Buon pomeriggio amici lettori!
Vi segnalo "Biografia di un Vampiro - L’amore" dell'autrice Dana Porter,
primo volume della serie "A vampire's life"
Autore: Dana Porter
Serie: A vampire’s life Vol.1
Genere: Urban fantasy - Paranormal romance
Disponibile in ebook a € 3,99
E in formato cartaceo a € 14,00
TRAMA:
Può l’amore sopravvivere quando il cuore si ferma? Può l’amore restare intatto in un cuore privo di vita?
Nel lontano 1839 nasceva Cedric Howard, tra le vaste campagne del Midwest degli Stati Uniti. Nacque in una famiglia di inservienti e il suo destino sarebbe stato quello di seguirne le orme, se non fosse che il destino spesso segue percorsi alternativi, sconosciuti e incomprensibili. Così, Cedric, invece di rimanere analfabeta e ignorante come i propri genitori, imparò a leggere e scrivere, aiutato da lei: Margaret Lewis.
Cedric e Margaret trascorrevano molto tempo insieme e questo li portò a provare dei sentimenti l’uno per l’altra, sentimenti forti, di amore puro. Amore che, tuttavia, non era loro permesso provare, data l’appartenenza a due ranghi sociali opposti, ma non solo…
Cedric Howard si sentiva fortunato, nonostante tutto, aveva la possibilità di trascorrere tutto il tempo che desiderava insieme alla propria amata, fino al giorno in cui ella gli chiese di allontanarsi. Questo per Cedric significò lasciare tutto ciò che amava e conosceva per procedere verso un ignoto e burrascoso avvenire. Conosceva il mondo soltanto attraverso i libri che leggeva, ma dovette farsi coraggio e intraprendere quel viaggio, un cammino che lo avrebbe condotto su strade tortuose e oscure. Strade senza ritorno, strade che lo avrebbero portato a perdere tutto, ma anche a ritrovare qualcosa.
Oggi, Cedric Howard – il vampiro Cedric Howard – ci racconta la sua storia, per mano dell’editore cui ha affidato la stesura dell’autobiografia che state per leggere: Edward Parker.
DICE L’AUTRICE:
Biografia di un Vampiro" e nato da un'ispirazione momentanea scatenata da "Cime Tempestose" di Emily Bronte. Generalmente scrivo sul portatile, ma visto il "lampo di genio" momentaneo, ho preso il cellulare e ho iniziato a scrivere quello che poi è diventato il prologo del romanzo stesso. Quelle poche righe le ho tenute ferme lì per qualche settimana, per poi farle leggere a un amico appassionato di fantasy, solo che allora di fantasy non c'era nulla. Doveva essere una storia d'amore parecchio tormentata, più una ricerca dell'amore che una storia vera e propria, poi parlandone con il mio amico le idee sono venute fuori e si sono aggiunti i vampiri (unico elemento fantasy del romanzo). Da lì a circa due mesi dopo, avevo già scritto la parola "fine", ovviamente si trattava di una prima stesura, poi sono seguite varie aggiunte e vari giri di editing. Inizialmente doveva essere un romanzo autoconclusivo, poi è diventato una trilogia. Una particolarità del romanzo è l'utilizzo dell'ambientazione mista: ci sono capitoli ambientati nel 1860 e altri ambientati nel 2008 che si alternano tra loro.
BREVI ESTRATTI:
“La scorsi in lontananza, riconobbi il rumore dei suoi passi leggeri, lo riconoscerei anche oggi, tra mille. Indossava una vestaglia color smeraldo sopra la sua candida veste da notte. I biondi capelli le scendevano sulle spalle avvolte dalla svolazzante seta verdognola in boccoli perfettamente definiti. Si avvicinava con passo deciso ma lento e io fremevo dall'impazienza di rivederla da vicino, di stringerla tra le braccia, di assaporare di nuovo le sue labbra color ciliegia. Cominciai ad avvertire il suo profumo... sapeva di fiori, sapeva di lei, sapeva di puro amore.” (Capitolo 1)
“Sussulta appena soltanto nel momento in cui conficco i canini nella sua pelle morbida, ma poi si rilassa e si affida al mio giudizio. Basterebbe così poco... Basterebbe un battito di ciglia o un movimento improvviso a indurmi a portargli via la vita. Mi basterebbe prendere un sorso in più del suo dolce sangue. Mi basterebbe stringere solo un poco il suo collo fragile tra le mani. Mi basterebbe decidere di volerlo fare e per lui sarebbe finita ancor prima di potersi rendere conto, non avrebbe scampo.” (Capitolo 3)
Dana Porter, appassionata lettrice sin da bambina, ha sempre trovato conforto nella scrittura. Proviene da una famiglia non semplice, ma quando tutto attorno a sé crollava, lei sapeva che il suo amico più fidato era sempre lì ad aspettarla: il libro. A dieci anni vantava già una libreria zeppa di volumi dai generi più disparati, che leggeva e rileggeva in continuazione; fuggiva dal mondo trovando conforto soltanto tra copertine colorate e pagine piene d’inchiostro. Inchiostro che lei stessa usava per riempire decine e decine di pagine di quaderni, scriveva di sé e scriveva per sé. Poi la vita l’ha portata distante, l’ha portata ad abbandonare per un po’ il mondo della letteratura, che avrebbe ripreso a frequentare molti anni più tardi, affamata come non lo era mai stata di lettura. Per puro caso, a quasi ventisette anni, si è imbattuta in un libro che le ha fatto tornare la voglia di scrivere, lo fa ancora per se stessa, ma per la prima volta decide di raccontare una storia diversa dalla propria e scopre che le piace, scopre che far vivere dei personaggi, creare i loro caratteri, dare loro voce le dà ancor più soddisfazione che leggere di personaggi creati da altri.
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