giovedì 24 gennaio 2019

"LA MECCANICA DEI SENTIMENTI" di Frank Iodice



Buongiorno follower!
Vi segnalo "La meccanica dei sentimenti" di Frank iodice, edito Eretica Edizioni. 








Autore: Frank Iodice

Casa editrice: Eretica Edizioni

Disponibile in formato cartaceo a € 12,75

Sito autore: Frank iodice 





TRAMA: 

In un vicolo di Montmartre, un affascinante e cinico cardiologo romano, che ha compiuto una scoperta straordinaria sui meccanismi sentimentali, incontra una ballerina con una giacca da marinaio. Nel ventre di una Parigi spietata e schizofrenica, ritrovano il loro passato e tentano di riscattarlo. Ma le conseguenze dolorose delle loro scelte saranno inevitabili.

Le vite di tre donne sono intrecciate a quella di Giovanni Marealto: sua moglie, Eda, che aspetta un bambino; Galatea, una ricca ed elegante archeologa, che per realizzare il suo profondo desiderio di avere un figlio, decide di tradire suo marito e di concepirlo con un altro uomo; e Resi, volgare, libera, che è costretta a lavorare sotto falso nome per scappare da un passato oscuro e violento, e accetta un ingaggio al limite della legalità, prostituendosi e partecipando a un’operazione di spaccio e ricettazione di pietre preziose.

Resi offre a Marealto la comprensione che lui ricerca in ogni donna da quando sua madre è morta tragicamente senza rivelargli la sua vera natura, una natura che non ammetteva distinzioni tra carne e anima. Lei è l’unica a conoscere i segreti più pericolosi del protagonista, perché questi si riveleranno intimamente legati ai suoi.




DICE L’AUTORE: 

Sono nato a Napoli, una delle più antiche metropoli del Mediterraneo, da cui ho ereditato culture millenarie. Napoli rappresenta per me il mistero più profondo della mia esistenza. E ho vissuto in diverse città europee e statunitensi, alla ricerca costante di una risposta ai tormenti tipici di ogni animo libero.

Ho iniziato a lavorare con le parole quando avevo dodici anni seguendo mio padre nelle redazioni dei giornali della mia città. Si lavorava gratis. Si regalava la propria passione con l’abbondanza dei gamberi nelle nasse: non si poteva contare, ma si sentiva bene il peso. Mio padre scriveva solo con gli indici, il rumore di quelle prime tastiere semi automatiche risuona ancora nella testa ogni volta che mi siedo alla scrivania. Sono cresciuto rifugiandomi nella lettura, amando autrici e autori, soprattutto sudamericani, che in un modo o nell’altro mi hanno cambiato la vita. Ho ereditato decine di libri in lingua originale da mio nonno, soprannominato Lo Scopritore d’America, emigrante in Venezuela, paese in cui è nata e cresciuta mia madre; da bambino giocavo a riscriverne il finale, leggevo le versioni in spagnolo o in francese e poi quella in italiano. Mi piaceva perdermi nelle tante sfumature linguistiche che potevano rendere una stessa immagine.

Dopo gli studi universitari, ho deciso di partire per gli Stati Uniti e ho fatto i mestieri più disparati, il lavapiatti, il guardiano notturno, l’autista di un poeta cieco, tutte sperimentazioni, esperienze utili per raccontare la vita vera. Ho lavorato anche a bordo di navi cargo e da crociera, e visitato molti paesi alla continua ricerca di nuove storie. Il mio legame con l’Italia è diventato col tempo un legame linguistico: a volte ho l’impressione di vivere nella lingua, che trasformo e investigo attraverso i miei personaggi.

Scrivo perlopiù di antieroi, come il commissario plurirattoppato e nemico delle istituzioni, Antonino Bellofiore; l’anziana prostituta e filosofa di strada, la Signorina Rosario Rossi; il vecchio marinaio Pancrazio Farabosc, scappato da una casa di riposo a ottantasei anni; o il dottor Giovanni Marealto, un cinico e sprezzante cardiologo che ha scoperto come funziona “la meccanica dei sentimenti”. Individui marginali che lottano per dare un senso alla loro esistenza e alle loro sfortune, e cercano a fatica uno spazio nel mondo, un mondo in cui “gli idioti possono rivelarsi i più geniali e astuti di tutti”.






Ho scritto 15 romanzi e 2 raccolte di racconti. Alcuni miei libri sono pubblicati da bravi editori, appassionati e coraggiosi nell’investire su un autore non mediatizzato come me. Altri sono diffusi gratuitamente nelle scuole grazie a un’associazione culturale che abbiamo chiamato Articoli Liberi, nata in collaborazione con un gruppo di amici. 3 romanzi sono ancora inediti.

Sono contrario all’editoria a pagamento, definita anche EAP, vanity press o hybrid press, non solo per una questione etica, ma per il totale chaos che ha gettato su questo campo.

Amo la letteratura latinoamericana e il realismo magico. In questo momento sto traducendo un romanzo di Lucila Palacios, autrice impegnata sul piano sociale oltre che letterario, una delle prime a lottare per i diritti della donna in Venezuela. E anche nel lavoro che faccio oggi ritrovo la stessa magia scoperta nei vecchi libri di famiglia, che conservo qui accanto a me dopo tanti anni.

Vivo tra la Francia e gli Stati Uniti da quasi vent’anni, da quando gli amici e i familiari hanno iniziato a chiamarmi “Frank” e ho iniziato a firmare così i miei primi libri, come per gioco, senza immaginare che un giorno sarebbero diventati il mio lavoro. I miei romanzi e molti racconti sono ambientati a Parigi, Nizza e Marsiglia. Mi dedico con passione e costanza alla mia attività letteraria, scrivendo e leggendo almeno dieci ore ogni giorno (anzi, ogni notte), e riscopro di continuo la bellezza delle piccole cose insieme a una bambina meravigliosa che si chiama Matilda Iodice.




BREVE ESTRATTO:

La musica si è fermata appena Armine Petrossyan ha sentito gli spari, i suoi occhi gialli sono ancora spalancati, gli strumenti hanno sussultato nell’istante in cui il rumore assordante è rimbombato fin sotto la cupola. Le parole tormentose di Dena de Rose sono solo quelle della prima strofa. I pappagalli, impazziti, hanno iniziato a sbattere il becco contro le finestre, se lo stanno spaccando a forza di colpi sul vetro, e le piume più vecchie cadono giù. La gente che era rimasta dentro è corsa via. Molti sono sul ponte del cimitero, che è la parte più illuminata. Altri stanno rannicchiatati vicino alle ambulanze e alle volanti della polizia ancora calde. Agenti armati, urla, minacce, spinte, sirene accese davanti alla porta girevole. Il rosso e il blu si mescolano negli specchi. Quando la portano via, lui urla, “È incinta, Cristo!” Invoca qualcuno di cui si era dimenticato ultimamente credendo di poter fare di testa sua. Il suo grido disperato sembra infatti una specie di assurda preghiera. Resi lo guarda, immobile, Marealto non sa che è stata lei ad avvisare la polizia, ma non importa, non importa più niente ormai. Si lasciano arrestare e portare via con l’impotente ostilità delle marionette. Ancora una volta si ripete che da quella donna si sarebbe lasciato fare qualsiasi cosa... Gli agenti del 13° sono arrivati puntuali ora che non possono più nascondere ciò che è evidente. Tra il pubblico c’erano infiltrati, malavitosi noti e intoccabili, ma c’erano anche incensurati che sporgerebbero denuncia se non si facesse almeno un po’ di giustizia. Mentre la mettono sulla barella e le attaccano tutti quei macchinari di plastica e ferro, apre un po’ gli occhi, il verde e il bianco densi ora sono sporchi di sangue, e dice qualcosa debolmente, sta lottando con tutte le sue forze perché sa che se si arrendesse adesso morirebbe anche il bambino. Ha i capelli bagnati di whisky scozzese, un biondo scuro senza pretese di vanità, e un abito rosso pieno di pieghe. La folla si è radunata sotto la tettoia di vetro dell’ingresso, tutti sono vestiti di rosso, ma lei lo è un po’ di più, e ha sul volto un sorriso fanciullesco e privo di malizia. La sua amica aveva appena iniziato a cantare, Can love be as warm as the Ruby? Can love be as pure as the Pearl?, poi si è interrotta. La gente osserva con gli occhi e la bocca aperti, lei è come una di quelle opere d’arte contemporanea che non puoi capire ma solo interpretare. Neanche lui si rende conto di cosa sta accadendo, soprattutto perché, mentre gli mettono le manette, qualcuno gli dice che è appena morta pronunciando il suo nome.


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