sabato 2 marzo 2019

DOPPIA RECENSIONE "L'INDOMABILE VIRGINIA" di Fabiola D'amico



Buon sabato pomeriggio, amici lettori!
Doppia recensione per L'Indomabile Virginia - Palermo 1906" di Fabiola D'Amico. A cura di Tiziana Irosa e Manuela Ragni.



Autore: Fabiola D'Amico

Disponibile in ebook a € 0,99


Pagina autoreFabiola D'Amico Books Lovers  

TramaPalermo 1906. Virginia è una giovane donna dal carattere forte e indipendente, abile automobilista vorrebbe partecipare come pilota all'evento dell'anno: la prima Targa Florio. Peccato che il regolamento preveda che le donne possano partecipare solo come secondo. Andrea è un uomo maturo e responsabile, ha visto crescere Virginia e l'ha amata a distanza. Tra i fasti della bella epoque, in una Palermo ricca e sfavillante i due s'innamoreranno e realizzeranno i propri sogni. 




IL PARERE DI TIZIANA IROSA:

Ci troviamo agli inizi del novecento per la prima edizione della mitica gara automobilistica “Targa Florio” di cui, l'autrice, ci fornisce qualche cenno storico, che aiuta a sentirsi ancora più dentro la storia.
Ho amato questo racconto fin dalla prima parole: essendo di origine palermitana, ergo di parte, è stato bellissimo passeggiare con la mente per i luoghi magistralmente descritti dall'autrice, mi hanno catapultata nella mia città come se la guardassi con gli occhi dei protagonisti, percependo gli odori e i colori che circondano Andrea e Virginia. E a proposito dei due protagonisti, entriamo un po' nel vivo della storia.
Virginia è una ribelle e come tale vive la sua vita. Appartenente a una ricca famiglia borghese palermitana, cresce come un maschiaccio appassionandosi alle automobili e alle corse. Non potendo partecipare a una gara automobilistica riservata solo agli uomini, la nostra protagonista decide di travestirsi dal misterioso Gustave.
Andrea è un vecchio amico di famiglia e di Virginia. I due si conoscono da quando erano ragazzini e da allora si amano. Lui ama tutto di lei, anche il suo lato maschiaccio, d'altronde è stato lui a insegnarle a guidare, inoltre la conosce come il palmo della sua mano.
Riuscirà Virginia a ingannare tutti con il suo travestimento? Soprattutto, riuscirà a darla a bere ad Andrea?
In un crescendo di curiosità a tratti divertente, sono stata ammaliata dalla storia di Virginia e Andrea che ho bevuto tutto d'un fiato.
Unica pecca di questa storia: è troppo breve. Avrei voluto leggere di più di Andrea e Virginia e, spero vivamente, che questo sia solo un antipasto, perché di cose da raccontare, questi due ragazzi, ne hanno a valanghe.



IL PARERE DI MANUELA RAGNI:

Sicilia, 1905. Virginia Ferrante è stata cresciuta dal padre in piena liberalità. Fin da piccola le è stato permesso di avvicinarsi ai motori, di entrare e uscire dalle officine a suo piacere. Un piccolo maschiaccio che, crescendo, è diventato un cigno volitivo e pronto a beccare chiunque lo ostacoli. Compreso Andrea, l'uomo che da sempre affascina Virginia e con il quale durante l'adolescenza ha un rapporto assai litigarello. Lui la chiama petit peste, lei gli risponde sempre per le rime. Al momento della narrazione non si vedono da due anni: Virginia era stata infatti mandata dal padre in un collegio in Svizzera, nella speranza che le venisse inculcata un po' di femminilità. Cosa che non è avvenuta perché non solo Virgina è decisa a vivere come desidera, ma vuole anche partecipare alla prima corsa automobilistica organizzata a Palermo dal Panormitan Feste e Riunioni Automobilistiche di Sicilia! Cosa ne penserà Andrea di questo suo desiderio? E sarà possibile conquistare la sua petit peste?
Non dico nulla di più della trama per non rovinare la sorpresa.
Il romanzo è davvero carino, si legge con piacere e con un sorriso. L'autrice ha caratterizzato bene i due personaggi principali, e con una nota di originalità considerando il periodo storico del romanzo: Virgina è una suffragette nel cuore e nello spirito e per questo malvista dagli uomini, che desiderano una donna sottomessa. Andrea è il solo che la accetta per quella che è, arrivando persino a supportarla.
La Sicilia è il palcoscenico perfetto per questa graziosa storia d'amore, con le sue colline e le sue curve, il mare e i panorami... e la cucina e i dolci, che qui vengono citati e presentati con deliziosa dovizia.
Anche l'idea di usare il mondo delle corse come scenario è particolare in una storia d'amore, ed è a mio avviso apprezzabile.
Il linguaggio è curato, non vi sono termini troppo "forti" o parolacce, tranne in un unico caso (lurido bastardo) che a mio avviso stona un poco con il resto della narrazione, anche se immagino che l'autrice abbia usato di proposito un termine così forte per sottolineare la rabbia della nostra eroina.
Immagino che questa non sia la stesura definitiva, poiché rilevo qualche ripetizione e qualche rima involontaria nel testo, nonché la necessità di uniformare e fare un giro di bozze per i consueti controlli finali (maiuscole/minuscole, chiusura di tutte le caporali aperte eccetera).
Peccato sia così corto!
Nota di merito per le ricette siciliane in appendice al romanzo.
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SPOILER. Molto bella la frase che Andrea pronuncia per convincere Virginia a sposarlo:

«Qual è la tua opinione riguardo ai diritti alle donne?» (gli domanda Virginia)
Andrea non parve stupito dalla sua domanda. Le prese il volto tra le mani. «Piccola ribelle, mi
avrai al tuo fianco se scenderai in piazza. Sei soddisfatta?».


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