domenica 3 marzo 2019

RECENSIONE "IL PROFUMO DELLE FRESIE" di Dario Neri




Alessia Toscano ha letto per noi "Il profumo delle fresie" di Dario Neri, edito Darcy Edizioni. 





Autore: Dario Neri

Genere: Romance

Casa editrice: Darcy Edizioni

Disponibile in ebook a € 2,99
e in formato cartaceo a € 12,00






TRAMA:

La vita di Febe è ormai lontana dalle fantasie che coltivava a vent'anni, poco prima di sposare l’uomo con cui ora non riesce nemmeno più a condividere il letto. Ne ha subite troppe per riuscire a sopportarne gli abbracci sotto le lenzuola, le carezze che nei giorni più scuri si trasformano in schiaffi che le solcano il viso di lacrime. Ed è nelle notti che passa lontano da lui, in silenzio per non farlo svegliare, che sfoga la sua frustrazione sui tasti del computer finché gli occhi non le si inumidiscono. Scrive il romanzo della sua vita e delle sue sconfitte: “Il profumo delle fresie”, col sogno di pubblicarlo quando avrà raggiunto un lieto fine. Solo i due figli, il timore di non riuscire a prendersene cura, le impediscono di scappare dal marito e la vita di rimpianti che si disperde come il fumo di una sigaretta, di quelle che fuma ogni mattina affacciata al balcone dell’appartamento. Ma è proprio nel ristorante su cui affaccia che lavora il protagonista dei suoi prossimi capitoli: il ragazzo che la spia dal retro del locale mentre scruta il cielo inondandolo di fumo, affascinato dalla sua malinconica bellezza.  




“Il profumo delle fresie” di Dario Neri, edito dalla Darcy Edizioni, mi è sembrata una dolce melodia, a tratti struggente; una lieve poesia, un qualcosa di profondo da scoprire.
I protagonisti sono Febe e Riccardo, entrambi pieni di rimpianti o con il cuore colmo di un presente sbagliato per lei e un passato oppressivo per lui. Credo che nella realtà ce ne siano di storie come la loro, purtroppo. L’autore ha approcciato a queste tematiche con rispetto e delicatezza.
Quando una donna perde la speranza di poter sognare, sembra che la vita si spezzi; le violenze fisiche e psicologiche da parte del marito oramai fanno parte della sua vita, illuminata solo dalla presenza dei suoi due figli. Spesso si ha paura dei giudizi degli altri, e ci si sente soli, immobilizzati dalla paura di agire per il proprio bene perché non si riesce a capire neanche dove partire.
Riccardo lavora in un ristorante vicino alla casa della donna e ogni mattina la osserva mentre lei si concede qualche minuto di evasione fuori al balcone fumando una sigaretta.
La scrittura di Dario Neri è molto coinvolgente, è quasi una carezza per il lettore: io non sono riuscita a staccarmi dalla storia fino alla fine. Nonostante i temi trattati, ho trovato una scrittura lieve e musicale, quasi di altri tempi. Uno stile elevato, a volte aulico. Una narrazione ricercata sia in ambito linguistico e lessicale che nella costruzione stessa, risultando però semplice e leggera.
Un tema complesso, ma che compone una trama lineare, dove i dubbi e le paure vengono affiancati alla speranza di trovare qualcuno da abbracciare per continuare a credere nei sogni. Non avverarli, anche semplicemente crederci.
Ho trovato il testo molto curato in ogni sua parte, quindi complimenti a lui e alla casa editrice. La copertina è davvero bella e la trovo adatta al breve romanzo.
Le descrizioni sono accurate, ma mai noiose, tanto da potere immaginare le scene, vedere i protagonisti, sentire le loro sensazioni.
I dialoghi tra Febe e Riccardo non mancano di ironie e brillantezza, hanno alleggerito il tono dello scritto, che comunque tengo a ribadire che non risulta affatto pesante.
La narrazione in terza persona credo che abbia contribuito a un coinvolgimento emotivo di impatto verso il lettore, almeno per quanto riguarda me. Mi sono subito trovata empaticamente vicino ai due personaggi, e ho avuto buoni spunti di riflessione.
Unico appunto, per colpa della mia golosità, e perché mi sono affezionata ai due protagonisti, mi sarebbe piaciuta qualche pagina in più sul finale.
Io davvero consiglierei a tutti di leggerlo, per l’intensità, l'avvolgenza, la speranza e il “profumo” che esce dalle pagine di questo libro. Prova del fatto che ci sono romanzi senza scene erotiche da contorsionisti che coinvolgono nel modo in cui hanno saputo fare Febe e Riccardo.
Complimenti, tanti e sinceri, a questo giovane autore per averci regalato un piccolo gioiellino, scrivendo (insieme a Febe) “Il profumo delle fresie”.


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