Buon pomeriggio amici lettori!
Vi segnalo "I giorni bui della Milano violenta" di Marcello Iori e Antony Piemontese, edito Brè Edizioni.
Autori: Marcello Iori e Antony Piemontese
Genere: Noir - thriller
Casa editrice: Brè Edizioni
Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 13,30
Contatti autori: Marcello A. Iori
TRAMA:
Milano è un formicaio impazzito, una metropoli europea cosmopolita e affollata. Lucida e accogliente di giorno, nasconde un lato oscuro che nella quotidianità appare quasi impalpabile. In questo clima frenetico, appare Franz, un uomo di mezza età di origini tedesche, ricco e potente, mosso da motivazioni misteriose e malvagie.
Vediamo Carmine, un ragazzo di trent’anni con un animo buono, sognatore, figlio unico. Abita con la madre in una casa popolare. Sogna di avere un appartamento di proprietà e non dover più litigare con lei perché non arrivano a fine mese.
E poi c’è Michael, la gioventù assetata di potere, cresciuto con la malavita in casa. Deciso a riportare il nome di famiglia agli splendori di un tempo, cercherà contatti e amici per avere il monopolio della droga. Mentre Carmine incontra l’amore, Michael conoscerà Franz e in lui vedrà l’oscuro e affascinante lasciapassare per il suo sogno. Il sangue trasmesso diventa sangue versato e Michael non perdona, chi tradisce paga con la morte. Il turbine di orrore e morte che provoca, getta Milano nella paura, agitando le forze dell’ordine. Le stragi richiamano eventi accaduti in passato e il Maresciallo Tanzi sarà costretto a riaprire il caso Milano Violenta. Tuttavia, Michael sembra inarrestabile e introvabile, sorretto, inizialmente, dalle informazioni che gli passa il brigadiere Foschi. Foschi, frustrato da ciò che ha fatto, cercherà le forze e le giuste motivazioni per correggere gli errori commessi.
BREVI ESTRATTI:
Michael si sente fissato, una sensazione spigolosa, come quando ti puntano una pistola alla schiena e anche se la canna non è a contatto con la tua pelle, la senti, come se fosse un’anima fatta di energia solare.
Prende il cocktail e lo alza in un gesto di brindisi nella direzione dell’anziano. L’altro fa lo stesso. Quel tipo gli ricorda le case antiche, quelle con quadri dei primi del ‘900 e i mobili che scricchiolano e sanno di robe nascoste.
È elegante, possiede un’espressione gentile e saggia. Quando gli occhi si posano sui suoi li schiaccia come certi cartoni animati, paiono ciglia di luna quando si è completamente svuotata dal riflesso della luce emessa dalla terra.
Fa per girarsi e tornare ai suoi soliti pensieri, quando quello gli dice: «Lo sapevi che Hitler è ancora vivo?»
Non sempre tutto va per il verso giusto. Oggi, poi, è una giornata di merda.
«Finirà» si dice.
Mette il guinzaglio a Pinko, che gli scodinzola intorno, ed escono di casa.
Mamma lo aveva portato via da una cucciolata, un’amica che non poteva permettersi di tenerne altri in giardino. Aveva accettato di prenderne uno con sé per compagnia, con lui si sente meno sola ma sa che appena le girano, lo chiude in bagno per non vederlo.
L’anno scorso Pinko aveva solo pochi mesi, era vivace, di notte girava per casa e si lamentava perché non c’era nessuno. Teresa aveva deciso che il bagno sarebbe stata la sua cuccia per un po’. All’inizio lo si sentiva abbaiare con una voce stridula, grattare con quelle sue zampine nere la porta.
Quando rientrava alle prime luci dell’alba, dopo le serate al Six East, lo liberava dal carcere di mamma, e Pinko era tutta una gioia, gli girava intorno, voleva essere preso in braccio. Uno Schnauzer taglia media molto vivace.
Teresa gli aveva lasciato una lettiera dove fare i bisogni ma non aveva mai imparato a usarla. Le aveva detto che non era un gatto, ma nemmeno lui sapeva se potesse realmente servire. Così lo portava a spasso, giravano il quartiere e sedevano a una panchina a osservare il sole levarsi oltre la tangenziale che allo scoccare delle sette si riempiva di macchine. L’odore malsano delle marmitte giungeva in poco meno di mezz’ora. Lo odiava.
Pinko tira il guinzaglio verso il prato delimitato dal marciapiede, sente l’odore di altri cani, forse anche dei gatti, ne è piena la zona. Carmine alza lo sguardo alla tangenziale, c’è meno traffico e le macchine sono fugaci brillii che scivolano nella notte.
È un anno che ci pensa, ha iniziato proprio in quelle mattine a spasso con Pinko, l’idea di andare via, avere una casa propria o in una zona tranquilla di Milano, magari in periferia per pagare meno l’affitto. Non hanno i soldi per una casa tutta loro, papà ha lasciato una esigua eredità ma Teresa con quella ha dovuto pagare i suoi debiti.
Hanno venduto la Mercedes per saldare un guaio il cui unico intestatario era mamma.
Loro erano già divisi, ma si comportavano come se fossero ancora insieme. Papà, però, aveva perso il lavoro, un brutto colpo, una di quelle cose che non ti aspetti. Il suo rimedio alla delusione era passare intere giornate a sbronze e sesso.
Mamma sapeva della droga.
Mamma sapeva tante cose.
Così lei si è accollata un prestito per aiutarlo.
Scuote la testa, meglio non ricordare. Teresa non gli ha mai detto veramente nulla di quella storia, solo accenni, che poi erano le sue grida da arrabbiata per dare tutta la colpa al suo vecchio, per fargli capire che potevano stare meglio, che lui aveva rovinato la loro vita.
Fanculo.
Basta rimorsi.
«Andiamo di qui.»
Marcello Iori vive e lavora a Bournemouth (Regno Unito) dal 2018. Ha pubblicato il suo primo libro nel 2007, un fantasy dal titolo 5 (Firenze Libri). Per i successivi dieci anni si occupa di benessere e cucina naturale. Continuando a scrivere nel tempo libero, dopo un lungo periodo di silenzio, decide di proporre di nuovo i propri scritti agli editori. Nel 2018 pubblica Il Ponte Oscuro dell’Anima (Il Seme Bianco) e nel 2019 la prima parte di una serie fantasy: Terre Deus Dominus Vol. 1 - Uno Yogi, l’Apprendista e il suo Falco (Lettere Animate). Gestisce il blog lastradaperilrisveglio.it
Antony Piemontese (nome d’arte) attualmente lavora come editor per Marco Montemagno. Nel 2010 decide di frequentare il corso di regia e sceneggiatura presso l’accademia nazionale del cinema a Bologna. Da lì inizia ad avvicinarsi alla settima arte e prova a cimentarsi nella realizzazione di vari cortometraggi, iniziando a collaborare con vari film-maker milanesi.
Realizza nel 2013 il suo primo cortometraggio What’s up finalista in alcuni festival. Nel 2014 realizza la puntata pilota della web-serie Domina xx, da cui è stata tratta una serie tv in trattativa per la realizzazione. E sempre nel 2014 realizza il cortometraggio Una libbra di carne, premiato da Gigi Proietti.
Negli ultimi anni si dedica al video-making realizzando diversi videoclip musicali e video fashion per diversi marchi di moda.
Si dedica alla scrittura di alcuni film e serie tv, tra cui Milano Violenta.
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