martedì 23 aprile 2019

DOPPIA RECENSIONE "L'ANIMA DELLA SPADA" di Valentina Piazza



Buon pomeriggio amici lettori!
Doppia recensione per "L'anima della spada" di Valentina Piazza. 
A cura di Manuela Ragni e Tiziana Irosa.







Autore: Valentina Piazza

Disponibile in ebook a € 0,99
e in formato cartaceo a € 10,40

Pagina autoreValentina Piazza Autrice 




TRAMA:

Milano, oggi.
Francesca Losi, figlia di un grande esponente dell'Aikido in Italia, alla morte di quest’ultimo e per suo volere, acquistò un’antica e preziosa katana giapponese durante un’asta di beneficenza, a Milano. La spada, arrugginita e danneggiata, versava in pessime condizioni ma la ragazza era determinata a riportarla ai suoi antichi splendori, esaudendo così anche l’ultimo desiderio di suo padre.
Dopo essersi messa in contatto con il togishi, Kimura Kaito, un noto restauratore di spade, cominciò insieme a lui il restauro della lama. Ogni volta che Francesca poserà la mano sulla katana, questa le parlerà attraverso visioni dominate da una voce di donna, intenzionata a svelare il passato e l’anima della spada…

Giappone, XIV secolo.
Yamamoto Takeshi, un famoso guerriero, aveva perso la propria katana durante uno scontro e, conoscendo la fama del fabbro Masamune, gli aveva commissionato una nuova arma: la spada Koi, una katana micidiale, dai poteri ultraterreni…

“Quando Takeshi, il guerriero, serrò la sua presa su di me, vidi la luce della sua anima...” 



Sotto la luce morente del sole invernale di Milano, Francesca conduce una battaglia che profuma di onore e foglie di tè. Il padre è morto da pochi giorni e le ha lasciato un compito: vincere all'asta una spada anzi, una katana giapponese. Francesca impegna tutto ciò che può per riuscire a realizzare l'ultimo desiderio del padre, e vince. Da quel giorno, la vittoria sembra averla spezzata. Prende dei giorni di pausa dal lavoro, oso dire dalla vita. Ma il suo compito non è ancora finito, e nel freddo e grigio inverno porta con sé la katana avvolta in un drappo di seta nera per portarla da colui che solo potrà ripararne la lama e scoprirne la storia: il togishi, Kimura Kaito, un noto restauratore di spade e amico del padre. La spada è pronta a svelare i suoi segreti, ma a quale prezzo? E chi sarà a pagarlo?

Citazione che amo:
Per tutto il tempo in cui ho potuto camminare al suo fianco, sono stata circondata dalla guerra, ma io ho visto solo i fiori.

Ho letto questo romanzo con grande aspettativa, in virtù della mia curiosità sul Giappone, sulla storia e le usanze di questo paese. E devo dire che il romanzo di Valentina Piazza non mi ha affatto delusa. Inizierei con esaminare la cura dello stile, che si dimostra accurata e frutto di diverse revisioni, alla ricerca di un equilibrio linguistico che nel suo risultato finale è molto delicato. L'alternarsi delle voci narranti e del tempo presente e passato non disturba il lettore, non lo disorientano, poiché i tasselli sono ben inseriti l'uno accanto all'altro, e si susseguono con la dovuta logica.
Il tema trattato è oltremodo affascinante, legato a una cultura ancora oggi misteriosa, che si esprime con una filosofia di vita unica al mondo fin dagli albori. Onore, coraggio, amore, asservimento: sono solo alcuni dei temi trattati dal romanzo, e che toccano l'anima della protagonista ogni qual volta la sua mano sfiora la lama della spada. Sono sentimenti, emozioni e credo che non rispecchino in maniera precisa quelli occidentali: bisogna entrare nella cultura giapponese, farsene asservire, farsi ricoprire dai petali di ciliegio per comprenderne il fascino, anche solo in parte. Abbiamo una spada che non è un mero oggetto ma che, assecondando i dettami delle filosofie e religioni orientali, possiede un'anima che desidera parlare o comunicare, solo che sono pochissime le persone in grado di ascoltare. Una spada che prova dei sentimenti, mano a mano che si lascia contagiare dal mondo degli umani al servizio e ombra del guerriero che il destino le ha portato nella sua lunga e silente vita, fino alla battaglia finale.
Il libro è altresì arricchito da citazioni, e attraversato da figure molto ben caratterizzate e indimenticabili.
Che posso dire, il romanzo funziona davvero, e faccio i miei sinceri complimenti all'autrice per aver prodotto un lavoro di così buon livello.

Nota a margine: non posso fare a meno, leggendo delle due spade e dei poteri che celano, di pensare a Tessaiga e Tenseiga di Inuyasha e Sesshomaru.




Ricordo che quando ero piccola mio padre aveva nel suo studio un mobiletto piccolo, in legno con dei fiori di ciliegio dipinti. Ricordo che mi perdevo a passare il polpastrello sopra quei petali di un delicato rosa. Continuavo a ripercorrere i contorni e più lo facevo, più sognavo di fanciulle vestite di splendidi abiti in seta rossa e candidi fiori di ciliegio dipinti. Sognavo e mi sentivo felice. Questo libro ha riportato a galla quel ricordo e lo ha fatto in modo delicato ma potente, proprio come è questa storia. Adoro il Giappone e la sua cultura e questo è stato il primo motivo per cui ho deciso di leggere questa storia e devo dire che non me ne sono pentita. I protagonisti sono quattro: Koi e Takeshi nel passato e Francesca e Kaito nel presente. Le vite dei quattro si intrecceranno per uno strano disegno del destino. Un disegno che loro stessi riconosceranno e faranno di tutto per far compiere.   Francesca, dopo la morte del padre, rimane sola al mondo. Si sente vuota, senza uno scopo, tranne che per una cosa: il padre prima di morire le ordina di comprare a un'asta una katana, una spada giapponese. A contendersi l'oggetto con la ragazza c'è un uomo che dopo qualche rilancio, rinuncia a favore di Francesca. La katana è molto rovinata e per riportarla all'antico splendore la ragazza si affida alle mani sapienti del giovane Kaito, un noto restauratore amico del defunto padre. Giunta a casa di Kaito, Francesca sfodera la spada dalla sua custodia e ha una visione potente di una ragazza: Koi, l'anima della spada. I due ragazzi mossi dalla curiosità, interpellano un famoso conoscitore di spade giapponesi che altro non è che il contendente dell'asta, che racconta loro la storia della Katana dell'armonia, la spada acquistata da Francesca. I due ragazzi vengono a conoscenza di una storia d'amore che supera ogni confine di realtà, fantasia, spazio e tempo, tanto da rimanerne coinvolti essi stessi. Devo dire che sono ancora provata dal turbine di sensazioni che mi ha suscitato questo libro, mi sono talmente immedesimata, che quasi ho sentito dolore, conforto, rabbia e felicità insieme ai protagonisti.   Ho adorato gli aforismi all'inizio di ogni capitolo e non nascondo che alcuni li ho copiati. D'altronde la saggezza del Sol Levante è riconosciuta nei millenni. All'interno di questo romanzo si parla di temi importanti: il rispetto per sé stessi e il ritrovarsi dopo essersi perduti e lo fa parlando di una grande storia d'amore, una di quelle d'altri tempi, i cui protagonisti sono essi stessi leggenda. La scrittura di Valentina è scorrevole, semplice e senza troppi orpelli, di quelle che ti arriva dentro senza bisogno di fare strani giri, non ci sono parti che prevaricano altre. I personaggi sono così ben caratterizzati, che più si raccontano e più ne vorresti sapere. Ho adorato la scelta delle parole delicate per descrivere le scene d'amore tra i protagonisti, soprattutto in questo periodo in cui leggendo altri testi, a volte, sembra di essere catapultata tra una visita ginecologica e il set di un film di Rocco Siffredi. Non aggiungo altro per non spoilerare nulla di questa storia che si legge tutta d'un fiato. Posso solo dire che dopo aver letto la parola fine, ho avvertito quel senso di tristezza che provo quando finisco di leggere una grande storia, consapevole che un pezzetto di essa vivrà sempre dentro la mia testa. Koi e Takeshi saranno sempre lì, con la loro storia e il loro amore che vive al di là di tutto e tutti. Complimenti Valentina!


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