mercoledì 6 marzo 2019

"PASSO A DUE" di Edy Tassi



Buongiorno follower!
Vi segnalo il nuovo romanzo dell'autrice - o TradAutrice, come si definisce lei - Edy Tassi: "Passo a due", edito Emma Books.






Titolo: Passo a due
Autore: Edy Tassi
Serie: Sulle punte Vol.2 

Casa editrice: Emma Books

Disponibile in ebook a € 3,99

Pagina autore: Edy Tassi TradAutrice 
Sito: Edy Tassi





TRAMA:

Nadia Magni ha due obiettivi: diventare una grande ballerina e ritrovare la madre che l’ha abbandonata quando era bambina.
Anche Jakob Adams ha due obiettivi: portare al successo la sua compagnia di danza e collezionare quante più donne possibile.

Nadia e Jakob hanno condiviso un’intensa passione, ma ora non si fidano più l’uno dell’altra. Lei lo ha lasciato in difficoltà durante uno spettacolo, lui… be’, come fidarsi di qualcuno che tutti chiamano “Il Collezionista”?

Per questo, dopo aver lasciato Londra e la compagnia a causa di un’improvvisa crisi familiare, Nadia è sicura che non lo rivedrà mai più. Difficile però rinunciare alla danza, e quando l’impulso di ballare torna a farsi sentire, Nadia decide di partecipare a un’audizione importantissima a Milano. Ma a giudicarla sarà proprio Jakob…



BIOGRAFIA:

Edy Tassi si definisce una "tradautrice", una creatura ibrida che tiene nella mano destra una penna, nella sinistra un dizionario. Ha una laurea in letteratura tedesca e un master in gestione di impresa. È sposata, ha due figlie e le sue giornate ruotano attorno alla famiglia e ai libri. Infatti, ciò che le dà più soddisfazione e che finalmente a casa sua hanno imparato che quando è seduta sul divano con una tazza di tè e un libro in mano sta lavorando! Da quindici anni nell'editoria, ha tradotto più di settanta libri per Piemme, Feltrinelli, Harlequin Mondadori e Morellini e ha pubblicato romanzi rosa come Effetto Domino (2014, Harlequin Mondadori) e Non c'è gusto senza te (2016, HarperCollins), insieme alla giornalista Gloria Brolatti. Assolo è il primo romanzo della serie Sulle punte (Emma Books), seguito da Intervallo (Sulle punte #1.5).



DICE L’AUTRICE:

Se Assolo è stato il romanzo più camaleontico della storia (ha cambiato editore due volte, titolo due volte, copertina ben tre volte) Passo a due ha rischiato di essere il romanzo che non sarebbe uscito mai. Prima di tutto, quando Assolo era uscito come Ballando con il fuoco, per me la storia era finita lì. Non avevo pensato a un sequel, men che meno a una serie! E poi, quando mi sono decisa ad accontentare le lettrici che volevano leggere ancora di Nicholas e Arianna, la pubblicazione è stata rimandata a... non si sapeva quando! La pubblicazione per Harlequin Mondadori, infatti, prevista per marzo/aprile 2016 è saltata e quindi il romanzo è tornato nel cassetto fino a data da destinarsi. Ma questo è sicuramente stato un bene, perché alla fine è arrivato a casa di Emmabooks e da lì i titoli da due sono diventati quattro! Mica male, no? Ora resta da vedere se il tempo non lo ha impolverato troppo e se alle lettrici piacerà. Incrociamo tutti le dita!






BREVE ESTRATTO:

Nadia si sentì improvvisamente gelida sotto la presa salda di Jakob. La stava portando fuori dal teatro? Voleva cacciarla davvero? Aveva desiderato che lui reagisse alla sua presenza, ma adesso non le sembrò più una situazione così desiderabile. Non senza aver almeno messo piede sul palcoscenico.
Nonostante ciò, provò un brivido al contatto con quelle dita che le stringevano la pelle delicata dietro il braccio. Sentì un formicolio risalire fino alla spalla e oltre. Con fastidio si rese conto che se Jakob avesse abbassato lo sguardo non avrebbe potuto non notare la reazione del suo corpo e lei non voleva sentirsi a disagio davanti a lui, non voleva concedergli nessun vantaggio. Ma Jakob sembrava troppo impegnato a strattonarla per la platea.
«Le audizioni…»
«Le audizioni aspetteranno. Dobbiamo parlare.»
Jakob la sospinse lungo le file di poltroncine, davanti ai ballerini che, al loro passaggio, prima si zittivano e poi cominciavano a parlottare. Non doveva capitare spesso che un coreografo si allontanasse dalle audizioni trascinandosi dietro a forza una ballerina.
Una ballerina che, a quanto si diceva, era stata buttata fuori proprio dalla sua compagnia.
Nadia deglutì, mandando giù insieme alla saliva anche l’imbarazzo, e si ripeté che ne valeva la pena.
«Lasciami, cammino da sola» gli ordinò dopo qualche metro. La presa di Jakob aveva perso tutto il suo fascino iniziale e si era trasformata in una morsa che le avrebbe di sicuro lasciato dei segni. «Se non riuscirò a fare un port de bras decente all'audizione sarà colpa tua e ti proibisco di scartarmi per quello!» sbottò ancora. La nota petulante della sua voce non le piacque neanche un po’, ma piuttosto che stare zitta e farsi maltrattare così, le andava bene anche la petulanza.
Lui le rivolse un’occhiata di scherno e proseguì la sua marcia fino a uno dei camerini subito dietro il palco. Lo aprì, la spinse dentro e si chiuse la porta alle spalle.
Poi vi si appoggiò contro.
Nadia rimase immobile al centro della stanza, massaggiandosi il braccio, con il cuore che le scoppiava. Aveva la sensazione che le pareti si avvolgessero attorno a loro racchiudendoli in un bozzolo soffocante, dove gli specchi, invece di dilatare gli spazi, producevano l’effetto contrario, moltiplicando all'infinito l’espressione corrucciata di Jakob. Si sentiva sovrastata da quel fisico asciutto e nervoso che sembrava vibrare di collera. Di risentimento.
Gli rivolse uno sguardo ribelle. «Non vorrai trascurare le tue audizioni per fare due chiacchiere con me!» lo provocò ancora.
Jakob strinse la mascella e serrò i pugni, continuando a fissarla. Stava contando fino a dieci per evitare di strozzarla? Poi, finalmente parlò. «Al contrario. Me ne sto prendendo moltissima cura.» La fissò con durezza. «Sei venuta a creare problemi a un altro spettacolo?»
«No» gli rispose.
Lui le rivolse un’occhiata sarcastica, il sopracciglio inarcato dall'incredulità. Scosse la testa e rise, mentre incrociava le braccia. «Sapevo che saresti ricomparsa, prima o poi. Era solo questione di tempo e poi saresti tornata a ballare. Sapevo che non avresti resistito a lungo lontano dal palcoscenico.»
«Io amo ballare» ribatté lei, quasi sfidandolo a contraddirla. Inspirò a fondo e distolse lo sguardo da quei bicipiti gonfi. Non doveva lasciarsi sopraffare dal sarcasmo di Jakob. Né dal suo testosterone.
«Ma proprio qui? Oggi?» Il sopracciglio inarcato salì ancora di qualche millimetro.
«Sì, proprio qui. Perché non avrei dovuto?»
Jakob fece una smorfia. «Non mi ricordavo che avessi tanta faccia tosta. Oppure non sapevi che parte delle coreografie le avrei seguite io?» Si staccò dalla porta e si avvicinò.
«Lo sapevo benissimo.» Non avrebbe indietreggiato. Nadia puntò i talloni nel pavimento e ordinò con tutta se stessa alle gambe di rimanere dov'erano.
Di nuovo una risata. Nonostante il sarcasmo, quel suono vibrante e profondo riuscì lo stesso a farle ricoprire la pelle di brividi. Maledizione!
«Allora hai davvero un bel coraggio a farti vedere. Cosa speri, che, dati i nostri trascorsi, godrai di un trattamento preferenziale?»
Dati i nostri trascorsi. I brividi si raggelarono. Nadia avvertì una stretta allo stomaco e una specie di ribollio rovente in testa. Era così che Jakob definiva quello che avevano vissuto insieme a Londra? Dei trascorsi?
«Non voglio nessun trattamento preferenziale. Sono qui per sostenere le audizioni come tutti gli altri.»
Jakob inclinò la testa con un sorrisino. «E che speranze avresti di passarle?»
«Sai come ballo. Dimmelo tu, che speranze ho.»
Jakob rimase in silenzio per diversi istanti. Nel camerino la tensione era densa e soffocante come fumo. «Dopo tutto questo tempo? Per quel che ne so, potresti esserti arrugginita parecchio» la provocò. Poi il suo sguardo si fece improvvisamente più cupo. «Ma qualcosa mi dice che sei ancora brava come ti ricordo.» Un istante di silenzio ostile. «Oltre che bella.» Cogliendola alla sprovvista, le sfiorò lentamente il tratto di pennarello con il pollice, poi si voltò. «Torniamo di là e vediamo cosa succede. Ma alla fine delle audizioni io e te dobbiamo parlare.»
L’istante successivo Nadia si ritrovò da sola nel camerino, che sembrò farsi di colpo immenso, ora che Jakob era uscito. 


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