martedì 26 febbraio 2019

RECENSIONE "PROFILO GRECO" di Emiliano Di Meo



Buon pomeriggio lettori folli!
Non so perché, ma ho come l'impressione che Emiliano Di Meo abbia messo le tende qui da noi... Un altro libro, un'altra recensione. Olivia Ross ha letto (e apprezzato? Non è chiaro... 😁) "Profilo greco"



Titolo: Profilo greco
Autore: Emiliano Di Meo

Disponibile in ebook a € 2,99
e in formato cartaceo a € 8,66

Pagina autoreIl mondo MM di Emiliano  

Trama: David vive a Roma. Ha un lavoro importante, successo nello sport e una relazione con Giovanna, insieme alla quale si ritiene abbastanza appagato. Lei è lontana dal genere di donna che vedrebbe al proprio fianco, ma la relazione, in un certo qual modo, funziona così. La vita organizzata ed equilibrata di David riceve uno scossone quando accetta, del tutto controvoglia, di fare un favore a Oreste, un vecchio amico d'infanzia: ospitare suo figlio Simone, che sta per iniziare l'università, in modo che il giovane prenda confidenza con la grande città e si faccia qualche amico. Eppure, una strana sensazione continua a strisciargli sottopelle. Sarà stato un errore lasciarsi convincere?



IL PARERE DI OLIVIA ROSS:

Questo libro mi ha talmente innervosita che, con molta probabilità, non riuscirò a far capire quanto lo abbia fatto!
David… David La vita organizzata ed EQUILIBRATA di David riceve uno scossone quando accetta, del tutto controvoglia, di fare un favore a Oreste, un vecchio amico d'infanzia: ospitare suo figlio Simone…

Equilibrato? Sì, certo…
L’ago della mia bilancia oscillava tra odio e amore, amore e odio, e ancora amore e ancora odio.
Sì, David, nelle prime pagine appare come un uomo equilibrato, equilibrio che pensa di aver raggiunto anche grazie alle arte marziali. Conduce una vita normale, ha una donna, Giovanna, con cui condivide un’intesa sessuale molto forte… e finisce qui! 

Le sono legato, in alcuni momenti mi capita anche di pensare di amarla, eppure non posso non vederla per quello che è, o meglio, per quello che non è. Giovanna non sarà mai una donna di casa. Non sa cucinare e la cosa peggiore è che non le interessa imparare, non l’ho mai vista stirare, e suppongo ignori addirittura come si azioni una lavatrice.

Il colpo di grazia arriva quando ammette di essere un uomo a cui in casa piace che ci siano delle DISTINZIONI di ruoli. Ovvero, la donna è una sorta di serva.
E l’ago della bilancia è scattato prepotentemente sul “detesto David.” Penso a questo punto, che io, Olivia Ross, una donna che non ha mai preso un ferro da stiro nelle mani, non potrà mai entrare in empatia con un soggetto simile… e io ho bisogno di un personaggio “eroe”, che mi faccia sognare, svagare.
E finisce che chiudo il libro… non è una lettura per me, mi dico.
A distanza di un mese, mi decido a leggerlo e, le impressioni iniziali che erano ben scolpite nella mia mente, si consolidano.
David non è altro che lo stereotipo dell’italiano medio:
1) Non si lava le mani dopo aver fatto pipì…
2) Vuole una pornostar nella camera da letto…
3) Vuole anche una donna che gli faccia trovare la cena pronta e che, lo accudisca, come di solito fa una mamma. 
In casa deve esserci per forza un alfa e un beta. Dominatore, sicuro di sé il primo. Mite, arrendevole e conciliante il secondo.
E qui entra in scena Simone.
Un diciannovenne figlio di un amico d’infanzia, un ragazzo che, apparentemente, viene visto come un remissivo. Ma lo è davvero? Alla fine del libro mi sono convinta che no, non lo è affatto. Questo ragazzo ha desiderato David fin da bambino e, piano piano, riuscirà a irretire l’oggetto dei suoi desideri, in modo totalizzante e ci riuscirà grazie al sesso.
È un libro crudo, una scrittura forte, con dei retroscena e cambi di regimi che, sinceramente, non mi aspettavo. Pensavo fosse molto più scontato e invece...
Narrato in prima persona da “l’odioso”, la psicologia dei personaggi, anche quelli secondari, è ben definita anche se, quello che il lettore conoscerà meglio, per forza di cose, è il finto maschio alfa. Non ci sono descrizioni fisiche, se non il colore degli occhi di Simone, per il resto, Di Meo, ha lasciato che il lettore decida in autonomia come immaginarseli.
Ammetto che, alla fine, mi sono sentita orfana di particolari… finisce come avrei voluto che finisse, ma, avrei preferito un approfondimento!
Insomma, sto maschio alfa, si è innamorato?
Non mi resta che lasciare la domanda in sospeso, e fare i miei più sentiti complimenti all'autore che si è divertito a manipolare la mia mente, perché per quanto detesti certi uomini e certi ruoli, è riuscito anche a farmeli amare un po'…


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