sabato 4 agosto 2018

RECENSIONE "UN CUORE A META'" di Silvia Maira



Buon sabato pomeriggio amici lettori!
Nuova veste grafica per "Un cuore a metà", il libro di Silvia Maira pubblicato in self nel 2015 e oggi riproposto da Lettere Animate Editore. Franca Poli lo ha letto per noi 😊





Autore: Silvia Maira

Casa editrice: Lettere Animate Editore

Disponibile in ebook a € 3,49
e in formato cartaceo a € 16,00





TRAMA:

Chi può dire se un amore dura e quanto dura?
È la domanda che si pone Aida, giovane trentenne siciliana, quando la sua vita viene sconvolta dall’incontro con un facoltoso e affascinante sessantenne romano, Ruggero Serravalle.
Tra i due scoppia una passione forte e travolgente che sembra essere più forte dei pregiudizi, delle differenze sociali e generazionali.
Resistere a una tale passione è impossibile, viverla senza porsi troppe domande è l’unica soluzione.



BIOGRAFIA:

Silvia Maira vive a Marsala, città della Sicilia occidentale, dove ha studiato e conseguito la maturità classica.
Si definisce scrittrice per passione di narrativa romance contemporanea.
Ha esordito con “Un cuore a metà” e con lo spin off “Quel sottile legame del cuore” ed. Lettere Animate nel 2015.
Al primo libro hanno fatto seguito altri quattro romanzi.
La sua voglia di cimentarsi in qualcosa di nuovo l’ha portata ad esordire come autrice teatrale con la commedia in lingua dialettale “A schifiu finiu” portata sul palco nel giugno del 2018 dall’Associazione culturale Smile.






DICE L’AUTRICE:

Un cuore a metà è stato pubblicato il 27 maggio del 2105. È il romanzo d'esordio e la storia ha preso spunto da un sogno che ho fatto. È nata così la trama che si è sviluppata "a braccio" senza una scaletta precisa. Il personaggio maschile Ruggero Serravalle, ha incontrato il favore del pubblico e così poco dopo ho scritto lo spin off, Quel sottile legame del cuore" che si trova FREE. Grazie all'affetto ricevuto dai lettori, la scorsa estate è uscito il sequel dal titolo Per una volta ancora, di cui ha curato la prefazione l'amica giallista Cristina Katia Panepinto. Dopo tre anni, grazie alla CE Lettere Animate, il libro è stato interamente rieditato, ha una nuova cover e una nuova sinossi. E per non lasciare i lettori delusi ho già messo mano alla terza parte della storia, anche se i precedenti romanzi sono comunque tutti autoconclusivi.





Penso che la parola giusta per definire questo romanzo sia “Passionale”. Leggendolo si riesce a carpirne la passione, l'amore, l'amicizia, la dolcezza e il romanticismo. Ma anche la sofferenza, l'umiliazione che ha dovuto subire Aida, la protagonista. Un libro bellissimo che merita di essere letto. É piuttosto lungo, ma non viene mai a noia perché è talmente avvincente e ricco di colpi di scena che desideri sapere cosa succede, come si evolvono i rapporti che si intrecciano tra i vari protagonisti... e in questa storia di intrecci ce ne sono parecchi. 
La scrittura risulta ben delineata e fluida. I dialoghi sono vivaci, con dei botta e risposta che non lasciano tempi morti, permettendo così una lettura veloce e scorrevole, mentre la narrazione avviene in terza persona.
Uno dei motivi per cui ho apprezzato questo libro è la descrizione dei luoghi dove è ambientata la storia, ovvero Roma e Fontanabella e Marina di Scimeca, due paesini (i cui nomi sono stati inventati dall'autrice) in provincia di Catania. Il mare in inverno, in particolare nel periodo natalizio, ma anche a Pasqua e all'inizio dell'estate. I falò sulla spiaggia, la festa padronale con le bancarelle, il profumo dello zucchero filato e del croccante. Poi l'Etna con la neve e l'escursione che Ruggero e Aida fanno usando le ciaspole. Per non parlare di Roma con le sue scalinate e le fontane. Tutto ciò è descritto in un modo talmente accurato che sembra di esserci, di toccare con mano, di annusarne i profumi.
I vari personaggi sono descritti in modo molto preciso, sia fisicamente che caratterialmente. Sono tanti, ma per me è risultato facile entrare in empatia con tutti loro, o quasi. Le uniche due persone che ho veramente detestato, perché delle vere megere, sono Donna Sofia e Alba, rispettivamente madre e cognata di Ruggero Serravalle.
Ruggero è un affascinante vedovo sessantenne, proprietario di diversi hotel sparsi per l'Italia. Uno di questi è a Fontanabella un paese in provincia di Catania. E proprio in un paesino vicino, ovvero a Marina di Scimeca, decide di acquistare una splendida villa. Sarà Aida Leone, una giovane trentenne che lavora nell'agenzia immobiliare dell'amica Mila, a condurre le trattative per l'acquisto.
Tra i due nasce una passione istantanea e travolgente. Il loro amore non avrà però vita facile, ci saranno tanti ostacoli da superare. Primo fra tutti quello delle rispettive famiglie. Per non parlare della differenza di età e di ceto sociale. I genitori di lei le chiedono di prendersi un periodo di riflessione, di non accelerare i tempi. Aida però è sicura che quello è l'uomo giusto, così decide di non ascoltarli, tagliando i ponti con loro, e di seguirlo a Roma. Solo Mila e il fratello Saverio le rimarranno vicini. Ruggero invece deve fare i conti con l'anziana e dispotica madre e con la sorella della defunta moglie. La vita nella capitale per Aida non sarà semplice. La realtà è ben diversa da quello che si era aspettata. Si sente persa, non conosce nessuno e, come se non bastasse lui ,dopo qualche giorno, deve andare a Milano per lavoro lasciandola in balia degli eventi. C'è però una persona che potrebbe aiutarla ed è Johnny. Il ragazzo, che Aida ha conosciuto in Sicilia, è un affermato parrucchiere che per passione suona in una band. Inoltre è amico della figlia e del genero di Ruggero.
Questo è tutto ciò che dirò riguardo alla trama, se scrivo di più rischio di fare spoiler. Ora vi parlo dei personaggi.
Ruggero mi è piaciuto per il suo modo di fare pacato, dolce, romantico. É un uomo maturo, affermato nella vita, vedovo e già nonno. Si innamora perdutamente di una giovane donna che ha l'età della figlia. La ama con tutto se stesso, la ricopre di regali, se potesse le darebbe anche la luna, ma non le ha donato quello che, a mio avviso, era la cosa più importante... non l'ha protetta dalla malvagità della madre e della cognata. Non le è stato vicino quando ne aveva più bisogno, l'ha lasciata sola.
Con Aida sono entrata subito in sintonia. Giovane, dinamica, ha una famiglia che adora, ricambiata, e un lavoro che le piace. L'amore che prova per un uomo, che ha l'età del padre, la porta a un cambiamento radicale nel suo comportamento. A volte però anche l'amore più forte e travolgente non resiste alla cattiveria di certe persone e all'umiliazione. Di questa cosa Aida deve prenderne atto. Soffre parecchio, è ferita nel cuore e nell'anima, ma non dovrà affrontare tutto ciò da sola. Potrà sempre contare sull'appoggio incondizionato di Mila, la sua migliore amica. Colei che le sarà sempre vicino nel bene e nel male, senza mai giudicare il suo comportamento. Così come farà Saverio, il fratello minore.
E poi c'è Johnny. Ha quattro anni più di lei, è allegro, solare. Fin dal primo istante che l'ha vista si innamora perdutamente della ragazza, ma sa che non potrà mai competere con Ruggero. Sarà proprio così? Chissà, a volte il destino ha in serbo delle sorprese.
Altri personaggi che ruotano intorno ai protagonisti che io ho apprezzato molto sono gli amici e la famiglia di Johnny, così come quella di lei, la figlia e gli amici di Ruggero.
Un libro decisamente bello con una storia emozionante, ricca di colpi di scena e un finale per niente scontato. 
Se, dopo aver letto questo romanzo che io consiglio, volete sapere qualcosa in più riguardo Ruggero, Aida, Johnny e Mila, allora dovete assolutamente leggere anche lo spin off dal titolo “Quel sottile legame del cuore”.
Complimenti Silvia Maira. 





BREVE ESTRATTO:

«Cara Aida,
quando ho ricevuto la tua lettera, ho sperato, per un istante, che tu volessi tornare da me. Non è così, perché adesso hai una nuova vita con un’altra persona e, nonostante i sentimenti che nutro ancora inalterati per te, ti dico che meriti di essere felice, anche se chi ti sta regalando questa felicità non sono io. Mi hai chiesto come sto… ancora non mi sono rassegnato all’idea di averti perduta anche perché sono consapevole che, in parte, la colpa è stata anche mia. Ho venduto la villa non per farti uno sgarbo, ma perché non sarei più riuscito a tornare a viverci senza te. Non sarei più tornato a Marina di Scimeca, in quella casa i soli ricordi che ho sono legati a te. Cerca di capirmi! L’ovale è un regalo che ho fatto a te e voglio che lo tenga tu. C’è una cosa che non ti ho restituito perché non riesco a separarmene ed è la medaglietta, quel piccolo cuore a metà che mi hai regalato. Non voglio assolutamente che tu mi restituisca i soldi che ho versato per il mutuo, sarebbe troppo squallido e ti prego di non insistere. Io non ho mai avuto dubbi che il tuo amore per me fosse sincero, lo sentivo quando ti avevo tra le mie braccia e ti conosco abbastanza per sapere che non sai fingere e che sei una persona assolutamente limpida e trasparente. Innamorarmi di te è stata una pazzia, avevano ragione i miei amici, ma la pazzia più grande è stata lasciarti andare, non difenderti, non capirti, non aiutarti. Ti ho lasciata sola! Pazzo che sono stato, stupido e incapace! Di una cosa devi esserne certa, che ovunque tu sia e di qualunque cosa tu possa avere bisogno, io per te ci sarò sempre, anche se le nostre vite si sono separate. Non dimenticare mai che tu per me sei stata e sarai per sempre il mio miracolo Aida.
Con affetto infinito,
Ruggero.»






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