martedì 7 settembre 2021

RECENSIONE "LA LEGGENDA DI MEZZAFACCIA" di Cinzia Fabretti

 

Recensione: "La leggenda di Mezzafaccia" dell'autrice Cinzia Fabretti, 
edito Brè Edizioni. A cura di Sergio Bertoni.



Autore: Cinzia Fabretti  

Genere: Narrativa - avventura 

Casa editrice: Brè Edizioni

Disponibile in ebook a € 3,99
E in formato cartaceo a € 13,00

Contatti autoreFacebook - Instagram 



TRAMA: 

La sopravvivenza di una tribù di cacciatori-raccoglitori viene minacciata da una spedizione di feroci predoni a caccia di schiavi. Qualcuno interviene però ad aiutare Uluin e i suoi, dando l’allarme e aiutando un gruppo di bambini a sfuggire all'attacco in corso: si tratta di Mezzafaccia, uno sconosciuto che la tribù ha soprannominato lo spirito della foresta. Libero e insofferente a ogni vincolo, si è trovato coinvolto suo malgrado. Mezzafaccia è in realtà una giovane donna che ha vissuto la distruzione del proprio villaggio, la prigionia e lo stupro. Dopo una fortunosa fuga, è diventata una creatura selvaggia, muta e solitaria, che dell'umanità ha rinnegato tutto. Quando gli stessi predoni che sconvolsero la sua vita tornano a razziare quelle terre, però, non riesce a rimanere estranea alla tragedia dei bambini e per nasconderli e occuparsi di loro si costringerà a parlare e a tornare un essere umano. Terrà comunque segreta la sua storia sin quasi alla fine del libro, intenzionata a tornare appena possibile alla sua solitudine. Ma restituiti i bambini ai genitori, il ruolo di Mezzafaccia non è ancora esaurito: un predone è stato catturato, e su di lui si concentra il desiderio di vendetta della tribù. Nonostante ciò che ha subito nell’adolescenza, Mezzafaccia è stanca di guerra e di odio, e ottiene di farlo graziare in virtù della sua giovinezza. Scelta che avrà una conseguenza benefica per tutti.
Uluin, giovane capo della tribù e padre di uno dei bambini, spinto dal debito di gratitudine e conquistato dal coraggio e dalla determinazione di Mezzafaccia, riuscirà infine a forzare i suoi ricordi, inducendola a fidarsi ancora e a tornare a vivere tra la gente. 



Leggo, leggo sempre, leggo da una vita e sempre più raramente m’imbatto in romanzi contemporanei che siano in grado di emozionarmi. Tantomeno quando si tratta di autori che hanno vinto importanti concorsi e che i critici osannano. Può darsi che col passare degli anni io abbia maturato un atteggiamento critico eccessivo che spesso mi rende molto faticoso riuscire a completare la lettura di questi celebrati capolavori. Così, alla fine, chiudo il libro premiato pensando che non solo non mi ha portato alcun arricchimento né culturale né emotivo, ma mi ha solo annoiato senza lasciare alcuna traccia di sé. Poi mi capita di acquistare una perla! È il lavoro di una misconosciuta scrittrice che, come tanti scrittori emergenti, trova ospitalità presso minuscole case editrici o tra le fila degli scrittori indipendenti di Amazon. La sua scrittura è ricca, calda, fluente, appassionante. La trama complessa e molto ben articolata, non è il fattore essenziale, quello che traspare e colpisce dalle parole del libro è la vita stessa, con le sue molteplici articolazioni e contraddizioni, con il rifiuto della violenza e della crudeltà che in modo più o meno grave spesso colpisce ognuno di noi. Prendendo come spunto le tragedie e la sofferenza di un essere percosso, tradito, ferito, quasi distrutto nel corpo e nello spirito ma non domo, cui l’autrice dà il nome di Mezzafaccia, veniamo trasportati in un mondo senza tempo dove alla bellezza e anche all'asprezza della natura si contrappongono due diversi concetti culturali: l’uno semplice e quasi arcadico, rispettoso degli esseri viventi e della condizione femminile, e pur nel contempo non alieno dall'essere intorbidato da invidie e sospetti, l’altro avido, feroce, crudele, la cui unica legge è il profitto a qualsiasi costo, anche se comprende l’omicidio, lo schiavismo e l’appagamento dei sensi mediante lo stupro. Anche in questo tipo di cultura non si mancherà di rilevare come talvolta l’uomo sia spesso influenzato dalle regole dell’ambiente in cui matura e cresce, e come diverso può essere il suo comportamento se riesce a sottrarsi a quel condizionamento tradizionale. Non dirò altro sui personaggi e sugli avvenimenti di questo libro per non togliere al lettore il piacere di gustare ogni parola, ogni poetica descrizione e l'armoniosa e delicata attrazione, pur apparentemente conflittuale, che lega i due principali protagonisti. 


1 commento:

  1. A questa recensione non trovo parole di gratitudine adeguate. Tutto quello che speravo di aver messo nel romanzo sembra essere stato raccolto e apprezzato. Non potrei essere più felice

    RispondiElimina