Doppia recensione per "Ossessione", il nuovo libro di Mèlodie Morel. Due pareri discordanti a confronto, a dimostrazione del fatto che ognuno ha i suoi gusti... 😉 A cura di Alessia Toscano e Lucilla Celso
Titolo: Ossessione
Autore: Mèlodie Morel
Genere: Romanzo erotico
Disponibile in ebook a € 1,50
Trama: Edoardo ha avuto tutto dalla vita: è uno scrittore promettente, affascinante al punto che ogni donna farebbe carte false pur di passare una notte in sua compagnia, eppure non sa amare, almeno fino a quando non incontra Carlotta. Lei è sgraziata, claudicante a causa di un difetto congenito alla gamba, insensibile al suo fascino ma molto intelligente. Edoardo ne resta folgorato. Tutta la sua esistenza si focalizza sulla continua ossessione di essere accettato da lei. Un'ossessione di cui non riesce più a fare a meno.
Racconto rosa di ambientazione storica con scene esplicite di sesso.
Ossessione è una breve novella che mi ha conquistato fin
da subito.
Il narratore è esclusivamente Edoardo, che ci parla in
prima persona, come se il lettore fosse un suo confidente.
Mi ha affascinato all'istante, nonostante lo considerassi
alquanto saccente e troppo pieno di sé. Però ha avuto un modo di fare che non
mi ha permesso di staccarmi dalle sue pagine. Ero curiosa di capire come si
sarebbe comportato. Il modo in cui sarebbe giunto a un finale a cui sapevo
sarebbe arrivato. Ero sicurissima dell’epilogo che avrebbe avuto il suo
racconto, ma mi sono persa “nell'ascoltarlo” mentre descriveva il suo stato
d’animo, i sentimenti e le sensazioni.
Lui è uno scrittore esordiente molto promettente, ha
tutte le donne ai piedi, nessuna ha via di scampo davanti alla sua seducente
figura. Ma non sa amare.
Poi c’è Carlotta, zoppa per un difetto congenito alla
gamba, sgraziata e molto diversa dalle tipe che Edoardo è consueto frequentare.
Si crede in vantaggio rispetto a lei, ma... non ha fatto i conti con la sagacia
della donna, la quale gli risponde per le rime e gli dà filo da torcere.
Insomma, sembra rimanere insensibile davanti alla sensualità del giovane. Lui
finirà per agognare un suo assenso, una sua occhiata, una parola gentile.
Carlotta diventerà la sua ossessione.
Mi è piaciuta la graduale presa di coscienza e il
percorso di crescita di Edoardo rispetto alle sue consapevolezze nel momento in
cui hanno iniziato a vacillare. Quando ho capito il reale motivo dei suoi
comportamenti con le donne mi sono sentita di assolverlo e riscattarlo ai miei
occhi, almeno un pochino.
La scrittura è scorrevole e fluida, arriva dritta dove
vuole andare a parare l’autrice, non ci sono fronzoli. Le descrizioni non sono
troppo lunghe, ma non per questo superficiali, credo che Mèlodie Morel abbia
preferito soffermarsi sulle emozioni di Edoardo, quelle sono veramente ben
sviscerate e approfondite. Lui è ben caratterizzato e delineato, a discapito
forse un po’ degli altri personaggi.
Trovo che Ossessione sia un buon racconto rosa, di
ambientazione storica, con delle scene erotiche ben scritte e mai volgari.
Anche perché ho trovato la narrazione adatta all’epoca in cui si svolge la
vicenda, precisamente nel 1910.
Ho gradito molto le descrizioni della mia Roma, dei suoi
abitanti e delle sue bellezze, di alcuni usi e costumi, seppur in modo veloce.
Quindi complimenti a Mèlodie Morel per questa sua
novella e ringrazio Edoardo e Carlotta per la bella lettura e per avermi fatto
passare un’oretta serena e col sorriso in viso in loro compagnia.
Lui il solito
libertino che non crede nell'amore, lei il brutto anatroccolo che lo farà
pentire e ricredere.
La scelta lessicale
e il tipo di ambientazione mi portano più in un romanzo ottocentesco che in un periodo
di primo novecento.
Una buona revisione
toglierebbe diversi problemi soprattutto nella prima parte.
Il protagonista è
uno scrittore che si trova ospite di una famiglia che lo aiuta a trovare un
editore per il suo libro.
Il carattere di
quest'uomo non ce lo fa certo amare, anzi, si odia sin dalla prima pagina. Un
evento drammatico gli farà mettere in discussione il suo modo di vivere
portandolo a una crescita interiore che, almeno per me, non è stata sufficiente
a farmi cambiare idea su di lui.
Carlotta è una
figura femminile forte e risoluta, peccato cada vittima anche lei del fascino
di quest'uomo presuntuoso (ovviamente scherzo, se non l'avesse fatto non
avrebbe avuto senso la storia).
I personaggi
secondari sono pochi e poco sviluppati, ma la governante mi è piaciuta più di
tutti forse perché canta le vecchie canzoni romane, quelle dimenticate.
Il mio gusto
personale non mi ha fatto apprezzare la storia, ma la vena romantica non manca,
e l'evoluzione dei personaggi funziona, probabilmente il fatto che il
protagonista risulti così egoista e noncurante dei sentimenti delle donne mi ha
proprio bloccato ogni tipo di empatia.
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