Buongiorno follower!
Vi segnalo l'ultima pubblicazione dell'autrice Mirca Ferri: "Il varco dell'oste".
Titolo: Il varco dell'oste
Autore: Mirca Ferri
Genere: Biografico Fantasy
Disponibile in formato cartaceo a € 9,90
Pagina autore: MicMary
TRAMA:
Nel limite del nulla si erge un maestoso Castello che porta con sé leggende, misteri, esperienze soprannaturali nel contesto di un’apparente tranquillità montanara.
L’Appennino Modenese, attraverso questo breve racconto, ci
narra la sua storia più criptica e a tratti ermetica rimasta sepolta solo nella
memoria dei residenti.
In questo libro riscoprirete la magia che attornia i nostri
monti e l’energia che il Castello di Gusciola ha saputo catalizzare dentro le
sue mura.
BIOGRAFIA:
Mirca Ferri, nata a Scandiano (RE) il 30/06/1977 e
residente a Sassuolo (MO) con il marito e il loro figlio di 11 anni.
Diplomata presso Liceo Scientifico di Modena, si è avvicinata
al mondo della scrittura fin da ragazza, con la stesura di brevi componimenti
pubblicati per il giornale della biblioteca locale.
Attualmente frequenta l'Università Domenicana
Internazionale, corso di Storia della Teologia.
Recentemente ha pubblicato, con buon successo, una raccolta
di testi in prosa, “Identità perse raccolte, perdite e ritrovate” che narrano
del cambiamento della sua vita a seguito della scoperta della sua malattia, a
cui è stato dedicato un articolo sulla Gazzetta di Modena, il quale è stato
recensito positivamente sia dal quotidiano locale che dai lettori.
Il suo primo romanzo “Radici d’infanzia, ali di vita” edito
dalla casa editrice Eracle è stato segnalato da numerosi blog letterari in
maniera positiva e dallo stesso quotidiano locale, La Gazzetta di Modena.
A novembre è uscito il
primo volume di un suo romanzo di genere Romance intitolato “Lati
Scaleni” edito dalla Pav Edizioni, facente parte di una trilogia.
Recentemente ha vinto un attestato di merito partecipando al
concorso “Verba volant, scripta manent” ed è tra i finalisti del concorso
“Amici di Ron” con un componimento poetico inedito con tema scelto dalla
giuria.
DICE L’AUTRICE:
Si dice che il luogo e quelli ad esso vicini siano oggetto
di molte ricerche paranormali tanto che è stata trasmessa un'intera puntata sul
Castello dalla trasmissione di Italia 1 "Mistero" condotta,
all'epoca, da Daniele Bossari.
ESTRATTO:
Incontri con l’altrove
Montefiorino e le zone limitrofe, tra cui, appunto,
Gusciola, vantano leggende e storie straordinarie sin dai tempi di Matilde di
Canossa.
Oltre ad essere stata rifugio per molti partigiani durante
la fine del secondo conflitto mondiale, la Rocca del paese è sempre stata
oggetto di vari avvistamenti misteriosi più o meno reali.
Questa sua fama, perpetuata da anni, ha sempre incuriosito
Alberto anche perché persona molto attiva in tutto ciò che riguarda il suo
Comune e la possibilità di farlo emergere a livello turistico.
Erano i primi tempi in cui il Castello stava prendendo forma
e vita. Le stanze venivano sistemate di volta in volta dando, ovviamente,
precedenza alla cucina e alla taverna per offrire la possibilità ai commensali
di mangiare e trascorrere al suo interno le loro serate.
L’ Oste iniziò organizzando spettacoli teatrali con diverse
compagnie e cene con delitto che rendevano divertente e coinvolgenti le serate.
Conobbe Marco, durante una di queste, e in breve tempo egli divenne una
presenza fissa al Castello, prima come ospite e successivamente come
collaboratore ed intrattenitore del pubblico grazie alla sua capacità di
leggere il futuro per mezzo del pendolo. Ma Alberto voleva di più. Da sempre
affascinato dai luoghi abbandonati e avvertendo dentro di sé l’energica
convinzione che esistono forze invisibili agli occhi umani ma comunque presenti
nella nostra esistenza, si avventurò in altre circostanze che sfiorano il
visibile dall'invisibile, l’immaginazione dalla realtà.
In quel periodo, una sensitiva di nome Regina partecipò al
Maurizio Costanzo Show. Questa donna è in grado, tutt'ora, di catalizzare su di
sé le anime dei defunti, le energie degli spettri e le varie entità
ultraterrene. Affascinato dalle sue facoltà e grazie all'aiuto di Marco,
Alberto riuscì a contattarla e ad invitarla una sera, al Castello. Era lunedì,
quindi la locanda era chiusa al pubblico. I presenti erano la madre di Alberto,
la signora Graziella, la sorella, Annalisa e Marco. Per scelta di Regina si radunarono tutti
nella stanza denominata “cella” nella quale ella avvertì immediatamente la
presenza di uno spettro. Disse di chiamarsi Mago Simon. Alla domanda se si
trovasse bene tra quelle mura la risposta fu affermativa e per amplificare
questa convinzione fece spalancare la pesante porta d’ingresso che era chiusa.
Sostenne, la presenza, che le anime e le entità presenti al Castello non
provenissero da lì ma che da quando esso aveva ripreso vita grazie all'Oste,
amavano trascorrere la serata con i presenti, attratti dalla bella musica e
dall'enorme energia vitale che sprigionavano i viventi.
L’ anima errante si congedò dicendo che doveva tornare a
Sant'Antonio, una piccola borgata desolata poco distante da Gusciola. Alberto,
che conosceva alcune peculiarità di quel luogo e la riluttanza delle persone a
parlarne decise di organizzare un particolare raduno
al Castello. Furono invitati tutte le più famose ed
attrezzate compagnie di GHT (Ghost Hunter Team).
L’ evento si presentò migliore del previsto. Si presentarono
gruppi provenienti da tutta Italia e ciascuno di essi aveva aneddoti singolari
di cui narrare. In quell'occasione, grazie alle sofisticate apparecchiature, si
decise di monitore l’eventuale attività paranormale del Castello. Proprio nella
zona del pozzo, il primo luogo che Alberto aveva scelto di sistemare, venne
rilevata un’anomalia audio che riproduceva il suono di un treno a vapore
all'interno del pozzo stesso. Questo particolare fenomeno è anche riportato sul
sito del castello (www.ilcastellodigusciola.it).
La stessa sera si scelse di indagare anche nei pressi della
Rocca di Montefiorino teatro non solo della Resistenza Partigiana ma anche di
millenni di storia medievale. Anche in quel caso, il rilevatore di campi
magnetici, denominato K2, percepì delle onde magnetiche di bassa frequenza che
denotano la presenza di uno spirito o di un’energia differente da quella umana
o animale e infatti, durante la visita, venne immortalata l’immagine sfuocata
di una donna in biblioteca.
La leggenda di una “dama bianca” che vagasse tra le mura
della Rocca era sempre stata vista come una sorta di figura folkloristica del
paese ma in quella serata si rivelò reale ed autentica.
A seguito di queste sorprendenti scoperte, il gruppo di GHT
collaborante con la trasmissione “Mistero” che all'epoca andava in onda su
Italia Uno, diretta da Daniele Bossari, decise di proporre ad Alberto di girare
una puntata del format nei luoghi abbandonati e misteriosi delle montagne
modenesi.
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