Buongiorno follower, buon inizio settimana!
Vi segnalo "Sulle rive dei nostri pensieri", il libro di Cristiano Pedrini 😊
Un romance intenso, avventuroso e originale, che vi condurrà lungo il viaggio più emozionante della vita, alla scoperta del vero amore.
Titolo: Sulle rive dei nostri pensieri
Autore: Cristiano Pedrini
Genere: Narrativa
Disponibile in ebook a € 2,99
e in formato cartaceo a € 14,99
Pagina autore: Cristiano Pedrini Autore
Sito web: www.cristianopedrini.it
TRAMA:
Lee Newman, astro nascente del partito repubblicano, durante il suo viaggio a bordo dell'American Queen, ritrova il desiderio di tornare ad amare dopo aver incontrato Nicholas un giovane dipendente di bordo. Ma con esso è costretto ad affrontare gli intrighi che la vita, la società e il destino gli pongono come ostacoli ad un amore che vorrebbe nascere ma che forse è destinato a morire. Nicholas è davvero chi dice di essere? Quanto può essere profondo un viaggio dentro e fuori al proprio cuore? Cosa ha permesso loro di incontrarsi su quel lussuoso battello che scivola sulle acque calme e brillanti del fiume più grande d'America, per ritrovarsi a lottare per loro stessi e quello che di loro sarà? Perché Lee e Nicholas sono destinati a conoscersi, conquistarsi e appassionarsi per poi perdersi per sempre? Quanto possono essere pericolosi i segreti, il nostro passato e quello che siamo agli occhi del mondo? Un romance intenso, avventuroso e originale, che vi condurrà lungo il viaggio più emozionante della vita, alla scoperta del vero amore.
DESCRIZIONE OPERA:
Sulle
Rive dei nostri pensieri, di Cristiano Pedrini, è un romanzo originale, dalla
storia completa, narrata con stile, di piacevole lettura e di sicuro impatto
emotivo.
Sin
dal principio, infatti, il lettore viene catturato dalle vicende di Lee, ventisettenne
astro nascente del nuovo partito repubblicano che a bordo dell’American Queen,
un imponente battello che naviga sul Mississippi, il più grande fiume
Americano, conosce Nicholas Chase che vi lavora che riesce a suscitare sin da
subito forti emozioni nel giovane politico e ad attrarlo verso la sua
bellissima originalità; e in lui susciterà anche sentimenti, che gli causeranno
presto moltissimi guai.
L’amore
narrato è sempre delicato e intenso e ha la grande capacità di crescere insieme
ai protagonisti, alle vicende e alla storia.
La
lotta per l’accettazione sociale e l’eliminazione delle barriere, siano queste
di carattere sessuale oppure di estrazione sociale, sono un importante
messaggio per chi legge.
I
protagonisti hanno entrambi il loro carattere ben definito che li rende reali e
vividi agli occhi del lettore.
Un
adulto e un ragazzo più giovane, un ricco politico sulla cresta dell’onda,
pronto a diventare qualcuno, seppure spesso ostacolato dal suo pensare visto
come ribelle, e un ragazzo che nasconde in se un tormento tanto radicato da
averlo condotto a rendersi “invisibile” agli altri.
Essi
solo lo specchio di due mondi distanti che entrano in contatto, si toccano, si
capiscono e, non con difficolta, imparano a viversi e amarsi.
Un’attrazione
che diventa molto più di una semplice attrazione ma che diventa il vero
viaggio… il viaggio dei protagonisti e dell’American Queen.
Ed
è proprio il coraggio dei due personaggi ad andare controcorrente, di sapere
amare, di condurre, di intraprendere quel viaggio e viverlo fino in fondo,
dentro se stessi, amando, e insieme agli altri, rendono questa storia unica e
piacevole al tempo stesso.
Un
romanzo con atmosfere uniche che ci mostrano le grandi contraddizioni di
quell’angolo d’America, con la sua storia e che si fondono con quelle romantiche che
fanno da sfondo al percorso dei protagonisti.
Un
romance M/M che è molto di più di quello che il romance di solito presenta e
che riesce a far vivere un’emozionante avventura piena di phatos, ostacoli e
lezioni importanti.
A
cura di Deborah Fasola
Editor professionista free lance
BREVE ESTRATTO:
Lee posò con cura sul tavolinetto
della terrazza il vassoio che si era fatto portare, controllando che vi fosse
tutto quello che aveva richiesto. Ancora una volta lodò la qualità
dell’impeccabile servizio di bordo della Queen e quel giorno aveva un motivo in
più per farlo. Desiderava che il risveglio del suo ospite fosse il migliore che
potesse offrirgli.
Sistemò le due poltroncine di
vimini attorno al tavolino, prima di accostarsi all’uscio per guardare
all’interno della cabina, immersa nel silenzio del primo mattino.
I suoi occhi corsero lungo il
pavimento soffermandosi al bordo del letto dove, risalendo lentamente verso
l’alto, raggiunsero il corpo disteso, ancora rapito dal sonno.
Le lenzuola di lino bianco
coprivano solo il suo fondoschiena, lasciando che il resto della cute brillasse
alla luce del sole che la illuminava, lasciando solo nella penombra il capo,
posato sul cuscino che teneva stretto tra le braccia
come se volesse impedirgli di fuggire.
Decise di lasciarlo riposare. La giornata era appena iniziata e
aveva davanti molto tempo per rimanere con lui. Voleva scoprire tutto quello
che meritava di essere portato alla luce di Nicholas, evitando di leggerlo da
uno di quei rapporti che sicuramente Katrine
aveva fatto commissionare.
Si sedette al tavolo versando
del caffè e fissando il fiume che aveva davanti.
Tenne la tazza fumante tra le
mani centellinando l’ottima miscela italiana che
aveva apprezzato fin dal primo giorno in cui era salito a bordo.
«Ma guardati… Hai davvero
pensato a tutto» esordì Nicholas avvicinandosi, sbadigliando ripetutamente.
«Buongiorno» sorrise Lee.
«Buongiorno a te» rispose l’altro, avvicinandosi alla balaustra del
terrazzino e sollevando le braccia verso l’alto.
Da quella posizione che dava sulla prua, poteva scorgere un panorama
sensazionale e la leggera brezza che ora sentiva tra i capelli significava che si
era risvegliato e che tutto ciò non era affatto un sogno.
«Avrai fame» sentì dire alle
sue spalle.
«Posso farti una domanda?»
Chiese voltandosi.
«Certo…»
«Ma vorrei che tu mi
rispondessi con sincerità» aggiunse andando verso di lui.
«Io sono sincero…»
«Ah sì?» Sorrise ironicamente
Nicholas.
«Con te sì… lo sono sempre
stato» replicò Lee appoggiandosi allo schienale.
Il ragazzo scosse
ripetutamente il capo indietreggiando.
«Allora dimmi… perché io? Perché vuoi che io stia con te?»
Una domanda…
Una banale domanda la cui
risposta poteva essere altrettanto banale, ma desiderava con tutto il cuore che
alle orecchie di Nicholas non giungesse come tale.
«Avanti, guardami…» lo esortò allargando le braccia. «Cosa puoi trovare in una
persona che è così lontana dal tuo mondo dorato? Oppure vuoi solo
assaggiare cosa esiste fuori da esso?»
Lee posò la tazza rimirandola
alla luce dello stesso sole che solo poco prima
aveva racchiuso la figura che ora, ancora una volta, cercava di sfidare
ciò che sentiva per lui, come a voler a ogni
costo trovare una crepa, anche minima, in quei sentimenti che aveva di
nuovo iniziato a provare dopo tutti quei mesi di solitudine.
«Una parte di te ha già
trovato la risposta a quella domanda e ora
vorresti che fossi io a confermarla» ammise rialzandosi, «ma qualsiasi
cosa io dica sarebbe inutile se vuoi
continuare a tenere prigioniero quello che provi.»
«Io so tutto o quasi di te, so chi sei e quale futuro ti aspetta, ma non credo di
volerne fare parte, e al tempo stesso tu non sai nulla di me. Non sono
certo questi i presupposti per costruire un rapporto che possa durare a lungo» replicò Nicholas.
«So che hai conosciuto il capo
del mio staff, Katrine.»
«Oh sì, si è precipitata da me
non appena ha intuito quello che volevi fare» rise timidamente sedendosi al
tavolo.
«È molto apprensiva e, anche
se non lo ammetterebbe neppure sotto tortura, penso che tenga molto a me»
osservò abbassandosi su di lui e posando le braccia sul bordo del tavolo, senza
distogliere lo sguardo dalle sue mani che imburravano
una fetta di pane tostato. «Una cosa che
vi accumuna.»
Nicholas parve non dare peso a quell’ennesima provocazione;
prendendo la brocca del succo d’arancia che bevve tutto d’un fiato dopo
averlo versato nel bicchiere, mentre con la coda
dell’occhio continuava a fissare quel viso che non tradiva alcuna ansia.
«Il tuo smisurato ego è sempre
più sfacciato» borbottò mordendo rapidamente la fetta di pane, ma quando sentì
la mano dell’altro posarsi sulla gamba, accarezzandola con delicatezza, non
poté evitare che un brivido gli salisse lungo la schiena.
«Se ti dicessi che è l’unica
cosa a cui ho potuto aggrapparmi per non impazzire, mi crederesti?»
Quella confessione ebbe il
potere di farlo vacillare di nuovo, trasformandolo ai suoi occhi dall’arrogante
e potente uomo irraggiungibile, a qualcosa in cui riusciva perfettamente a
riconoscersi, perché gli mostrava quell’affinità che anche lui aveva sfruttato
oltre il consentito, richiudendosi, suo malgrado, in quella corazza a cui a
nessuno era permesso di penetrare.
Una convinzione che era
vacillata poche ore prima e ancora non riusciva a dare una risposta a quella
sua resa di fronte a qualcuno che non incarnava affatto il suo ideale.
Nessun commento:
Posta un commento