venerdì 8 marzo 2019

RECENSIONE "INFERNO" di Evelyn Storm



Buon pomeriggio amici lettori!
Un'altra bella recensione per "Inferno", il romanzo di Evelyn Storm. A cura di Monica Portiero.








TitoloInferno
Autore: Evelyn Storm
Genere: Romance New adult

Disponibile in ebook a € 1,47
e in formato cartaceo a € 7,17

Pagina autoreEvelyn Storm Autrice 





TRAMA:  

Non c'è salvezza, non c'è ritorno. C'è dolore, quello vero, quello così potente da piegarti e sottometterti. Quello che ti conduce all'inferno, senza possibilità di redenzione.

Mia è solo una bambina quando incontra Erik, trasferitosi in Italia dalla Danimarca a causa del lavoro del padre. I due si ritrovano così a vivere una profonda amicizia, fino a quando Erik, crescendo, diventa l’ossessione di ogni ragazza. Ma anche a Mia il cuore comincia a battere e, da quel momento, non ha più pace, dato che non può resistergli.
Lui la tormenta, potrebbe farle fare qualsiasi cosa. E lei lo asseconda, perché follemente innamorata, malgrado la maturità imminente che dovrebbe concentrare tutti i suoi sforzi. Intanto il suo profondo desiderio per il ragazzo trova appagamento, ma per “l’amico” è solo sesso.
Mia ce la mette tutta per allontanarlo, ma la sua pena non si placa, anzi, perché ormai le ha fatto perdere la testa e le ha rapito il cuore.
Erik è la sua disperazione, quella che letteralmente la consuma e la perseguita. Erik è l’inferno.



IL PARERE DI MONICA PORTIERO:

Per cominciare, vi dico che seguo l’autrice dai suoi esordi e non sono nuova alla sua abilità stilistica.
Evelyn Storm con “Inferno”, il suo ultimo lavoro, mi ha riportato alla mente l’atmosfera intensa di uno dei suoi primi romanzi, uno dei più belli, secondo il mio gusto personale: “Le note del destino”.
Scritto in prima persona, “Inferno” ha la connotazione di un rosa adatto a un pubblico giovane. Lo stile è diretto e i sentimenti dei protagonisti, di circa diciannove anni, sono coerenti con il dipanarsi della storia e ben caratterizzati.
Mia è innamorata di Erik, il suo migliore amico, e sono in quella tipica fase adolescenziale in cui gli ormoni vanno per conto proprio. Una volta ottenuto, senza grande sforzo, il suo beneplacito, Erik, da bravo maschietto, si butta a capofitto alla scoperta del lato più intimo, diciamo così, della ragazza.
Ma esiste un confine tra l’amicizia e l’amore: se Mia ama Erik, Erik ha più voglia di sperimentare che di avere una relazione stabile. Infatti, le chiede favori più in linea con la loro amicizia - non ha ben compreso quali siano i veri sentimenti che nutre per lei - che con il loro essere anche amanti.

«Devi fingere ancora di essere la mia ragazza. Devo allontanare una tipa appiccicosa e rompiballe che non mi lascia in pace. Di solito, quando ti vedono, capiscono che devono cambiare aria e girare sui tacchi.»

Importante è la capacità dell’autrice di dare una connotazione di realismo ai due personaggi principali, rendendone appieno l’immaturità tipica di quell’età. Mia si sta affacciando al suo essere donna già con la consapevolezza tipica femminile, mentre Erik tarda a fare il salto tra l’adolescenza e l’essere uomo e questo sarà causa di grande sofferenza.

Erik si alza di scatto. «È stato solo sesso. Senza complicanze non si intacca niente, te lʼho già detto, per cui è tutto come prima. Solo che da semplici amici ci siamo trasformati anche in amici di letto.»

Ho trovato la lettura appassionante, spedita, per fortuna priva di inutili fronzoli. Una scrittura liscia e asciutta, con un grande tocco di emotività. Brava all’autrice, soprattutto perché è difficile ricordarsi come si era ai tempi della crescita.


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