Buon pomeriggio lettori folli!
Isabella Nanni e Monica Portiero hanno letto "La sposa inglese", il nuovo romanzo dell'autrice Anita Sessa, edito Dri Editore.
Titolo: La sposa inglese
Autore: Anita Sessa
Genere: Romance Regency
Casa editrice: DRI Editore
Disponibile in ebook a € 2,99
e in formato cartaceo a € 12,99
Pagina autore: Jordan+April
TRAMA:
Giunta nella capitale per la sua prima stagione, Lady Edith Courtenay, figlia di un ricco marchese, finisce nel mirino di un pretendente dalle poco nobili intenzioni. A trarla in salvo, con la proposta di un matrimonio di convenienza, è Archibald Lennox, Duca di Richmond e figlio di un vecchio amico di famiglia.
L’unione, nata per essere solo una finzione e mettere al sicuro Edith nonché le rispettive proprietà degli sposi, sfocia ben presto in una profonda attrazione. Ma proprio quando lo strano rapporto tra i coniugi arriva ad un punto di svolta, tutto è destinato a mutare.
Sullo sfondo dei paesaggi selvaggi della Scozia, terra d’origine del Duca, appariranno dal nulla un’amante dai capelli rossi e oscuri personaggi del passato, che metteranno in pericolo la vita di Archibald. Sarà costretto a partire alla volta del Devonshire per cercare di salvare una persona cara, mentre Edith si ritroverà faccia a faccia con la morte.
IL PARERE DI ISABELLA NANNI:
Edith Courtenay è la maggiore di due sorelle rampolle di
piccola nobiltà del Devonshire cui i genitori assegnano una sostanziosa dote in
vista del suo debutto in società. La bellezza della ragazza e il fascino del
suo patrimonio attirano presto l’attenzione del Marchese di Exeter che comincia
un corteggiamento palese non rifiutato, anche se non incoraggiato, da Edith.
Durante un ballo Edith sorprende il quasi fidanzato a confidare a un losco
personaggio che ben presto grazie al matrimonio con Edith sarà in grado di
ripianare i debiti nei suoi confronti e proseguire poi nella sua vita
dissoluta. Sconvolta, Edith fugge finendo dritta tra le braccia del nobile
scozzese Archibald Lennox, Duca di Richmond, vecchio amico di famiglia che le
propone un matrimonio di convenienza. È un romance, quindi sappiamo che la convenienza
sarà solo il primo passo verso un rapporto più pieno, ma niente è scontato e
entrambi avranno le loro sorprese prima del lieto fine.
È un romanzo che si svolge per buona parte nella mente dei
personaggi. Buona parte dei fraintendimenti che mina il rapporto tra Edith e
Archibald è legata alla mancanza di comunicazione, i dialoghi fin verso la fine
sono pochissimi, l’atmosfera è quasi surreale, appesa a dei non detti e a
pensieri non espressi. Edith che non rifiuta la corte del marchese mascalzone, Archibald
che non dà voce ai sentimenti che ha cominciato a nutrire per Edith, anche se
tutti tranne questi due zucconi capiscono che sono fatti l’uno per l’altra,
ecc. La scarsità di dialoghi è funzionale alla storia, all'esplorazione e
costruzione dei caratteri e alla dinamica tra i due protagonisti, ma l’eccesso
di narrazione in terza persona può annoiare chi cerchi letture più vivaci e ne
va quindi tenuto conto. Per il resto, a parte alcuni piccoli refusi ancora
presenti nell'anteprima, è un racconto gradevole e ben scritto che parte lento,
ma che acquista pathos verso il finale. Consigliato per chi ama i romance
Regency classici.
IL PARERE DI MONICA PORTIERO:
Ho letto il Romance Regency “La sposa inglese” di Anita
Sessa, ambientato in Northam nel 1817, con la tipica curiosità di chi è amante
del genere.
Scritto in terza persona, lo stile scelto dall'autrice per
condurci nella mente di Edith è di certo introspettivo. Anita mette in atto una
lunga narrazione ricca di particolari e ci prende per mano per condurci, con
calma, alla scoperta della nuova vita di Edith.
Ogni ragazza della sua età e ceto sociale dovrà essere
maritata, volente o nolente, ma lei vive le convenzioni sociali come fossero
un’imposizione. Si estranea, e molto spesso, da ciò che la circonda.
Non è pronta per lasciare il nido paterno.
Durante un ballo, prova un vago interesse per il Marchese di
Exeter.
Egli coglie al volo l’occasione e chiede subito la sua mano,
ma questo matrimonio verrà messo alla prova. Come? La mano della provvidenza ha
l’aspetto di Archibald Lennox, Duca di Richmond.
L’affascinante scapolo propone a Edith un patto che la
ragazza…
“Potrei chiedervi io
in moglie.”
A quelle parole, Edith
spalancò la bocca incurante di tutto il resto della sala. Non riuscì a
proferire verbo, ma la sua espressione da sola bastò a dire al suo
interlocutore quello che stava pensando. Era impensabile, una follia. Pura
follia.
La bravura dell’autrice, dalla scrittura impeccabile, si
avvale di pochissimi dialoghi. La suddivisione in capitoli con il suo
sottotitolo ne spezza però il ritmo narrativo, già pacato di suo. I personaggi
sono ben caratterizzati, hanno una struttura e una loro componente psicologica,
ma, essendo abituata al genere, non ho trovato alcuna originalità e neppure il
tipo di freschezza che mi avrebbe consentito di immedesimarmi meglio nei
protagonisti.
La mia riflessione è quindi questa: consiglio la lettura a
chi è digiuno del genere, ma non a chi lo legge abitualmente. Al di là delle
mie aspettative un po’ deluse, è stata comunque una piacevole lettura.
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