martedì 19 marzo 2019

"IL VARCO DELL'OSTE" di Mirca Ferri



Buongiorno follower!
Vi segnalo l'ultima pubblicazione dell'autrice Mirca Ferri: "Il varco dell'oste".








Autore: Mirca Ferri
Genere: Biografico Fantasy

Disponibile in formato cartaceo a € 9,90

Pagina autoreMicMary






TRAMA: 

Nel limite del nulla si erge un maestoso Castello che porta con sé leggende, misteri, esperienze soprannaturali nel contesto di un’apparente tranquillità montanara.
L’Appennino Modenese, attraverso questo breve racconto, ci narra la sua storia più criptica e a tratti ermetica rimasta sepolta solo nella memoria dei residenti.
In questo libro riscoprirete la magia che attornia i nostri monti e l’energia che il Castello di Gusciola ha saputo catalizzare dentro le sue mura.



BIOGRAFIA: 

Mirca Ferri, nata a Scandiano (RE) il 30/06/1977 e residente a Sassuolo (MO) con il marito e il loro figlio di 11 anni.
Diplomata presso Liceo Scientifico di Modena, si è avvicinata al mondo della scrittura fin da ragazza, con la stesura di brevi componimenti pubblicati per il giornale della biblioteca locale.
Attualmente frequenta l'Università Domenicana Internazionale, corso di Storia della Teologia.
Recentemente ha pubblicato, con buon successo, una raccolta di testi in prosa, “Identità perse raccolte, perdite e ritrovate” che narrano del cambiamento della sua vita a seguito della scoperta della sua malattia, a cui è stato dedicato un articolo sulla Gazzetta di Modena, il quale è stato recensito positivamente sia dal quotidiano locale che dai lettori.
Il suo primo romanzo “Radici d’infanzia, ali di vita” edito dalla casa editrice Eracle è stato segnalato da numerosi blog letterari in maniera positiva e dallo stesso quotidiano locale, La Gazzetta di Modena.
A novembre è uscito il   primo volume di un suo romanzo di genere Romance intitolato “Lati Scaleni” edito dalla Pav Edizioni, facente parte di una trilogia.
Recentemente ha vinto un attestato di merito partecipando al concorso “Verba volant, scripta manent” ed è tra i finalisti del concorso “Amici di Ron” con un componimento poetico inedito con tema scelto dalla giuria.



DICE L’AUTRICE:

Si dice che il luogo e quelli ad esso vicini siano oggetto di molte ricerche paranormali tanto che è stata trasmessa un'intera puntata sul Castello dalla trasmissione di Italia 1 "Mistero" condotta, all'epoca, da Daniele Bossari.



ESTRATTO: 

Incontri con l’altrove
Montefiorino e le zone limitrofe, tra cui, appunto, Gusciola, vantano leggende e storie straordinarie sin dai tempi di Matilde di Canossa.
Oltre ad essere stata rifugio per molti partigiani durante la fine del secondo conflitto mondiale, la Rocca del paese è sempre stata oggetto di vari avvistamenti misteriosi più o meno reali.
Questa sua fama, perpetuata da anni, ha sempre incuriosito Alberto anche perché persona molto attiva in tutto ciò che riguarda il suo Comune e la possibilità di farlo emergere a livello turistico.
Erano i primi tempi in cui il Castello stava prendendo forma e vita. Le stanze venivano sistemate di volta in volta dando, ovviamente, precedenza alla cucina e alla taverna per offrire la possibilità ai commensali di mangiare e trascorrere al suo interno le loro serate.
L’ Oste iniziò organizzando spettacoli teatrali con diverse compagnie e cene con delitto che rendevano divertente e coinvolgenti le serate. Conobbe Marco, durante una di queste, e in breve tempo egli divenne una presenza fissa al Castello, prima come ospite e successivamente come collaboratore ed intrattenitore del pubblico grazie alla sua capacità di leggere il futuro per mezzo del pendolo. Ma Alberto voleva di più. Da sempre affascinato dai luoghi abbandonati e avvertendo dentro di sé l’energica convinzione che esistono forze invisibili agli occhi umani ma comunque presenti nella nostra esistenza, si avventurò in altre circostanze che sfiorano il visibile dall'invisibile, l’immaginazione dalla realtà.
In quel periodo, una sensitiva di nome Regina partecipò al Maurizio Costanzo Show. Questa donna è in grado, tutt'ora, di catalizzare su di sé le anime dei defunti, le energie degli spettri e le varie entità ultraterrene. Affascinato dalle sue facoltà e grazie all'aiuto di Marco, Alberto riuscì a contattarla e ad invitarla una sera, al Castello. Era lunedì, quindi la locanda era chiusa al pubblico. I presenti erano la madre di Alberto, la signora Graziella, la sorella, Annalisa e Marco.  Per scelta di Regina si radunarono tutti nella stanza denominata “cella” nella quale ella avvertì immediatamente la presenza di uno spettro. Disse di chiamarsi Mago Simon. Alla domanda se si trovasse bene tra quelle mura la risposta fu affermativa e per amplificare questa convinzione fece spalancare la pesante porta d’ingresso che era chiusa. Sostenne, la presenza, che le anime e le entità presenti al Castello non provenissero da lì ma che da quando esso aveva ripreso vita grazie all'Oste, amavano trascorrere la serata con i presenti, attratti dalla bella musica e dall'enorme energia vitale che sprigionavano i viventi.
L’ anima errante si congedò dicendo che doveva tornare a Sant'Antonio, una piccola borgata desolata poco distante da Gusciola. Alberto, che conosceva alcune peculiarità di quel luogo e la riluttanza delle persone a parlarne decise di organizzare un particolare raduno
al Castello. Furono invitati tutte le più famose ed attrezzate compagnie di GHT (Ghost Hunter Team).
L’ evento si presentò migliore del previsto. Si presentarono gruppi provenienti da tutta Italia e ciascuno di essi aveva aneddoti singolari di cui narrare. In quell'occasione, grazie alle sofisticate apparecchiature, si decise di monitore l’eventuale attività paranormale del Castello. Proprio nella zona del pozzo, il primo luogo che Alberto aveva scelto di sistemare, venne rilevata un’anomalia audio che riproduceva il suono di un treno a vapore all'interno del pozzo stesso. Questo particolare fenomeno è anche riportato sul sito del castello (www.ilcastellodigusciola.it).
La stessa sera si scelse di indagare anche nei pressi della Rocca di Montefiorino teatro non solo della Resistenza Partigiana ma anche di millenni di storia medievale. Anche in quel caso, il rilevatore di campi magnetici, denominato K2, percepì delle onde magnetiche di bassa frequenza che denotano la presenza di uno spirito o di un’energia differente da quella umana o animale e infatti, durante la visita, venne immortalata l’immagine sfuocata di una donna in biblioteca.
La leggenda di una “dama bianca” che vagasse tra le mura della Rocca era sempre stata vista come una sorta di figura folkloristica del paese ma in quella serata si rivelò reale ed autentica.
A seguito di queste sorprendenti scoperte, il gruppo di GHT collaborante con la trasmissione “Mistero” che all'epoca andava in onda su Italia Uno, diretta da Daniele Bossari, decise di proporre ad Alberto di girare una puntata del format nei luoghi abbandonati e misteriosi delle montagne modenesi.


Nessun commento:

Posta un commento