mercoledì 13 marzo 2019

DOPPIA RECENSIONE "LA SPOSA INGLESE" di Anita Sessa




Buon pomeriggio lettori folli!
Isabella Nanni e Monica Portiero hanno letto "La sposa inglese", il nuovo romanzo dell'autrice Anita Sessa, edito Dri Editore.




Autore: Anita Sessa
Genere: Romance Regency

Casa editrice: DRI Editore

Disponibile in ebook  a € 2,99
e in formato cartaceo a € 12,99

Pagina autoreJordan+April  




TRAMA:

Giunta nella capitale per la sua prima stagione, Lady Edith Courtenay, figlia di un ricco marchese, finisce nel mirino di un pretendente dalle poco nobili intenzioni. A trarla in salvo, con la proposta di un matrimonio di convenienza, è Archibald Lennox, Duca di Richmond e figlio di un vecchio amico di famiglia.
L’unione, nata per essere solo una finzione e mettere al sicuro Edith nonché le rispettive proprietà degli sposi, sfocia ben presto in una profonda attrazione. Ma proprio quando lo strano rapporto tra i coniugi arriva ad un punto di svolta, tutto è destinato a mutare.
Sullo sfondo dei paesaggi selvaggi della Scozia, terra d’origine del Duca, appariranno dal nulla un’amante dai capelli rossi e oscuri personaggi del passato, che metteranno in pericolo la vita di Archibald. Sarà costretto a partire alla volta del Devonshire per cercare di salvare una persona cara, mentre Edith si ritroverà faccia a faccia con la morte. 



IL PARERE DI ISABELLA NANNI: 

Edith Courtenay è la maggiore di due sorelle rampolle di piccola nobiltà del Devonshire cui i genitori assegnano una sostanziosa dote in vista del suo debutto in società. La bellezza della ragazza e il fascino del suo patrimonio attirano presto l’attenzione del Marchese di Exeter che comincia un corteggiamento palese non rifiutato, anche se non incoraggiato, da Edith. Durante un ballo Edith sorprende il quasi fidanzato a confidare a un losco personaggio che ben presto grazie al matrimonio con Edith sarà in grado di ripianare i debiti nei suoi confronti e proseguire poi nella sua vita dissoluta. Sconvolta, Edith fugge finendo dritta tra le braccia del nobile scozzese Archibald Lennox, Duca di Richmond, vecchio amico di famiglia che le propone un matrimonio di convenienza. È un romance, quindi sappiamo che la convenienza sarà solo il primo passo verso un rapporto più pieno, ma niente è scontato e entrambi avranno le loro sorprese prima del lieto fine.
È un romanzo che si svolge per buona parte nella mente dei personaggi. Buona parte dei fraintendimenti che mina il rapporto tra Edith e Archibald è legata alla mancanza di comunicazione, i dialoghi fin verso la fine sono pochissimi, l’atmosfera è quasi surreale, appesa a dei non detti e a pensieri non espressi. Edith che non rifiuta la corte del marchese mascalzone, Archibald che non dà voce ai sentimenti che ha cominciato a nutrire per Edith, anche se tutti tranne questi due zucconi capiscono che sono fatti l’uno per l’altra, ecc. La scarsità di dialoghi è funzionale alla storia, all'esplorazione e costruzione dei caratteri e alla dinamica tra i due protagonisti, ma l’eccesso di narrazione in terza persona può annoiare chi cerchi letture più vivaci e ne va quindi tenuto conto. Per il resto, a parte alcuni piccoli refusi ancora presenti nell'anteprima, è un racconto gradevole e ben scritto che parte lento, ma che acquista pathos verso il finale. Consigliato per chi ama i romance Regency classici. 



IL PARERE DI MONICA PORTIERO:

Ho letto il Romance Regency “La sposa inglese” di Anita Sessa, ambientato in Northam nel 1817, con la tipica curiosità di chi è amante del genere.
Scritto in terza persona, lo stile scelto dall'autrice per condurci nella mente di Edith è di certo introspettivo. Anita mette in atto una lunga narrazione ricca di particolari e ci prende per mano per condurci, con calma, alla scoperta della nuova vita di Edith.
Ogni ragazza della sua età e ceto sociale dovrà essere maritata, volente o nolente, ma lei vive le convenzioni sociali come fossero un’imposizione. Si estranea, e molto spesso, da ciò che la circonda.
Non è pronta per lasciare il nido paterno.
Durante un ballo, prova un vago interesse per il Marchese di Exeter.
Egli coglie al volo l’occasione e chiede subito la sua mano, ma questo matrimonio verrà messo alla prova. Come? La mano della provvidenza ha l’aspetto di Archibald Lennox, Duca di Richmond.
L’affascinante scapolo propone a Edith un patto che la ragazza…

“Potrei chiedervi io in moglie.”
A quelle parole, Edith spalancò la bocca incurante di tutto il resto della sala. Non riuscì a proferire verbo, ma la sua espressione da sola bastò a dire al suo interlocutore quello che stava pensando. Era impensabile, una follia. Pura follia.

La bravura dell’autrice, dalla scrittura impeccabile, si avvale di pochissimi dialoghi. La suddivisione in capitoli con il suo sottotitolo ne spezza però il ritmo narrativo, già pacato di suo. I personaggi sono ben caratterizzati, hanno una struttura e una loro componente psicologica, ma, essendo abituata al genere, non ho trovato alcuna originalità e neppure il tipo di freschezza che mi avrebbe consentito di immedesimarmi meglio nei protagonisti.
La mia riflessione è quindi questa: consiglio la lettura a chi è digiuno del genere, ma non a chi lo legge abitualmente. Al di là delle mie aspettative un po’ deluse, è stata comunque una piacevole lettura.


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