse chiamata Basilico. Eh, una un po' svitata, diciamo la svitata hippy e figlia dei fiori di un piccolo paese sperduto dove tutti si conoscono (si spiano da dietro i vetri! Shhhhh!!!) e l'attività principale consiste nel parlare male dell'altro. L'agrume in questione gira sempre con un fiore dietro l'orecchio, segno per la madre, che tutto a Malva andrà bene. Però ha un gran cuore con tutte le creature del mondo, farebbe di tutto per salvare un uccellino con l'ala spezzata o per una farfalla smarrita, tranne che per i suoi simili. Poi, un bel giorno arriva lui: il più figo, bello come il sole, dai muscoli torniti, il misterioso Belforte, il proprietario di un gran flauto d'osso che quando lo suona, il flauto, le donne si accalcano attorno a lui e lo bramano, lui eh, non il flauto. Comunque, flauto a parte, pure io mi sono sconvolta, tutti ne sono attratti, ma ne hanno timore, gli animali fuggono al suo cospetto, solo Malva può toccarlo. Il mistero si infittisce. Chi è lo straniero? E i suoi tre amici più strampalati di lui? E le casse che arrivano da posti sperduti del mondo? Il paese, i pettegolezzi, l'oste, il barista, tutti quanti caratterizzati alla perfezione, era come se leggessi seduta al bar della piazza mentre i protagonisti vivevano la loro vita attorno a me.
Che vi devo dì, lo dovete leggere, a parole è difficile da spiegare perché sono stata rapita! La storia di Malva e Belforte mi ha letteralmente sequestrata.
Affascinante, emozionante, sfolgorante, mozzafiato. Che storia! Che passione senza mai narrare una scena hot (oddio in verità ce ne sta una che ho riso tantissimo, ma un'altra che...) Che magia, ho sognato a occhi aperti, ho desiderato di essere Malva per sentirmi cullare dagli occhi tempestosi di Belforte. Ho sognato di essere Belforte per sentire la sua angoscia, la sua forza e l'amore di Malva.
Un romanzo di un'intensità tale da sentire lo stomaco scattare come una molla.

“La morte e la pestilenza sono solo cocchieri dell’ultimo viaggio dopo che i corpi sono stati corrotti da mille altre cose.”

Cinque stelle più L per le autrici. 


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