Buon pomeriggio amici lettori!
Un'altra bella recensione per "Inferno", il romanzo di Evelyn Storm. A cura di Monica Portiero.
Titolo: Inferno
Autore: Evelyn Storm
Genere: Romance New adult
Disponibile in ebook a € 1,47
e in formato cartaceo a € 7,17
Pagina autore: Evelyn Storm Autrice
TRAMA:
Mia è solo una bambina quando incontra Erik, trasferitosi in Italia dalla Danimarca a causa del lavoro del padre. I due si ritrovano così a vivere una profonda amicizia, fino a quando Erik, crescendo, diventa l’ossessione di ogni ragazza. Ma anche a Mia il cuore comincia a battere e, da quel momento, non ha più pace, dato che non può resistergli.
Lui la tormenta, potrebbe farle fare qualsiasi cosa. E lei lo asseconda, perché follemente innamorata, malgrado la maturità imminente che dovrebbe concentrare tutti i suoi sforzi. Intanto il suo profondo desiderio per il ragazzo trova appagamento, ma per “l’amico” è solo sesso.
Mia ce la mette tutta per allontanarlo, ma la sua pena non si placa, anzi, perché ormai le ha fatto perdere la testa e le ha rapito il cuore.
Erik è la sua disperazione, quella che letteralmente la consuma e la perseguita. Erik è l’inferno.
IL PARERE DI MONICA PORTIERO:
Per cominciare, vi dico che seguo l’autrice dai suoi esordi
e non sono nuova alla sua abilità stilistica.
Evelyn Storm con “Inferno”, il suo ultimo lavoro, mi ha
riportato alla mente l’atmosfera intensa di uno dei suoi primi romanzi, uno dei
più belli, secondo il mio gusto personale: “Le note del destino”.
Scritto in prima persona, “Inferno” ha la connotazione di un
rosa adatto a un pubblico giovane. Lo stile è diretto e i sentimenti dei
protagonisti, di circa diciannove anni, sono coerenti con il dipanarsi della
storia e ben caratterizzati.
Mia è innamorata di Erik, il suo migliore amico, e sono in
quella tipica fase adolescenziale in cui gli ormoni vanno per conto proprio.
Una volta ottenuto, senza grande sforzo, il suo beneplacito, Erik, da bravo
maschietto, si butta a capofitto alla scoperta del lato più intimo, diciamo
così, della ragazza.
Ma esiste un confine tra l’amicizia e l’amore: se Mia ama
Erik, Erik ha più voglia di sperimentare che di avere una relazione stabile.
Infatti, le chiede favori più in linea con la loro amicizia - non ha ben
compreso quali siano i veri sentimenti che nutre per lei - che con il loro
essere anche amanti.
«Devi fingere ancora
di essere la mia ragazza. Devo allontanare una tipa appiccicosa e rompiballe
che non mi lascia in pace. Di solito, quando ti vedono, capiscono che devono cambiare
aria e girare sui tacchi.»
Importante è la capacità dell’autrice di dare una
connotazione di realismo ai due personaggi principali, rendendone appieno
l’immaturità tipica di quell’età. Mia si sta affacciando al suo essere donna
già con la consapevolezza tipica femminile, mentre Erik tarda a fare il salto
tra l’adolescenza e l’essere uomo e questo sarà causa di grande sofferenza.
Erik si alza di
scatto. «È stato solo sesso. Senza complicanze non si intacca niente, te lʼho
già detto, per cui è tutto come prima. Solo che da semplici amici ci siamo
trasformati anche in amici di letto.»
Ho trovato la lettura appassionante, spedita, per fortuna
priva di inutili fronzoli. Una scrittura liscia e asciutta, con un grande tocco
di emotività. Brava all’autrice, soprattutto perché è difficile ricordarsi come
si era ai tempi della crescita.
Non è tanto il mio genere.
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