sabato 23 febbraio 2019

DOPPIA RECENSIONE "OSSESSIONE" di Mèlodie Morel



Doppia recensione per "Ossessione", il nuovo libro di Mèlodie Morel. Due pareri discordanti a confronto, a dimostrazione del fatto che ognuno ha i suoi gusti... 😉 A cura di Alessia Toscano e Lucilla Celso


Titolo: Ossessione
Autore: Mèlodie Morel

Genere: Romanzo erotico

Disponibile in ebook a € 1,50

TramaEdoardo ha avuto tutto dalla vita: è uno scrittore promettente, affascinante al punto che ogni donna farebbe carte false pur di passare una notte in sua compagnia, eppure non sa amare, almeno fino a quando non incontra Carlotta. Lei è sgraziata, claudicante a causa di un difetto congenito alla gamba, insensibile al suo fascino ma molto intelligente. Edoardo ne resta folgorato. Tutta la sua esistenza si focalizza sulla continua ossessione di essere accettato da lei. Un'ossessione di cui non riesce più a fare a meno.
Racconto rosa di ambientazione storica con scene esplicite di sesso.



Ossessione è una breve novella che mi ha conquistato fin da subito.
Il narratore è esclusivamente Edoardo, che ci parla in prima persona, come se il lettore fosse un suo confidente.
Mi ha affascinato all'istante, nonostante lo considerassi alquanto saccente e troppo pieno di sé. Però ha avuto un modo di fare che non mi ha permesso di staccarmi dalle sue pagine. Ero curiosa di capire come si sarebbe comportato. Il modo in cui sarebbe giunto a un finale a cui sapevo sarebbe arrivato. Ero sicurissima dell’epilogo che avrebbe avuto il suo racconto, ma mi sono persa “nell'ascoltarlo” mentre descriveva il suo stato d’animo, i sentimenti e le sensazioni.
Lui è uno scrittore esordiente molto promettente, ha tutte le donne ai piedi, nessuna ha via di scampo davanti alla sua seducente figura. Ma non sa amare.
Poi c’è Carlotta, zoppa per un difetto congenito alla gamba, sgraziata e molto diversa dalle tipe che Edoardo è consueto frequentare. Si crede in vantaggio rispetto a lei, ma... non ha fatto i conti con la sagacia della donna, la quale gli risponde per le rime e gli dà filo da torcere. Insomma, sembra rimanere insensibile davanti alla sensualità del giovane. Lui finirà per agognare un suo assenso, una sua occhiata, una parola gentile. Carlotta diventerà la sua ossessione.
Mi è piaciuta la graduale presa di coscienza e il percorso di crescita di Edoardo rispetto alle sue consapevolezze nel momento in cui hanno iniziato a vacillare. Quando ho capito il reale motivo dei suoi comportamenti con le donne mi sono sentita di assolverlo e riscattarlo ai miei occhi, almeno un pochino.
La scrittura è scorrevole e fluida, arriva dritta dove vuole andare a parare l’autrice, non ci sono fronzoli. Le descrizioni non sono troppo lunghe, ma non per questo superficiali, credo che Mèlodie Morel abbia preferito soffermarsi sulle emozioni di Edoardo, quelle sono veramente ben sviscerate e approfondite. Lui è ben caratterizzato e delineato, a discapito forse un po’ degli altri personaggi.
Trovo che Ossessione sia un buon racconto rosa, di ambientazione storica, con delle scene erotiche ben scritte e mai volgari. Anche perché ho trovato la narrazione adatta all’epoca in cui si svolge la vicenda, precisamente nel 1910.
Ho gradito molto le descrizioni della mia Roma, dei suoi abitanti e delle sue bellezze, di alcuni usi e costumi, seppur in modo veloce.
Quindi complimenti a Mèlodie Morel per questa sua novella e ringrazio Edoardo e Carlotta per la bella lettura e per avermi fatto passare un’oretta serena e col sorriso in viso in loro compagnia.




Lui il solito libertino che non crede nell'amore, lei il brutto anatroccolo che lo farà pentire e ricredere.
La scelta lessicale e il tipo di ambientazione mi portano più in un romanzo ottocentesco che in un periodo di primo novecento.
Una buona revisione toglierebbe diversi problemi soprattutto nella prima parte.
Il protagonista è uno scrittore che si trova ospite di una famiglia che lo aiuta a trovare un editore per il suo libro.
Il carattere di quest'uomo non ce lo fa certo amare, anzi, si odia sin dalla prima pagina. Un evento drammatico gli farà mettere in discussione il suo modo di vivere portandolo a una crescita interiore che, almeno per me, non è stata sufficiente a farmi cambiare idea su di lui.
Carlotta è una figura femminile forte e risoluta, peccato cada vittima anche lei del fascino di quest'uomo presuntuoso (ovviamente scherzo, se non l'avesse fatto non avrebbe avuto senso la storia).
I personaggi secondari sono pochi e poco sviluppati, ma la governante mi è piaciuta più di tutti forse perché canta le vecchie canzoni romane, quelle dimenticate.
Il mio gusto personale non mi ha fatto apprezzare la storia, ma la vena romantica non manca, e l'evoluzione dei personaggi funziona, probabilmente il fatto che il protagonista risulti così egoista e noncurante dei sentimenti delle donne mi ha proprio bloccato ogni tipo di empatia.


Nessun commento:

Posta un commento