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In preorder "Il profumo di un’estate" dell'autrice Sophia Linwood,
la cui data di uscita è prevista per domani, 18 maggio 2021.
Daniela Colaiacomo lo ha letto in anteprima per noi.
Titolo: Il profumo di un’estate
Autore: Sophia Linwood
Genere: Historical romance
Disponibile in ebook a € 1,99
A breve anche in formato cartaceo
TRAMA:
Inghilterra, 1858
Lucas Fairchild è un uomo brillante e sicuro di sé, con una vita appagata e serena. Ha un titolo nobiliare, ricchezza, una donna bellissima che presto sarà sua moglie. Ma quando la fidanzata lo abbandona alla vigilia delle nozze per fuggire con un altro uomo, il suo mondo si capovolge all’improvviso, la sua vita non ha più senso, più valore, e la guerra che infuria in Crimea gli sembra la sola scelta possibile per mettere fine al suo dolore.
Quattro anni più tardi, Lucas è l’ombra di sé stesso: un uomo cinico, tornato dai campi di battaglia ferito nello spirito e nel corpo, chiuso al mondo e al prossimo.
Lo scontro con la signorina Ainsworth è tanto inaspettato quanto folgorante.
Lei è insolita, con un temperamento anticonvenzionale, un carattere indomito e una lingua affilata. È una donna che sa tenergli testa; ma anche lei nasconde un dolore ineffabile, e cicatrici profonde che le incidono l’anima.
Nessuno dei due si aspetta di rincontrare l’altro, ma il destino sembra volerli affiancare a tutti i costi, e un’attrazione sottile e avvolgente come una scia di profumo si insinua fra di loro trascinandoli in un turbinio di passione e desiderio che si consuma alla luce delle candele.
Due vite ferite.
Due cuori disillusi.
Due anime spezzate che soltanto avvinte potranno completarsi.
DICE L’AUTRICE:
L’idea per il romanzo è nata parecchio tempo fa. All’inizio l’ho immaginato come un second chance ma dopo i primissimi capitoli la storia ha preso una direzione tutta sua ed è cambiata completamente. Una delle particolarità del romanzo è che il ballo in maschera che ho descritto si ispira tantissimo a quello tenutosi nel 1897 come celebrazione per il giubileo di diamante della regina Vittoria. Fu un evento sfarzosissimo e gli invitati indossarono i costumi più disparati ed eccentrici!
Lucas Fairchild, conte di Kendrick, bello ma riservato, è un po' schivo, chiuso nel suo mondo di calcoli matematici, geniale ma poco propenso all'intrattenimento.
Quando a un ballo incontra Vivien Howick, "una diciannovenne raffinata e posata, priva di quelle affettazioni e volubilità che caratterizzavano tutte le sue coetanee", ne rimane ammaliato e, dopo una corte discreta, innamorato, ne conquista la mano.
Alle soglie del matrimonio, però, la fidanzata - fuggita a Gretna Green con un libertino - lo lascia e, in una lettera scritta frettolosamente, rivela pessime considerazioni sul suo carattere.
Straziato dal dolore e dalla delusione, non potendosi togliere la vita senza disonorare la famiglia, cerca l'agognata morte in Crimea, un inferno da cui torna con tutti gli onori dopo quattro anni, ferito da una granata che, oltre a deturpargli la coscia destra, gli infligge dolori lancinanti.
A Ashwood Park, la tenuta dei conti di Kendrick nel Sussex dove si è volutamente rintanato, Lucas incontra una vicina dall'insolito carattere, Artemide Ainsworth, figlia di un professore di Oxford che, per il periodo estivo, occupa Primrose House, una deliziosa casetta confinante.
La conoscenza, scaturita da una freccia pericolosamente vacante nel bosco della tenuta, si rivela irritante per entrambi perché il dolore alla gamba inasprisce la disposizione d'animo di Lucas rendendolo sgarbato, uno "zotico caprone che può vantare persino un titolo nobiliare".
Maledetta! Maledetta, impertinente signorina Ainsworth.
Era una ragazza arrogante.
Aveva gli occhi del colore più bello che avesse mai visto.
Era irrispettosa.
Con due labbra morbide e piene.
Era irritante.
Aveva un carattere indomito, passionale, quasi... affascinante.
Quando per una strana coincidenza si incontrano di nuovo, ospiti al castello del duca e la duchessa di Ribblesdale, dopo le dovute scuse dell'imbarazzato Lucas, tra i due giovani nasce fiducia e una confidenza inattesa, mentre l'attrazione reciproca, da subito percepita, si fa sempre più evidente.
Artemide, oltre che bellissima, è intelligente, arguta; indipendente e colta, troppo difforme dai canoni della donna desiderabile come consorte, ma Lucas trova in lei uno stimolo continuo, un'attrazione fisica e sensoriale, sessuale.
Trascorre l'estate a Primrose House per sfuggire alle malelingue del ton perché coinvolta in una storia molto dolorosa di cui, rasserenata e rassicurata dalla sua presenza, rende partecipe Lucas.
Sophia Linwood racconta la storia, difficile e ostacolata da sgradite intromissioni, di due anime spezzate che, riconoscendosi, si illuminano di nuova luce. Due giovani che, paghi di un rapporto estremamente gratificante, guariscono dalle ferite inferte dal destino, smussando le asperità dei caratteri. Nello scorrere delle pagine, Artemide perde la rigidità che caratterizza la sua disposizione ai legami affettivi, all'amore, e Lucas abbandona la sua ferma compostezza, rivelando il lato passionale gelosamente celato dal suo atteggiamento distaccato.
Devo dire che questo libro è stata una piacevolissima sorpresa: caratterizzato da dialoghi frizzanti e battute argute, divertenti, suscita spesso il sorriso, se non la risata aperta, presenta scene di sesso esplicite ma garbate, le descrizioni sono minuziose, variopinte, mai tediose - di solito non apprezzo le scene descritte nei minimi particolari ma in questo caso ne sono rimasta affascinata -, i profumi, descritti spesso dall'autrice, emanano dalle pagine suscitando quasi una risposta olfattiva.
La tenuta dei duchi di Ribblesdale sorgeva tra due promontori, in posizione sopraelevata, circondata da boschi di faggi, pascoli erbosi, frutteti e campi ben coltivati. La dimora, in puro stile giacobiano, era un tripudio di tetti spioventi, timpani, finiture in pietra chiara, dettagli in mattoni scolpiti e guglie che svettavano sulla sommità delle torri. Il sole al tramonto incendiava le enormi finestre piombate, disegnando sfumature color arancio sulla costruzione di pietra ocra, donandole così l’aspetto di una sovrana d’oro appena coniata.
Lucas avvertì l’irrefrenabile e vergognoso impulso di affondarle il naso tra la chioma, nel collo. Di leccarle la pelle della nuca per sentire se anche il sapore fosse dolce come il profumo.
L'ironia è l'umorismo che l'autrice dimostra trascinano il lettore, coinvolto totalmente dai sentimenti e dalle situazioni che vivono i protagonisti, delineati accuratamente, mentre anche i personaggi secondari rivelano il loro importante ruolo: dall'amico d'infanzia Lord Harrwood - del quale, immagino o almeno me lo auguro, l’autrice scriverà in un secondo libro -, legato da profondo affetto e comprensione a Lucas e a sua sorella Lady Margaret Gosford - briosa e di carattere opposto al compassato Lord Fairchild -, all'intrigante Vivien, velenosa e crudele, o il marchese di Staverdale, il padre preoccupato di Lucas, la cui figura, decisamente marginale, è comunque perfettamente collocata nel racconto.
Ho apprezzato molto questo libro appassionato, la fluidità con cui è scritto, la leggerezza di alcune sue parti così come la drammaticità dei momenti più dolorosi, in un caleidoscopio di immagini variopinte e briose scorre veloce e piacevole.
BREVE ESTRATTO:
Chiuse gli occhi, soggiogata dalle sue premure, dalla sua tenerezza, tremante di desiderio. «Dovrei dirti che tutto ciò che hai fatto in questo posto è perfetto, che mi lascia estasiata... Ma la verità è che la voglia che ho di sentire le tue mani su di me, il tuo tocco sulla pelle, le tue labbra sulla bocca, eclissa tutto il resto.» Sospirò quando lui le sollevò il mento, esponendole e baciandole la gola mentre le toglieva il mantello. «Forse sono una sciocca a confessarti tutto ciò, a farti capire quanto potere tu abbia su di me.» Dio, era completamente ebbra di lui. «Sei il mio demonio personale, la mia tentazione più oscura. Le tue fiamme mi bruciano e mi sciolgono, ma io voglio bruciarmi, Lucas, voglio sciogliermi tra le tue braccia, consumarmi sulle tue labbra. Lo desidero più di ogni altra cosa al mondo.»
«Se io sono il tuo demonio» sussurrò lui, «tu sei la mia strega, la mia incantatrice. Devo ancora capire quale incantesimo hai gettato su di me. So che non vuoi dirmelo ma io lo scoprirò lo stesso. Ti farò ardere di piacere così lentamente e a lungo che alla fine mi dirai ogni cosa. Urla di passione, grida di piacere, mia splendida strega... Io brucerò con te.»
Sophia Linwood è nata e vive a Roma. Lettrice accanita, amante degli animali e di una buona tazza di thè, è appassionata di tutto ciò che è storico: libri, serie tv, film. Dopo tanti anni, passati a scrivere storie da riporre nel cassetto, ha deciso di seguire il consiglio del proprio compagno e di gettarsi nel mondo dell’Historical Romance. Il profumo di un’estate è il suo romanzo d’esordio.
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